Moto & Scooter
Honda NM4 Vultus: la storia e il valore reale dell’usato
Un incrocio tra scooter e moto cruiser che in molti hanno dimenticato, caratterizzato da trasmissione automatica DCT. È rarissima, ma quanto vale oggi? Abbiamo consultato le tabelle Dueruote Professional ed ecco il verdetto
Si dice che Honda è Honda, quasi sempre in riferimento a prodotti eccellenti, soprattutto dal punto di vista del pragmatismo costruttivo e dell’affidabilità. Anche da casa Honda, però, ogni tanto arriva un bel buco nell’acqua. È il caso della Honda NM4, nota anche come Vultus o con la sigla NC750J, prodotta dal 2014 al 2019 e venduta, almeno qui da noi, solo fino al 2017 in un numero irrisorio di unità.
Interessante l’origine del nome Vultus, che spiega già in parte i motivi del suo insuccesso. Vultus 5 era un anime di fantascienza uscito in Giappone nel 1977 con un robot come protagonista. Ecco dove inizia la storia della NM4 e da dove trae la sua ispirazione.
La piattaforma tecnica non era nulla di veramente innovativo ed era quella della Honda NC 750, un bicilindrico parallelo di 745 cc: 55 cavalli a 6.250 giri la potenza, 68 Nm a 4.750 giri la coppia. Particolarità della Honda Vultus era la trasmissione automatica a doppia frizione DCT, unica opzione con cui era disponibile. A ben vedere, il DCT nel 2014 non era più una novità e funzionava piuttosto bene, era in commercio dal 2010 a bordo della VFR 1200 F DCT.
Anche livello telaistico la Vultus si rifaceva alla NC 750, anche se le estese carene e le coperture in plastica non permettono di intravedere alcun che. La forcella, con un angolo ben differente da quella della NC, è a steli tradizionali da 43 mm con 125 mm di escursione, mentre il mono con Pro-Link garantisce 100 mm di corsa alla ruota posteriore. Il freno anteriore è un disco singolo da 320 mm, mentre il posteriore prevede un disco da 240. Ruota anteriore da 18” e posteriore da 17”, con gommone da 200/50.
Come la cugina Integra, la NM4 è una via di mezzo tra uno scooter e una moto. Posizione di guida assimilabile a quella di uno scooter, meccanica interamente da moto, pur con cambio automatico. Ma se l’Integra appariva esteticamente grosso modo come uno scooterone sportivo, la Vultus proponeva una linea decisamente personale e che ha, a conti fatti, incontrato giudizi per lo più negativi.

Bassa, lunga, linee futuristiche e affilate, spezzate da uno schienale retto in stile custom, ma reclinabile sino a diventare sella del passeggero. L’Honda NM4 Vultus è una specie di incrocio tra uno scooter e una moto cruiser, forse troppo avanti per i suoi tempi. Strana da tutte le angolazioni, soprattutto frontalmente, con le due protuberanze a punta ai lati del fanale dove sono affogate le frecce. Se uscisse oggi, chissà. Il mercato di un decennio fa, ad ogni modo, la bocciò di netto.
Dinamicamente, chi la guidò ricorda un mezzo non molto pratico in città, con ingombri importanti e un raggio di sterzo non da scooter. Nemmeno in autostrada era particolarmente a suo agio, con un cupolino troppo basso che non proteggeva dall’aria oltre i 110 orari; meglio tra le curve, dove nonostante il gommone da 200 rispondeva pronta agli input. Negativa l’esperienza per un eventuale passeggero: sella troppo risicata e nessuna maniglia cui appigliarsi. Buono il comportamento del motore, questo sì: bei bassi, nessuna vibrazione e pure un buon allungo; ottimo il cambio DCT.
IL VALORE DELL’USATO SECONDO DUERUOTE PROFESSIONAL
Per un motivo o per l’altro, o forse per tutti quanti assieme, la Honda NM4 Vultus non riscosse nemmeno una frazione del successo sperato dalla casa madre. Se ne vendettero pochissime e, a un decennio di distanza, in molti se la sono del tutto dimenticata. Questo ne fa merce rara per chi oggi voglia uscire dal coro e valutarne l’acquisto. È presto per chiamarla youngtimer e ci vuole uno sforzo per dire che sia bella, ma sai mai cosa ci riserva il destino… Ecco che, nel dubbio, abbiamo deciso di consultare il database Dueruote Professional per capire con precisione quali siano delle quotazioni realistiche oggi per una Honda NM4 Vultus usata.

Partiamo dal prezzo da nuova, che era di 11.600 euro, e consideriamo che le NM4 usate hanno tra gli 8 e gli 11 anni di età. Il valore reale delle più anziane, immatricolate nel 2014, si attesta sui 4.850 euro, che salgono a 5.250 per una 2015, a 5.650 per una 2016 e a 5.900 per una 2017, ultimo anno di produzione.
Parlando di valore residuo percentuale siamo attorno al 34% del prezzo d’acquisto iniziale per una Vultus del 2014, sul 37% per una 2015, 40% per una 2016 e 41,7% per una 2017. Questi valori hanno significato se affiancati ai valori medi per il segmento di riferimento, che è quello delle custom-cruiser. Il valore residuo medio per una moto di questo segmento del 2014 è del 39,7%, che sale al 41,7 per una 2015, a 47,8 per una 2016 e a 50,2 per una 2017.
Si nota che il valore residuo della Honda Vultus è nettamente inferiore alla media delle moto di tipo custom-cruiser, settore che include, su tutti, il marchio Harley, decisamente blasonato per gli amanti del genere e, se vogliamo, più accreditato di Honda quando si parla di moto con manubrio largo e pedane avanzate.
È dunque prematuro esprimersi su una futura eventuale rivalutazione associata alla rarità del modello. Alcune moto si apprezzano perché appartenenti ad un’epoca o ad un segmento che torna di moda, altre invece sono rare non perché speciali ma semplicemente perché piaciute, e quindi vendute, veramente a pochissimi. Per gli amanti delle incomprese, però, la Vultus potrebbe essere un pezzo irrinunciabile, a patto di trovarne una.
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