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Aprilia RS 457, la prova: piccolo è bello +VIDEO+

Federico  Garbin
Federico Garbin il 27/03/2024 in Anteprime

48 cavalli di puro godimento: la nuova Aprilia RS 457 è la supersportiva che mancava, non solo nella gamma della Casa di Noale. 175 kg con il pieno, e il miglior rapporto peso potenza della categoria. Costa 7.199 euro

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Aprilia non si smentisce, soprattutto quando ha a che fare con il mondo delle sportive e delle supersportive. Anche, e la storia lo insegna, quando si tratta di piccole cilindrate. Senza entrare nel fumoso passato dove i tempi dei motori erano due e quello della vita uno -beata gioventù- bisogna prendere atto che il mondo, o i tempi appunto, sono cambiati.
La nuova RS 457 è la moto che mancava nella gamma della Casa di Noale. Sì, perché va a completare la gamma delle carenate che si sviluppa a partire dalla RS 125 e vede il suo apice nella RSV4. Una famiglia da corsa cui mancava solo la moto per i diciottenni, o possessori di patente A2 in generale.
Come tutti sappiamo, le restrizioni in termini di potenza massima per le moto destinate a questo pubblico, sono intransigenti: 35 kW (48 cavalli). A Noale, dunque, sono partiti da qui: offrire il massimo disponibile e lavorare, tantissimo, sulla dinamica di guida. Lo scopo? Dimostrare che anche con questa potenza a disposizione ci si può divertire. Davvero. Anche in pista, peraltro.

 

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Aprilia RS 457: i numeri giusti

Motore bicilindrico frontemarcia con fasatura a 270°, bialbero, quattro valvole per cilindro, raffreddamento a liquido. Un propulsore estremamente compatto e leggero, con prestazioni molto interessanti: la potenza massima (47,6 cavalli) viene espressa a 9.400 giri, il picco di coppia è invece di 43,5 Nm a 6.700 giri. Un motore cui piace girare alto, dunque, ma propenso a lavorare anche a bassi regimi con ottimi risultati. A 3.000 giri è infatti già disponibile l’80% della coppia massima (circa 36 Nm). Si tratta di un’unità motrice molto leggera, ben 6 kg in meno del twin adottato sulla RS660.

Ma, oltre a questo, in Aprilia hanno voluto lavorare di cesello sulla ciclistica, limitando al massimo il peso: 159 kg a secco, 175 kg con tutti i liquidi e il pieno. Ottimo risultato, ottenuto cercando di rimanere dentro costi produttivi che permettessero di offrire una moto sì prestazionale, ma anche democratica. Obiettivo centrato: poco più di 7.000 euro e l’accesso al mondo del divertimento è vostro.
Parentesi personale: mentre scrivo immagino già alcune critiche che possono essere mosse.

Da una parte ci sarà chi criticherà il fatto che la RS457 adotta componenti tradizionali, talvolta non particolarmente ricercati (ad esempio la leva frizione e la pompa freno), dall’altra chi taccerà il sottoscritto con i sempreverdi epiteti che non ho nemmeno voglia di elencare. Ai primi, mi preme ricordare che la “457” è la moto che aprirà le porte di Aprilia al mercato globale, portando alto il nome di un brand che ha vinto tanto, quasi tutto, ma che è sempre stato molto elitario e/o incompreso. Ai secondo un invito: consiglio di provare a mettersi in sella a questa moto.

 

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Aprilia RS 457: piatto ricco

Ma torniamo a noi. Sella a 800 mm dal suolo, per renderla trasversalmente facile, serbatoio con un suggestivo sviluppo verticale ma molto stretto fra le gambe, per dare ancor di più la sensazione di leggerezza e incrementare la maneggevolezza. Anche i semimanubri (vincolati alla piastra superiore di sterzo) sono piuttosto aperti mentre le pedane poggiapiedi garantiscono un’ottima luce a terra ma non risultano troppo vicine al piano di seduta.

Ergonomia azzeccata, anche a detta di colleghi che sovrastano di un buon palmo chi scrive (un metro e settantacinque, a secco). I comandi sono tutto sommato migliorabili: leva frizione a cavo di fattura piuttosto economica, pompa freno tradizionale che pecca un po’ in stile e lavora su un impianto monodisco cui manca un po’ di grinta. Meglio la situazione in prossimità degli arti inferiori: cambio veloce e preciso (con quickshifter bidirezionale optional, ma in dotazione sull’esemplare da noi provato), freno posteriore giustamente incisivo. Elettronica ricca: tre Riding Modes (Eco, Rain, Sport) che non modificano la quantità di potenza disponibile ma l’erogazione e la risposta del gas, ABS escludibile al posteriore, controllo di trazione regolabile su tre livelli (molto puntuale negli interventi).

