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Naked medie: l'era della BIODIVERSITÀ

Christian Cavaciuti
di Christian Cavaciuti il 19/08/2021 in Prove della redazione

Naked medie: l'era della BIODIVERSITÀ
Honda CB 650 R ABS
649 / 70 kW (95,2 CV) / 4 cilindri in linea trasversale / EURO 5
€ 8.490 c.i.m.
Triumph Trident 660
660 / 59,1 kW (80,3 CV) / 3 cilindri in linea trasversale / EURO 5
€ 8.395 c.i.m.
Yamaha MT-07 ABS
689 / 54 kW (73,4 CV) / 2 cilindri in linea trasversale / EURO 5
€ 7.259 c.i.m.

La Triumph Trident 660 completa il panorama motoristico in uno dei segmenti più interessanti: quello delle naked medie dal rapporto qualità/prezzo imbattibile. Meglio 2, 3 o 4 cilindri?

Arrivi da uno scooter, da un lungo periodo su quattro ruote o magari dal niente, e ti affacci al mondo delle moto. Sei attratto dalle naked, che delle moto sono l’archetipo fondamentale, e vorresti qualcosa che corrisponda alla tua personalità ma senza spendere una fortuna. Ti guardi attorno, e scopri che devi per prima cosa prendere la madre di tutte le decisioni: quanti cilindri?

La madre di tutte le domande

La cosa più interessante delle naked medie è proprio la varietà motoristica, che va dai monocilindrici del Gruppo KTM al quattro cilindri della Honda CB650R, passando per il nuovo triple della Triumph Trident 660 e tantissimi bicilindrici, tra i quali abbiamo scelto quello della appena rinnovata Yamaha MT-07. Che se vogliamo è fuori posto, visto che con quel prezzo (1.000 euro meno delle altre due) andrebbe confrontata con la Kawasaki Z 650 o la Benelli 752 S, come abbiamo già fatto; ma il suo successo è tale che è impossibile non fare i conti con lei. Sono tre moto diverse già nell’aspetto, con la Honda più cafe racer, la Triumph più roadster e la Yamaha più postmoderna; sulle loro caratteristiche andremo veloci, perché le abbiamo già presentate singolarmente e qui ci preme il confronto.

Naked medie: l'era della BIODIVERSITÀ

Honda CB650R

da 8.490 euro c.i.m.

Alla Honda CB650R sono bastati pochi ritocchi a fasatura e alimentazione per raggiungere l’omologazione Euro5: stessa potenza e solo 1 Nm in meno (95 CV a 12.000 giri/min e 63 Nm a 8.500 giri/min) per quello che è oggi l’unico quattro cilindri della categoria: pronipote del glorioso CBR600RR del 2004, è ora declinato in funzione della massima trattabilità ed abbinato alla frizione antisaltellamento. Sul telaio perimetrale in acciaio arriva poi la versione ‘Big Piston’, con idraulica maggiorata, della forcella Showa SFF da 41 mm, che insieme al mono senza leveraggi assiste il telaio monotrave in acciaio. La Honda è anche l’unica ad offrire pinze ad attacco radiale (con dischi da 310 mm) davanti. Migliorata la strumentazione LCD, ora più leggibile, e sotto la sella arriva una presa USB-C. Ritocchi anche all’ergonomia, con un manubrio leggermente più avanzato, e al design che conta su diversi pannelli laterali e centrali e un nuovo portatarga. Pur non avendo alimentazione ride-by-wire, la CB650R offre poi il controllo di trazione HSTC. E con meno di 200 kg in ordine di marcia è in assoluto una moto leggera, pur se la più pesante tra le tre.

Naked medie: l'era della BIODIVERSITÀ

Triumph Trident 660

da 8.395 euro c.i.m.

L’inedita Triumph Trident 660 è la new entry dell’anno, col suo design che si pone a metà strada tra la serie classica e le naked sportive di Hinckley, ma senza omologarsi né alle prime né alle seconde. Con la Trident, il triple fa il suo ingresso nella categoria delle naked medie non premium, e questa è senz’altro una buona notizia.

