Piemonte
Piemonte: lassù sulle montagne
L'itinerario che collega due stazioni sciistiche al confine tra Piemonte e Liguria è l'occasione per scoprire non solo laghi dall'acqua cristallina, ma anche insospettabili tracce lasciate dai romani
Questo itinerario è stato pubblicato sul n. 155 di Dueruote di gennaio 2018
Nota agli appassionati di sport invernali come la più importante stazione sciistica del Piemonte meridionale, Limone è conosciuta dai motociclisti come il punto di partenza (o di arrivo) della più celebre delle Vie del Sale. Il percorso prevalentemente sterrato che valica le Alpi Marittime mettendo in comunicazione la provincia di Cuneo con la riviera ligure di ponente e la Provenza è senza dubbio uno tra gli itinerari che un mototurista deve percorrere almeno una volta nella vita, ma non è certo l'unico possibile in questa zona. Quello che proponiamo oggi è solo un esempio tra i papabili utilizzando come "campo base" il villaggio che, a dispetto del nome e del frutto presente sullo stemma comunale dal XVII secolo, non ha nulla a che vedere con gli agrumi. L'etimologia deriva al contrario dal celtico limo, termine con il quale era chiamata la pianta dell'olmo, molto diffusa da queste parti.
Il borgo di montagna
Situato a ridosso del confine con la Francia, praticamente all'uscita del tunnel di Tenda, il centro storico di Limone Piemonte mantiene la caratteristica architettura del borgo di montagna, con alcuni elementi di sapore mitteleuropeo. Da qui ci si muove in direzione sud, percorrendo la strada che segue il corso del fiume Vermenagna e pochi chilometri più avanti si transita da Vernante, la località che i cartelli turistici identificano come "il paese di Pinocchio", per la presenza di un centinaio di murales dedicati al burattino della fiaba di Carlo Collodi. Tutto è partito da un tributo ad Attilio Mussino che illustrò l'edizione più nota del libro, che trascorse gli ultimi anni della sua vita proprio a Vernante. Dopo avergli dedicato i giardini pubblici e successivamente un museo, i muri della sua casa furono decorati con murales che riproducevano alcune tavole. Altri cittadini seguirono l'esempio e ora le vie del paese si sono trasformate in una museo a cielo aperto dedicato al mondo fantastico.
Acque e bacini
Si procede ora sull'ampia strada che corre verso Cuneo con curve larghe e, prima di Borgo San Dalmazzo, svolta decisamente a sinistra per imboccare la valle parallela risalendo fino a Entracque. Da qui si imbocca la strada che sale verso il lago delle Rovine. È una strada senza uscita, una deviazione di una quindicina di chilometri in tutto che permette di godere di una vista privilegiata sulla vallata dal bacino di acqua cristallina. Utilizzato per la produzione di energia elettrica, non è spontaneo, ma non è nemmeno una diga: il lago si è formato in tempi lontani a seguito di una frana che chiuse il deflusso delle acque.
Da quota 1.535 metri, per tornare sui propri passi si ripercorre la stessa strada stretta e trafficata solo nei fine settimana e nei mesi estivi, godendo di quel panorama che in salita appariva parzialmente attraverso gli specchi retrovisori. A Chiusa di Pesio ci concediamo una seconda deviazione senza uscita, quella che si avventura tra i boschi da fiaba del parco naturale del Marguareis, l'area naturale protetta che si estende tra le vallate del Pesio e dell'Alto Tanaro. Siamo in quelle che qui chiamano affettuosamente "piccole Dolomiti", per la presenza di un sistema carsico di grotte che si snodano per oltre 150 chilometri, fino a 1.000 metri di profondità.
