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Marc Marquez: una vita da campione
Scopri la biografia di Marc Marquez, pilota spagnolo nato il 17 febbraio 1993 e più volte campione del mondo di MotoGP
Marc Marquez Alentà, conosciuto solo come Marc Marquez, nasce a Cervera un piccolo paese di novemila abitanti nella comunità autonoma della Catalogna, vicino alla città di Lleida, il 17 febbraio del 1993. Un giorno dopo (ovviamente di annate molto differenti) Valentino Rossi ed è proprio sulle sue orme che ha iniziato la sua carriera.
Si avvicina al mondo dei motori all’età di quattro anni, quando i genitori, il papà Julià Márquez e la mamma Roser Alentà, gli regalano la sua prima moto, una piccola Yamaha da enduro. Era il 1997. Il piccolo Marc, però, inizia il suo approccio con il mondo delle corse solo due anni più tardi, quando di anni ne ha sei. Le sue primissime esperienze sono, infatti, nel fango e sugli sterrati e non sull’asfalto, infatti inizia la sua carriera a competizione con il campionato di enduro. Nel 2001 Marc diventa campione di enduro della Catalogna e l’anno successivo sceglie di cambiare terreno su cui correre, si passa all’asfalto. Una scelta che, inconsapevolmente, cambierà la vita a lui, ai suoi genitori e anche al fratellino Alex.
Nella sua stagione da debuttante nel campionato di velocità chiude al terzo posto assoluto il campionato della Catalogna. Nel 2003, vista la sua predisposizione alla velocità, partecipa con il team ProCurve al campionato Racc 50 e vince il torneo in sella alla Rieju 50cc con il numero 35 sul cupolino.
Il team Racc-Impala crede nel giovane pilota di Cervera e nel 2004 debutta nel campionato della Catalogna classe 125cc in sella a una Honda CBR 125, questa volta il numero sul cupolino è il 93. In quella stagione Marc chiude al secondo posto assoluto il proprio campionato dietro a Pol Espargaro, di sei anni più grande. Ma è solo questione di tempo, l’anno dopo, nel 2005, Marc Marquez si laurea campione della Catalogna nella categoria 125cc all’età di dodici anni. Vittoria che replica facilmente l’anno successivo, diventando bicampione del campionato della Catalogna nella classe dell’ottavo di litro. Dopo due vittorie serve il salto di qualità e arriva. Nel 2007, infatti, Marc Marquez passa al CEV. Il debutto non è facile e chiude la prima annata al nono posto, nonostante la sua prima vittoria nel CEV ottenuta sul circuito di Jerez in sella alla sua KTM 125 FRR.
L’esordio nel Mondiale, la prima vittoria
Nonostante la stagione non eccezionale nel CEV, nel 2008 arriva la chiamata per esordire nella classe 125 del Motomondiale. Marc farà parte del team Repsol KTM 125cc insieme a Tito Rabat. Chiude la stagione con 63 punti, ma grazie al podio ottenuto al Gran Premio di Gran Bretagna sul circuito di Donington diventa il più giovane spagnolo di sempre a salire sul podio del campionato del mondo a soli 15 anni e 126 giorni rendendo orgoglioso il suo team manager Alberto Puig. L’anno dopo migliora e chiude all’ottavo posto la stagione del Motomondiale 125cc con 94 punti ottenendo un terzo posto in Spagna e due pole position (Francia e Malesia) rimanendo in sella alla sua KTM, che però cambia sponsor e mostra i due tori Red Bull sulla livrea.
