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I migliori itinerari in moto per esplorare la Toscana

Redazione
dalla Redazione il 31/10/2024 in Da Sapere

Andare alla scoperta della Toscana in moto è un viaggio emozionante tra borghi medievali, strade panoramiche e colline mozzafiato. L’itinerario proposto si sviluppa dall’Alta Maremma fino al Monte Amiata, attraversando la Bassa Maremma e toccando tappe di rara bellezza

I migliori itinerari in moto per esplorare la Toscana
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Prima tappa: da Siena alle Colline Metallifere

Partiamo da Siena, una delle mete ideali per chi ama gli itinerari in moto in Toscana.

Invece di incastrarsi nel traffico con la macchina, la moto rappresenta la scelta ideale per godersi questa città collinare. Si può sgattaiolare per le vie del centro storico, altrimenti inaccessibili alle auto, e raggiungere facilmente punti panoramici mozzafiato

Ci si affaccia in Piazza del Duomo, si percorre un tratto di Piazza del Campo e si arriva a Piazza San Francesco senza problemi di parcheggio, che per le moto non manca quasi mai.

Dopo un’attenta preparazione viaggio, si lascia Siena puntando a sud verso un paesaggio radicalmente diverso: le Colline Metallifere

Guidando attraverso boschi di castagni e lecci, intervallati da radure con viste panoramiche sulla campagna toscana, si prova un’esperienza di guida assolutamente piacevole.

Le colline, ricche di minerali come pirite, calcopirite e galena, presentano una varietà cromatica sorprendente, con sfumature che vanno dal verde intenso della vegetazione al rosso ruggine delle rocce ferrose. Avvicinandosi a Montieri, si incontrano le cosiddette Roste, impressionanti depositi di scorie minerarie rossastre, testimonianza tangibile di un’antica attività estrattiva che ha profondamente segnato l’identità di questo territorio. 

Queste formazioni geologiche uniche aggiungono un tocco surreale al paesaggio, creando uno spettacolo affascinante per gli amanti delle curve e dei panorami variegati.

Montieri, arroccata su un poggio boscoso in provincia di Grosseto, è un piccolo borgo medievale che emana un senso di pace e tranquillità. 

Va detto inoltre che, a differenza di qualche anno fa, il paese ha ritrovato nuova linfa vitale, grazie a un’attenta valorizzazione del suo patrimonio: mappe dettagliate, indicazioni chiare, codici QR per approfondire la conoscenza dei punti di interesse, sentieri ben segnalati per escursioni a piedi o in mountain bike grazie al nuovo bike park, e un ufficio turistico efficiente e disponibile, anche via mail, pronto ad accogliere e guidare i visitatori. 

Questa rinnovata attenzione all’accoglienza rende Montieri una meta ideale per chi cerca un’esperienza confortevole nel cuore della Toscana.

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Seconda tappa: da Grosseto a Scansano

Lasciata Montieri, i giri in moto proseguono verso sud lungo la SP159, che in circa 50 km conduce a Grosseto

Questo tratto offre ampie vedute panoramiche sulle pianure maremmane e sulla campagna toscana, completando un itinerario che spazia dai paesaggi collinari a quelli più dolci della Maremma interna. La discesa è graduale, con scorci suggestivi. Giunti a Grosseto, vale la pena fare una sosta per visitare il centro storico, cinto dalle mura cinquecentesche.

Da Grosseto, si prende la Via Aurelia (SS1) per Scansano, patria del Morellino. Le strade collinari si snodano tra campi e vigneti, offrendo curve piacevoli agli amanti della guida. Scansano offre un piacevole break per una degustazione dei vini locali e una passeggiata nel borgo.

Da qui, poi, si parte alla volta di Pereta, frazione di Magliano in Toscana, dove l’impianto urbanistico medievale testimonia il ricco patrimonio storico di questo itinerario. 

Infatti, oltre ai borghi medievali, i dintorni di Magliano in Toscana conservano numerose tracce di insediamenti etruschi

La strada, fin dall’inizio, si rivela divertente e piacevole da percorrere in moto.

Terza tappa: Saturnia e i suoi dintorni

Lasciato Scansano, si punta verso il promontorio dell’Argentario. Questa tappa è irrinunciabile per gli amanti degli itinerari in moto in Toscana: le strade panoramiche che costeggiano il promontorio, con vista sulle acque cristalline e le isole dell’Arcipelago Toscano, offrono scorci mozzafiato e un piacere di guida ineguagliabile tra curve e tornanti. 

Si tratta, senza dubbio, di uno dei giri in moto più belli d’Italia. Dopo aver goduto della bellezza costiera, ci si dirige verso l’interno, alla volta di Capalbio e Manciano, per raggiungere Saturnia e le sue terme

Le acque sulfuree, note fin dai tempi degli Etruschi e dei Romani per le loro proprietà benefiche, offrono una pausa rigenerante. Le terme, libere e accessibili, sono immerse in un rilassante paesaggio collinare. 

