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Vespa Sprint S 125: a dir poco bellissima. Ma è anche funzionale?

Marco Boni il 02/10/2024 in Anteprime

Stile inconfondibile che si mescola con note sportive: la Vespa Sprint S 125 mantiene tutte le caratteristiche della Vespa con uno stile ancora più aggressivo

E' lo scooter italiano per eccellenza. La Vespa è sempre stata apprezzata in tutto il mondo per le sue linee semplici ma d’impatto che rispecchiano le caratteristiche del Bel Paese negli anni in cui è diventata famosa.

Oggi si è adattata allo spirito dei tempi per diventare ancora più facile e pratica ma mantiene la linea e alcune caratteristiche che la distinguono da sempre. Se però non ci si fa ingannare troppo dalla sua bellezza, si trova qualche ago nel pagliaio. Ma c’è un motivo per cui alla fine i difetti passano in secondo piano e per capirlo bastano pochi giorni di utilizzo.

 

Vespa Sprint S 125: a dir poco bellissima. Ma è anche funzionale?

VESPA 125: STILE UNICO ED ELEGANTE

Nella gamma Vespa 125 sono presenti 3 modelli ad oggi: la 946 Dragon che è da prendere come caso a sé per la sua estetica particolare, la più classica ed elegante Primavera e la Sprint S, dal carattere più sportivo. Proprio lei è la protagonista della nostra prova.

La guardi e ti piace. Per linea la puoi disegnare senza mai staccare la penna dal foglio: davanti il cravattino con la firma Piaggio e appena sopra il faro, montato sul manubrio, squadrato con il bordo nero. Belli gli indicatori di direzione integrati, che mantengono ancora più pulita la linea.

Si prosegue dietro, passando per la pedana quasi piatta: c’è solo un piccolo scalino e le classiche bande in gomma nera. E infine, ovviamente, il corpo della Vespa realizzato completamente in acciaio, con una forma molto moderna e decorato dal faro posteriore ben visibile.

Ciò che caratterizza la linea della Vespa è la sua semplicità che non sfocia mai in qualcosa di minimalistico, lei rimane comunque elegante.

Per completare il pacchetto sportivo della Sprint S, Vespa ha pensato di cambiare la cornice dello scudo, passando da cromata a nera e stessa cosa per gli specchi. I cerchi sono in lega a sei razze nero lucido. E infine, ovviamente le colorazioni, cinque in totale: blu, bianco, nero, rosso e verde come quello della nostra prova.

 

Vespa Sprint S 125: a dir poco bellissima. Ma è anche funzionale?

VESPA 125: MOTORE E CICLISTICA

Ad alimentare Vespa Sprint S 125 è il motore i-Get, monocilindrico, 3 valvole da 124 cc. Eroga 11 CV a 7.750 giri/min e ha una buona coppia di 10,7 Nm a 6.250 giri/min, ma è raffreddato ad aria. Non è un difetto in sé, ma non risulta in linea con i competitor, ormai tutti con il raffreddamento a liquido. Che per precisare, in un 125 non determina tanto le prestazioni quanto l’efficienza del motore.

E poi la ciclistica che vede un comparto sospensioni con monobraccio dotato di molla elicoidale e monoammortizzatore idraulico davanti, e singolo ammortizzatore posteriore regolabile nel precarico in 4 posizioni. L’impianto frenante è buono davanti grazie alla presenza di un disco da 200 mm con comando idraulico e ABS, mentre dietro è ancora presente il tamburo da 140 con comando meccanico, ovviamente senza elettronica. È vero che c’è un problema di spazi, ma anche in questo caso la Vespa risulta un filo dietro rispetto alla concorrenza.

Rimangono i segni caratteristici di Vespa, come la scocca portante in lamiera d’acciaio con rinforzi strutturali saldati e le piccole ruote da 12” con pneumatici da 110/70 davanti e 120/70 dietro.

 

Vespa Sprint S 125: a dir poco bellissima. Ma è anche funzionale?

VESPA 125: SEDUTA PERFETTA

C’è una cosa perfettamente azzeccata nella Vespa, ed è la triangolazione del guidatore. Sella, pedana e manubrio sono nella perfetta posizione per tutte le altezze, nel mio caso di 185 cm, circa le gambe non sono costrette e le ginocchia sono all’altezza del bacino, cosa che solitamente non capita con altri scooter di questo genere. E in più c’è spazio per muovere liberamente il manubrio senza che le gambe intralcino il movimento. Le braccia sono in una posizione ottima per restare rilassate ma avere prontezza alla guida. E la sella… Una delle più comode in assoluto sia per ergonomia che per imbottitura.

Ecco, situazione opposta invece per il passeggero. La sella si salva, è parecchio comoda, forse più che per il guidatore, ma lo spazio è davvero ridotto. Passeggero e guidatore devono gestirsi il posto a sedere e anche lo spazio sulla pedana.

La Vespa 125 non ha le pedaline estraibili per il passeggero e l’unico spazio a disposizione sono delle piccole aree triangolari sul fondo della pedana. Questo vuol dire che poggiare le punte dei piedi vuol dire avere le ginocchia che puntano fuori e i piedi verso l’interno dello scooter, oppure allungarsi fino a togliere lo spazio al guidatore. 

 

Vespa Sprint S 125: a dir poco bellissima. Ma è anche funzionale?

VESPA: E' ANCHE MOLTO PRATICA

Ovviamente non manca la praticitàç: uno scooter la deve avere. Lo spazio di carico vede un sottosella molto capiente con forma classica, capace di ospitare un casco jet di medie dimensioni senza dover schiacciare per chiudere la sella. Belli i ganci per poter mettere in sicurezza due caschi al di fuori del sottosella, si adatta ai piccoli anelli montati sui laccetti di chiusura dei caschi.

