Moto & Scooter
LML Star 200 4T
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Lo scooter vintage prodotto in India conserva immutato il fascino, ma cresce nella cilindrata, monta un telaietto in tubi posteriore e riceve piccoli aggiornamenti estetici. Arriverà nelle concessionarie da luglio a partire da 2870 euro chiavi in mano
Ogni volta che ci troviamo alle prese con una LML Star, ci poniamo delle domande. Che senso ha oggi mettersi alla guida di uno scooter progettato oltre trenta anni fa, dotato di cambio manuale, inferiore nelle prestazioni rispetto alla maggior parte dei modelli di pari cilindrata e poco intuitivo nel comportamento dinamico? "Per il prezzo basso" potrebbe essere una risposta, ma, in realtà, comprare una LML Star è una scelta che non si spiega solo con la logica: c'è qualcosa di più e tutti, in fondo, sappiamo cosa. Si è contagiati dal fascino del design rétro, da quell'inconfondibile scocca in lamiera d'acciaio e soprattutto si cerca un mezzo per girare in città che sia diverso da tutti gli altri scooter tutta plastica. Se poi va più piano e richiede anche un po' di pratica per instaurarci il massimo feeling non c'è problema: questi difetti, quasi magicamente, si trasformano in peculiarità.
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Dopo aver provato in passato la gamma Star, prima nella versione con motore a due tempi e poi sottoponendo al nostro speciale test "Una settimana con" la versione con motore a quattro tempi da 150 cc (Dueruote di settembre n.65), abbiamo preso contatto con la nuova Star da 200 cc che sarà in vendita dai concessionari a partire dal mese di luglio al prezzo promozionale di 2870 euro "chiavi in mano".
Come è fatta
La Star 200 4T è solo all'apparenza identica alle versioni 125,150 e 151 già in catalogo. Monta, infatti, una nuova parabola del faro anteriore, ha una sella più accogliente e alcuni dettagli sono stati rivisti. Si va dai profili cromati delle frecce, alla strumentazione che comprende anche la spia del folle e quella che segnala l'utilizzo del freno posteriore (utile per evitare di viaggiare col piede appoggiato sul pedale), per finire sul parafango posteriore è stato applicato un catarinfrangente.
A parte questi piccoli aggiornamenti estetici la novità vera della Star 200 è il telaietto posteriore in tubi d'acciaio elettro saldati "nascosto" all'interno della scocca. Una soluzione che contribuisce a irrigidire la struttura portante della LML.
Inoltre debutta il motore da 199 cc che vanta una potenza di 8,6 KW (11,6 CV) a 6250 giri e una coppia di 14,5 Nm pari a 1,4 Kgm a 4250 giri. Questo monocilindrico, sempre raffreddato ad aria, è alimentato da un carburatore, ma nei prossimi mesi sarà disponibile anche la versione a iniezione. Una soluzione che, come ci è stato spiegato dai tecnici, consentirà di ottimizzare il rendimento del propulsore e contribuirà anche a ridurre sensibilmente i consumi (dichiarati circa 50 km/l). Inoltre, grazie anche alle modifiche sul telaio, questo motore è posto quasi al centro della parte posteriore della scocca e il classico sbilanciamento sul lato destro, come abbiamo avuto modo di costatare guidandola, si percepisce meno. Per essere al passo col nuovo motore, anche la frizione è stata riprogettata. È rimasta ovviamente la classica pedivella per l'avviamento, ma non manca il pulsantino sul manubrio per l'avviamento elettrico.
La capacità di carico della Star è affidata alla pedana e al capiente vano nel retroscudo.
Nonostante il prezzo contenuto, inferiore ai 3000 euro, la qualità di questo scooter è discreta: la Star, prodotta e assemblata interamente in India negli stabilimenti LML di Kanpur, è curata negli assemblaggi e in particolare nelle verniciature. A proposito di vernici, come sul resto della gamma anche la Star 200 può essere fatta e verniciata ad hoc: basta collegarsi al sito della LML Italia e sbizzarrirsi con il configuratore scegliendo colori e accessori e il gioco è fatto. In sole due settimane potrete ritirare dal concessionario, in Italia sono circa 300, la vostra creazione.
A parte questi piccoli aggiornamenti estetici la novità vera della Star 200 è il telaietto posteriore in tubi d'acciaio elettro saldati "nascosto" all'interno della scocca. Una soluzione che contribuisce a irrigidire la struttura portante della LML.
