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SBK Misano: Melandri una vittoria, tanti significati
Marco Melandri a Misano in Gara2 è tornato sul gradino più alto del podio, piegando le Kawasaki di Rea (sempre più saldamente in testa al Mondiale) e Sykes e ridando il sorriso al team Aruba.it orfano di un Davies infortunato. Sempre più vicine le Yamaha. Pirelli al lavoro per studiare le gomme
La Ducati ci ha preso gusto a vincere in Italia. Dopo il trionfo di Andrea Dovizioso al Mugello in MotoGP, Marco Melandri in SBK a Misano in Gara2 ha conquistato un’altra splendida vittoria in patria. Ritornando al successo, che gli mancava da Magny Cours 2014, cogliendo la sua prima affermazione su una Ducati e diventando il secondo pilota a portare alla vittoria nel Mondiale la Panigale R. Per l’ex iridato della 250 è il ventesimo successo in carriera nel Campionato Mondiale Superbike, il centesimo di un pilota italiano sulle derivate; guardando indietro l’ultimo dei nostri a vincere con una Ducati a Misano era stato Pier Francesco Chili nel 2004.
Nel giorno in cui il team Aruba.it è orfano di Chaz Davies, impossibilitato a correre a causa della frattura del processo trasverso della vertebra L3 e di una contusione al pollice sinistro rimediata dopo l’incidente nel finale di Gara1, Melandri sotto lo sguardo attento di Gigi Dall’Igna, direttore generale di Ducati Corse, ha disegnato la gara perfetta che cancella i brutti ricordi della la scivolata del giorno precedente e ridà onore al suo talento.
“È stata una vittoria piena di significati" ha commentato il ravennate "perché era la mia prima con Ducati, la mia prima in Italia, e la centesima di un pilota italiano in SBK. È il frutto di tanto impegno, calma nei momenti difficili, ed un grande lavoro di squadra. Non abbiamo mai smesso di crederci, e questo risultato ci ripaga degli sforzi. Abbiamo fatto una piccola modifica questa mattina, e prima della partenza ero sicuro di potermela giocare. In gara ho cercato di gestire il mio ritmo e, una volta preso il comando, guidare pulito senza strafare. Spero che Chaz si rimetta in fretta, la sua è stata una brutta caduta ma fortunatamente senza gravi conseguenze. Spero di giocarmi un’altra vittoria con anche lui in pista già a Laguna Seca”.
Nella domenica di Melandri, le Kawasaki di Rea e Sykes si punzecchiano per tutta la gara con il campione del mondo che regola il compagno ancora una volta, chiudendo secondo. Quel Sykes che nella gara di sabato aveva portato a casa una vittoria insperata dopo che i due protagonisti, Rea e Davies erano finiti a terra. Un incidente che ha lasciato tutti con il fiato sospeso in cui a pagare il conto più salato è stato proprio il gallese, mentre il nordirlandese è riuscito a risalire in sella per tagliare il traguardo al terzo posto. Per poi ritornare nel giro d’onore a vedere immediatamente le condizioni del rivale. Con Kawasaki e Ducati a giocarsi sempre la vittoria, segnali di ripresa arrivano dalla Yamaha che proprio in Gara1 stava assaporando la vittoria con Michael van der Mark. Speranze sfumate quando l’olandese è stato tradito dallo stallonamento del pneumatico posteriore. A portare l’R1 sul podio ci ha pensato, complice sempre la caduta dei protagonisti, Alex Lowes. Domenica van der Mark che partiva indietro non è riuscito a ritrovare quel feeling e ha portato a casa un quarto posto, precedendo le Aprilia del team Milwaukee di Laverty e Savadori che seppure siano ancora lontane dalle posizioni che contano, hanno mostrato un netto miglioramento. Menzione d’onore per Fores e Torres che hanno lottato per il podio, lo spagnolo del team Barni è stato tradito da una rottura sulla sua moto, mentre il pilota del team Althea è stato costretto a fermarsi per un problema sul pneumatico posteriore della sua BMW in Gara 2. A riguardo il Direttore Attività Sportive di Pirelli Moto Giorgio Barbier, ha dichiarato: “Il nostro obiettivo è portare a termine in breve tempo analisi approfondite in modo da chiarire le circostanze e le cause di quanto accaduto. I nostri laboratori a Milano sono già al lavoro. Data la complessità di tali analisi, saranno necessari alcuni giorni per ottenere dei risultati. Nel frattempo, finché non avremo chiarito e risolto la natura del problema, assicuriamo che per il prossimo round del Mondiale Superbike che si svolgerà a Laguna Seca utilizzeremo delle soluzioni già sperimentate con pieno successo in passato”.
Proprio le gomme erano state al centro dell’attenzione anche sabato e lo stesso Barbier aveva dichiarato a proposito. “A distanza di poche ore dalla gara gli elementi a nostra disposizione non sono ovviamente sufficienti per fornire una spiegazione strutturata e completa in merito a quanto successo al pneumatico posteriore di Michael Van Der Mark. Onsite possiamo solo fare, ed abbiamo fatto, un’analisi ad occhio nudo: da questa analisi, condivisa anche con Yamaha, emerge che il pneumatico presenta una foratura sulla zona terminale sinistra del battistrada. Un danno completamente differente rispetto a quello riscontrato sul pneumatico di Jonathan Rea, fermo restando il fatto che si tratta anche di due soluzioni diverse. Ovviamente è nostro primario interesse comprendere cosa possa aver causato questo danno al pneumatico pertanto nelle prossime ore e giorni nei nostri laboratori faremo le dovute ed approfondite indagini che il caso merita”.
Ora una breve pausa, e i piloti del Mondiale SBK torneranno in pista per l’ottavo round della stagione, in programma a Laguna Seca dal 7 al 9 luglio. Gara in cui dovrebbe esserci anche Davies.
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