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Attualità
Piaggio richiamerà 40.000 Gilera Runner
di Riccardo Matesic
il 19/03/2015 in Attualità
Un'ordinanza del Tribunale di Pisa del 17 marzo scorso impone “in sede cautelare” il richiamo dello scooter. Ma non finisce qui: sulla vicenda pende infatti un giudizio di merito richiesto dalla stessa Piaggio
La Piaggio deve inviare una raccomandata con avviso di ricevimento agli oltre 40mila possessori degli scooter Gilera Runner prima serie (prodotti fra il 1998 e il 2005), per avvisarli della pericolosità del loro scooter e invitarli a portarlo presso una concessionaria ufficiale.
Ne dà comunicazione Altroconsumo, con un comunicato stampa di commento alla sentenza con la quale il Tribunale di Pisa ha disposto “in sede cautelare” il ritiro del veicolo. Lo stesso Tribunale ha disposto anche che l'azienda dia comunicazione della campagna con due uscite consecutive sui quotidiani La Stampa, Il Corriere della Sera e La Repubblica; oltre che sulle riviste Dueruote e Motociclismo.
Ne dà comunicazione Altroconsumo, con un comunicato stampa di commento alla sentenza con la quale il Tribunale di Pisa ha disposto “in sede cautelare” il ritiro del veicolo. Lo stesso Tribunale ha disposto anche che l'azienda dia comunicazione della campagna con due uscite consecutive sui quotidiani La Stampa, Il Corriere della Sera e La Repubblica; oltre che sulle riviste Dueruote e Motociclismo.
Quella sul Gilera Runner è una guerra che va avanti da tempo, con Altroconsumo che sostiene la pericolosità dello scooter per la collocazione del serbatoio del carburante nella parte anteriore del veicolo, dietro il montante del telaio. In caso di incidente con urto frontale, in un paio di circostanze si sarebbero infatti verificate delle copiose perdite di benzina, con ustioni per i due conducenti.
Seguirono dei crash test organizzati da Altroconsumo, e l'inizio di una battaglia legale. Il primo pronunciamento di un tribunale, che rigettò la presunta pericolosità del Runner, data al settembre 2011. Successivamente sono intervenuti altri 3 interventi, che ogni volta hanno ribaltato il giudizio precedente.
Altroconsumo, soddisfatta del risultato, chiede ora alla Piaggio che tipo di risarcimento intenda offrire ai proprietari dello scooter Runner prima serie. E si spinge a mettere un numero di telefono (02.6961560 ) a disposizione dei consumatori, per informazioni.
La Piaggio dal canto suo risponde sottolineando che si tratta di un'ordinanza pronunciata in fase cautelare, “mentre è pendente un giudizio di merito a cognizione piena promosso da Piaggio per fare accertare in via definitiva che il Gilera Runner Prima Serie è un prodotto sicuro”.
E sempre l'azienda di Pontedera, prosegue ricordando anche che il “Gilera Runner Prima Serie è stato sottoposto nel 2010 a un rigoroso crash test ordinato dal Ministero dei Trasporti, istituzionalmente competente, che ha espressamente escluso la necessità di procedere a una campagna di richiamo”.
Il comunicato si conclude dichiarando l'intenzione di adempiere all'ordinanza del Tribunale, in attesa del giudizio di merito del Tribunale, tuttora in corso.
Seguirono dei crash test organizzati da Altroconsumo, e l'inizio di una battaglia legale. Il primo pronunciamento di un tribunale, che rigettò la presunta pericolosità del Runner, data al settembre 2011. Successivamente sono intervenuti altri 3 interventi, che ogni volta hanno ribaltato il giudizio precedente.
Altroconsumo, soddisfatta del risultato, chiede ora alla Piaggio che tipo di risarcimento intenda offrire ai proprietari dello scooter Runner prima serie. E si spinge a mettere un numero di telefono (02.6961560 ) a disposizione dei consumatori, per informazioni.
La Piaggio dal canto suo risponde sottolineando che si tratta di un'ordinanza pronunciata in fase cautelare, “mentre è pendente un giudizio di merito a cognizione piena promosso da Piaggio per fare accertare in via definitiva che il Gilera Runner Prima Serie è un prodotto sicuro”.
E sempre l'azienda di Pontedera, prosegue ricordando anche che il “Gilera Runner Prima Serie è stato sottoposto nel 2010 a un rigoroso crash test ordinato dal Ministero dei Trasporti, istituzionalmente competente, che ha espressamente escluso la necessità di procedere a una campagna di richiamo”.
Il comunicato si conclude dichiarando l'intenzione di adempiere all'ordinanza del Tribunale, in attesa del giudizio di merito del Tribunale, tuttora in corso.
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