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Prove della redazione

Honda CRF1000L Africa Twin ABS Monocolore

Andrea Padovani il 29/09/2016 in Prove della redazione
Honda CRF1000L Africa Twin ABS Monocolore
Honda CRF1000L Africa Twin ABS Monocolore
998 cc / 95 / 2 cilindri paralleli / Euro3
€ 13.200 c.i.m/€ 13.500 c.i.m.

Il suo mito va al di là dello spazio e del tempo. Ma il bello è che questa enduro lo rende attuale, dandogli forma e contenuto. Perché dalla sua sella si domina il mondo, quello asfaltato e quello sterrato, si gode e si sogna l'orizzonte

Era da tempo che non ci succedeva, che non ci emozionavamo davanti a un prodotto marcato Honda. Negli ultimi anni, la casa giapponese ci ha abituato a moto ben fatte, curate, messe a punto in maniera certosina. E ancora, parche nei consumi, belle da guidare, spesso adeguate anche alle capacità dei piloti meno esperti. Mezzi razionalmente ineccepibili, di quelli che ti portano in giro per una vita, ma privi di una spiccata personalità. O almeno questa è l'opinione di chi scrive. Poi arriva lei, la nuova Africa Twin (nome in codice CRF1000L) e tutto cambia: perché i tubi del telaio, il bicilindrico che la spinge, le plastiche, i cerchi a raggi evocano miti lontani nel tempo, compongono un quadro a tinte forti che non lascia indifferenti. Dall'Africa Twin non si scenderebbe più, è una di quelle moto che invitano a puntare l'orizzonte e andare. Il "dove" è secondario. E non importa l'allestimento, se si montano pneumatici tassellati o - come nel nostro caso - si lasciano quelli stradali di primo equipaggiamento. Basta partire. Questa moto è insomma un grande classico, interpretato però in chiave moderna...per certi versi avveniristica.

Normale o con DCT?

Già, perché oltre alla versione con cambio tradizionale a 6 marce (oggetto di questa prova) la Honda propone anche quella dotata di sistema sequenziale a doppia frizione DCT, priva della leva sinistra, che permette una modalità di cambiata automatica (Drive o Sport) o manuale. Il DTC però comporta un aggravio di peso di 10 kg, non pochi per una moto che nasce anche per il fuoristrada. Se i puristi storceranno il naso, i motociclisti di più larghe vedute troveranno argomenti interessanti. Rimane comunque il fatto che l'elettronica in questa moto c'è, ma non è nevralgica: il controllo di trazione - gestibile semplicemente con una levetta posta nel blocchetto di sinistra - offre tre livelli di intervento (oppure può essere disinserito). E ancora, si può escludere l'ABS sulla ruota posteriore semplicemente spingendo un pulsante dislocato vicino alla strumentazione, un modo pratico e sicuro per fare off-road visto che l'antibloccaggio rimane comunque sempre attivo sulla ruota anteriore. Oltre a questo, nulla in più da segnalare: niente mappe motore, niente sospensioni elettroniche, nessun'altra opzione particolare. E il bello è che guidando questa maxi enduro non si avverte alcuna mancanza: c'è quel che serve! Nell'Africa Twin è la meccanica a giocare un ruolo di primo piano: e l'ergonomia complessiva che ne deriva giova alla guida e al piacere di passeggiare. La sella standard non è né troppo alta né troppo bassa (chi scrive è altro 184 cm): il manubrio è lì dove deve stare, le pedane sono ben centrate. In più c'è quel bel plexiglas che promette un'eccellente protezione aerodinamica anche in autostrada (e non è solo una promessa...). Su asfalto questa moto è un rilassante piacere, in fuoristrada - nella guida in piedi sulle pedane - efficace perché i suoi fianchi si fanno stringere a dovere con le gambe. Ma il bello è soprattutto il senso di leggerezza complessiva che si avverte specialmente nelle manovre da fermo o in quelle a bassa velocità: nessuna sudditanza psicologica, nessun timore reverenziale come accade con certe maxienduro. Fare inversione a U è un gioco da ragazzi, danzare nel misto stretto una vera goduria. Questo nonostante le ruote tipicamente "enduristiche" (da 18" e 21") e le sospensioni dalla lunga escursione: la maneggevolezza è elevata e gli inevitabili trasferimenti di carico non disturbano molto. La forcella e il mono sono sì morbidi, ma non certo sfrenati: sotto il peso della moto, in frenata o in accelerazione, riescono a gestire l'affondamento regalando comunque al pilota un elevato senso di sicurezza. E dire che il peso rilevato non è poi tanto inferiore a quello delle rivali: il lavoro di bilanciamento e di posizionamento delle masse è stato fatto con estrema cura.

