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Prove della redazione

Ducati Monster 696 , Ducati Monster 1100 S

Riccardo Capacchione il 12/06/2012 in Prove della redazione
Ducati Monster 696 , Ducati Monster 1100 S
Ducati Monster 696
696 cc / 58,8 kW (80 CV) / 2 cilindri a L / Euro 3
€ 7990
Ducati Monster 1100 S
1078cc / 69,8 kW (95 CV) / 2 cilindri a L / Euro 3
€ 13.200

Le nude di Borgo Panigale vestono con dieci nuovi colori le loro curve ormai leggendarie. Le abbiamo portate in passerella nella Capitale

Spesso quando si pianifica un viaggio si prendono in considerazione mete esotiche, ed è naturale, quando si vuole «staccare» dallo stress del lavoro la prima cosa che viene in mente è «andare via» e lasciare i posti che troppo bene si conoscono. Spesso però dimentichiamo che appena fuori casa abbiamo meraviglie apprezzate da turisti che percorrono decine di migliaia di chilometri per ammirarle.

Due bolognesi a Roma

Anche per questi motivi abbiamo scelto come ambientazione della prova delle Monster 1100 S e 696 la città dei Papi. I bicilindrici delle Monster borbottano senza strappi mentre passeggiamo sul lastricato del centro di Roma. Le strade della Capitale non sono il massimo, anzi, siamo al minimo per manutenzione e stato del fondo che costringe le sospensioni a un superlavoro per garantire, più che la tenuta di strada, un minimo comfort a chi guida. La 696 è di un elegante color oro, mentre per la 1100 S abbiamo scelto un raffinato amaranto metallizzato. Eh, sì, per questa prova abbiamo voluto esagerare, attingendo a piene mani dai kit di carrozzeria disponibili come accessori che comprendono i gusci del serbatoio, parafango anteriore, cupolino e coprisella e che permettono di personalizzare in quattro e quattr'otto la nuda Ducati.

I colori della Capitale

Per «colorare» la nostra prova, abbiamo sostituito di volta in volta le plastiche delle Monster 1100 S e 696, scegliendo i colori in base alle situazioni e ai luoghi visitati. L'amaranto metallizzato e il sofisticato color oro ci sono sembrati i più adatti per il nostro giro in centro, con meta Piazza San Pietro. Nel dedalo di vie del centro romano le Monster non sono esattamente a loro agio: i bicilindrici, mantenuti a bassi regimi di giri, accusano i continui stop-and-go: la carburazione si «sporca» e la risposta alle piccole aperture del gas diventa irregolare. Niente a che vedere con i vecchi twin ad aria, sia chiaro, la nuova generazione di motori due valvole è più duttile e si adatta alle diverse condizioni di traffico. Tra la 1100 S e la 696 sicuramente la «piccola» se la cava meglio nelle vie intasate dalle auto: la cubatura minore provoca strappi meno decisi ai bassi regimi, la frizione a bagno d'olio è meno sensibile alle continue sollecitazioni e offre un attacco e una modulabilità superiori rispetto a quella «a secco» della sorella maggiore. La 696 monta la frizione APTC che tramite un mozzetto dotato di una spirale fresata sui fianchi, consente di montare molle di contrasto più morbide, alleggerendo così il carico alla leva. In più questo componente svolge la funzione di antisaltellamento, evitando il bloccaggio della ruota posteriore nelle scalate più brusche. La frizione APTC è stata montata sulle serie più piccole del twin bolognese ad aria e non sulle sorelle di cilindrata superiore, per facilitare l'approccio dei motociclisti meno esperti e quindi poco abituati alla «pizzicata» della frizione stessa nelle scalate decise. Le continue soste e ripartenze ai semafori si dimenticano quando, svoltando ad un incrocio, Piazza San Pietro ci accoglie nel grande abbraccio del colonnato del Bernini. Una sosta è d'obbligo per ammirare il «Cupolone» e anche per smalitire il calore trasmesso alle gambe dai collettori di scarico, soprattutto sul lato destro delle moto. Glissiamo le offerte di souvenir da parte dei venditori presenti in gran numero e ci godiamo lo spettacolo di questa propaggine della Città del Vaticano, che si allunga nel territorio italiano proprio in corrispondenza della splendida Piazza San Pietro.