Tanto spazio anche tra le gambe. Il piccolo canale centrale sulla sella piatta non dà fastidio perché e piano e abbastanza largo da non creare una gobba senza punti di appoggio stabili. Perciò uno zaino trova spazio senza problemi, e si può usare il gancio posizionato sulla punta della sella per metterlo in sicurezza. E infine il classico sportellino nel retroscudo, retaggio delle Vespa vecchio stampo, però con capienza molto ridotta. Si può utilizzare solo il lato sinistro e ci si incastrano a fatica il telefono e il portafogli, però è dotato di presa USB per la ricarica.

Bella la strumentazione con tachimetro ancora digitale classico, mentre sotto si trova un piccolo schermo digitale. Tramite il secondo è possibile connettere lo smartphone alla Vespa e visualizzare le chiamate in entrata, messaggi e se la musica è attiva.

 

Vespa Sprint S 125: a dir poco bellissima. Ma è anche funzionale?

IN CITTA' SI FA VEDERE

La Vespa è particolare, nel complesso è piacevole ma ci sono alcune cose che se affinate potrebbero rendere la Sprint S 125 migliore nella guidabilità.

Il motore è buono e ha un’ottima impostazione per la città. Al semaforo ha uno spunto discreto ma non esagerato, poi attacca dopo poco con un rapporto più lungo. Sale facilmente fino ai 50/60 km/h ma fa un po’ più fatica in allungo. Sfiori i 100 km/h con tutto il gas aperto e su lunghi rettilinei, ma per tratti di strada ridotti si può viaggiare a 80 km/h senza problemi. In poche parole non gli manca nulla, ma non spicca su nessun fronte.

Il nostro test va dalla città fino alla prima periferia, e nel complesso funziona tutto. Partiamo dalla prima; le dimensioni ridotte e il peso davvero contenuto lo rendono lo scooter perfetto per il traffico. La maneggevolezza è davvero elevata e le piccole ruote ne aumentano la facilità di gestione. Non ha quasi controlli elettronici ma per strada la sensazione di sicurezza rimane elevata.

La ciclistica non è delle migliori. Le sospensioni dalla corsa corta sono molto secche e in questo caso gli pneumatici non aiutano; il pavè è quasi impraticabile delle volte e le buche si sentono sempre, guadagna quando si arriva in extraurbano con meno ostacoli in cui la stabilità si fa sentire.

L’impianto frenante lo abbiamo già detto essere un po’ poco, soprattutto il tamburo è difficile da manovrare con precisione, per fortuna l’ABS funziona a dovere.

Alla fine, non è un mezzo che punto ad avere una guida sportiva o estremamente rilassata. Però negli scooter ormai prevale una delle due caratteristiche appena citate e in questo caso non si nota nessuna delle due, si ha solamente una buona stabilità in extraurbano e una sella comoda.

 

Vespa Sprint S 125: a dir poco bellissima. Ma è anche funzionale?

VESPA SPRINT 125: MA PERCHE' PIACE SEMPRE?

Dobbiamo sempre cercare di essere oggettivi quando si parla di una moto o scooter che sia, ma sappiamo anche quanto siano importanti le sensazioni che una moto regala. E per questa volta, nel caso di Vespa, ha senso discostarsi dall’oggettività. Come detto, le caratteristiche non sono tra le migliori e anche alla guida tecnicamente altri scooter funzionano meglio, ma alla fine quando vai in giro con la Vespa non stai attento a questi difetti. Probabilmente è l’unico scooter che non si compra solamente per la sua praticità.

E non solo, ormai è quasi un pezzo di design, architettura o un accessorio per l’outfit. La Vespa vuole essere bella, forse per questo motivo non è tra i migliori scooter in termini di funzionalità. L’idea di mantenere la scocca portante in acciaio, con le tecnologie di oggi, non avrebbe più senso per costi e svantaggi in più, ma ci sarà un motivo per cui Vespa lo fa ancora? D’altronde molti provano a copiarla ma nessuno ci è realmente riuscito.

Perciò diciamoci la verità: noi potremo dire per davvero come va una Vespa, ma chi la vuole la compra comunque e sicuramente gli piacerà. È uno dei pochi mezzi "intoccabili" ancora in commercio. Rappresenta, possiamo dirlo, una scelta del tutto irrazionale. Perché la Vespa è la Vespa. 

 

Vespa Sprint S 125: a dir poco bellissima. Ma è anche funzionale?

PREZZO E CONSIDERAZIONI

Giusto perché dobbiamo trarre le conclusioni: prima dei "Pro" mancano gli ultimi due difetti. I consumi non sono proprio contenuti, parliamo di 33 km/l che, paragonati agli oltre 40 della concorrenza, diventano elevati. Gli 8 litri di serbatoio però consentono circa 270 km con un pieno, più che sufficienti per l’utilizzo in città.

E arriviamo al prezzo. Come tutto quello che si è costruito una reputazione negli anni e qualsiasi oggetto che punta alla bellezza, anche il prezzo non è tra i più contenuti. Nel caso della Vespa Sprint S 125 si tratta di 5.399 euro f.c., 200 euro in più rispetto alla Primavera.

Non è poco per un 125 ma alla fine si può capire il senso di questa cifra. E comunque l’utilizzo di una scocca in acciaio, sospensioni singole davanti e dietro si pagano. Non è una cifra buttata a caso perché bisogna anche pagare il marchio (che piaccia o meno).

Però i Pro non mancano. Il sottosella, ad esempio, è molto capiente e la presenza della connettività (anche se ridotta) è piacevole, il design mantiene a pieno lo "stile Vespa", marchio di fabbrica inequivocabile da 80 anni a questa parte. Infine il comfort, dovuto alla sella e alla triangolazione.

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