Piemonte
Piemonte: VIAGGIO IN MOTO tra Ormea e Alba
In poco più di cento chilometri si attraversano paesaggi montani e colline, si passa da terreni drenanti a pastosa argilla, si arriva tra vigneti e noccioleti, lungo una strada tutta da guidare. L'obiettivo sono i dolci rilievi delle langhe. Un itinerario da affrontare in moto o in scooter
Questo itinerario è stato pubblicato sul numero 141 di Dueruote di Gennaio 2017
Partenza - arrivo |
Ormena - Alba |
|
---|---|---|
Lunghezza |
118 km |
|
Quando partire | da aprile a novembre | |
Ideale per | natura, paesaggi, strade tortuose, spunti folcloristici, gastronomici, | |
Moto adatte | tutte |
Il nostro viaggio in moto oggi ci porta in Piemonte e per la precisione nella provincia di Cuneo, una delle poche che consentono di percorrere svariati itinerari di oltre 100 km e di cambiare ambiente attraverso otto valli. Ma è comprensibile se si considera che è la terza più estesa in Italia (dietro Bolzano e Foggia) e che la sua superficie è superiore a quella di intere regioni, come Liguria e Val d'Aosta. Non per niente è nota anche con il nickname di "provincia granda".
Il percorso che affrontiamo si snoda tra Ormea e Alba e collega zone paesaggisticamente lontane tra loro, poiché si passa dalle Alpi Marittime della Valle Tanaro, fino alle colline delle Langhe, con una progressione che la moto permette di apprezzare senza filtri. Perché con la vegetazione variano le strade, i colori e, naturalmente, anche i profumi.
Una strada che incanta anche per la pesca
Si parte quindi da Ormea, il cui centro storico nato intorno all'anno Mille ha la particolarità di avere un perimetro che ricorda la forma di un cuore, un dettaglio romantico che si somma alla curiosa coincidenza che il nome del paese è l'anagramma della parola amore. La strada è ampia e corre a fianco del fiume Tanaro, vero paradiso di chi ama la pesca a mosca, fino a Garessio. Da qui si abbandona il fondovalle fino a raggiungere dopo una dozzina di chilometri i 1.381 metri della colla di Casotto, base di partenza degli impianti di risalita di Garessio 2000, una stazione sciistica nata negli anni Sessanta ma mai decollata definitivamente, a causa di una lunga serie di fallimenti.
Qui si che si guida la moto
Si torna a scendere verso Valcasotto attraverso boschi di castagne e nocciole, che rappresentano una risorsa inesauribile per la zona. In questo tratto il percorso è tortuoso, veramente a misura di moto, ma bisogna muoversi con cautela perché il fondo può essere reso insidioso dallo sporco lasciato dai mezzi agricoli, soprattutto in caso di pioggia. Le montagne più alte sono ormai alle spalle, ma si continua ad avanzare tra continui saliscendi che non lasciano il tempo di annoiarsi, ma di tanto in tanto vale la pena di concedersi una pausa per ammirare i panorami che iniziano ad aprirsi sulla serie di colline apparentemente senza fine.
La leggenda di Pamparato
Da Valcasotto si raggiunge Pamparato, un minuscolo centro di meno di 400 abitanti che deve il suo nome a una leggenda risalente all'epoca dei ripetuti assedi dei saraceni. Si dice che i mori videro un cane addentare un pezzo di pane condito con olio (panis paratus in latino), e pensando che nel borgo avessero viveri in abbondanza tanto da permettersi di nutrire senza risparmi gli animali, abbandonarono l'assedio.