Per centrare i suoi obiettivi di prezzo, Triumph ha rivisto completamente il motore rispetto al 765, conservando però contenuti che in questa categoria non si erano ancora visti, come il ride-by-wire con due mappe integrate con il traction control (disattivabile) e il display TFT con connettività smartphone (optional). Il motore eroga 81 CV a 10.250 giri/min e 64 Nm a 9.750 giri/min, ed è montato in un telaio in acciaio con forcella Showa SFF (non BP) da 41 mm, mono Showa con link e freni Nissin. Per lei abbiamo rilevato poco meno di 187 kg in ordine di marcia.

Naked medie: l'era della BIODIVERSITÀ

Yamaha MT-07

da 7.259 euro c.i.m.

La terza protagonista della nostra prova è la bestseller di categoria, la Yamaha MT-07. Aggiornata a fondo, ha ricevuto per il 2021 non solo un motore Euro5 ma anche nuove forme con fari full LED, una diversa ergonomia con manubrio più ampio e sella più snella nella parte anteriore, freni più potenti con dischi da 298 mm e pinze semi-monoblocco e una nuova strumentazione, sempre monocromatica LCD ma a illuminazione negativa.

Nuovi anche specchietti, cerchi e frecce. Il bicilindrico CP2, fasato a 270°, eroga 73,4 CV a 8.750 giri/min e 67 Nm a 6.500 giri/min; è del tutto privo di elettronica a parte l’alimentazione a iniezione, ed è montato in funzione portante nel telaio in tubi di acciaio. Anche le sospensioni sono le più semplici del gruppo: forcella telescopica e mono privo di link. In generale una moto ‘no frills’, che non si concede lussi ma va dritto al sodo, ovvero offrire la guida più divertente possibile, aiutata anche da una straordinaria leggerezza: nemmeno 175 kg in ordine di marcia.

Naked medie: l'era della BIODIVERSITÀ

Concetti molto simili lato ciclistico, ma risultati molto diversi sia dal punto di vista estetico che da quello dinamico, per effetto del diverso frazionamento dei motori

Caratteri a confronto

Vogliamo descrivere in estrema sintesi le nostre tre naked? Partiamo dalle similitudini: telaio in acciaio con motore portante, ruote da 17”, altezza sella attorno agli 805 mm, coppia attorno ai 65 Nm. Ma guardate come impatta il frazionamento: il 4 cilindri Honda allunga fino a oltre 12.000 giri, eroga la sua coppia massima a 8.500 giri ma con una curva appuntita; inoltre la moto è lunga (interasse di 1.450 mm) e pesa 198,5 kg. Il 3 cilindri Triumph ha la coppia massima più in alto – a 9.750 giri – ma di fatto la curva di coppia è praticamente piatta dai 3.600 giri/min, il peso è di 186,9 kg (una dozzina di kg in meno) e le quote sono più svelte, con 1.401 mm di interasse. Con il suo compatto bicilindrico, Yamaha può permettersi di essere la più radicale: 1.400 mm di interasse ma soprattutto 90 mm di avancorsa (contro 101 e 107,3 mm per Honda e Triumph) e un peso di appena 174,7 kg (12 kg circa meno della Triumph, 24 meno della Honda) mossi da un twin che eroga la sua coppia massima già a 6.500 giri.

Viste così, la Honda sembra concepita più per il misto veloce, la Yamaha più per il misto stretto e la Triumph una via di mezzo: che è poi il modo più razionale di utilizzare i loro tre propulsori. Quindi queste moto sono definite dal loro motore proprio perché, al di là della diversa erogazione e della diversa personalità, questi tre motori condizionano anche le scelte ciclistiche, il peso e in definitiva la dinamica di guida. Non stupisce allora che su strada si ritrovi proprio questo.