Nel 2010 Marc cambia moto e dalla KTM passa alla Derbi RSA 125 con il team Red Bull Ajo Motorsport ed è anche grazie a questo cambio che riesce a ottenere la sua prima vittoria di un campionato del mondo. Inizia a vincere nella categoria e non si ferma più ottenendo dieci vittorie (Italia, Gran Bretagna, Olanda, Catalogna, Germania, San Marino, Giappone, Malesia, Australia e Portogallo), due terzi posti (Qatar e Francia) e dodici pole position, grazie a questi risultati è riuscito a vincere il titolo dell’ottavo di litro con 310 punti. Incredibile la gara sul circuito di Estoril, in Portogallo, nella quale, dopo essere caduto nel giro di formazione per il restart (la gara era stata interrotta per pioggia) Marquez sbaglia, cade e costringe i meccanici a un lavoro extra, riesce a ripartire, ma dall’ultima posizione in griglia e da lì inizia la sua velocissima e inesorabile rimonta fino al primo posto.
Moto2, le difficoltà e poi il titolo
Dopo la straordinaria stagione in 125, e la vittoria del titolo Mondiale, passa in Moto2 con il team CatalunyaCaixa Repsol con una Suter MMXI e dopo un inizio incerto Marc comincia a carburare insieme al suo team collezionando diverse vittorie, la prima sul circuito di Le Mans in Francia e poi tre consecutive, in Olanda, in Italia e in Germania. La concorrenza è alta ma il suo talento, nonostante sia la stagione del debutto in Moto2, gli permette di vincere altre tre gare consecutive (Indianapolis, San Marino e Aragon).
Per colpa di un infortunio dovrà saltare le gare di Sepang, in Malesia, e Valencia, rinunciando di fatto al titolo che verrà conquistato da Stefan Bradl. Marc chiude il suo campionato da debuttante al secondo posto assoluto con 251 punti ottenuti in stagione. L’anno successivo rimane con lo stesso team e ha la giusta determinazione per vincere il campionato di Moto2 e anche la giusta dose di esperienza, essendo il sue secondo anno. Marc ottiene nove vittorie in stagione (Qatar, Portogallo, Paesi Bassi, Germania, Indiana, Repubblica Ceca, San Marino e Giappone) ma è grazie al secondo posto in Australia che ottiene la matematica vittoria del mondiale di Moto2. Nell’ultimo Gran Premio della stagione, inoltre, sottolinea la sua capacità nelle rimonte: infatti dopo essere partito dall’ultima posizione per una penalità, riesce a vincere il GP della Comunità Valenciana, ottenendo 328 punti totali.
Il passaggio (trionfale) in MotoGP
La conferma del suo passaggio dalla Moto2 alla MotoGP era già arrivato molti mesi prima della sua vittoria mondiale e infatti nel 2013 esordisce nella classe regina e sorprende tutti, distruggendo la concorrenza grazie anche alla sua Honda ufficiale.
Al debutto in MotoGP, a Losail in Qatar, ottiene il primo podio in carriera in questa categoria e nel Gran Premio delle Americhe riesce a conquistare la sua prima pole position di carriera in MotoGP, riuscendo a entrare nella storia diventando il più giovane poleman della storia del Motomondiale, battendo il precedente record che apparteneva alla leggenda statunitense Freddie Spencer che resisteva da 31 anni. Ma Marc non finisce mai di stupire e nello stesso Gran Premio ottiene la sua prima vittoria nella massima categoria conquistando un altro record. L’inizio è da sogno, ma anche il resto della stagione è perfetto per Marc e il suo team.
Lo spagnolo vince altre cinque volte nel 2013, imponendosi in Germania, Laguna Seca, Indianapolis, Repubblica Ceca e Aragon. Al termine della stagione Marc è più in alto di tutti in classifica con 334 punti totali. La vittoria al debutto è un’impresa riuscita solo a Kenny Roberts nel 1978 e prima ancora detenuto da Freddie Spencer.
Record su record
Nel 2014 Marc Marquez si supera. Nelle prime dieci gare della stagione lo spagnolo ottiene 250 punti, vincendo dieci gran premi consecutivi e agganciando il record di Mick Doohan che durava da 17 anni. Tra Marc e il record dell’undicesima vittoria di fila si è imposto Dani Pedrosa, il suo compagno di squadra, sul circuito ceco di Brno. Al termine della stagione le vittorie sono 13 grazie ai Gran Premi di Gran Bretagna, Malesia e della Comunità Valenciana. Anche in questo caso un record assoluto. Mai nessuno era riuscito a stabilire un numero così alto di vittorie in una sola stagione (numero che corrisponde anche alle pole position, anche in questo caso si tratta di record). Solo Doohan si era avvicinato a quel numero arrivando a quota 12 nel 1997. Una stagione ancor più importante per Marc, poiché riesce a chiudere davanti a Valentino Rossi, il suo idolo da bambino, di 67 punti in classifica.