Verso i castelli
L'itinerario prosegue in direzione di Roburent e quindi di Vicoforte, sempre su strade ricche di curve e di norma poco trafficate, che alternano tratti ritagliati nei fitti boschi ad altri più aperti che seguono il profilo dei crinali portando rapidamente verso il confine con le Langhe. Una quindicina di chilometri più avanti si entra infatti a Murazzano, comune dell'alta Langa che, come molti della zona, ha una popolazione in costante calo. Qui l'elemento di richiamo è rappresentato dal parco safari dove sono raccolti circa 400 esemplari di 50 diverse specie animali provenienti dai cinque continenti, dai canguri ai grandi erbivori. Da questo punto si inizia progressivamente a scendere in un panorama del tutto diverso, perché la vegetazione rigogliosa lascia spazio a ordinatissimi filari di vite a perdita d'occhio. Il panorama si apre su un'area all'interno del quale scorre il Tanaro che funge da divisorio tra Langhe e Roero, le prime sul lato destro, il secondo sulla riva opposta. A occhio nudo le differenze sono impercettibili, ma clima e terreni variano, con evidenti effetti sui vitigni che producono Barolo e Barbaresco da una parte, Arneis e Nebbiolo dall'altra. Si scende seguendo il profilo della collina fino al centro medievale di Dogliani e, da questo punto, l'itinerario prosegue su strade meno tortuose, ma sempre con continui cambi di direzione. Non a caso il percorso misto ricavato all'interno della pista di collaudo del Gruppo Fiat di Balocco è denominato Langhe. Come in circuito, le strade che portano verso Alba sono ideali per provare l'agilità di una moto, ma in più hanno il pregio di essere gratificati dal punto di vista paesaggistico, visto il panorama punteggiato da castelli. Ce n'è praticamente uno su ogni collina che si incontra lungo l'itinerario.La capitale del tartufo
Passando da Monforte e da Barolo, si arriva seguendo il fondovalle fino al capoluogo, che in autunno diventa la capitale mondiale del tartufo bianco, dove il prezioso tubero viene scambiato durante la fiera con quotazioni che variano in continuazione, come quelle di tutti i beni pregiati, dal petrolio all'oro. Vino e tartufi valgono indubbiamente un viaggio per gli appassionati del settore, ma Alba ha indubbiamente altri motivi d'interesse, a cominciare dalle torri. Oggi non è possibile ammirare tutte quelle che erano valse il titolo di "città delle cento torri", ma quelle rimaste sono più che sufficienti per dare un senso alla visita.
L’itinerario è stato pubblicato sul numero 141 di Dueruote di Gennaio 2017, disponibile come arretrato e subito nella Digital Edition, cliccando qui!
GRINZANE
I castelliNelle Langhe ci sono molti castelli e la maggior parte di questi sono aperti al pubblico. Se il castello Cavour di Grinzane è il più noto della zona, uno tra i più interessanti è indubbiamente quello di Barolo, nei sotterranei del quale è aperto dal 2010 il WiMu, un particolare museo dedicato al vino (foto).
Diverso dalla classica impostazione di un museo, prevede numerose installazioni interattive per coinvolgere i visitatori, guidandoli in un viaggio virtuale attraverso la produzione e la cultura di questa bevanda. Barolo, Piazza Falletti. Ingresso 8 euro, ridotto 6. www.wimubarolo.it
MURAZZANO
Il giardino ZoologicoQuello nato 40 anni fa a Murazzano, sulle colline delle Langhe, è uno tra i giardini zoologici meglio organizzati. Il Parco Safari si sviluppa su una superficie di più di 70 ettari di un territorio che regala panorami aperti che si stendono fin quasi al mare. Qui sono stati ricostruiti diversi ambienti naturali per gli ospiti provenienti da tutto il mondo. All'interno sono ricavati due percorsi, uno da seguire in sella e uno pedonale. Ingresso 14 euro. www.parcosafari.it
ALBA
La città sotterranea Un modo diverso dal solito per scoprire la città di Alba è quello di visitare i suoi sotterranei. Sono organizzati vari tour della durata di un'ora e mezza con l'assistenza di un archeologo professionista che può scegliere tra oltre 30 tappe diverse. Ogni visita comprende tre tappe, a cui si aggiunge sempre la quarta, che prevede la visita del Museo archeologico e di scienze naturali Federico Eusebio di Alba, dove l'accesso alle 21 sale espositive è gratuito fino all'orario di chiusura. Piazzetta Chiodi, tel. 339 7349949, www.ambientecultura.itPolentina di grano saraceno con castelmagno e tartufo
Ingredienti, per 4 persone: 100g di farina di mais, 40g di farina di grano saraceno, 1 cucchiaio d'olio, 30g di robiola, sale, tartufo bianco, 500g d'acqua, poco Parmigiano Reggiano
Langhe, tartufo: quasi un sinonimo, se non si rischiasse di dimenticare il Nebbiolo, che nei nobili Barolo e Barbaresco trova la sua più pura compiutezza. Proviamo a ricercare una combinazione che valorizzi il prezioso fungo ipogeo e affianchi le classiche ricette langarole: per esempio una polentina fatta con il grano saraceno e mantecata con una cucchiaiata di robiola, delicata e leggermente acidula nel finale per contrastare la terrosità del tartufo bianco. Miscela le farine e versale nella pentola a freddo. Versa l'acqua, e fai partire a fiamma dolce. Fai cuocere almeno un'ora, mescolando con la frusta per evitare grumi e conferire una bella spumosità. Al termine aggiungi un cucchiaio d'olio, quanto basta di sale e la robiola. Gira energicamente per un minuto, e versa nei piatti. Spolverizza con minimo Parmigiano Reggiano e affetta il tartufo. A questo punto si può servire.
