MotoGP: il settimo sigillo di Marc Marquez

Marc Marquez dopo il successo in Thailandia, sul tracciato di Buriram, aveva messo le mani sul Titolo Mondiale. L'idea meravigliosa era conquistarlo al primo match point. Impresa riuscita.  

Marquez campione del Mondo a Motegi

Vincere il Mondiale sulla pista della Honda è stato il più grande regalo che Marc Marquez potesse fare al costruttore giapponese. Ed è la terza volta che riesce a farlo su questo circuito di proprietà della Honda. Con la vittoria di Motegi Marc Marquez ha infatti messo in bacheca il settimo titolo, il quinto nella MotoGP. Un risultato che ribadisce il suo valore e la sua forza nella top class di cui è il riferimento, basta guardare la classifica per vedere che errori a parte è sempre salito sul podio, e in cui dopo questa stagione diventa difficile pensare di batterlo. Sì, perché Marc Marquez quest'anno ha imparato a vincere anche nelle situazioni dove lo scorso anno aveva, si fa per dire, perso.

Lo sa bene Andrea Dovizioso, suo primo rivale anche quest'anno che complici gli errori di inizio stagione e l'ultimo in Giappone, nonostante una delle migliori Ducati di sempre e una forza incredibile, su alcuni tracciati non è riuscito a scalfire la sua leadership. Se lo scorso anno ci era andato vicino, quest'anno nonostante le vittorie e le battaglie pagava un gap in classifica che ha lasciato lo spagnolo più tranquillo. Lo sa bene Jorge Lorenzo che quest’anno trovato il feeling con la Desmosedici in alcune occasioni è stato in grado di batterlo e il prossimo anno dovrà dividere con lui il box Honda. Lo sa bene Valentino Rossi che è consapevole del talento dello spagnolo e sa bene che se vorrà quel decimo Mondiale dovrà vedersela prima di tutto con lui.

Marquez, una stagione da cannibale

Marc è un fenomeno di cui forse non si conosce ancora tutto il potenziale. Lo spagnolo che vive ancora a casa coi genitori e per ora alla ragazza non pensa, almeno così dice, ha numeri da record. Cinque mondiali nella top class sono risultati alla Valentino Rossi e alla Mick Doohan prima ancora, ma lo spagnolo di Cervera ha nel polso destro ancora molto e chi guarda i numeri e legge la sua data di nascita sa che siamo ancora all'inizio.

La gara di Motegi la ricorderemo quindi per il suo titolo, per la gag dei festeggiamenti in stile Anni90 con tanto di coin-op a bordo pista, per quella spalla uscita durante i festeggiamenti e per la caduta di Andrea Dovizioso. Il podio di Cal Crutchlow, con la Honda LCR e la forza di Alex Rins con la Suzuki, insieme alla nuova gara opaca della Yamaha, salvata solo dalla grinta di Valentino Rossi, quarto, davanti a Johann Zarco sono risultati che durano il tempo di questa gara con i piloti che guardano già all’Australia dove si correrà la prossima settimana la diciassettesima gara della stagione. Con tre gare alla fine chi vincerà il Mundialito?

Moto2 e Moto3, una festa italiana

Non solo MotoGP nella Moto2 Pecco Bagnaia festeggia la vittoria dopo la squalifica di Fabio Quartararo e vede sempre più vicino il titolo della Moto2. Successo italiano anche nella combattuta Moto3 con Marco Bezzecchi che precede Lorenzo Dalla Porta e Darryn Binder, per il titolo le speranze dei nostri non sono ancora sfumate.