KTM 990 Supermoto T

Ho bisogno di una tourer perché presto dovrò partire per un viaggio i m p e g n a t i v o . Prenderei una…". "Me ne occupo io - mi frena il direttore -, ho già in mente il modello che fa al caso tuo. Anzi, già che ci sei - aggiunge - perché non la usi nella tua Settimana Con?". Detto, fatto. La mia moto arriva il lunedì successivo a bordo di un riconoscibilissimo furgone arancione che solitamente trasporta modelli da offroad. Vuoi vedere che il direttore mi sta giocando un brutto tiro? Altro che tourer, forse mi ha rifilato una 125 da cross… me tapino, sai che viaggio? Il mio proverbiale vittimismo prende il sopravvento: ecco, lo sapevo, forse farmi soffrire rientra nei suoi perfidi piani… La parentesi drammatica, comunque, è breve: dal furgone KTM, infatti, scende una 990 SM T nella nuova versione dotata di ABS. Posso tirare un sospiro di sollievo. La SM T infatti è una crossover, tipologia particolarmente gradita al pubblico in un momento difficile per il mercato, ora che le moto specialistiche (in particolare le supersportive) stanno perdendo terreno. Guida brillante su strada, turismo, diporto urbano: alla SM T, sulla carta, non è precluso nulla perché nasce per divertire tanto senza affaticare. Sarà davvero così?

Lunedì: in città scalpita

Salire in sella richiede un certo sforzo perché la seduta è particolarmente alta (85,5 cm dal suolo). Una volta a bordo, però, la bicilindrica prende subito le distanze dalle sue parenti "made in Mattighofen": l'imbottitura della sella è generosa, il manubrio è alto e non troppo largo, pregio che, unito al contenuto raggio di sterzata, mi permette di avventurarmi senza troppa fatica tra le auto incolonnate nel traffico. È una moto imponente, la SM T, e sprigiona cattiveria da ogni bullone: mi stupisco parecchio, dunque, la prima volta che suono il clacson: mi aspettavo una voce più "maschia", non un delicato pigolio... A fare della crossover austriaca una moto poco propensa all'ambito urbano, comunque, non è certo il clacson ma sono dettagli di ben altra rilevanza: principalmente un marcato effetto on-off, unito a una certa ruvidezza nell'erogazione, ai regimi inferiori ai 3500 giri. A questi va aggiunto il calore proveniente dal radiatore che, al semaforo, in estate è una condanna.

Giovedì: pisolino autostradale

Anche se nel tran-tran quotidiano è un po' sacrificata, la SM T sa farsi perdonare: lo sprint al semaforo è galvanizzante e le sospensioni (in particolare il mono) assorbono buche e tombini molto meglio di qualsiasi scooterone. Giovedì, complice una trasferta di lavoro, viene il momento di far assaggiare alla KTM un po' di autostrada: a 130 km/h il bicilindrico, capace di ben altre prestazioni velocistiche, sonnecchia a circa 5000 giri. Le vibrazioni sono poco presenti a livello di serbatoio e pedane, più fastidiose invece alle manopole. Sulle lunghe percorrenze, la posizione di guida si conferma comoda e naturale e i consumi sono nella norma (si percorrono 15 km con un litro), mentre è inspiegabile la mancanza dell'indicatore del livello carburante, fondamentale su una moto dalle velleità turistiche.

Sabato: la rivelazione

Il cielo è azzurro e la temperatura è fresca: sabato è proprio la giornata ideale per una "passeggiata veloce" lontano dal traffico e dai Tutor. Arrivata in collina, la SM T rivela la sua vera anima, quella sportiva: infatti sorprende con una rapidità nei cambi di direzione degna di una motard specialistica, unita a buone doti di precisione e solidità. Tra le curve strette e i brevi rettilinei dell'Appennino Emiliano, esalta col suo motore "esplosivo", supportato da un cambio rapido e preciso, e con le straordinarie prestazioni (anche a livello di feeling) dell'impianto frenante, coadiuvato da un ABS efficace che non toglie nulla al piacere di guida. Domenica, quando mi tocca riportare all'ovile la "mia" SM T, sto già pensando a quale trucco escogitare per poterla chiedere nuovamente in prova...