Tutti gli aiuti alla guida possono essere settati attraverso la gradevolissima strumentazione TFT da 5” che si comanda attraverso il blocchetto elettrico sinistro e il tasto univoco per le mappature (blocchetto destro). In un attimo, si prende confidenza. Tra gli accessori, anche la possibilità di implementare le funzionalità del quadro strumenti attraverso la app Aprilia MIA, che dialoga con lo smartphone attraverso il bluetooth.

A livello di ciclistica, scelte conservative ma valide: forcella USD da 41 mm regolabile nel precarico e monoammortizzatore vincolato al forcellone in acciaio senza l’uso di leveraggi. Anch’esso, offre la possibilità di modificare il precarico molla. A completare il corredo ciclistico, un bel telaio in lega di alluminio a doppio trave discendente con telaietto reggisella imbullonato. Carenatura molto frastagliata, che lega questa moto a tutte le altre rappresentanti della famiglia RS, con alcune soluzioni molto interessanti, giustificate dall’attento studio aerodinamico effettuato in galleria del vento. Troviamo infatti pance laterali sdoppiate e una sezione frontale piuttosto consistente, enfatizzata dalla fanaleria full led con indicatori di direzione integrati, e forme che richiamano fortemente quelle della sorella maggiore 660.

 

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Aprilia RS 457: fatta per la pista

E finalmente ci mettiamo alla guida. Semaforo verde sulla pitlane dell’Autodromo di Modena e pronti ad entrare nel toboga di curve di un circuito corto ma molto guidato e tecnico. Prima di tutto: gli esemplari a disposizione adottavano tre “plus”, tutti disponibili e omologati: pneumatici Pirelli Supercorsa in luogo degli Eurogrip ProtorQ Extreme di primo equipaggiamento (sviluppati in collaborazione con la Casa di Noale), pastiglie freno sportive (optional) e cover sella passeggero.  

Le prime sensazioni sono più che positive, sia dal comparto ciclistico che motoristico. Il bicilindrico è pieno, pronto, con una bella schiena. Pochi i cavalli, ma di razza. Il contagiri sale veloce, anche con una marcia di troppo, e non ci sono tentennamenti né picchi. Ha una bella voce che si discosta molto dal classico “broop” soffocato di molte concorrenti dirette. Canta allegro, con ottimi acuti e bassi borbottanti. Ottima la precisione e la rapidità del cambio elettroassistito, eccellente la precisione del ride-by-wire.

La RS 457 ingoia il rettilineo con velocità al punto di staccata prossime ai 170 km/h indicati. Non male considerando l’uscita lenta dall’ultima curva. Poi staccata, dove si vorrebbe più mordente dall’impianto e giù verso il punto di corda. Sarà il pneumatico anteriore da 110, sarà il peso basso o l’ottimo bilanciamento ma la piccola supersportiva Aprilia è talmente veloce da sembrare anticipare i voleri del pilota. Che meraviglia. Giù a seguire la traiettoria ideale (si spera) e totale fiducia verso i pneumatici. Sveltissima ma rigorosa lei, la moto, che segue la linea senza beccheggi o rollii, soprattutto dopo aver precaricato leggermente sia il mono che la forcella. È il momento di riprendere il mano il gas: il bicilindrico spinge inaspettatamente forte con una terza marcia che si distende oltre i 9.000 giri a seguito di un’ottima progressione già dai rtegimi più bassi. Gran godimento.

Che fare dunque? Spingere ancora un po’, alla ricerca dei limiti che dovrebbero essere alla portata, su un veicolo pensato per gli inesperti. Invece no, perché la RS mastica e digerisce tutto, anche i gesti di piloti del calibro di Vinales e Savadori, che erano lì a girare con noi e a dimostrare che loro, sì, fanno un altro mestiere. Piloti, appunto.

 

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Aprilia RS 457: il prezzo

Gran bel giocattolo, di quelli che provi e vorresti provare ancora e ancora. Non stanca, grazie alla sua leggerezza e ad un’ottima abitabilità, e non delude. Beati i giovani d’oggi che possono (finalmente) tornare ad appassionarsi alle due ruote.

Prezzo: 7.199 euro, cui aggiungere quei due o tre optional che vi pentirete di non aver preso subito: quickshifter e componenti CNC, a scelta. Tre colori. Potete rinunciare alla cover della sella passeggero, sia mai che le moto sportive tornino ad essere motivo di socialità…

 

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