L'intervista - A tu per tu con William Armuzzi (Honda)
Il boom di vendite dopo la crisi del 2022, la Transalp, la Hornet e l'elettrico: ecco le strategie e gli obiettivi della filiale italiana della Casa giapponese
"Chi dice che questa moto non è una vera Hornet perché tradisce l’architettura motoristica della vecchia è quell’utenza che aveva la Hornet 30 anni fa. Ma quel pubblico è cresciuto, è maturato, ha altri gusti e oggi non comprerebbe una Hornet come quella di fine Anni 90"
LE NOVITA' 2023
Sul fronte degli scooter, colpisce come riusciate a vedere in modo ben ripartito tutti i veicoli che avete in gamma. “Le famiglie SH e Adv ci danno grosse soddisfazioni. Quello che lei nota avviene perché sono prodotti ben targettizzati, che non hanno sovrapposizioni e vanno a coprire le esigenze di differenti segmenti di clientela”. Cosa vi aspettate dalla Transalp, che credo sia il vostro lancio più importante dell’anno? “Il portafoglio di ordini, ossia le persone che hanno già firmato un contratto, è davvero imponente. Con i primi di aprile inizieranno le consegne nelle concessionarie. Che dire? Cercheremo di accontentare tutti in tempi rapidi”. Sarà un successo assicurato, insomma. “I conti si fanno al 31 dicembre, ma le premesse ci sono tutte”. Non crede che la moto andrà a rubare un po’di clientela dalla Africa Twin? “Sono modelli ben distinti. La Transalp è una tuttofare stradale che, volendo, può avventurarsi anche fuoristrada; la Africa Twin è una on-off che si guida bene anche in strada. I pubblici sono differenti”. Colpisce invece la performance della Hornet, già entrata nelle classifiche di vendita, ma che alla vigilia aveva suscitato un vespaio di polemiche. “Noi invece, e non lo dico con presunzione, eravamo sicuri che la Hornet sarebbe stata apprezzata dal pubblico. Vede, chi dice che questa moto non è una vera Hornet perché tradisce l’architettura motoristica della vecchia è quell’utenza che aveva la Hornet 30 anni fa. Ma quel pubblico è cresciuto, è maturato, ha altri gusti e oggi non comprerebbe una Hornet come quella di fine Anni 90. Invece Honda ha recuperato lo spirito originale della Hornet. Cos’era ai tempi questa moto? Una entry level sportiva per un pubblico giovane, che non aveva una capacità di spesa eccessiva. E sì, abbiamo studiato un nuovo motore due cilindri invece di 4 per far fronte ai costi di produzione e tenere basso il prezzo al cliente. In questo, la nuova moto riprende il concetto della vecchia. Per fortuna i numeri ci danno ragione”. La CL 500 invece è l’ultima presentazione pesante del 2023. Che moto è? “Una moto classica, una scrambler facile da guidare, ricca di stile e di immagine, una moto divertente. Era un piccolo tassello che mancava nelle nostre medie, che in quella cilindrata ha già la gamma CB e la CMX 500 Rebel”."se la gente pensa che in questo momento Honda sia in grado di produrre un SH elettrico con le stesse caratteristiche dell’endotermico, si sbaglia. O meglio, potremo farlo, ma a costi improponibili e poco convenienti per il cliente finale"