Anteprime
Honda CMX1100 Rebel: la BOBBER del 21° secolo
Motore bicilindrico frontemarcia (quello dall’Africa Twin), DCT, dimensioni contenute, peso gestibile, sella bassa e uno stile minimalista, Honda porta aria nuova nel mondo custom anche per le sue doti di guida
Un 2020 a dir poco difficile ha risvegliato la voglia di fare in molte Case motociclistiche. L’anno senza Saloni ha portato novità stuzzicanti che sono ormai sulle strade, e tra queste rientra anche la Honda Rebel CMX1100 che si inserisce in un segmento che si sta rivitalizzando. Essenziale, curata, il suo stile minimalista nato nel centro stile USA, come la sorella 500, non la fa passare inosservata, ma la peculiarità della nuova CMX1100 Rebel è che al posto di un classico motore bicilindrico a V, un tempo irrinunciabile per una custom, troviamo un due cilindri in linea, quello della Africa Twin. Un motore che a sua volta porta con sé un’altra rivoluzione per la tipologia di moto: il cambio DCT a doppia frizione. Una scelta in cui crede molto Honda Italia, visto che sarà la sola configurazione disponibile nel nostro paese per questo modello.
Il nostro primo contatto con la bobber giapponese avviene sulle strade spettacolari che si spingono all’interno delle Gole del Verdon, sullo stesso percorso su cui abbiamo provato la nuova Honda GL1800 Gold Wing (leggi la prova!). Un itinerario stimolante, che ci ha permesso di gustare ancora di più le doti di guida di questa Honda.
Il motore bicilindrico parallelo di 1.084 cc è lo stesso della Africa Twin, sul quale sono stati applicati una serie di accorgimenti per amplificarne la pastosità dell’erogazione ai regimi bassi e medi
Cuore bicilindrico parallelo
Come era logico intuire, il motore dell’Africa Twin non poteva rimanere un’esclusiva di quel modello, ma per poterlo montare sulla Rebel non si è trattato di un semplice trapianto. Il bicilindrico parallelo è stato adeguato alle esigenze della guida di una bobber: la potenza si ferma quindi a 87 CV (dai 102 originali) e la coppia passa da 105 a 98 Nm. Modifiche abbinate all’abbassamento dei regimi di rotazione ai quali sono disponibili i livelli massimi, con in più l’aggiunta di un volano più pesante di oltre il 30 per cento, per rendere più corposa la risposta ai bassi. Per quanto riguarda la parte elettronica l'acceleratore è Throttle by Wire. Quattro le modalità di guida, con tre preimpostate e una personalizzabile, non mancano il controllo di trazione e dell’impennata, non irrinunciabile su una cruiser. Un’ulteriore modifica rispetto al motore base è rappresentata dal differente sistema di scarico, dalla diversa fasatura della distribuzione, con l’obiettivo di avvicinare il temperamento dei due cilindri in linea a quello di un motore a V anche nel suono. Per questo vale la pena ascoltare il canto del twin sul sito Honda, cliccando qui!
La nuova Rebel 1100 è possente e minimalista allo stesso tempo. I parafango in acciaio coprono cerchi e gomme di larga sezione
La linea della CMX 1100 Rebel mantiene volutamente l’impostazione senza fronzoli e con poche cromature della 500, puntando sui canoni tipici dello stile bobber, vale a dire sella singola (ma c’è anche quella del passeggero), grande parafango in acciaio e pneumatico posteriore di grande sezione 180/65. Il tutto è completato da dettagli come il faro full-led, la strumentazione digitale compatta con retroilluminazione negativa che si integrano bene con il design minimal. Design che però lascia spazio alla praticità, con la presa di ricarica USB sistemata all’interno del vano portaoggetti da 3 litri sistemato sotto la sella, a cui si accede girando la chiave di contatto sul lato sinistro del telaio.
Curva dopo curva si piega più di quanto si possa fare di norma alla guida di moto di questa categoria
Primo contatto
Lunga e bassa, con una zona centrale stretta in cui spicca il serbatoio da 13,6 litri, la Rebel 1100 ha una posizione in sella ben studiata e comoda. La triangolazione tra manubrio, sella e pedane, in posizione avanzata ma non estrema permette di mantenere una postura non affaticante e di sentirsi subito bene sulla moto. La Rebel 1100 pesa poco più di 230 kg con il pieno di benzina, un valore di tutto rispetto per la categoria, ma la sensazione di controllo in sella, complice il largo manubrio, è totale dai primi metri. L’altezza contenuta della seduta, a 70 cm, poi rende semplice gestire la Rebel anche nelle manovre da fermo. Appena partiti il motore 1100 è estremamente sensibile ai comandi, docile e corposo ai bassi regimi, e allo stesso tempo riesce a esprimere un allungo insolito per una cruiser.
L’ultima evoluzione del cambio DCT riesce a convincere ben presto anche gli irriducibili delle trasmissioni classiche, lo fa con cambi di marcia rapidi e sempre silenziosi, efficaci anche in scalata. E se proprio si vuole un’azione più decisa, resta sempre la possibilità di intervenire con il comando sul manubrio. La Rebel 1100 lascia la massima libertà di scegliere lo stile di guida preferito, dimostrando di avere il fisico da cruiser, senza entrare in crisi se ci si lascia prendere la mano. Curva dopo curva si piega più di quanto si possa fare di norma alla guida di moto di questa categoria, soprattutto senza mostrare la fastidiosa tendenza al sottosterzo. E su una strada come quella francese si apprezza la disinvoltura con cui questa bobber affronta i percorsi guidati. Se si sceglie di viaggiare in autostrada (in questo caso è consigliabile aggiungere almeno il cupolino che fa parte della lista di accessori dedicati) il motore si mantiene intorno ai 3.000 giri, con una notevole riserva di coppia per effettuare i sorpassi. Il contralbero lavora bene, ma intorno ai 130 km/h qualche vibrazione si sente, con frequenze non fastidiose.
L’ultima evoluzione del cambio DCT riesce a convincere ben presto anche gli irriducibili delle trasmissioni classiche, lo fa con cambi di marcia rapidi e sempre silenziosi, efficaci anche in scalata
Guidandola sulle tortuose strade francesi si apprezza il suo equilibrio generale e buone notizie arrivano anche dall’impianto frenante, pronto e ben modulabile nonostante il disco singolo possa far storcere il naso ai più esigenti; in fondo non bisogna dimenticare che l’habitat naturale delle bobber non sono i circuiti. Alla voce sospensioni Honda ha scelto soluzioni classiche, con due ammortizzatori posteriori e una forcella regolabili solo nel precarico. Vale quindi la valutazione fatta per l’impianto frenante, anche perché la coppia posteriore assorbe gli urti con una discreta disinvoltura e mantiene sempre stabile l’assetto e più che buono il comfort.
Il prezzo e gli accessori
La nuova Honda CMX 1100 Rebel DCT, disponibile in Italia nel solo colore Gunmetal Black Metallic, è già in vendita a 11.790 euro c.i.m. Questa moto si rivela anche un’interessante base di partenza per la personalizzazione anche con gli accessori originali che Honda ha raggruppato in due categorie. Nella lista accessori nella linea Street ci sono: la sella imbottita (nera o marrone), la sella passeggero marrone, il portapacchi sul parafango, il Pad para serbatoio, la cover faro, il parafango anteriore corto e gli stickers ruote. Nel catalogo Tour troviamo: lo schienale per il passeggero, il portapacchi posteriore, le borse laterali in tessuto con distanziatori e il cupolino aerodinamico con parabrezza.
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