Nonostante le cinque vittorie, la stagione 2015 non è positiva come le due precedenti per Marc Marquez che, colpa dei sei ritiri totali durante l’arco della stagione, non riesce a entrare nel vivo della lotta per il titolo che è questione Yamaha. Sono, infatti, Jorge Lorenzo (runner up del 2013) e Valentino Rossi (runner up del 2014) a giocarsi il titolo fino all’ultimo gran premio…. Marc chiude la stagione 2015 al terzo poso, dietro le due Yamaha, a 242 punti.
Nel 2016 Marcuez diventa un fumetto: Isidro Sanchez, Oscar Valiente (autori) e Amparo Crespo (illustratore) realizzano la prima graphic novel con protagonista Marc intitolato The Story of a Dream. Il 2016 è l’anno del riscatto e del terzo titolo mondiale nella classe regina per Marc Marquez. Ancora una volta è Valentino Rossi a chiudere in seconda posizione dietro lo spagnolo (terzo anno di fila per Rossi) a 49 punti di distanza. Marc è riuscito a imporsi in Argentina, ad Austin (che con il tempo diventerà il suo Gran Premio preferito), in Germania, ad Aragon e in Giappone. Nonostante siano solo cinque le vittorie, come l’anno precedente, la differenza per Marc la fa la gestione della stagione, gara dopo gara, trovandosi spesso a dover accontentarsi di qualche punto invece che puntare alla vittoria. È così che ottiene i suoi 298 punti che gli regalano la vittoria finale.
298 punti valgono la vittoria del Motomondiale anche nel 2017 per Marc Marquez che ottiene il quarto titolo iridato nella massima categoria grazie a sei vittorie ottenute, in ordine di calendario, in Argentina, in Germania, in Repubblica Ceca, a San Marino, ad Aragon e in Australia. Questa volta, dietro di lui, la Ducati di Andrea Dovizioso che anche il prossimo anno si dimostra un avversario incredibile e stoico. Ed è proprio così che inizia la stagione 2018, Dovi davanti in Qatar e Marquez secondo. La Ducati che sembra perfetta e la Honda che spesso arranca ma il talento di Marquez, e qualche errore di troppo da parte dell’italiano, consegnano a fine anno il quinto titolo in MotoGP (il settimo sigillo mondiale in totale) per Marc che con 321 punti si laurea di nuovo campione del mondo grazie alle otto vittorie (GP delle Americhe, Spagna, Francia, Olanda, Germania, Catalogna, Thailandia, Giappone, Malesia).
LA FORZA DI MARC MARQUEZ
Marc Marquez nel 2019 è per l'ottava volta campione del Mondo. Per il quarto anno consecutivo è lui il re della MotoGP, di cui era già stato iridato nel 2013 e nel 2014. Nove vittorie. Podi a raffica e un solo errore in gara. Questa è stata la stagione in cui ha dominato con maggior autorità il campionato.
Numeri spaventosi quelli dello spagnolo, numeri da record specie se si considera che ha appena 26 anni e soprattutto ha raggiunto un livello di maturità tale che batterlo è davvero difficile. Non impossibile, come hanno dimostrato in questa stagione le affermazioni di Alex Rins, Andrea Dovizioso, Maverick Vinales, Danilo Petrucci. Ma quel che lascia ai suoi rivali poche speranze nella corsa al titolo è che ormai sbaglia pochissimo, si conta solo il passo falso di Austin ad inizio stagione, e che se non vince sale comunque sul podio. Battere uno così è dura.
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