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Ducati Streetfighter V4 2025: la naked più estrema mai costruita

214 cavalli, 189 kg di pura adrenalina e il DNA Panigale V4: la nuova Ducati Streetfighter V4S è la naked più potente, evoluta e sorprendente sul mercato. Una moto che incute timore... fino a quando non si accende
A leggere la scheda tecnica, viene la pelle d’oca. Soprattutto per un dato, giustamente sbandierato da parte della Casa bolognese: 214 cavalli, uniti ad un peso di SOLI 189 kg. Brivido lungo la schiena. Sì, sono tanti, ve lo assicuro. Corrispondono, più che meno, ad una spinta in avanti in grado di togliere il respiro; e non parlo di spunto da fermo, ma di risposta a qualunque velocità. Siete già a 150 km/h o ancor di più? Spalancate il gas e “bruuumm” iperspazio.
Dico questo perché, visto anche l’andamento del mercato, non capita tutti i giorni di guidare moto con queste prestazioni, anche a chi fa questo lavoro. Me, ad esempio. Risultato? Il (mio) timore reverenziale nell’approcciarsi ad un mezzo come la Ducati Streetfighter V4S, è a livelli altissimi. Più o meno sai cosa ti aspetta, più o meno sai quanto saprai domarlo e più o meno sai che la macchina sarà comunque sempre nettamente superiore alle tue capacità di capirla, convincerla e governarla. E tremi un po’. Sì perché - giova ricordarlo - con questi numeri ci giocano agevolmente poche decine di persone al mondo. E nessuno di loro fa il giornalista. E, vi fosse bisogno di rammentarlo, nessuno di loro sono io.

Ducati Streetfighter V4S: una belva che non ringhia
Fatto questo doveroso preambolo, arriva comunque il momento di guidarla. Altro brivido, ma lo faccio. Certo, sono in pista, certo sono brieffato su tutto, certo non è la prima volta ma… Amici miei, anche a fare questo lavoro da tanto tempo, quando sei lì che aspetti il “via!” il regime minimo del cuore inizia a trottare verso il limitatore, ve lo assicuro. Comunque… voglio raccontarvi quale miracolo mi ha portato, dopo 6 turni in una pista estremamente guidata e da me mai vista, a farmi dire “ne vorrei ancora”.
E voglio partire dal principio: il rumore. Mi aspettavo un rombo sordo, arrabbiato, metallico e invece… taciturno, quasi sornione. L’omologazione Euro5+ ha tappato la bocca al V4 e al minimo o a bassi regimi tutto è calmo e pacifico. È un buon punto di partenza e sono un po' più tranquillo: è sempre incoraggiante avvicinarsi a una belva che non ti ringhia addosso.
Mani sul manubrio, quindi, e inizio a giocare con la strumentazione e con la posizione delle leve, avvicinandole come piace a me. Sono convinto che chi mi sta guardando da fuori -tutti gli uomini Ducati ad esempio- abbia la sensazione che stia temporeggiando. Beh, ve lo dico a distanza: è esattamente così. Semaforo verde, forza. Piedi sulle pedane e…. Che bella sorpresa! Ma vi tengo un po’ sulle spine…

