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Harley-Davidson Street Rod: ingresso in piega
di Davide Perruchini
il 27/04/2017 in Anteprime
Si allarga la famiglia entry-level di Harley-Davidson con l'arrivo della nuova Street Rod, una moto facile, dall'animo sportiveggiante e un look accattivante. Disponibile in tre colorazioni, costa 8.950 euro chiavi in mano
Harley-Davidson Street Rod: ingresso in piega
Harley-Davidson aggiunge un tassello alla famiglia “Street” con una nuova versione più grintosa. Si chiama Street Rod ed è spinta dal motore bicilindrico raffreddato a liquido da 749 cc lanciato nel 2014 con la Street 750. Come quest’ultima, la nuova arrivata è indirizzata a chi vuole entrare nel mondo Harley-Davidson, godere di un mezzo facile, alla portata di tutti (esiste anche la versione per patente A2) ed esteticamente accattivante come sono i prodotti della casa di Milwaukee, senza però spendere troppo.
Il progetto Street Rod si è evoluto parallelamente in due direzioni. Innanzitutto il look della moto è stato declinato in chiave sportiva, non solo con colori specifici, ma con particolari la cui funzione risulta anche appagante per l’occhio. Prendiamo a esempio l’avantreno che, con la ruota da 17”, un bel doppio disco da 300 mm e la forcella a steli rovesciati, ha guadagnato tanto in grinta, sottolineata dal manubrio dragbar, con le manopole dal diametro ridotto rispetto agli standard Harley-Davidson, i funzionali specchietti bar-end e il cupolino minimal disegnato intorno al faro tondo.
La fiancata destra è caratterizzata dal filtro aria laterale, che contribuisce alla piacevole sonorità in aspirazione del bicilindrico raffreddato a liquido, dalla molla dell’ammortizzatore di color arancio e dal codino compatto e affusolato. Bello e funzionale il serbatoio, a goccia se visto lateralmente ma piatto e largo per garantire una buona autonomia senza intaccare il design.
La sella biposto su due livelli ha un aspetto classicamente custom anche se lo spazio per il passeggero è solo sufficiente e le rispettive pedane sono fin troppo ravvicinate al piano sella. Spicca la ruota posteriore da 17” che tanto contribuisce alla buona dinamica della Street Rod, assieme alla riduzione dell’angolo del cannotto di sterzo, che scende a 27° dai 32° della Street 750.
Da segnalare la strumentazione essenziale (in cui sono stati omessi livello benzina e temperatura dell’acqua) e il blocchetto di avviamento con bloccasterzo “incastrato” proprio sotto i riser del manubrio. Piacevole la soluzione adottata per il portatarga e bello il design del faro posteriore a led. E ancora, la buona cure delle finiture, specie in relazione al prezzo e lo sforzo fatto per mantenere in ordine e poco in vista cavi e tubazioni.
Ancor più approfondito è stato il lavoro compiuto sulla meccanica. La ciclistica è stata resa più maneggevole adottando soluzioni fuori della tradizione Harley-Davidson, come le ruote da 17” e le quote ciclistiche più svelte, che hanno spostato il baricentro verso l’avantreno. Grazie a queste modifiche la sella si è spostata in alto, a 765 mm da terra, mentre le pedane sono state arretrate per quanto possibile, ma il loro posizionamento tuttora avanzato si scontra con la scelta del manubrio, piuttosto basso e distante, sicché ci si trova ad avere una posizione di guida che sulle lunghe distanze può risultare affaticante. Da notare che nessun comando è regolabile, ma per fortuna tutti gli azionamenti sono morbidi e progressivi. L’impianto frenante con ABS conta su tre dischi da 300 mm e pinze anteriori assiali a doppio pistone. I pneumatici Michelin hanno profilo e carcassa sviluppati specificamente per la Street Rod.
Sul motore si è lavorato parecchio, tra scarico, aspirazione, corpi farfallati, alberi a camme, rapporto di compressione e mappature, portando la potenza a 71 CV all’albero a un regime prossimo ai 9.000 giri. Il peso si attesta in 238 kg in ordine di marcia. Il motore si avvia subito al tocco del pulsante e si assesta su un minimo insolitamente alto, ben 1.400 giri. Se cercate le “good vibrations” resterete delusi, questo è un moderno V2 di 60° con distribuzione a valvole in testa. Ha un piglio sportivo e un’erogazione a due facce: sotto i tremila giri è un po’ pigro, sopra i 5.000 tira fuori una grinta inaspettata e una progressione continua e piena che istiga alla guida sportiva, accompagnato da un rumore di aspirazione e scarico gustoso e ben accordato.