Naked medie: l'era della BIODIVERSITÀ

Leggera, reattiva, immediata: la MT-07 è la moto più divertente del segmento. con lei ti senti subito pilota... o quanto meno, un po' scapestrato

MT-07: voglia di divertirsi

Tutte e tre sono leggere, agili e immediate, ma le differenze emergono dopo pochi metri. Quelli che bastano alla MT-07 per farti venir voglia di impennare, derapare e infilarti indifferentemente nel traffico della città o in una strada tutta curve. Alle basse e medie velocità è la più divertente, la più pronta nella risposta al gas e sicuramente la più incalzante. In città puoi usare solo le ultime tre marce riservando le altre ai monoruota, e non diresti mai che ha 20 CV meno della Honda. È l’unica a non offrire il quickshifter nemmeno in opzione, ma il suo cambio ha un comando corto e preciso, che per di più si può usare poco. Una marcia o l’altra fa poca differenza, e l’unica accortezza da tenere è di non spigolare e farla scorrere, perché se si pinza forte la forcella è davvero troppo cedevole nella prima parte di corsa, mentre il retrotreno va in crisi se si scala con troppo impeto o se si incontrano sconnessioni pronunciate.

Si arrampica indiavolata sulle strade di montagna, senza mai mettere in difficoltà nonostante la mancanza del controllo di trazione. Ma la magia della MT-07 è quella di metterti subito a tuo agio e farti sentire un pilota, senza che tu debba chiederglielo: fa tutto da sola, anche grazie a una posizione in sella eccellente: manubrio largo il giusto, busto eretto il giusto, polsi caricati il giusto e sella perfetta per avanzare e arretrare a piacimento.

Naked medie: l'era della BIODIVERSITÀ

novità 2021, la Trident è un modello tutto nuovo con un motore dedicato. Regolarità esemplare, grande immediatezza d'approccio e muscoli nascosti, ma che all'occorrenza sanno farsi valere

Trident: che motore!

La Trident non ha difficoltà a tenere il suo passo, ma non trasmette la stessa adrenalina. È più neutra, con quel triple può fare tutto e ti permette, fuori città, di usare praticamente solo la sesta; per andar forte però devi tirarle un po’ di più il collo, sollecitarla di più. Ha una ciclistica facile e bilanciata, una posizione in sella più da roadster, con il manubrio rialzato, ma che comunque non limita la guida d’attacco. Il cambio è morbido e il traction control è un bel plus, anche se ci è parso avere una taratura piuttosto conservativa, che si manifesta con qualche esitazione in accelerazione specie a moto inclinata.

Aiutato dal link, il retrotreno della Trident è decisamente rigoroso, mentre la Showa SFF è generalmente morbida ma progressiva nell’affondamento, e alla fine sostiene bene in frenata; peccato per il marcato effetto raddrizzante che l’inglesina manifesta quando si frena a moto piegata. Il suo punto di forza resta il motore, dall’elasticità straordinaria ma che sa anche galvanizzare quando si raggiunge la parte alta del contagiri: non ha l’allungo entusiasmante di una Street, ma una spinta molto costante e anche lui, come il twin di Iwata, ti facilita la vita tirandoti fuori in modo sempre brillante dalla curva anche se hai lasciato una marcia in più.

Naked medie: l'era della BIODIVERSITÀ

Sensazioni di una volta con la Honda: il suo 4 in linea spinge fortissimo agli alti ma è un po' pigro sotto. Ne risulta una moto con due anime distinte: o sportivissima o molto docile

Honda: doppia anima

La Honda è diversa dalle altre due. Si guida un po’ più allungati e il manubrio è più basso, in stile café racer. Lunga di interasse ma corta di avancorsa, la CB650R regala un buon compromesso tra stabilità e maneggevolezza; e dati alla mano, è la più prestazionale tra le tre. La sua cavalleria si traduce in un’accelerazione e una velocità di punta ben superiori alle rivali, prestazioni che si raggiungono però con una guida da quattro cilindri, cioè motore su di giri e rapporto corretto inserito.

