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Honda CRF250 Rally: l'off-road per tutti
Gabriele Broggio
il 16/05/2017 in Anteprime
Il test della Honda CRF250 Rally: immagine cool da dakariana, facilità d’uso per essere davvero adatta a un pubblico ampio, motore monocilindrico da 24,8 CV. Una moto sorprendente, in vendita a 6.490 euro c.i.m.
Honda CRF250 Rally: l'off-road per tutti
Una volta erano le dune del Sahara, oggi sono gli incredibili passaggi sulle Ande. È il grande sogno della Dakar. Un qualcosa capace di contagiare gli appassionati puri di off-road, ma anche noi motociclisti “stradali”. Anche chi ha una moto da turismo molto spesso, toccando con le ruote un semplice sterrato, immagina inconsciamente di muoversi tra le dune del deserto.
Honda lo sa bene, e il lancio della nuova CRF250 Rally va a stuzzicare proprio gli intrepidi e i sognatori. Una moto dall’aspetto volutamente ispirato al modello che corre alla Dakar, su un’infrastruttura semplice e alla portata di tutti. Un’immagine forte, fortissima, di tendenza, pensata per i ragazzi che con la patente A2 vogliono muoversi in città, divertirsi nel week-end e magari affrontare l’off-road in modo spensierato. In quest’ottica, la CRF250 Rally potrà piacere anche a chi ha qualche annetto in più e cerca una “dual sport” per fare tutto, fuori e dentro l’asfalto.
La base tecnica è quella della CRF250L, una enduro tuttofare lanciata nel 2012 e che torna, per il 2017, in configurazione Euro4. Il telaio è un doppio trave in acciaio, le ruote da 21” all’anteriore e 18” al posteriore, il motore un monocilindrico 4 tempi con raffreddamento a liquido, avviamento elettrico, iniezione elettronica e distribuzione bialbero con 4 valvole. Si tratta un propulsore non certo spinto (la potenza massima è di 24,8 CV a 8.500 giri) e infatti presenta intervalli di manutenzione “stradali”: 1,8 litri di olio nel carter, tagliandi ogni 12.000 km, sostituzione candela a 48.000 km. Niente a che vedere con le off-road specialistiche che prevedono interventi “a ore” d’uso.
Se il colpo d’occhio della CRF250L è quello di una moto tranquilla, quello della CRF250 Rally è molto più intrigante. È più alta e slanciata, tanto per cominciare. L’altezza da terra è di 270 mm (20 in più) che sono ottenuti grazie a un fodero più lungo della forcella e da un’escursione più ampia del monoammortizzatore. La Rally si caratterizza inoltre con un disco anteriore da 196 mm flottante (anziché da 256 mm fisso), più adatto a un uso in fuoristrada.
Al posto della mascherina portafaro bianca c’è un vestito fatto a immagine e somiglianza delle Honda ufficiali che corrono la Dakar, le tiratissime CRF450 Rally sfornate dal reparto corse HRC, capaci di volare a oltre 180 km/h sulle piste desertiche: il plex trasparente con il caratteristico doppio faro affetto da un certo strabismo di Venere, i due grossi convogliatori che arrivano quasi a toccare la forcella e vanno a coprire il serbatoio maggiorato da 10 litri (2,3 in più della L), il paramotore molto esteso. Telaio e cerchi qui sono neri e danno un’ulteriore spinta al look. Completa l’opera un codino slanciato sul quale sono posizionate due tabelle portanumero (al di sotto di una delle quali è presente un utilissimo vano portaoggetti).
La CRF250 Rally costa 6.490 euro c.i.m., che possono sembrare tantini in rapporto alle stradali 250/300, ma sono pochi se la si guarda dal punto di vista delle costosissime moto da off-road. In ogni caso, sono giustificati dai componenti di buona qualità montati. Meno costosa la CRF250L, che si ferma a 5.290 euro c.i.m.
Non appena si poggiano le mani sulle manopole, protette da due paramani, si può notare un’impostazione di guida alta e comoda, mentre lo sguardo viene catalizzato dal cruscotto digitale in cui sono indicate le principali informazioni di viaggio. Il cupolino è della giusta grandezza per non infastidire durante la guida. La moto è snella e soltanto l’ingombro del serbatoio tra le gambe, un po’ troppo elevato, non è da off-road vera; poco male, visto che nell’utilizzo stradale si rivela protettivo. Una volta in marcia la Rally conferma le promesse di una moto davvero leggera (157 kg con il pieno) e maneggevole. I freni sono adeguati al dual-purpose della moto: sono modulabili e potenti il giusto sia in strada che fuoristrada, e non c’è il rischio di trovarsi in spiacevoli situazioni in entrambi gli ambiti.