Salendo, sulla sinistra, non passa inosservata la certosa di Santa Maria, che mantiene pressoché inalterata la sua struttura originale datata 1173. Un nuovo dietrofront e si torna a percorrere il fondovalle, rimanendo sul lato pedemontano, quello destro, senza deviare verso Mondovì. La strada è scorrevole e attraversa un'area rurale che insospettabilmente nasconde evidenti tracce romane, perché da queste valli passavano importanti vie di collegamento tra l'Aurelia e la pianura. Da Roburent, oggi con una bassa densità di popolazione, transitava la via Savinia con caratteristiche simili a quella della Via del Sale di Sanremo, ma tracciata più a levante, con partenza da Albenga.
Ma è a Bagnasco, in prossimità dell'ultimo bivio che porta a Garessio, meta del nostro itinerario, che i segni del passato sono più evidenti. All'improvviso, all'uscita di un'ampia curva verso destra appare l'inconfondibile struttura di un ponte romano dalla doppia funzione. Oltre a collegare le due sponde del Tanaro con quattro arcate, è sovrastato da una più snella costruzione sempre a volte che sorregge un acquedotto meno ardito di altri, ma ancora perfettamente funzionante dopo l'aggiornamento tecnico voluto da Napoleone e il restauro seguito all'alluvione del 1994.
Il cameo di Scagnello
Rispetto ai percorsi che sconfinano in altre province, quello che proponiamo ha il pregio di snodarsi nella parte più prossima alla pianura, su asfalti prevalentemente in buono stato, con un andamento che alterna continui saliscendi, senza tuttavia essere troppo tormentato. Sono caratteristiche che consentono di viaggiare nel massimo relax, senza richiedere una serie infinita di staccate, a tutto vantaggio della possibilità di gustare il panorama e di andare alla scoperta di ogni borgo, che sicuramente riserva almeno una sorpresa. Come il piccolo centro di Scagnello che nasconde un cameo: in posizione rialzata e con una vista panoramica sulle colline circostanti sorge la chiesa di San Giovanni Battista che ha un aspetto attuale nonostante sia stata costruita nel 1600, e ha la particolarità di convivere con un portale ad arco solitario nella zona antistante.
Ancora qualche chilometro e inizia la salita finale verso Garessio, ultimo comune prima del confine con la Liguria. Un centro che in passato ha puntato tutto sugli sport invernali, con gli impianti di Garessio 2000 attualmente alla ricerca di un nuovo proprietario dopo le crisi degli ultimi anni. Ma il paese è noto anche per avere dato i natali al designer Giorgetto Giugiaro che qui ha lasciato una sua firma: ha disegnato la bottiglia dell'acqua minerale più diffusa in zona, quella che proviene dalla vicina fonte San Bernardo.
LIMONE PIEMONTE (CN)
Agriturismo l'Agrifoglio
Frazione Ceresole 9
Tel. 0171 927970
www.agriturismoagrifoglio.it
Un agriturismo specializzato in piatti tipici della tradizione piemontese, con tutte le materie prime, dalla frutta alle carni, provenienti dalla propria produzione o da aziende agricole della zona. Si mangia in un ambiente con il sapore della tradizione contadina, ma arredato con estrema cura. È possibile mangiare "alla carta", oppure scegliere tra i due menu proposti: il menu degustazione corto, offerto a 23 euro, comprende due antipasti, una portata dal menu alla carta, assaggio di formaggio o dolce, caffè e digestivo. Il menu completo della compagnia classico costa 30 euro e comprende antipasto misto, due primi fatti in casa, misto carne alla griglia, formaggio e dolce.
GARESSIO (CN)
Il Farinello
Viale Casimiro Marro 15
Tel. 0174 81365
Siamo in montagna, ma la vicinanza del mare si fa sentire nella cucina di questo locale dove è possibile mangiare di tutto, dalla pizza a gustosi piatti di pesce. Tra le specialità sono da segnalare i pansoti al sugo di noci, tipici della Liguria a due passi da qui, e il carpaccio di pesce spada. È inoltre disponibile un buon assortimento di birre artigianali. Per un pasto con primo, secondo e dolce si spendono in media 20 euro.