Inoltre debutta il motore da 199 cc che vanta una potenza di 8,6 KW (11,6 CV) a 6250 giri e una coppia di 14,5 Nm pari a 1,4 Kgm a 4250 giri. Questo monocilindrico, sempre raffreddato ad aria, è alimentato da un carburatore, ma nei prossimi mesi sarà disponibile anche la versione a iniezione. Una soluzione che, come ci è stato spiegato dai tecnici, consentirà di ottimizzare il rendimento del propulsore e contribuirà anche a ridurre sensibilmente i consumi (dichiarati circa 50 km/l). Inoltre, grazie anche alle modifiche sul telaio, questo motore è posto quasi al centro della parte posteriore della scocca e il classico sbilanciamento sul lato destro, come abbiamo avuto modo di costatare guidandola, si percepisce meno. Per essere al passo col nuovo motore, anche la frizione è stata riprogettata. È rimasta ovviamente la classica pedivella per l'avviamento, ma non manca il pulsantino sul manubrio per l'avviamento elettrico.
La capacità di carico della Star è affidata alla pedana e al capiente vano nel retroscudo.
Nonostante il prezzo contenuto, inferiore ai 3000 euro, la qualità di questo scooter è discreta: la Star, prodotta e assemblata interamente in India negli stabilimenti LML di Kanpur, è curata negli assemblaggi e in particolare nelle verniciature. A proposito di vernici, come sul resto della gamma anche la Star 200 può essere fatta e verniciata ad hoc: basta collegarsi al sito della LML Italia e sbizzarrirsi con il configuratore scegliendo colori e accessori e il gioco è fatto. In sole due settimane potrete ritirare dal concessionario, in Italia sono circa 300, la vostra creazione.
Come va
In sella alla Star 200 si apprezza immediatamente la seduta più confortevole. La sella larga e ospitale ha un'imbottitura più morbida di quella che equipaggia le altre versioni. Questo contribuisce, grazie anche alla taratura del mono posteriore, a migliorare sensibilmente il comfort. Tuttavia non aspettatevi miracoli: a causa delle ruote piccole e alla ridotta ecursione delle sospensioni, il pavé e le malformazioni dell'asfalto sono mal digeriti. Le vibrazioni ci sono, ma hanno una frequenza davvero poco fastidiosa.
Guidando la Star nel traffico, le peculiarità, nonché i difetti storici della PX, li ritroviamo anche sulla nuova versione 200 anche se va sottolineato che il motore, sistemato più al centro della scocca, riduce la sensazione di sbilanciamento sul lato destro.
L'avantreno della Star complice le ruote piccole è come sempre maneggevole, ma fin troppo reattivo a discapito della stabilità, complice la distribuzione dei pesi con il posteriore nettamente più caricato, quando si superano i 50 km/h.
La frenata del disco anteriore è sempre pronta, mentre il freno a tamburo posteriore, nonostante le modifiche, è ancora poco incisivo; inoltre bisogna abituarsi a modulare la frenata alzando il piede dalla pedana.
Nella breve presa di contatto sulle strade intorno a Caserta, sede dell'importatore italiano della LML, abbiamo apprezzato l'erogazione più decisa del nuovo motore 200 che non solo offre più spunto ai bassi regimi, ma si dimostra più elastico anche a quelli intermedi. La frizione è morbida da azionare ma ha un attacco un po' brusco, mentre il cambio - rispetto alle versioni 125 e 150 - è più duro negli innesti e, senza giocare un po' con la manopola, si fa fatica a innestare la prima. A tal proposito, però, va precisato che i modelli che abbiamo testato erano davvero nuovi.
Guidando la Star nel traffico, le peculiarità, nonché i difetti storici della PX, li ritroviamo anche sulla nuova versione 200 anche se va sottolineato che il motore, sistemato più al centro della scocca, riduce la sensazione di sbilanciamento sul lato destro.
L'avantreno della Star complice le ruote piccole è come sempre maneggevole, ma fin troppo reattivo a discapito della stabilità, complice la distribuzione dei pesi con il posteriore nettamente più caricato, quando si superano i 50 km/h.
La frenata del disco anteriore è sempre pronta, mentre il freno a tamburo posteriore, nonostante le modifiche, è ancora poco incisivo; inoltre bisogna abituarsi a modulare la frenata alzando il piede dalla pedana.
Nella breve presa di contatto sulle strade intorno a Caserta, sede dell'importatore italiano della LML, abbiamo apprezzato l'erogazione più decisa del nuovo motore 200 che non solo offre più spunto ai bassi regimi, ma si dimostra più elastico anche a quelli intermedi. La frizione è morbida da azionare ma ha un attacco un po' brusco, mentre il cambio - rispetto alle versioni 125 e 150 - è più duro negli innesti e, senza giocare un po' con la manopola, si fa fatica a innestare la prima. A tal proposito, però, va precisato che i modelli che abbiamo testato erano davvero nuovi.
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