Di serie è previsto un sistema di ABS che con un semplice click vicino al cruscotto, può essere velocemente disattivato durante l’utilizzo nel fuoristrada. La moto è equipaggiata con una forcella Showa da 43 mm a steli rovesciati e il setting originale, seppur possa sembrare morbido appena saliti in sella (questa è a 895 mm da terra, misura che diminuisce non appena si sale sulla moto), si dimostra ottimo in tutte le modalità di utilizzo: sullo sterrato garantisce stabilità e manovrabilità anche nei percorsi più stretti e insidiosi, mentre su strada trasmette una buona stabilità sia in città con velocità ridotte, che in viaggio con medie più elevate.
Il piccolo 250 quattro tempi offre un’erogazione regolare su tutta la curva di utilizzo e le 6 marce lo rendono fruibile anche nelle situazioni di off-road più severe. Da buon monocilindrico quattro tempi dà il meglio fin dai medi regimi, non ha bisogno di essere strizzato in zona rossa e offre quindi una risposta al gas pronta. Nei passaggi lenti la Rally si arrampica come un trattorino. La quarta marcia, in relazione ai rapporti montati di serie, risulta invece la più sfruttabile in situazioni di off-road scorrevole, come su sterrati e sottobosco. La CRF 250 Rally non delude nemmeno quando si cerca di osare maggiormente in off-road, anche se i limiti diventano evidenti: la taratura morbida delle sospensioni è penalizzante alle alte velocità quando il terreno è sconnesso. E si vorrebbe più spunto dal motore per uscire in modo più esplosivo da canali e curve a gomito. Ma stiamo già andando a chiederle qualcosa che sconfina nella guida aggressiva.
Piuttosto, ci piace sottolineare le doti su asfalto per uso quotidiano o turistico. Vibrazioni ridotte e basso rumore si uniscono alla grande autonomia (grazie ai 33,3 km/l con un litro dichiarati nel ciclo medio WMTC, viene promesso un range di oltre 300 km con un pieno) per dare vita ad una moto che risulta un mix perfetto capace di adattarsi ad ogni percorso, con confortevoli trasferimenti su asfalto a 110 km/h di crociera. La CRF 250 Rally è una piccola grande moto pronta per affrontare ogni sfida, facile e sorprendente durante l’utilizzo, sia su strada che in fuoristrada.
Honda lo sa bene, e il lancio della nuova CRF250 Rally va a stuzzicare proprio gli intrepidi e i sognatori. Una moto dall’aspetto volutamente ispirato al modello che corre alla Dakar, su un’infrastruttura semplice e alla portata di tutti. Un’immagine forte, fortissima, di tendenza, pensata per i ragazzi che con la patente A2 vogliono muoversi in città, divertirsi nel week-end e magari affrontare l’off-road in modo spensierato. In quest’ottica, la CRF250 Rally potrà piacere anche a chi ha qualche annetto in più e cerca una “dual sport” per fare tutto, fuori e dentro l’asfalto.
La base tecnica è quella della CRF250L, una enduro tuttofare lanciata nel 2012 e che torna, per il 2017, in configurazione Euro4. Il telaio è un doppio trave in acciaio, le ruote da 21” all’anteriore e 18” al posteriore, il motore un monocilindrico 4 tempi con raffreddamento a liquido, avviamento elettrico, iniezione elettronica e distribuzione bialbero con 4 valvole. Si tratta un propulsore non certo spinto (la potenza massima è di 24,8 CV a 8.500 giri) e infatti presenta intervalli di manutenzione “stradali”: 1,8 litri di olio nel carter, tagliandi ogni 12.000 km, sostituzione candela a 48.000 km. Niente a che vedere con le off-road specialistiche che prevedono interventi “a ore” d’uso.
Se il colpo d’occhio della CRF250L è quello di una moto tranquilla, quello della CRF250 Rally è molto più intrigante. È più alta e slanciata, tanto per cominciare. L’altezza da terra è di 270 mm (20 in più) che sono ottenuti grazie a un fodero più lungo della forcella e da un’escursione più ampia del monoammortizzatore. La Rally si caratterizza inoltre con un disco anteriore da 196 mm flottante (anziché da 256 mm fisso), più adatto a un uso in fuoristrada.