Ducati Streetfighter V4S: la ciclistica della Panigale per dare il massimo
La nuova Ducati Streetfighter V4S è una Panigale V4 (l’ultima) spogliata. Punto. Le differenze sono davvero pochissime e tutte le novità introdotte con la supersportiva rispondono anche qui all’appello, a cominciare dal forcellone a doppio braccio e al telaio monoscocca in alluminio (il motore ha funzione portante) che è più leggero e meno rigido del precedente. Meno rigido? Sì: anche sulle moto stradali sta accadendo quello che ormai da alcuni anni avviene anche sulle MotoGP: ciclistica e pneumatici consentono angoli di piega talmente esasperati che mettono fuori gioco le sospensioni. Ve la spiego bene: prendete una molla, fatela lavorare perpendicolare al suolo: ecco, funziona perfettamente. Ora provate a metterla in piega, come una moto: oltre un certo angolo, non riuscirete più a farle fare il suo mestiere.
Bene, per sopperire a ciò, occorre lasciare al monoscocca un minimo di flessibilità, proprio per rimediare a sospensioni che non possono più dare il loro meglio. Anche se sono Ohlins a controllo elettronico sviluppate in collaborazione con Ducati stessa e via discorrendo. Il nuovo telaio (più leggero del 17% e con una rigidità laterale inferiore del 40% al precedente) e il nuovo bibraccio servono a questo: aiutare i pneumatici laddove le sospensioni non giocano più la partita. A Borgo Panigale non si sono fermati qui: è (ovviamente) nuovo il link della sospensione posteriore, i cerchi forgiati (oltre 2 kg più leggeri dei precedenti), lo scarico, l’elettronica, il serbatoio più stretto, la conformazione del posto guida, le alette eccetera eccetera eccetera. Torniamo in pista, dai.
214 CV per 189 kg: i numeri della nuova streetfighter sono da urlo
Ducati Streetfighter V4S: mai così comoda e facile
Ero rimasto ai piedi sulle pedane. Giù la prima e… che bella sorpresa: la nuova Streetfighter è comoda. Comoda davvero, dico. Manubrio largo, sella strettissima nel punto di contatto con il serbatoio, imbottitura bella sostanziosa ma non scivolosa, pedane alte ma non in posizione “fachiro”, leve proprio dove le voglio. Ho fatto 50 metri e già mi piace. Prima manata sul gas: mamma mia. Ve lo voglio dire molto chiaramente: se non avessi 40 anni, due bimbe piccole e fossi un po’ più allenato, saprei essere più dettagliato sui tagli dello slide control, sul comportamento dell’antimpennata, sul ritorno delle sospensioni elettroniche sugli scollinamenti presi full gas. No.
Nessuna illusione: le potenzialità di questa Street vanno ben oltre le mie capacità di metterla alla frusta. Per reclami: redazione@dueruote.it, se invece volete proseguire vi racconterò come si sente un motociclista normale a guidare una belva da 214 cavalli.
Ducati Streetfighter V4S: tutti a proprio agio
Ancora qui, dunque? Beh, quel motociclista normale si sente un grandissimo figo, si può dire? Non voglio dire che fa tutto lei, la moto intendo, ma -cavolo- vi AIUTA. Me la aspettavo rabbiosa, e rabbiosa non è. Semplicemente: non ha mai fine. Il motore spinge da subito, spinge sempre e spinge in qualunque marcia. Il rettilineo più lungo non era lungo abbastanza per mettere tutte le marce e vedere quanto fa. Nonostante ciò sono andato a leggere le punte velocistiche degli esemplari presenti (attraverso la strumentazione che, oltre allo storico dei tempi, segna anche questo) e su alcuni display ho letto 275 km/h di punta… In - forse - ottocento metri e probabilmente in quinta nemmeno a limitatore. Oddio. Troppo poco? Immaginate cosa vuole dire raddrizzare la moto da un semi-tornantino destro molto, ma molto stretto, e vedere queste cifre presentarsi nel TFT in meno di una manciata di secondi. E voi siete lì, senza carenatura e in pieno riavvicinamento alla fede. E poi tocca frenare.
Prima di andar oltre, una considerazione: a 270 km/h le alette vi garantiscono un carico di 45 kg sulla ruota anteriore quindi, al momento di chiamare in causa San Brembo, potete star quasi certi che la ruota anteriore sia al suolo. È un buon punto di partenza. Inoltre, la coppia di pinze Hypure davanti non lavorano in solitaria: anche sulla Streetfighter V4S (così come sulla Panigale 2025) è arrivato il sistema C-ABS che, in staccata, chiama in causa anche il posteriore. Scordatevi i sistemi scooteristici: c’è, funziona e ha una presenza discreta ma consolatoria. Ve ne accorgerete dal fatto che la moto non si scompone più di tanto e che, se siete molto bravi, potete fare come i piloti della MotoGP: smettere di frenare quando il gomito tocca terra (e accelerare subito)…
questa nuova Streetfighter è più docile, più educata, più facile di tutte quelle che l’hanno preceduta

Ducati Streetfighter V4S: puro piacere!
Ma restiamo fra noi e godiamoci la curva: c’è tutta la luce a terra che serve per farvi appoggiare al suolo ginocchio, gomito e tutto quello che volete. E c’è una tenuta che… Beh, abbiamo girato con le slick quindi questo non ve lo posso dire o non sarebbe veritiero. Di serie, comunque, viene fornita con una coppia di Pirelli Diablo Rosso IV che male non vanno, dunque…
È il momento di riprendere in mano il gas. Meraviglia: il quattro cilindri a V vi risponderà con una progressione fantastica, monitorata dai controlli predittivi e coadiuvato da un quick-shifter bidirezionale il cui unico limite è quello di voler essere preso a piedate. Non fraintendete: non è duro né impreciso, vuole solo ordini precisi. Ce la farete a impartirli? Io credo di sì, come ci sono riuscito io e senza troppe difficoltà.
La vera verità è che questa nuova Streetfighter è più docile, più educata, più facile di tutte quelle che l’hanno preceduta. Solo che, allo stesso tempo, è anche più potente, più tecnologica, più prestante. In Ducati sono stati bravi, hanno saputo unire caratteristiche quasi dicotomiche e creare quella che è, al momento, la naked più pazzesca di tutte. E vi piacerà, sia che siate piloti mancati, che amatori convinti dall’animo mansueto.
Ducati Streetfighter V4S: prezzo e disponibilità
Quando un’ottima tecnica incontra un’eccellente tecnologia, accade questo. Purtroppo ne risente il prezzo: 24.790 euro per la standard, 27.990 per la S Ohlins. Se siete fra quelli che credono che una gioia goduta da soli sia una gioia a metà, redimetevi: le Streetfighter escono dal concessionario in versione monoposto. Certo, fra gli accessori c’è anche la sella per il passeggero e i supporti pedane, ma anche lo scarico Akrapovic in titanio (226 cavalli totali) e i cerchi in carbonio. Fate i vostri conti.













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