Saturnia è anche un punto di partenza ideale per visitare i borghi della Maremma, come Sorano. Questo affascinante borgo, incastonato tra imponenti pareti di tufo, custodisce un ricco patrimonio storico etrusco e medievale. Il percorso per raggiungerlo offre suggestivi scorci panoramici sulla valle sottostante, con Sorano che si staglia in lontananza come un’oasi di storia intatta. 

Passeggiare per le sue vie significa vivere in un’atmosfera senza tempo, tra abitazioni scavate nella roccia e vicoli tortuosi che conducono all’antico Masso Leopoldino.

Quarta tappa: Pitigliano, la “piccola Gerusalemme”

Da Sorano a Pitigliano, la SP4 serpeggia tra paesaggi che sembrano dipinti: rocce di tufo si alternano a vallate verdi, mentre il vento porta l’odore di timo selvatico. Ogni curva regala una vista più bella della precedente, fino all’ultima svolta dove Pitigliano appare come una visione: le case color miele si fondono con la rupe di tufo, creando quell’illusione di città sospesa che ha incantato viaggiatori per secoli.

La chiamano la “Piccola Gerusalemme”, e basta mettere piede nei suoi vicoli per capire perché. Qui, ebrei e cristiani hanno condiviso spazi e vite per generazioni, lasciando tracce che ancora oggi raccontano storie di rispetto e convivenza. Vale la pena lasciare la moto e perdersi tra i vicoli dove il tufo, levigato da secoli di passi, brilla con sfumature dorate sotto il sole toscano.

Nel quartiere ebraico, la sinagoga del ‘500 si fa notare per la sua sobria eleganza. È stata da poco restaurata, e visitarla significa viaggiare nel tempo: gli arredi originali, i documenti antichi, persino le piccole graffiature sui banchi raccontano frammenti di vita quotidiana. 

A pochi passi, il forno delle azzime conserva ancora gli attrezzi originali: qui, per secoli, le famiglie si sono riunite per preparare il pane della Pasqua ebraica, riempiendo i vicoli di profumi e voci. 

Tra le strade strette si scoprono botteghe che sembrano esistere da sempre, dove artigiani lavorano ancora come i loro nonni. Le cantine scavate nel tufo custodiscono botti di Bianco di Pitigliano, un vino che sa di territorio e tradizione. Ogni tanto, una finestra si apre su panorami sorprendenti: la campagna maremmana si estende a perdita d’occhio, punteggiata da cipressi e casali antichi.

Staccarsi da questi luoghi non è facile, ma bisogna pensare alla prossima tappa. 

Chi parte porta con sé il ricordo di una città unica, un vero e proprio museo a cielo aperto.

Quinta tappa: oltre la Maremma, verso il Monte Amiata

Da Pitigliano, dirigendosi a nord-est, si prosegue verso il Monte Amiata, l’imponente vulcano spento che domina il paesaggio toscano. La strada sale gradualmente, offrendo tornanti e tratti panoramici mozzafiato

Il percorso da Pitigliano a Santa Fiora, borgo medievale situato sulle pendici del Monte Amiata, è di grande bellezza. Il paesaggio muta progressivamente, passando dalle colline toscane, con i loro campi coltivati, ai boschi e ai castagneti del Monte Amiata, regalando colori meravigliosi, soprattutto in primavera.

L’asfalto è generalmente in ottime condizioni, con curve divertenti da percorrere, anche se in alcuni punti l’umidità può essere presente. 

È importante prestare attenzione agli animali selvatici, in particolare ai cinghiali, che possono attraversare la strada improvvisamente. Il percorso, soprattutto sul versante di Pitigliano, alterna tratti tecnici a sezioni più scorrevoli. 

Arrivati sul Monte Amiata, diverse opzioni si aprono al viaggiatore: escursioni a piedi o semplicemente una sosta per ammirare il panorama. 

L’altitudine offre un clima fresco e una vista che spazia sulla campagna circostante, il perfetto finale per questo itinerario moto in Toscana.

FAQ

Qual è il periodo migliore per visitare la Toscana in moto?
Il periodo ideale per un viaggio moto in Toscana è in primavera o inizio autunno, quando le temperature sono miti e le strade meno trafficate. In tal modo è possibile godersi appieno le curve panoramiche e i paesaggi, evitando il caldo estivo e l’affluenza di turisti.

È possibile fare campeggio in moto lungo gli itinerari in Toscana?
Sì, il campeggio in moto è un’opzione molto apprezzata lungo gli itinerari toscani, grazie alla vasta offerta di campeggi e aree attrezzate, specialmente nelle zone collinari e costiere. Molti campeggi offrono servizi ideali per chi viaggia in moto, con piazzole facilmente accessibili e spazi sicuri per parcheggiare il mezzo.

Le terme di Saturnia sono adatte per una sosta in moto?
Sì, le terme di Saturnia sono libere e facilmente accessibili, con spazi per parcheggiare. Sono una tappa perfetta per rilassarsi lungo il percorso.

Quali controlli eseguire alla moto prima del viaggio?
Prima di partire, è consigliabile verificare l’olio, la catena e la pressione delle gomme per un viaggio sicuro e confortevole.

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