Al posto della mascherina portafaro bianca c’è un vestito fatto a immagine e somiglianza delle Honda ufficiali che corrono la Dakar, le tiratissime CRF450 Rally sfornate dal reparto corse HRC, capaci di volare a oltre 180 km/h sulle piste desertiche: il plex trasparente con il caratteristico doppio faro affetto da un certo strabismo di Venere, i due grossi convogliatori che arrivano quasi a toccare la forcella e vanno a coprire il serbatoio maggiorato da 10 litri (2,3 in più della L), il paramotore molto esteso. Telaio e cerchi qui sono neri e danno un’ulteriore spinta al look. Completa l’opera un codino slanciato sul quale sono posizionate due tabelle portanumero (al di sotto di una delle quali è presente un utilissimo vano portaoggetti).
La CRF250 Rally costa 6.490 euro c.i.m., che possono sembrare tantini in rapporto alle stradali 250/300, ma sono pochi se la si guarda dal punto di vista delle costosissime moto da off-road. In ogni caso, sono giustificati dai componenti di buona qualità montati. Meno costosa la CRF250L, che si ferma a 5.290 euro c.i.m.
Non appena si poggiano le mani sulle manopole, protette da due paramani, si può notare un’impostazione di guida alta e comoda, mentre lo sguardo viene catalizzato dal cruscotto digitale in cui sono indicate le principali informazioni di viaggio. Il cupolino è della giusta grandezza per non infastidire durante la guida. La moto è snella e soltanto l’ingombro del serbatoio tra le gambe, un po’ troppo elevato, non è da off-road vera; poco male, visto che nell’utilizzo stradale si rivela protettivo. Una volta in marcia la Rally conferma le promesse di una moto davvero leggera (157 kg con il pieno) e maneggevole. I freni sono adeguati al dual-purpose della moto: sono modulabili e potenti il giusto sia in strada che fuoristrada, e non c’è il rischio di trovarsi in spiacevoli situazioni in entrambi gli ambiti.
Di serie è previsto un sistema di ABS che con un semplice click vicino al cruscotto, può essere velocemente disattivato durante l’utilizzo nel fuoristrada. La moto è equipaggiata con una forcella Showa da 43 mm a steli rovesciati e il setting originale, seppur possa sembrare morbido appena saliti in sella (questa è a 895 mm da terra, misura che diminuisce non appena si sale sulla moto), si dimostra ottimo in tutte le modalità di utilizzo: sullo sterrato garantisce stabilità e manovrabilità anche nei percorsi più stretti e insidiosi, mentre su strada trasmette una buona stabilità sia in città con velocità ridotte, che in viaggio con medie più elevate.
Il piccolo 250 quattro tempi offre un’erogazione regolare su tutta la curva di utilizzo e le 6 marce lo rendono fruibile anche nelle situazioni di off-road più severe. Da buon monocilindrico quattro tempi dà il meglio fin dai medi regimi, non ha bisogno di essere strizzato in zona rossa e offre quindi una risposta al gas pronta. Nei passaggi lenti la Rally si arrampica come un trattorino. La quarta marcia, in relazione ai rapporti montati di serie, risulta invece la più sfruttabile in situazioni di off-road scorrevole, come su sterrati e sottobosco. La CRF 250 Rally non delude nemmeno quando si cerca di osare maggiormente in off-road, anche se i limiti diventano evidenti: la taratura morbida delle sospensioni è penalizzante alle alte velocità quando il terreno è sconnesso. E si vorrebbe più spunto dal motore per uscire in modo più esplosivo da canali e curve a gomito. Ma stiamo già andando a chiederle qualcosa che sconfina nella guida aggressiva.
Piuttosto, ci piace sottolineare le doti su asfalto per uso quotidiano o turistico. Vibrazioni ridotte e basso rumore si uniscono alla grande autonomia (grazie ai 33,3 km/l con un litro dichiarati nel ciclo medio WMTC, viene promesso un range di oltre 300 km con un pieno) per dare vita ad una moto che risulta un mix perfetto capace di adattarsi ad ogni percorso, con confortevoli trasferimenti su asfalto a 110 km/h di crociera. La CRF 250 Rally è una piccola grande moto pronta per affrontare ogni sfida, facile e sorprendente durante l’utilizzo, sia su strada che in fuoristrada.
Honda CRF250 Rally: l'off-road per tutti
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