Dove dormire
LIMONE PIEMONTE (CN)
Grand Hotel Principe
Via Genova, 45
Tel. 0171 92389
www.hotel-principe-limone.it
Il Principe (foto 3) è il classico albergo di classe di montagna, un 4 stelle con tanto legno sulle pareti e camere accoglienti, con una vista panoramica sul bosco circostante che risulta rilassante in tutte le stagioni e un parcheggio a misura di moto. Nei mesi più caldi la giornata si conclude in piscina, mentre in caso di pioggia o di climi più rigidi dopo una giornata in sella si può approfittare del relax offerto dalla sauna. Un pernottamento con colazione in camera doppia costa 170 euro, mentre per la mezza pensione si spendono 190 euro.
SAN GIACOMO DI ROBURENT (CN)
Camping Yoghi e Bubu
Località Gaggino 1
Tel. 0174 227266
www.nuke.campingyoghiebubu.it
Una sistemazione alternativa e decisamente economica, visto che il campeggio dispone di bungalow e chalet che sono perfetti per pernottare in compagnia. Tutte le casette sono arredate in stile rustico, con mobili in legno e sono completi di salotto e area pranzo esterna. Non tutte le soluzioni dispongono di servizi privati, ma il pernottamento per due persone è offerto a partire da 31,50 euro. È aperto tutto l'anno.
GARESSIO (CN)
B&B Da Anita
SP582, 9
Tel. 348 884 1970
www.bb-daanita.com
Il bed & breakfast è immerso in un ambiente montano dove il silenzio è pressoché assoluto, ed è a pochi passi dal centro storico, che vale una visita a piedi. Le camere sono spaziose e ristrutturate di recente e l'elemento di maggior richiamo è rappresentato dalle colazioni a base di torte realizzate dalla titolare. La camera matrimoniale è offerta a 60 euro, naturalmente con colazione compresa.
Da non perdere
LIMONE PIEMONTE (CN)
Il Treno delle Meraviglie
Un'esperienza da non perdere, se si dispone di almeno una giornata libera, è rappresentata dal viaggio in treno da Cuneo a Nizza, passando da Ventimiglia, che ha davvero poco da invidiare al fascino del trenino rosso di St Moritz. Il percorso che copre di 96 km è il risultato di un'opera di alta ingegneria che ha richiesto quasi 80 anni per essere realizzata. Completata nel 1928, supera pendenze fino al 26 per cento per raggiungere i 1.040 metri del Colle di Tenda e passa attraverso 81 gallerie scavate nella roccia. Il costo del biglietto parte da 19 euro. Attenzione a non acquistare il biglietto del treno FS per Ventimiglia, ma ad acquistare in loco quello per il treno delle Meraviglie.
VERNANTE (CN)
Museo Comunale Attilio Mussino
Il museo è ospitato nei locali della ex Confraternita e ospita una raccolta di opere originali del famoso disegnatore, oltre a essere la sede di mostre di arte e artigianato nei mesi estivi. Mussino è riconosciuto il più grande disegnatore del Pinocchio di Collodi e qui è possibile ammirare tra l'altro primo libro illustrato del 1911 e le 33 tavole del 1953 realizzate per un Pinocchio animato. La visita al museo e al paese assicura spunti interessanti non solo per i più piccoli e si conclude al cimitero comunale, dove l'artistica tomba di Mussino è chiaramente vegliata da un Pinocchio che piange.
CHIUSA DI PESIO (CN)
Certosa di Santa Maria
L'edificio religioso che sorge a ridosso del parco naturale ha una storia molto travagliata poiché è stato più volte abbandonato e riutilizzato dal 1173 (anno della presunta fondazione) a oggi. Quella che oggi può apparire un'ubicazione decentrata, in un'area a scarsa densità di popolazione, era in passato in zona strategica, su una delle rotte che collegavano il Piemonte al mare. La Certosa fu voluta dagli abitanti della vallata alla ricerca di un rifugio dalle incursioni saracene di quel periodo. L'attività della Certosa comprende tra l'altro ospitalità e campi estivi riservati ai più giovani.
www.certosadipesio.org
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