Il cambio scorrevole negli innesti, asseconda bene le varie esigenze e la rapportatura è correttamente spaziata, così da avere la marcia giusta in ogni situazione. Le prestazioni tutto sommato ci sono, visto il discreto rapporto peso/potenza. Questo carattere si sposa perfettamente con la vocazione della Street Rod e permette di passeggiare in sesta in pieno relax oppure di divertirsi tra una piega e l’altra sfruttando i regimi elevati, la buona ciclistica e l’appoggio sincero dei pneumatici francesi di primo equipaggiamento, proprio come abbiamo fatto noi sulle splendide strade spagnole.
In questo contesto così dinamico è davvero strano riuscire a guidare una Harley-Davidson con lo stesso piglio che si avrebbe su una naked di media cilindrata, eppure la Street Rod si lascia strapazzare volentieri senza tirarsi indietro, diventando imprecisa e mostrando qualche segno di irrequietezza solo quando si esagera. In queste situazioni il posteriore tende a schiacciarsi e le pedane cominciano a strisciare (ben più tardi rispetto a quanto ci si aspetterebbe), portando l’avantreno ad allargare la linea. Stabile sul veloce e agile tra le curve più strette non risulta particolarmente affaticante, mentre i freni vanno usati con una certa energia per ottenere decelerazioni interessanti.
Da segnalare che l’ABS, se chiamato in causa, tende a restare attivo più del necessario, trasmettendo a chi guida la sensazione di un lieve allungamento della frenata. La potenza comunque c’è, specie sul disco posteriore. Il comfort è più che soddisfacente con vibrazioni assenti fino a 5.000 giri, corrispondenti a 130 km/h di sesta, e grazie a una sella correttamente dimensionata e imbottita.
Le sospensioni che filtrano bene le asperità sul lento, tendono a irrigidirsi e rimbalzare quando le velocità salgono. Nel traffico urbano si apprezza il ridotto calore emesso dal V2 e la maneggevolezza della ciclistica. Frizione e acceleratore sono perfettamente dosabili e rendono semplice anche per chi sia alle prime armi l’utilizzo della Street Rod, una moto perfetta per chi è in cerca di un mezzo sì a buon prezzo (8.950 euro chiavi in mano), esteticamente accattivante e, soprattutto, per entrare a far parte del mondo Harley-Davidson.
Il progetto Street Rod si è evoluto parallelamente in due direzioni. Innanzitutto il look della moto è stato declinato in chiave sportiva, non solo con colori specifici, ma con particolari la cui funzione risulta anche appagante per l’occhio. Prendiamo a esempio l’avantreno che, con la ruota da 17”, un bel doppio disco da 300 mm e la forcella a steli rovesciati, ha guadagnato tanto in grinta, sottolineata dal manubrio dragbar, con le manopole dal diametro ridotto rispetto agli standard Harley-Davidson, i funzionali specchietti bar-end e il cupolino minimal disegnato intorno al faro tondo.
La fiancata destra è caratterizzata dal filtro aria laterale, che contribuisce alla piacevole sonorità in aspirazione del bicilindrico raffreddato a liquido, dalla molla dell’ammortizzatore di color arancio e dal codino compatto e affusolato. Bello e funzionale il serbatoio, a goccia se visto lateralmente ma piatto e largo per garantire una buona autonomia senza intaccare il design.
La sella biposto su due livelli ha un aspetto classicamente custom anche se lo spazio per il passeggero è solo sufficiente e le rispettive pedane sono fin troppo ravvicinate al piano sella. Spicca la ruota posteriore da 17” che tanto contribuisce alla buona dinamica della Street Rod, assieme alla riduzione dell’angolo del cannotto di sterzo, che scende a 27° dai 32° della Street 750.
Da segnalare la strumentazione essenziale (in cui sono stati omessi livello benzina e temperatura dell’acqua) e il blocchetto di avviamento con bloccasterzo “incastrato” proprio sotto i riser del manubrio. Piacevole la soluzione adottata per il portatarga e bello il design del faro posteriore a led. E ancora, la buona cure delle finiture, specie in relazione al prezzo e lo sforzo fatto per mantenere in ordine e poco in vista cavi e tubazioni.
