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Harley-Davidson Pan America 1250 ST: col cerchio da 17" è un'altra moto (ed è più divertente che mai)

Carlo Pettinato il 27/03/2025 in Anteprime
Harley-Davidson Pan America 1250 ST: col cerchio da 17" è un'altra moto (ed è più divertente che mai)
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Harley-Davidson Pan America 1250 ST: col cerchio da 17" è un'altra moto (ed è più divertente che mai)

Abbiamo provato la versione sport touring della Pan America. Tecnicamente vicina alla standard, se ne distingue nettamente per la resa dinamica. E abbiamo scoperto che la ST è un bel cavallo da corsa con le sembianze di una turistica

Harley-Davidson è sempre e per tutti stata sinonimo di moto custom e chopper, con pochissime eccezioni; un mito americano che va al di là del motociclismo e che nei decenni è diventato quasi una religione. Nel 2021 arriva però un nuovo modello, potremmo definirlo a questo punto dissacrante, in ogni caso un terremoto. La Pan America è la prima maxi enduro della casa di Milwaukee, che a quanto pare decide di seguire la tendenza del momento. 

Quattro anni più tardi, 2025, la “Pan” si fa in due e arriva Pan America 1250 ST, con ruota anteriore da 17”. ST sta per Sport Touring, un segmento distinto in modo netto da quello delle maxi enduro e dell’adventure, orientato ad un turismo al 100% stradale e che strizza l’occhio ad una guida decisamente più dinamica sui passi di montagna. 

 

LE MODIFICHE RISPETTO ALLA VERSIONE STANDARD

La modifiche sostanziali tra le Pan America col 19” e questa ST sono poche, ma molto rilevanti. Come già detto, via la ruota grande all’anteriore ed ecco arrivare una piccola 17”, naturalmente in lega. Si adeguano le sospensioni, che perdono alcuni mm di corsa: l’escursione di entrambe le ruote passa da 191 a 170 mm. Sempre in tema sospensioni, va segnalato che si tratta di unità Showa, con forcella da 47 e mono su link, completamente regolabili ma non elettronicamente, non sono quindi le semi attive presenti sulla Pan America 1250 Special accorciate. Come conseguenza di queste variazioni, in particolar modo della ruota più piccola, variano anche le geometrie, con angolo del canotto di sterzo che si chiude e avancorsa che diminuisce.

 

Harley-Davidson Pan America 1250 ST: col cerchio da 17" è un'altra moto (ed è più divertente che mai)

La modifiche di dettaglio invece sono decisamente più numerose e concorrono a cambiare faccia in modo netto a tutto il pacchetto. Cambia l’impianto di scarico, ma i numeri del motore rimangono invariati, 1.252 cc, 150 cavalli e 127 Nm, vengono rimossi paramani, barre protettive laterali e paramotore, cambia il parabrezza, più piccolo e non regolabile, cambia la sella, più bassa, il manubrio è più stretto e il codino è più essenziale. Parranno piccolezze, ma portano un risparmio di peso importante rispetto alla Pan America Special: addirittura 12 kg. La Pan America ST si ferma a 246 kg in ordine di marcia.

Si registrano alcune differenze anche rispetto al pacchetto elettronico e in particolare in tema riding mode: rispetto alla Special ce ne sono 2 in meno. Da ben 7 diventano 5, a causa della fisiologica perdita delle modalità Offroad e Offroad personalizzabile. Rimangono Road, Sport, Rain e due opzioni configurabili dall’utente.

 

LA POSIZIONE IN SELLA

In occasione del lancio stampa italiano della nuova Harley-Davidson Pan America ST, abbiamo avuto la fortuna di poterla confrontare con la Special balzando più volte da una moto all’altra. Come si sa, la comparativa diretta tra due modelli è il modo più chiaro e semplice per evincere le caratteristiche e i punti di forza di ciascuna. Cominciamo dalla posizione di guida, che non resta uguale. Innanzi tutto, un pilota di media altezza, diciamo attorno al metro e 80, tocca bene a terra con entrambi i piedi; parliamo di un piano sella a 825 mm. Io, dai miei 183 cm, metto saldamente a terra entrambe le piante. Anzi, la sella risulta fin troppo bassa o, se non altro, fin troppo vicina alle pedane. L’angolo delle ginocchia durante la guida è infatti accentuato, ma si può ovviare semplicemente variando la posizione della sella, che ha due opzioni. Il manubrio è invece ben distanziato e largo il giusto; ben fatte e piacevoli al tatto le leve di freno e frizione, entrambe regolabili.

Harley-Davidson Pan America 1250 ST: col cerchio da 17" è un'altra moto (ed è più divertente che mai)

COME VA LA HARLEY-DAVIDSON PAN AMERICA 1250 ST

Accendi il quadro della ST, metti in moto e noti subito una differenza nel sound. Per la verità, non il punto forte delle Harley motorizzate Revolution Max, il v-twin raffreddato a liquido. Più che altro da fermo, si percepisce un discreto rumore di trascinamento della distribuzione che poi sparisce in marcia quando il suono di scarico prende il sopravvento, ma di certo non è l’inconfondibile timbro delle moto di Milwaukee.