Una sosta all'EUR

Saliamo in sella dribblando alcuni turisti attratti dalle nostre Monster e partiamo dirigendoci verso il sud della città. Le manovre da fermo sono favorite dall'angolo di sterzo nettamente superiore rispetto alle vecchie versioni della Monster. Le anse che ospitano le prese d'aria sui fianchi del copriserbatoio hanno permesso di aumentare l'angolo di rotazione del manubrio (in lega a sezione variabile sulla 1100 S, in acciaio sulla 696) che ora raggiunge il ragionevole valore di 64° per ogni lato. Il serbatoio è anche più corto e infatti le nuove Monster non richiedono più al pilota di «sdraiarsi» per raggiungere le manopole, migliorando anche la sensazione di controllo della moto. La strada sia fa più ampia e il traffico è più scorrevole mentre ci avviciniamo al quartiere EUR, sede di molti ministeri, musei e scuole. La sua architettura, minimalista e monumentale allo stesso tempo, è un'ambientazione ideale per riprese fotografi che e cinematografiche, tanto che Federico Fellini disse che «L'EUR è un quartiere molto congeniale a chi fa il rappresentante di immagini». Raggiungiamo il Museo della Civiltà Romana percorrendo una strada il cui fondo alterna asfalto, lastricato e pavè, dove apprezziamo la modulabilità dei freni anteriori di entrambe le Monster, dote essenziale per garantire il grip del pneumatico in condizioni di estrema variabilità di aderenza. Approffittiamo del parcheggio isolato per scaricare dall'auto del fotografo due nuovi kit di sovrastrutture, la cui sostituzione richiede una ventina di minuti, tre misure di brugola (che a nostro parere potrebbero essere ridotte a una, uniformando la viteria) e un minimo di manualità. Il rosso fiamma e il blu elettrico ci sembrano l'ideale per un pomeriggio assolato.

I segreti del twin

Lasciamo alle nostre spalle l'EUR, in sella alle... nuove Monster, a cui abbiamo cambiato i vestiti. Evitiamo con cura il caos del Grande Raccordo Anulare e raggiungiamo la via Appia percorrendo strade secondarie poco trafficate. Finalmente possiamo liberare i cavalli delle Ducati, fino ad ora sacrificati dal traffico delle vie del centro. Il poderoso bicilindrico della 1100 S scioglie i muscoli al primo rettilineo, ed è un piacere sentirne la voce dai terminali posti sotto la coda! Il sound dei nuovi silenziatori è davvero coinvolgente, i passaggi interni sono stati infatti ridisegnati grazie all'adozione della valvola di scarico a controllo elettronico posta sui collettori nella zona sotto la sella. Grazie a questo accorgimento tecnico, i motoristi sono riusciti a contenere la rumorosità parzializzando la sezione di passaggio dei gas combusti, e allo stesso tempo ad esaltare la coppia del bicilindrico desmodromico. La valvola a farfalla sullo scarico è azionata tramite dei cavi metallici da un motorino elettrico passo-passo posizionato sotto la sella. I gradi di apertura della valvola sono «decisi» dalla centralina elettronica che sovrintende anche al sistema di alimentazione ad iniezione: questa sinergia tra i diversi componenti consente di ottimizzare l'andamento delle onde di flusso che si generano nell'impianto di scarico in base anche alla legge di alzata delle camme, il cui profilo è stato studiato per ottenere il massimo rendimento. I risultati sono tangibili: la 1100 raggiunge la potenza massima di 95 CV dichiarati a 7500 giri con una coppia massima di 10,5 kgm a 600 giri, mentre la potenza massima della 696 si attesta a 80 CV a 9000 giri, con una coppia massima di 7,0 kgm a 7750 giri. Le Monster, grazie al sistema di scarico a doppia sonda Lambda con catalizzatore a tre vie e alla doppia accensione (solo sulla 1100) rientrano nella normativa Euro 3 sulle emissioni, vera spina nel fianco di tutti i motoristi.
La calura estiva ci porta all'ombra dell'antico acquedotto romano che corre ai lati della via Appia, a sud della Capitale. Il silenzio della campagna fa da contrasto al caos in cui siamo stati immersi finora. Fa davvero caldo e per questo benediciamo le fronde dei pini marittimi sotto le quali traffichiamo con gli attrezzi per sostituire un'altra volta le strutture delle Ducati. Abbiamo deciso di passare la serata sulla spiaggia dei romani, il Lido di Ostia, a una trentina di chilometri. Scegliamo un lilla sbarazzino per la 1100 S e l'arancione per la 696, colori vivaci adatti allo «struscio» sul lungomare. La strada che porta al litorale incrocia l'antico circuito di Catel Fusano, di cui restano ancora tratti d'asfalto: oggi solo pedoni e ciclisti lo percorrono, ma a noi malati di motori sembra di sentire riecheggiare il rombo delle auto e moto da corsa...

