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MotoGP, Marc Marquez: "Dovizioso è più veloce che nel 2017, però ha fatto qualche errore in più"
Il campione del Mondo si racconta a ruota libera, parla della stagione, della sua strategia, di Lorenzo di suo fratello, della Yamaha e di Rossi e infine apre la scatola dei ricordi. Curiosi? Vi proponiamo in anteprima alcuni passaggi dell'intervista che andrà in onda sabato su SKY alle 19.45 nello speciale "A Passo di Marquez"
Questo è un mondiale più facile per te di quanto ti aspettassi?
“No, facile no. Stiamo spingendo e mancano ancora 8 gare, però essere davanti di così tanti punti a Dovizioso, Lorenzo e Rossi a questo punto della stagione è un sogno. Bisogna, però, finire questo sogno e svegliarsi bene, e le Ducati vanno forte”.
Anche la tua Honda è forte quest’anno.
“Io parlo sempre in maniera sincera. Le prime 3 o 4 gare eravamo davanti a tutti, poi dopo la Ducati ha fatto tanti step per ridurre il gap. Noi, rispetto all’anno scorso, abbiamo migliorato tanto il motore: questo ci aiuta a staccare in una maniera diversa e a gestire meglio la gara. Adesso però dobbiamo fare un altro piccolo step”.
Dovizioso ieri e oggi
Dovizioso, il tuo rivale per il titolo del 2017, ha una moto forte ma ha totalizzato tre 0 in classifica.
“Io lo dico sempre, Dovizioso quest’anno è più veloce che nel 2017, però ha fatto qualche errore in più. Però contro la Ducati sarà dura per tutta la stagione”.
Qual è stata la tua vittoria più bella quest’anno e perché?
“Sia Jerez sia Assen. In Olanda è stata una battaglia incredibile, erano anni che non si vedeva una lotta del genere in MotoGP”.
Parlando dell’Austria, hai sofferto la sconfitta contro Lorenzo?
“È stato molto bello, sono andato all-in senza pensare al mondiale, ho cambiato strategia in gara e sono stato costretto a spingere dall’inizio, ma lottare con le Ducati è sempre difficile, perché in staccata ti arrivano vicino”.
Meglio avere Lorenzo come avversario quest’anno o come avversario nel 2019?
“Preferisco avere un avversario per il Mondiale che abbia la mia stessa moto, così non si può dire che uno vince perché ha la moto più forte. Sapevo che c’erano altri piloti in discussione per il posto libero in Honda, ma non sono io che decido queste cose, ho solo chiesto di avere al mio fianco un pilota forte. Poi, la rivalità all’interno dello stesso box fa crescere il livello”.
Cosa pensi della Yamaha M1 e delle difficoltà all’elettronica?
“Quando la M1 monta la gomma nuova, va molto forte, ma appena la gomma si deteriora un po’, fa più fatica. Non si capisce bene, però, dipende anche dal circuito. Per esempio, se vedi la Ducati da dietro riesci a capire i loro punti forti e quelli in cui fanno più fatica, mentre con la Yamaha è davvero difficile da capire. Sono sempre là però, soprattutto Valentino. Ci sarà qualche gara in cui andranno sicuramente molto forte”.
Nel 2014, tu eri al ranch con Valentino e tanti altri piloti. Non capiterà mai più?
“Quel giorno ho imparato tante cose: il ranch è incredibile, la pista è fantastica ed è stato un giorno divertente, uno di quelli di cui ti ricordi proprio tutto”.
Se Valentino dovesse invitarti ancora, tu andresti?
“Dipende dal momento, domani di sicuro non mi inviterà [ride, nda.]”
Quanto punti al raggiungimento dei 10 titoli mondiali?
“Ho 25 anni e ho già vinto 6 titoli mondiali. Penso anno per anno, sinceramente. Ogni anno parto con la mentalità di vincere”.
Qual è il tuo mondiale preferito tra i 6 che hai vinto?
“Quello del 2014, perché quell’anno anche mio fratello Alex ha vinto in Moto3, per mio papà e mia mamma è stata una soddisfazione incredibile”.
Marquez in Yamaha?
Ci aspettavamo tuo fratello in MotoGP nel 2019, magari in Yamaha.
“Lin Jarvis [Team Director di Yamaha, ndr] ha detto a noi che un Marquez in Yamaha non si può vedere. Lui ci rispetta, però mi aveva già detto nel 2016 che un Marquez in Yamaha non sarebbe stata una soluzione fattibile. Però, mio fratello in Moto2 non ha ancora ottenuto i risultati che un pilota deve raggiungere per andare in MotoGP”.
Ti sei arrabbiato per il rifiuto di Jarvis ad avere tuo fratello in Yamaha?
“Sapevo che per me non ci sarebbe stata nessuna possibilità di andare in Yamaha, però non mi aspettavo che questo veto si sarebbe esteso anche a tutta la famiglia. Come sempre, però, se un pilota vince tanti GP, tutte le porte sono aperte: si deve parlare di più in pista e meno fuori”.
Cosa pensi delle riflessioni di Rossi sul modo di lavorare, quasi da F1, di Honda e Ducati?
“È un processo lungo, non è una cosa che si possa fare da una stagione all’altra: sembra che noi al momento siamo sulla strada giusta”.
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