In pista o su una strada che si conosce bene la Honda sa tenere ritmi indemoniati, ed è la più rigorosa alle alte velocità dove sfodera una sicurezza da supersportiva. Se però si vuole guidare rotondi il suo motore non ha lo stesso tiro dei rivali, come rivelano i tempi in ripresa. Non che sia irregolare, anzi è il più disponibile a scendere di regime: così regolare che non lo diresti lento… finché non affianchi la CB650R alle altre due. La Honda è insomma una moto dalle due anime nettamente separate: rotonda e paciosa sotto i 7.000 giri, rabbiosa sopra: ma per sfruttare quella rabbia occorre una guida più tecnica e concentrata, che può poi contare sull’avantreno più solido dei tre sia in frenata che per rigore sul veloce, e su una trasmissione meravigliosa come da standard Honda.

Naked medie: l'era della BIODIVERSITÀ

Relax time

Lasciamo sempre più chilometri alle nostre spalle e iniziamo ad apprezzare altri aspetti, a partire dal comfort. Qui nel complesso la migliore è la Honda, che ha la sella più accogliente e un mono più morbido nel funzionamento; Yamaha ha una sella più imbottita di prima, ma che si rivela comunque duretta sulle lunghe distanze e poco assistita dal mono, piuttosto rigido; Triumph è ancora una volta in mezzo, più vicina a Yamaha che a Honda. Dal punto di vista aerodinamico la protezione è ovviamente quasi zero per tutte, ma le ‘spalle larghe’ dei serbatoi di Honda e Yamaha fanno qualcosina in più rispetto a quello tondo di Triumph.

Quanto all’aspetto delle vibrazioni, è una parte fondamentale dell’esperienza di guida e ancora una volta riflette il frazionamento. Diciamo che la situazione è buona in tutti e tre i casi, ma se Honda vibra (poco e solo ai transitori), Triumph freme e Yamaha pulsa. È il loro modo di farti sentire che sono vive, non disturba e anzi nella maggior parte dei casi fa piacere.

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Sì, viaggiare

Quando poi smetti di cercare con lo sguardo soltanto la prossima curva, puoi soffermarti a guardare gli strumenti. L’LCD di Honda pur essendo monocromatico ha l’aspetto più premium, con una bellissima finitura superficiale e un gradevole fondo blu; peccato che si comandi con i due scomodi tasti sotto il display. Il tenebroso cruscotto LCD della MT-07 a fondo nero è molto chiaro, ma poco prodigo di informazioni; ha però il comando remoto sul bracciale sinistro. Come per l’intero comparto elettronico, la proposta più ricca è quella di Triumph: il display circolare della Trident è diviso in due, con la parte superiore LCD e la inferiore TFT; le informazioni sono tante e il controllo avviene tramite una pulsantiera sul bracciale sinistro, dalla quale si seleziona anche il riding mode; in opzione c’è poi il sistema di connettività MyTriumph per gestire telefono, musica, navigatore e una GoPro.

Se si vuole viaggiare a lungo, farà poi  piacere sapere che tutte e tre hanno un nutrito programma di accessori, con cupolini e borse; Yamaha offre anche la possibilità di avere un bauletto. Lato consumi Yamaha è la più parca e Triumph la più assetata, ma i valori sono contenuti per tutte con medie attorno ai 20 km/l; ragionevoli anche i costi dei tagliandi.

Naked medie: l'era della BIODIVERSITÀ

Il segmento delle naked medie non è mai stato così vitale: tante proposte ricche di personalità e contenuti a prezzi molto interessanti

Viva le differenze

Il frazionamento fa ancora la differenza, anche se la dittatura dell’elettronica vorrebbe convincerci che che la meccanica non abbia più tutto questo peso. Per fortuna, però, non è così: la personalità nasce sempre dal bilanciamento tra motore e ciclistica, specie in questo segmento dove l’elettronica è ancora poca e la potenza non ancora troppa.

