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Bayliss: superpole e record!
L’australiano vince il primo duello col connazionale Corser e gli strappa anche il primato della pista, che resisteva dal 1999. Il campione del mondo è secondo; Toseland e Martin completano la prima fila. Charpentier inattaccabile nella Supersport
Foto Alex Photo
Bayliss e Corser, entrambi australiani, entrambi campioni del mondo SBK
PHILLIP ISLAND – Troy Bayliss scatta, Troy Corser insegue. La Superpole ha messo di fronte i grandi interpreti di Phillip Island, il mastino della Ducati e il campione mondiale della Suzuki. La sfida è incandescente, ma per adesso la bilancia pende a favore di Bayliss che è stato il più veloce in tutte le sessioni fino al capolavoro compiuto nel giro lanciato.
La Superpole ha fatto trattenere il fiato. Corser, cancellata la grigia giornata di venerdi, quando era caduto senza andare oltre il quarto crono, si è superato arrivando fino a 1’32”373. Pochi istanti dopo è toccato al rivale, e nei box delle due squadre, vicinissimi, non è volata una mosca. La 999 F06 è passata in vantaggio già al primo intermedio, poi al secondo, fino ad accumulare un margine di 214 millesimi sul traguardo. La Ducati ride, ma la sfida che conta è domani e Corser è convinto di potersela giocare alla pari: l’iridato ha speso tutta la giornata a provare la tenuta della gomma posteriore, che con queste temperature (oltre 50 °C sull’asfalto) sarà fondamentale su una pista con curve a sinistra velocissime. “Sarà molto difficile scappare”: Bayliss non si illude e si dice pronto alla battaglia. Corser è convinto che il momento topico sarà la partenza. “Cercherò di infilarmi per primo e fare il ritmo”. Come dire: non vi perdete la prima frenata di due manche che quasi sicuramente si decideranno all’ultima curva.
La Honda vorrebbe mettere lo zampino e ha piazzato l’ottimo James Toseland in prima fila con il terzo tempo. Alex Barros è quinto ma estremamente veloce nella parte alta, quella più impegnativa. La CBR del brasiliano però paga 15 km/h orari alla Ducati di Bayliss, che in Superpole (dunque senza scia) è transitata a 299 km/h la punta più alta. I vertici di Borgo Panigale si lamentano del regolamento ma a prima vista non si direbbe che la F06 manchi di potenza, né di spunto velocistico!
Se Barros parte bene non è detto che non possa attaccarsi al treno mentre è abbastanza indecifrabile il potenziale della Yamaha: Pitt è settimo davanti ad Haga, che come ritmo non sembra all’altezza dei top five. Ma il Samurai è un animale da gara e non si può mai dire. Peccato che là davanti manchi un talento italiano. Lorenzo Lanzi soffre i postumi del gran botto di Losail. “Mi fa male la caviglia e non riesco a spingere sulla pedana” ha detto il romagnolo della Ducati che cercherà comunque di portare a casa qualcosa. Fabrizio, bella rivelazione del Qatar, è scomparso dai radar (ventesimo tempo) mentre continua tenacemente a lottare nonno Pierfrancesco Chili, undicesimo.
Rolfo aveva fatto un bel tempo in qualifica succhiando la scia ma in Superpole non ha brillato: scatterà in quarta fila accanto ad Ivan Clementi.
Sebastien Charpentier scatta in pole nella seconda prova Mondiale Supersport a Phillip Island. L’iridato ha girato in 1’35”616 e dunque non è riuscito a battere il primato assoluto firmato nel 2003 da Chris Vermeulen in 1’35”291 all’epoca delle gomme ultrasoffici adesso scomparse di scena. Per Sebastien si tratta della 13° pole in carriera, la 44° in totale per Honda che parte davanti per la 28° volta consecutiva. .
L’Australia ospiterà la gara Mondiale numero 80.
Le Yamaha R6 apparentemente sembrano fuorigioco: Curtain è secondo ad otto decimi, il compagno Parkes è terzo. Ma nella sessione del mattino, non valida per lo schieramento e con pista più fresca, Curtain aveva fatto 1’35”890. Approfittando del fattore casalingo i due australiani potrebbero anche riuscire a ribaltare il pronostico. Sicuramente ci proveranno e Charpentier potrebbe ritrovarsi in sandwich molto scomodoLa Honda rischia perché, com’era prevedibile, il campione balla da solo. Il volto nuovo, Kenan Sofuoglu, infatti non ha il passo dei big, ha fatto il sesto tempo pagando pegno anche al danese Robin Harms che ha una Honda satellite.
Per adesso è andato tutto bene: in Qatar Charpentier ha dominato sfruttando i test che aveva fatto in dicembre, ma qui le cose si ribaltano, a Phillip Island è la Yamaha ad aver girato, e la Honda no. Forse sarebbe servito un altro pilota di spiccoe chissà che la Honda Europa non debba pentirsi amaramente di aver preferito Sofuoglu a Gianluca Nannelli.
Fatto è che Nannelli poteva essere a giocarsela là davanti e invece si rode il fegato stretto in un box piccolissimo, con una Yamaha R6 che non gli permette (per il momento) di esprimere il suo talento. Il toscano parte in quinta fila (20° tempo) vicino ad un Mauro Sanchini che aveva illuso venerdi (sesto) ma poi à arretrato in 17° posizione. Giornata nera anche per Roccoli e Vizziello che sarannno in sesta fila con il 21° e 24° tempo. Purtroppo l’Italia Supersport è tutta qui.
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