Parti, inizi e a snocciolare marce con il quick shifter Screaming Eagle di serie. Il funzionamento del cambio assistito elettronicamente è buono ma non egregio. Più che altro, non è ottima la costanza di rendimento tra i diversi regimi. In alto è eccellente, a medi giri e in basso a volte la marcia entra fluida e con il giusto contrasto, altre volte impunta un poco; in scalata invece è sempre ok. Il motore, al di là del suono, è davvero ben riuscito e piacevole. In basso è molto pastoso e morbido, lento a salire di giri ma inesorabile. La forza vera la trova ai medi e in alto, dove tira fuori tutti i 150 cavalli e spinge come un dannato. La progressione è tuttavia lineare, non ci sono picchi ed è sempre ben gestibile. In sostanza, si può agevolmente decidere se sfruttarne il carattere pacato dei bassi o quello esuberante degli alti regimi. Nulla di particolare da segnalare riguardo ai riding mode, che lavorano e influiscono sulla curva di coppia esattamente come ci si aspetterebbe. Si rileva però uno spiacevole effetto on-off, che è più che altro un off-on, in quanto si nota più che altro quando si chiude il gas.

Ma veniamo alla ciclistica, che è la vera novità della Pan America 1250 ST. Ebbene, rispetto alla Special, che un po’ pigra di avantreno lo è, pur rimanendo piacevole, cambia veramente tutto. Non è solo “un po’ più agile”, è davvero parecchio differente. Dalla moto con ruota da 19” svolta del tutto il comportamento nei cambi di direzione e nella discesa in piega, è sensibilmente più rapida e pronta, senza per questo diventare nervosa o troppo reattiva. Nello stretto è più intuitiva ma sul veloce l’avantreno rimane solido e preciso, e anche la percezione generale di peso è inferiore, dopotutto 12 kg non sono pochi. A contribuire a ciò, gli pneumatici di primo equipaggiamento, Michelin Scorcher Sport nelle misure di 120/70 e 180/55, decisamente più sportivi rispetto alle gomme tutto terreno della Pan Special.

 

Harley-Davidson Pan America 1250 ST: col cerchio da 17" è un'altra moto (ed è più divertente che mai)

Il lavoro svolto dai progettisti Harley è davvero di livello. In passato è capitato di provare moto nate con il 19” ma disponibili in entrambi i formati ruota e spesso questa cosa, il fatto che siano nate col 19”, si nota. Mi spiego: con il 19” risultano tonde ed equilibrate, con il 17” mostrano invece una certa spigolosità e un minor piacere di guida complessivo, tendendo a cadere dentro la curva. Questa Harley-Davidson Pan America ST è invece molto ben riuscita, tanto che sembra nata proprio con la ruota da 17”.

Piccolo neo è la taratura di partenza della forcella. Modello prettamente stradale e minor escursione portano a immaginare più compostezza e minor affondamento, mentre la Showa da 47 della ST è parsa sin troppo libera di idraulica, con il risultato che tende a mangiare in fretta parecchia escursione quando si prende il freno in mano con decisione. È però regolabile, probabilmente chiudendo la compressione di qualche click la situazione può migliorare. In ogni caso, è tutto comfort guadagnato sulle buche e l’equilibrio generale resta ottimo. Nulla da segnalare rispetto ai freni, che contano su impianto Brembo con pompa radiale e pinze a quattro pistoni su dischi anteriori da 280 mm: inappuntabili.

 

IN CONCLUSIONE

In definitiva, l’Harley-Davidson Pan America ST piace, anche perché mantiene la promessa intrinseca nel nome. Si allontana decisamente dal concetto di maxi enduro e abbraccia davvero quello di sport touring, pur mantenendo la posizione di guida rialzata classica e comoda delle moto adventure. In effetti, tra le curve è davvero agile, si muove rapida e invoglia a spingere e ad adottare una guida che mal si sposa con il codice della strada. Non si può certo definirla una moto sportiva, ma per essere una crossover strizza decisamente l’occhio a quel mondo. Non tradisce in ogni caso l’intento turistico: il bicilindrico, a regime costante, anche ai 130 orari, non vibra minimamente e la protezione dall’aria è discreta nonostante il plexi rastremato.

Harley-Davidson Pan America 1250 ST: col cerchio da 17" è un'altra moto (ed è più divertente che mai)

Insomma, continua la tendenza di questi guasconi di americani a voler trasformare in sportivo qualcosa che, di nascita, sportivo non lo è per niente. Di esempi ce n’è più di uno e, caso o non caso, riguardano direttamente Harley-Davidson. Pensate alla King of Baggers del MotoAmerica, pensate a Joan Pedrero che porta a termine l’Africa Eco Race con una Pan America di serie, pensate alla neonata categoria Adventure Trackers, inserita dal 2024 nel contesto di alcune gare dell’American Flat Track, corsa proprio con le maxi enduro e dove alcune Pan sono effettivamente già state protagoniste. Non si può dire che manchi loro l’inventiva…

 

DISPONIBILITÀ E PREZZO

In Italia, la Harley- Davidson Pan America 1250 ST è disponibile in tre colorazioni, rossa, grigia e nera, con un prezzo di listino a partire da 20.500 euro. 

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