Anche per questo allora, se siete motociclisti alle prime armi o motociclisti di ritorno, non c’è niente di meglio che riconciliarsi con le sensazioni ‘autentiche’ di queste moto, contando sul fatto che la categoria non è mai stata così ricca di proposte originali, divertenti e abbordabili. Vi resta soltanto da scegliere se vi sentite più cafe racer, più roadster o più postmoderni. E naturalmente quanti cilindri volete sentire sotto il sedere.

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Dati Tecnici

 
Honda CB 650 R ABS
Honda
CB 650 R ABS
Triumph Trident 660
Triumph
Trident 660
Yamaha MT-07 ABS
Yamaha
MT-07 ABS

Motore

4 cilindri in linea trasversale 3 cilindri in linea trasversale 2 cilindri in linea trasversale

Raffreddamento

Liquido Liquido Liquido

Alesaggio corsa

67x46 74x51,1 80x68,6

Cilindrata (cc)

649 660 689

Rapporto di compressione

11,6:1 11,9:1 11,5:1

Distribuzione

2 assi a camme in testa 2 assi a camme in testa 2 assi a camme in testa

Alimentazione

Iniezione Iniezione Iniezione

Serbatoio (litri/riserva)

15 l 14 l 14 l

Frizione

In bagno d'olio In bagno d'olio In bagno d'olio

Telaio

Monotrave Doppio trave Monotrave

Materiale

Acciaio Acciaio Acciaio

Sospensione ant/regolazioni

Forcella rovesciata Forcella rovesciata Forcella telescopica

Sospensione post/regolazioni

Forcellone Forcellone monobraccio Forcellone

Escursione ruota ant/post

130/130 mm 120/133,5 mm 130/130 mm

Pneumatico ant/post

120/70-17";180/55-17" 120/70-17";180/55-17" 120/70-17";180/55-17"

Freno anteriore

Doppio disco con ABS da 310 mm Doppio disco con ABS da 310 mm Doppio disco con ABS da 298 mm

Freno posteriore

Disco con ABS da 240 mm Disco con ABS da 255 mm Disco con ABS da 245 mm

Lunghezza

2.120 mm 2.020 mm 2.085 mm

Altezza sella

810 mm 805 mm 805 mm

Interasse

1.450 mm 1.401 mm 1.400 mm

Peso a secco

184 kg 170 kg 163 kg

Potenza max/giri

70 kW (95,2 CV) a 12000 giri 59,1 kW (80,3 CV) a 10250 giri 54 kW (73,4 CV) a 8750 giri

Coppia max/giri

63 Nm (6,4 kgm) a 9500 giri 64 Nm (6,5 kgm) a 6250 giri 67 Nm (6,8 kgm) a 6500 giri

Prestazioni

Il commento del centro prove

Non diresti che la Honda ha 20 CV in più della Yamaha, abbiamo scritto. Invece quei 20 CV ci sono tutti, come raccontano i nostri rilevamenti in accelerazione. In effetti, una volta che il motore Honda ha superato i 10.000 giri, se lo si tiene sopra quel regime sparando le marce col quickshifter la CB650R vola. Questo tipo di guida è però più congeniale alla pista che alla strada, dove si tende a guidare a regimi nei quali la Triumph e la Yamaha sono molto più dotate, come emerge dalla prova di sorpasso dove Honda paga con gli interessi quello che aveva guadagnato in accelerazione. 

Se vogliamo, questo confronto ci permette di mettere in evidenza come per anni si siano guardate ossessivamente le cose sbagliate, ovvero potenza e accelerazione; mentre su strada il godimento arriva soprattutto da coppia e ripresa. Per quanto a Tokyo abbiano fatto come al solito un lavoro meraviglioso, il quattro cilindri Honda è nato prima del cambio di paradigma, e le sue prestazioni arrivano al prezzo di un maggior peso della moto e una guida più impegnativa. Per il resto possiamo segnalare che la Yamaha è la meno assetata e quella che frena meglio, grazie più al peso che alle virtù del suo impianto. 