Da Ostia al Colosseo

Le spiagge del Lido di Ostia sono semivuote, è quasi ora di cena. Parcheggiamo le Monster davanti al ristorante che abbiamo scelto per la splendida veranda sul mare, dove ci gusteremo una cena a base di pesce: a tavola naturalmente parliamo delle moto che si sono rivelate molto eclettiche e godibili durante la gironata. Resta il tempo per una puntata al Colosseo, dove i colori delle Monster brillano alla luce delle torce dei giocolieri che si esibiscono tra i monumenti romani.
Accessori, che passione! Le Ducati Monster sono tra le moto che più si prestano alla personalizzazione, sia estetica sia motoristica. Gli ultimi accessori, dedicati alla 696 ma utilizzabili anche sulle altre cilindrate della Monster, comprendono le parti di carrozzeria disponibili in dieci diverse colorazioni che potete vedere nella foto di apertura. Il kit è composto dal parafandgo anteriore, coprisella, cupolino e dalle coperture del serbatoio. Il prezzo del kit è di 499 euro Iva compresa, e di 599 euro per le colorazioni argento ed oro, ma se acquistate una Monster 696 (in vendita a 8300 euro), il tutto vi verrà a costare solo 90 euro. Per il test delle Monster in versione Colour Theraphy, la Gimoto ha realizzato su misura delle versioni traforate in colore bianco delle giacche Street (da donna) e Cruiser. Per i caschi abbiamo scelto gli IDI Zerouno, dotati di una cover intercambiabile disponibile in diversi colori... un po' come le Monster!

Dati Tecnici

 
Ducati Monster 696
Ducati
Monster 696
Ducati Monster 1100 S
Ducati
Monster 1100 S

Motore

2 cilindri a L a 4 tempi 2 cilindri a L a 4 tempi

Raffreddamento

aria aria

Alesaggio corsa

88,0x57,2 mm 98x71,5 mm

Cilindrata (cc)

696 cc 1078 cc

Rapporto di compressione

10,7:1 10,7:1

Distribuzione

monoalbero a camme in testa di tipo Desmodromico con comando a cinghia e 2 valvole per cilindro monoalbero a camme in testa con comando a cinghia e 2 valvole per cilindro

Alimentazione

iniezione elettronica iniezione elettronica

Lubrificazione

carter umido carter umido

Serbatoio (litri/riserva)

15 litri (di cui 3,5 di riserva) 15 litri (di cui 3,5 di riserva)

Frizione

multidisco in bagno d’olio con comando idraulico multidisco a secco e comando idraulico

Telaio

a traliccio a traliccio

Materiale

acciaio acciaio

Sospensione ant/regolazioni

forcella rovesciata da 43 mm non regolabile forcella rovesciata da 43 mm completamente regolabile

Sospensione post/regolazioni

forcellone con mono ammortizzatore regolabile nel precarico e nel freno idraulico in estensione forcellone con mono ammortizzatore completamente regolabile

Escursione ruota ant/post

120 mm/148 mm 130 mm/148 mm

Pneumatico ant/post

ant. 120/60-ZR17, post. 160/60-ZR17 ant. 120/70-ZR17, post. 180/55- ZR17

Freno anteriore

doppio disco flottante in acciaio da 320 mm e pinze con attacco radiale a 4 pistoncini doppio disco flottante in acciaio da 320 mm e pinze con attacco radiale a 4 pistoncini

Freno posteriore

disco singolo in acciaio da 245 mm e pinza a doppio pistoncino contrapposto disco singolo in acciaio da 245 mm e pinza a singolo pistoncino

Lunghezza

2100 2121

Altezza sella

770 810

Interasse

1450 1450

Peso a secco

161 kg 169 kg.

Potenza max/giri

58,8 kW (80 CV) a 9000 giri 69,8 kW (95 CV) a 7500 giri

Coppia max/giri

68,7 Nm (7,0 kgm) a 7750 giri 103 Nm (10,5 kgm) a 6000 giri

Prestazioni

Il commento del centro prove

Le Monster hanno affinato le prestazioni di ogni loro componente, dal motore alla ciclistica, ai freni. E questo si riscontra nei rilevamenti strumentali, soprattutto per quel che riguarda la frenata, dove abbiamo staccato ottimi tempi e spazi grazie alla modulabilità dell’impianto e alla sensibilità del comando alla leva. Nella prova di accelerazione la tendenza all’impennata è ben gestibile dal pilota con movimenti sulla sella; per quanto riguarda la 696 nei test di accelerazione è risultato un elemento penalizzante la scarsa funzionalità del cambio, piuttosto duro negli innesti e poco preciso. Questo contrasta con quanto abbiamo rilevato con la 1100 che vanta invece, come da tradizione Ducati, un cambio eccellente sotto ogni punto di vista, che consente variazioni di marcia molto rapide, senza pericolo di sfollate.