Un Twin dolce dolce

Stesso giudizio sul carattere del bicilindrico: 95 CV dichiarati non sono molti per un motore di 998 cc. E infatti, nella guida su strada, in particolari situazioni, un po’ di verve in più non avrebbe guastato (specie se si viaggia a pieno carico): ma è davvero un bisogno secondario perché del bicilindrico Honda si apprezzano ben altre caratteristiche. Quali? L'estrema regolarità di funzionamento su (quasi) tutto l'arco di erogazione: dai 3.000 ai 6.000 giri è un piacere, ma anche qualche centinaia di giri prima e qualche dopo non è affatto male. Come dire, la spinta c'è sempre e fa il paio con una connessione tra acceleratore e risposta del motore praticamente perfetta. Nessun on-off, nessuna incertezza: un quadro che su strada è garanzia di sicurezza e in off-road assicura tanta trazione in ogni condizione, oltre a un'assoluta precisione nelle derapate, utili per far girare la moto quando c'è poca aderenza. A patto ovviamente di escludere il traction control. Anche a livello di prestazioni pure non ci si può lamentare, visto che la velocità massima è prossima ai 220 km/h indicati e anche in autostrada si possono tenere medie di tutto rispetto senza temere affaticamenti prematuri dovuti magari a marcate vibrazioni. L'Africa Twin non soffre di questo problema. Il controllo di trazione, come detto, ha tre livelli di intervento: su asfalto non si apprezzano molto le differenze anche perché i pneumatici di primo equipaggiamento (i Dunlop Trailmax D610) forniscono sempre un ottimo grip e la taratura del sistema, anche la più conservativa, è piuttosto sportiva. In più l'intervento è davvero morbido, spesso quasi inavvertibile. Più evidenti invece le differenze se si guida su una scorrevole strada sterrata: nella taratura meno invasiva il sistema permette un certo livello di slittamento, il giusto compromesso per chi magari non ha troppa dimestichezza con sbandate o evoluzioni fuoristradistiche e vuol stare dalla parte della ragione. Nessun problema invece con la modalità più invasiva, anche se qui il diverti- mento non è così elevato. Sempre a proposito di fuoristrada - argomento trattato in maniera esaustiva durante la presentazione stampa in Sudafrica pubblicata sul numero di Dueruote di gennaio - occorre segnalare la differenza di comportamento della moto sugli ostacoli con il serbatoio pieno o vuoto: perché quei 19 litri di benzina, gravanti sull'avantreno, un po' si sentono quando con un colpo di gas si cerca di saltare un gradino o un sasso...oppure quando ci si deve girare nello stretto su fondo viscido. Ma anche qui stiamo parlando di situazioni ben precise che si possono facilmente aggirare. Promossi a pieni voti l'impianto frenante e il cambio: del fatto che l'ABS sia escludibile per la sola ruota posteriore abbiamo detto. Quello che non abbiamo detto è che il suo intervento è sempre discreto e mai invadente e che - più in generale - la terna di dischi dell'Africa Twin offre una modulabilità eccezionale in ogni circostanza. Tanto all'avantreno quanto al retrotreno la potenza frenante (che non è esagerata) è finemente dosabile: in questo senso spicca l'unità posteriore che permette sia su strada sia in off-road di calibrare al millimetro il bloccaggio e la sbandata. Altra perla di questa moto è il cambio, un vero gioiello per la fluidità e per la precisione degli innesti. Che quasi quasi la frizione è un di più!