ORMEA
Albergo NazionalePiazza della Libertà 4 Tel. 0174 391203
www.albergonazionaleormea.it
Le nove camere di questo centralissimo albergo (foto a destra) sono al primo piano e tutte sono dotate di ampio terrazzo. Si tratta di una struttura storica, che nei secoli ha variato la destinazione, da chiesa a prima industria tessile piemontese. In inverno è proposta un'offerta di pernottamento con prima colazione e noleggio ciaspole a 45 euro a notte. E check-out alle 18.
GRINZANE
Hotel Casa PavesiVia IV novembre 11A
Tel. 0173 231149
www.hotelcasapavesi.it
L'hotel è a pochi passi dal castello di Cavour, sulla collina di Grinzane che assicura una vista panoramica da ognuna delle finestre delle 12 camere. Ognuna di queste è personalizzata e rifinita con materiali caldi e pregiati e per i clienti più esigenti non mancano suite con
DOGLIANI
L'acciuga nel bosco c/o Agriturismo Cascina Martina Borgata Martina 3, n. 12, alla terza salitaTel. 0173.721239
www.lacciuganelbosco.com
I coperti non sono molti, quindi vale la pena di prenotare, perché mangiare in questo agriturismo è un'esperienza da provare. Il locale è gestito da una coppia di giovani entusiasti che ha rivisitato i piatti tipici con materie prime locali al fine di ottenere risultati sorprendenti (foto). Anche grazie alla tecnica della cottura a bassa temperatura. Buon rapporto qualità/prezzo.
ORMEA
Ristorante San Carlo Strada Statale 28Tel. 0174 399917
www.albergosancarlo.com
Oltre ai tipici piatti piemontesi, qui si mangiano le trote, rigorosamente pescate nelle acque che scorrono alle spalle del locale in stile A 60. Il pesce d'acqua dolce è preparato in decine di fantasiose e gustose ricette, proposte anche con menu degustazione. Conto tra 30 e 40 euro a testa.
ALBA
Ristorante La PiolaPiazza Risorgimento, 4
Tel. 0173 442800
www.lapiola-alba.it
Le porzioni non sono particolarmente abbondanti, ma la qualità è ottima. La lista dei piatti comprende primi tipici, dagli agnolotti ai tajarin e nella stagione autunnale non mancano mai i tartufi. Si sceglie alla carta, oppure con i menu che comprendono tre o quattro portate, con altrettanti bicchieri di vino delle Langhe compresi nel prezzo, rispettivamente a 50 e 65 euro. Da scegliere la sera, dopo aver parcheggiato! idromassaggio.
La doppia con colazione è proposta al prezzo di 180 euro.
DOGLIANI
Relais Foresteria dei poderi Borgata Gombe, 31Tel. 0173 70414
www.relaiseinaudi.com
Un b&b nel cuore delle Langhe, ricavato da un'antica dimora di vacanza della famiglia che lo gestisce. In una posizione ideale per chi cerca relax, il Relais propone otto camere doppie e due suite con vista e piscina. I prezzi vanno da un minimo di 110 euro per la singola in bassa stagione a un massimo di 200 per la suite in alta stagione.
ORMEA
Ristorante San Carlo Strada Statale 28Tel. 0174 399917
www.albergosancarlo.com
Oltre ai tipici piatti piemontesi, qui si mangiano le trote, rigorosamente pescate nelle acque che scorrono alle spalle del locale in stile A 60. Il pesce d'acqua dolce è preparato in decine di fantasiose e gustose ricette, proposte anche con menu degustazione. Conto tra 30 e 40 euro a testa.
ALBA
Ristorante La PiolaPiazza Risorgimento, 4
Tel. 0173 442800
www.lapiola-alba.it
Le porzioni non sono particolarmente abbondanti, ma la qualità è ottima. La lista dei piatti comprende primi tipici, dagli agnolotti ai tajarin e nella stagione autunnale non mancano mai i tartufi. Si sceglie alla carta, oppure con i menu che comprendono tre o quattro portate, con altrettanti bicchieri di vino delle Langhe compresi nel prezzo, rispettivamente a 50 e 65 euro. Da scegliere la sera, dopo aver parcheggiato! idromassaggio.
La doppia con colazione è proposta al prezzo di 180 euro.
DOGLIANI
Relais Foresteria dei poderi Borgata Gombe, 31Tel. 0173 70414
www.relaiseinaudi.com
Un b&b nel cuore delle Langhe, ricavato da un'antica dimora di vacanza della famiglia che lo gestisce. In una posizione ideale per chi cerca relax, il Relais propone otto camere doppie e due suite con vista e piscina. I prezzi vanno da un minimo di 110 euro per la singola in bassa stagione a un massimo di 200 per la suite in alta stagione.
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