canonical: https://www.dueruote.it/prove/anteprime/2022/11/22/honda-cb750-hornet-la-prova.html
info: https://www.dueruote.it/prove/anteprime/2022/11/22/honda-cb750-hornet-la-prova.html
Anteprime

Honda CB750 Hornet: la PROVA!

Stefano Gaeta
Condividi
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!

Il calabrone non fa paura: punge solo nell'aspetto, mentre da guidare si conferma all'altezza degli standard Honda. Facile, intuitiva e versatile, la nuova naked Honda non delude affatto nel motore, che anzi ha persino più grinta di quella che la ciclistica vorrebbe gestire

Dopo averne scoperto prima il motore, poi le forme e infine la sostanza – a Colonia e poi a Milano – è finalmente arrivato il momento di toccare con mano la nuova Honda Hornet. Che ha già diviso gli appassionati per il suo stile e per la scelta di lasciare la motorizzazione quattro in linea per un più moderno, ma anche meno caratteristico, bicilindrico parallelo con le manovelle a 270°. Della nuova Honda Hornet – la quarta generazione per essere precisi – si è già detto moltissimo, ma sempre sulla carta. Abbiamo discusso della sua filosofia di base e del suo design, analizzato le sue dotazioni e i suoi possibili punti di forza, ma come sempre è giusto che a parlare sia la strada, dove la prima Hornet costruì il suo successo.

Svelata la NUOVA Honda CB750 Hornet!

Una sfida difficile

Un successo fatto di una personalità estetica unica in un panorama all’epoca assai sgombro – le naked sportive si contavano sulle dita di una mano sola – e su una meccanica fascinosa, ma in realtà molto razionale: un motore sportivo di penultima generazione che Honda aveva già in casa, un telaio semplicissimo e grande attenzione al contenimento dei costi per fornire una moto alla portata di tutte le tasche; la cosa meno razionale della prima Hornet, alla fine, era quella ruota anteriore da 16” che scomparve dopo la prima serie. Anche se non è cambiata l'attenzione ai costi e alla razionalità tecnica, la nuova Hornet sembrerebbe aver ricevuto ben più attenzioni: un motore e una ciclistica dedicati (ancorché condivisi con la Transalp) e uno stile studiato con cura. Anche le dotazioni non sono niente male, specie lato elettronica; il fatto è che spiccare oggi con una naked media è ben più difficile che 25 anni fa.

Progetto razionale

Il twin parallelo di Tokyo è un 755 cc con la distribuzione monoalbero Unicam, che sfrutta condotti di aspirazione capaci di generare vortici che assicurano una combustione ottimale. Il risultato sono 92 CV di potenza massima a 9.500 giri/min e 75 Nm di coppia a 7.250 giri. Siamo su valori molto buoni, soprattutto a fronte di un peso in ordine di marcia contenuto in soli 190 kg. Il motore è alloggiato in un telaio in acciaio con struttura a diamante, che lavora con sospensioni Showa: forcella a steli rovesciati SFF BPTM da 41 mm e ammortizzatore regolabile nel precarico con leveraggio. I freni sono Nissin con pinze radiali a quattro pistoncini, mentre le dimensioni dei pneumatici sono state scelte in funzione dell’agilità, con un 160/60 posteriore ormai inusuale su una moto di queste prestazioni. Il cambio a 6 rapporti è dotato di frizione assistita e antisaltellamento, oltre al quickshifter in opzione. Lato elettronica, il sistema ride-by-wire prevede 4 Riding Mode (di cui uno personalizzabile) che integrano 3 livelli di regolazione della potenza e del freno motore e 3 livelli del controllo di trazione HSTC, integrato con l’anti impennamento. Il display TFT da 5” offre la connettività del sistema Honda Smartphone Voice Control, e gli indicatori di direzione integrano il sistema di segnalazione della frenata di emergenza ESS (Emergency Stop System).

Come va

La moto è molto ben fatta, e se l'avete vista a Eicma saprete che l'impatto scenico non è ovviamente da hypernaked: questa è una naked  sportiva "media" in tutti i sensi, come fu la prima Hornet e non ha ambizioni da naked supersportiva o premium, né nelle prestazioni né nelle finiture, peraltro in linea con gli ottimi standard Honda. Piuttosto compatta nell’ergonomia, è al 100% Honda anche nel funzionamento, ottimamente accordato e naturale. La forcella di base ha un setting morbido, ottimo per andare a spasso e raccordare le linee ma che se inizi a voler andar forte ti fa capire di non essere troppo a suo agio. Il motore funziona benissimo, del tutto privo di vibrazioni e sportivo nell’intonazione: non particolarmente pronto ai bassi, inizia a spingere bene ai medi – diciamo dai 4.000/4.500 giri – per poi mostrare una bella propensione all’allungo, in pieno stile Hornet. Anzi, un po’ come sulla progenitrice le doti del motore vanno forse anche un po’ oltre a quelle che sono le possibilità dinamiche della ciclistica. Il quickshifter opzionale funziona molto bene, come tutta l’elettronica; anche la frenata ci è piaciuta, potente il giusto e non troppo aggressiva per non intimorire.

Più moderna e versatile

La moto è molto svelta nei cambi di direzione, con un anteriore al limite del leggero che gradisce una guida, appunto, leggera e precisa; il 160 posteriore non dà adito a critiche in termini di trazione e di tenuta e rende in effetti la guida davvero agile, anche se rispetto a un 180 ha un impatto estetico meno forte. Nel complesso è una moto azzeccata rispetto ai suoi obiettivi: facile, intuitiva, morbida e persino piuttosto comoda. Non urla come la Hornet di un tempo, non fa girare le teste e forse nel complesso punge un po’ meno, ma è più moderna e versatile restando un’ottima base per tante personalizzazioni, anche grazie a un prezzo sicuramente interessante, che resta sotto gli 8.000 euro f.c. La nuova Hornet, inoltre, arriverà anche in versione a 35 kW per chi ha la patente A2: con la vecchia 600 a carburatori, sarebbe stato ben più difficile...
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!
Honda CB750 Hornet: la PROVA!

Editoriale Domus Spa Via G. Mazzocchi, 1/3 20089 Rozzano (Mi) - Codice fiscale, partita IVA e iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n. 07835550158
R.E.A. di Milano n. 1186124 - Capitale sociale versato € 5.000.000,00 - Tutti i Diritti Riservati - Privacy - Informativa Cookie completa - Gestione Cookies - Lic. SIAE n. 4653/I/908