Moto & Scooter
L’ERA del V4: arrivano gli alieni

Nei primi Anni Ottanta la sigla VF indicava le Honda con 4 cilindri a V. Fu il seme di una straordinaria famiglia di moto che ci avrebbe portato la VFR 750 F e la superbike RC30

Le ruote da 16”, i sistemi idraulici antidive, il faro a scomparsa come sulle macchine sportive, i freni a disco inboard, il turbo, le ruote Comstar, i telai in tubi quadri di alluminio, lo stile futuribile della Katana... Erano gli inizi degli Anni 80, si aggiornavano i modelli ogni sei mesi e sembrava che i giapponesi dovessero buttare giù tutta insieme la loro straordinaria potenza di fuoco tecnologica, giocando a chi stupiva il mondo con la novità più eclatante.
LA PUBBLICITÀ DELL’EPOCA DEFINIVA
LE V4 COME ASTRONAVI ATTERRATE DALLO SPAZIO
UN PASSO IMPORTANTE NELL'EVOLUZIONE DELLA MOTO
Quasi tutto venne e se ne andò nel giro di due tre stagioni. Ma quel che rimase gettò il seme per la successiva evoluzione del pianeta moto. Pensiamo a Honda. Fu lì che lanciò la sua offensiva chiamata VF. Una invasione dallo spazio che assumeva tutte le forme e tutte le cilindrate, dalle custom alle sportive. E allora ecco così in ordine sparso le VF 400 F (un orologino da 11.500 giri), VF 750 S, VF 1100 C, VF 500 F, VF 1000 R, VF 750 F e molte altre ancora. Tutte contraddistinte dal quattro cilindri a V, uno schema complicato e costoso, che divenne bandiera tecnologica e orgoglio nella corsa alle prestazioni che in quel periodo era perseguita con il quattro in linea da tutti gli altri jap (e da Honda stessa, con le CB).

La RC30 fu un altro sogno, si narrava della sua prima da 120 km/h!
TUTTA UN'ALTRA MUSICA
Ma il V4 aveva un altro sound, un altro piacere di guida, un’altra erogazione, vellutata e dai fremiti eccitanti allo stesso tempo. Beveva e costava di più un V4, ma non era un problema. L’apoteosi arrivò a fine Anni 80 con la VFR 750 F, la prima della serie. Me la ricordo con il naso spiaccicato alla vetrina del concessionario, elegantissima in bianco perla con la sella blu, bella come nessun’altra. Il comando degli alberi a camme passava dalle catene al raffinato treno di ingranaggi, aggiungendo ulteriore personalità alla sua voce roca e gorgogliante. La RC30 fu un altro sogno, si narrava della sua prima da 120 km/h!

...evidentemente, il V4 non trova più spazio nei piani Honda. Ah, no, resta la RCV213V, quella là che fa le corse. Ho provato a chiedere al concessionario, dice che non c’è con il top case come la voglio io
LA FINE DI UN'ERA... ANZI NO
E poi via, fino a oggi, mentre passo le bozze dei listini italiani e mi accorgo che nel 2021 non ci sarà più una Honda V4. Ma stavolta non frignerò sul passato che se ne va, perché so che i giapponesi sono fatti così. L’orgoglio e la tradizione sono fortissimi in questo popolo, ma ancora più forte è quello spirito pragmatico che li porta ad abbattere case ancora valide per costruirne da zero nuove e più tecnologiche, come notavo a Tokyo. Non restaurano, non accantonano ricordi, forse perché non hanno spazio. Ed, evidentemente, il V4 non trova più spazio nei piani Honda. Ah, no, resta la RCV213V, quella là che fa le corse. Ho provato a chiedere al concessionario, dice che non c’è con il top case come la voglio io.









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