Curva di accelerazione

Ducati Monster 696 , Ducati Monster 1100 S

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 1 m/s
Temperatura aria 31°C
Pressione atmosferica 1010 mb
Temperatura asfalto 51°C

Rilevamenti

 
Ducati Monster 696
Ducati
Monster 696
Ducati Monster 1100 S
Ducati
Monster 1100 S

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 197,1 (34,1 s) 217,6 (31,0 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 13,1 s (168,8 km/h) 11,9 s (184,8 km/h)
0-1000 m 24,8 s (190,8 km/h) 22,7 s (213,9 km/h)
0-90 km/h 4,1 s (54,0 m) 3,1 s (39,9 m)
0-130 km/h 7,0 s (146,7 m) 5,4 s (113,0 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 8,5 s (253,0 m) 5,3 s (155,1 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,5 s (79,9 m) 2,3 s (74,8 m)
50-0 km/h 2,3 s (23,4 m) 2,4 s (23,1 m)

CONSUMO

Urbano 11,6 km/l 12,8 km/
Extraurbano 18,0 km/l 17,9 km/
Autostrada (130 km/h indicati) 16,9 km/l 19,9 km/

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 182,0 k 188,5 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 50,5/49,5 48,5/51,5
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 46,5/53,5 46,0/54,0

Pagelle

 
Ducati Monster 696
Ducati
Monster 696
Ducati Monster 1100 S
Ducati
Monster 1100 S

In sella

DUCATI MONSTER 696: la Monster è ancora «lunga», ma non ci si sdraia più sul serbatoio...
DUCATI MONSTER 1100 S: la seduta è la stessa della sorella minore; confortevole la sella.
3.5
3.5

Comfort

DUCATI MONSTER 696: non è una moto da grandi viaggi, ma non stanca anche dopo molti km.
DUCATI MONSTER 1100 S: non c’è riparo, è una naked, ma ormai in autostrada, col Tutor...
3.5
3.5

Dotazioni

DUCATI MONSTER 696: il motto Ducati è «Less is More»: i componenti sono pochi, ma buoni.
DUCATI MONSTER 1100 S: la «S» vanta sospensioni Öhlins e parti in carbonio. Che si pagano.
4.0
4.5

Qualità percepita

DUCATI MONSTER 696: forse il sapore di artigianalità si è stemperato, ma la qualità è buona.
DUCATI MONSTER 1100 S: mezza stella in più per il forcellone monobraccio e per i materiali nobili.
4.0
4.5

Capacità carico

DUCATI MONSTER 696: il serbatoio in plastica non consente l’uso di borse magnetiche...
DUCATI MONSTER 1100 S: ...e gli scarichi alti impediscono di montare borse laterali.-
1.5
1.5

Motore

DUCATI MONSTER 696: fluido ma poco muscoloso ai bassi, spinge deciso oltre i 6000 giri.
DUCATI MONSTER 1100 S: potente e dalla coppia robusta e lineare, un gioiellino.
4.0
4.5

Trasmissione

DUCATI MONSTER 696: ottima la frizione, poco preciso e dagli innesti duri il cambio.
DUCATI MONSTER 1100 S: modulabile e dal carico ridotto la frizione, perfetto il cambio.
2.0
4.5

Sospensioni

DUCATI MONSTER 696: i collaudatori Ducati ci sanno fare: buon compromesso.
DUCATI MONSTER 1100 S: le Öhlins offrono qualcosa in più, ma non aspettatevi materiale racing.
3.5
3.5

Freni

DUCATI MONSTER 696: difficile combinare potenza e modulabilità, ma ci sono entrambe.
DUCATI MONSTER 1100 S: la decelerazione è potente e con punto d’attacco perfetto.
4.0
4.5

Su strada

DUCATI MONSTER 696: perfetta per i principianti, e adatta ad ogni percorso.
DUCATI MONSTER 1100 S: la «madre di tutte la naked» si è evoluta diventando una moto a 360°.
4.0
4.0

Versatilità

non disponibile
0.0
0.0

Prezzo

DUCATI MONSTER 696: costa più delle avversarie Jap, ma ha un fascino irresistibile.
DUCATI MONSTER 1100 S: 13.200 euro sono troppi per una naked, anche se è una «S».
3.0
1.5

Pregi e difetti

 
Ducati Monster 696
Ducati
Monster 696
Ducati Monster 1100 S
Ducati
Monster 1100 S

PREGI

Peso, Frenata, Comportamento dinamico Coppia ai medi regimi, Frenata, Peso

DIFETTI

Innesti cambio, Calore dagli scarichi, Comfort passeggero Calore dagli scarichi, Comfort passeggero

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