Curva di accelerazione

Naked medie: l'era della BIODIVERSITÀ

Condizione della prova

Cielo
Vento
Temperatura aria
Pressione atmosferica
Temperatura asfalto

Rilevamenti

 
Honda CB 650 R ABS
Honda
CB 650 R ABS
Triumph Trident 660
Triumph
Trident 660
Yamaha MT-07 ABS
Yamaha
MT-07 ABS

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 203,2 km/h (32,6 s) 189,7 km/h (34,6 s) 188,3 km/h (34,8 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 12,3 s (177,3 km/h) 13,0 s (166,9 km/h) 13,1 s (165,8 km/h)
0-1000 m 23,6 s (197,7 km/h) 25,0 s (185,8 km/h) 25,2 s (185,8 km/h)
0-90 km/h 3,3 s (41,9 m) 3,8 s (49,6 m) 3,8 s (49,9 m)
0-130 km/h 5,9 s (120,7 m) 7,1 s (152,6 m) 7,3 s (156,7 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 8,4 s (250,5 m) 6,7 s (197,2 m) 7,2 s (214,3 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,5 s (79,7 m) 2,4 s (76,2 m) 2,4 s (75,8 m)
50-0 km/h 2,6 s (24,9 m) 2,5 s (24,7 m) 2,5 s (24,1 m)

CONSUMO

Urbano 17,9 km/l 16,7 km/l 19,8 km/l
Extraurbano 22,3 km/l 21,1 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 19,5 km/l 18,3 km/l 22,3 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 206,2 kg 193,6 kg 181,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 51/49 51/49 49/51
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 46/54 46/54 43/57

Pagelle

Naked medie: l'era della BIODIVERSITÀ
Naked medie: l'era della BIODIVERSITÀ
Naked medie: l'era della BIODIVERSITÀ

Il radar

Il nostro radar tiene conto della globalità di quel che si può dire su ogni moto, per cui Yamaha è penalizzata lato elettronica, sospensioni e dotazioni dove oggettivamente si riflettono i mille euro in meno del suo prezzo d’acquisto. Se però chiudiamo gli occhi, in termini di personalità e di piacere di guida esce tutt’altro che perdente dal confronto, anzi; solo il comfort lascia un po’ a desiderare. Considerando che è una moto alla prima generazione, Triumph si presenta con un pacchetto già molto completo e maturo: voti alti in tutte le aree e nessun difetto evidente. La Trident 660 ci ha convinto subito, e pensiamo che abbia le qualità e il fascino per far bene.

Qualità e fascino che non mancano certo alla CB650R, un pacchetto di grande equilibrio costruito però sopra un concetto che arriva dagli Anni 90: un quattro cilindri di media cilindrata che sa far rizzare i peli sulle braccia quando urla, ma che nei regimi di maggiore utilizzo offre qualcosa meno dei rivali. In compenso la Honda ha il cambio migliore dei tre, specie se abbinato al quickshifter, ed è ottima per comfort. In tutti i casi sono comunque moto con un eccellente rapporto qualità/prezzo, con Honda e Triumph un po’ più care ma innegabilmente anche un po’ più “premium” nelle finiture e nell’aspetto.

Pregi e difetti

 
Honda CB 650 R ABS
Honda
CB 650 R ABS
Triumph Trident 660
Triumph
Trident 660
Yamaha MT-07 ABS
Yamaha
MT-07 ABS

PREGI

Sospensioni, finiture Fruibilità a 360°, pacchetto elettronico Feeling di guida, prezzo

DIFETTI

Spinta ai bassi Mono rigido, feeling comando del gas Mono rigido, forcella cedevole nell'uso sportivo

Gallery

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