Ancor più approfondito è stato il lavoro compiuto sulla meccanica. La ciclistica è stata resa più maneggevole adottando soluzioni fuori della tradizione Harley-Davidson, come le ruote da 17” e le quote ciclistiche più svelte, che hanno spostato il baricentro verso l’avantreno. Grazie a queste modifiche la sella si è spostata in alto, a 765 mm da terra, mentre le pedane sono state arretrate per quanto possibile, ma il loro posizionamento tuttora avanzato si scontra con la scelta del manubrio, piuttosto basso e distante, sicché ci si trova ad avere una posizione di guida che sulle lunghe distanze può risultare affaticante. Da notare che nessun comando è regolabile, ma per fortuna tutti gli azionamenti sono morbidi e progressivi. L’impianto frenante con ABS conta su tre dischi da 300 mm e pinze anteriori assiali a doppio pistone. I pneumatici Michelin hanno profilo e carcassa sviluppati specificamente per la Street Rod.
Sul motore si è lavorato parecchio, tra scarico, aspirazione, corpi farfallati, alberi a camme, rapporto di compressione e mappature, portando la potenza a 71 CV all’albero a un regime prossimo ai 9.000 giri. Il peso si attesta in 238 kg in ordine di marcia. Il motore si avvia subito al tocco del pulsante e si assesta su un minimo insolitamente alto, ben 1.400 giri. Se cercate le “good vibrations” resterete delusi, questo è un moderno V2 di 60° con distribuzione a valvole in testa. Ha un piglio sportivo e un’erogazione a due facce: sotto i tremila giri è un po’ pigro, sopra i 5.000 tira fuori una grinta inaspettata e una progressione continua e piena che istiga alla guida sportiva, accompagnato da un rumore di aspirazione e scarico gustoso e ben accordato.
Il cambio scorrevole negli innesti, asseconda bene le varie esigenze e la rapportatura è correttamente spaziata, così da avere la marcia giusta in ogni situazione. Le prestazioni tutto sommato ci sono, visto il discreto rapporto peso/potenza. Questo carattere si sposa perfettamente con la vocazione della Street Rod e permette di passeggiare in sesta in pieno relax oppure di divertirsi tra una piega e l’altra sfruttando i regimi elevati, la buona ciclistica e l’appoggio sincero dei pneumatici francesi di primo equipaggiamento, proprio come abbiamo fatto noi sulle splendide strade spagnole.
In questo contesto così dinamico è davvero strano riuscire a guidare una Harley-Davidson con lo stesso piglio che si avrebbe su una naked di media cilindrata, eppure la Street Rod si lascia strapazzare volentieri senza tirarsi indietro, diventando imprecisa e mostrando qualche segno di irrequietezza solo quando si esagera. In queste situazioni il posteriore tende a schiacciarsi e le pedane cominciano a strisciare (ben più tardi rispetto a quanto ci si aspetterebbe), portando l’avantreno ad allargare la linea. Stabile sul veloce e agile tra le curve più strette non risulta particolarmente affaticante, mentre i freni vanno usati con una certa energia per ottenere decelerazioni interessanti.
Da segnalare che l’ABS, se chiamato in causa, tende a restare attivo più del necessario, trasmettendo a chi guida la sensazione di un lieve allungamento della frenata. La potenza comunque c’è, specie sul disco posteriore. Il comfort è più che soddisfacente con vibrazioni assenti fino a 5.000 giri, corrispondenti a 130 km/h di sesta, e grazie a una sella correttamente dimensionata e imbottita.
Le sospensioni che filtrano bene le asperità sul lento, tendono a irrigidirsi e rimbalzare quando le velocità salgono. Nel traffico urbano si apprezza il ridotto calore emesso dal V2 e la maneggevolezza della ciclistica. Frizione e acceleratore sono perfettamente dosabili e rendono semplice anche per chi sia alle prime armi l’utilizzo della Street Rod, una moto perfetta per chi è in cerca di un mezzo sì a buon prezzo (8.950 euro chiavi in mano), esteticamente accattivante e, soprattutto, per entrare a far parte del mondo Harley-Davidson.
Harley-Davidson Street Rod: ingresso in piega
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