Dati Tecnici

 
Honda
CRF1000L Africa Twin ABS Monocolore

Motore

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Trasmissione

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Ciclistica

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Dimensioni

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Prestazioni

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Prestazioni

Il commento del centro prove

L'Africa Twin ha una cilindrata di un litro, ma le sue prestazioni sono (quasi) allineate a quelle delle on-off rivali di 800 cc (spinte però da motori a tre cilindri). Rispetto a queste, il ritardo sui 1.500 m è dell'ordine di 1-2 secondi e la velocità di uscita inferiore di una decina di km/h. Il gap è elevato anche sul traguardo dei 400 e dei 1.000 m; la prova di sorpasso vede penalizzata l'Africa Twin di circa un secondo. La bicilindrica BMW F 800 GS, anch'essa dotata di un cerchio da 21" all'avantreno e quindi diretta concorrente della giapponese, insegue da lontano. Non brillanti gli spazi di arresto: la gomma anteriore di piccola sezione e le sospensioni morbide non aiutano. Nella norma il peso, positivi i consumi.

Curva di accelerazione

Honda CRF1000L Africa Twin ABS Monocolore

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 0,7 m/s
Temperatura aria 1°C
Pressione atmosferica 1.003 mb
Temperatura asfalto 1,8°C

Rilevamenti

 
Honda
CRF1000L Africa Twin ABS Monocolore

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 196,4 km/h (33,3 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 12,6 s (174,6 km/h)
0-1000 m 24,1 s (194,3 km/h)
0-90 km/h 3,8 s (52,8 m)
0-130 km/h 6,4 s (133,2 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 6,8 s (201,5 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,5 s (81,1 m)
50-0 km/h 3,1 s (24,8 m)

CONSUMO

Urbano 17,8 km/l
Extraurbano 19,2 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 14,5 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 233,5 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 50/50
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 46/54

Pagelle

 
Honda
CRF1000L Africa Twin ABS Monocolore

In sella

5.0

Un po' per il mito che aleggia intorno al suo nome, un po' per l'impostazione generale da "nave del deserto", un po' per le quote generali ideali... sta di fatto che in sella all'Africa Twin ci si sente padroni del mondo.

Comfort

5.0

Anche qui il massimo. Posizione di guida a prova di globetrotter, vibrazioni inesistenti e sospensioni da off-road in grado di assorbire tutto. In più c'è quel senso di leggerezza che permette di guidare a cuor leggero.

Dotazioni

3.0

Rispetto ad alcune rivali presenti nel segmento delle on-off, la dotazione non è così ricca: sì, d'accordo, c'è un ef cace traction control, l'ABS e componentistica di buon livello. Ma nulla di più.

Qualità percepita

4.0

L'Africa Twin è fatta bene, curata quanto serve ed è priva di cadute di stile. In più, appare anche suf cientemente solida da poter essere usata in off-road senza troppe precauzioni.

Capacità carico

3.5

La sella è ampia, anche la porzione del passeggero, il portapacchi grande e solido. Manca però un vero sottosella. Nel codino sono integrati gli attacchi delle borse. Lunga la lista degli optional.

Motore

3.5

Non brilla certo per le prestazioni. I punti di forza del twin Honda sono altri: l'estrema uidità, la pastosità d'utilizzo, i consumi contenuti, la trazione che offre su qualsiasi tipo di fondo. Manca in allungo... ma non è un problema.

Trasmissione

5.0

C'è anche la trasmissione "automatica" DCT... ma in questa sede abbiamo testato quella tradizionale: il cambio è un sogno per precisione e rapidità negli innesti. Un burro la frizione, perfetta anche in off-road.

Sospensioni

4.0

Sono progettate anche per il fuoristrada impegnativo e sono quindi caratterizzate da una taratura di compromesso: stranamente, funzionano sia in questo contesto sia su asfalto. E il divertimento è garantito.

Freni

3.5

Non brillano per potenza ma compensano con una grande modulabilità: anche perché le sospensioni dalla lunga escursione e la ruota anteriore da 21" sarebbero un limite nelle staccate più decise.

Su strada

4.0

In sella all'Africa Twin si sogna in grande: questa moto regala soddisfazione ed ef cacia su ogni percorso, anche off-road. Agile e precisa tra le curve, permette una guida spigliata nonostante le sospensioni "morbide".

Versatilità

5.0

Raramente abbiamo avuto modo di testate una moto tanto eclettica. Questa Honda non si ferma davanti a nulla: terra o asfalto, da soli o in coppia, leggeri o col kit di borse d'ordinanza poco importa. Basta dare gas!

Prezzo

4.5

Non è cara come una maxienduro, non è conveniente come una qualsiasi on-off da 800 cc plurifrazionata. La dotazione non è ricchissima, ma è una moto con l'anima...e questo vale più di mille microchip!

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