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Daniel Pedrosa: un piccolo, GRANDE campione

Redazione
dalla Redazione il 08/05/2019 in Piloti
Daniel Pedrosa: un piccolo, GRANDE campione
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La biografia di Daniel Pedrosa, pilota spagnolo nato il 29 settembre 1985 a Sabadell che ha gareggiato in MotoGP fino al 2018

Daniel Pedrosa: un piccolo, GRANDE campione

Daniel, detto Dani, Pedrosa Ramal è nato il 29 settembre del 1985 a Sabadell, un comune spagnolo con poco più di 200mila abitanti. Dani è il figlio primogenito di una famiglia modesta, formata da papà Antonio Pedrosa, mamma Basilia Ramal e il fratellino Eric, di cinque anni più giovane.

Sin da piccolo lo spagnolo è circondato dai motori e adora guardare i grandi piloti in televisione come Wayne Rainey e Eddie Lawson. Nel 1989, quando aveva solo quattro anni, suo padre Antonio gli regala la sua prima moto, una Italjet 50 da motocross.
Nel 1995, all'età di dieci anni, Dani entra nel campionato spagnolo di minimoto e dopo un anno di adattamento riesce a chiudere terzo nel 1997 e diventa campione l'anno successivo. Nel 1999 diventa vicecampione nazionale spagnolo e l’anno successivo riesce a conquistare il monomarca, riservato ai giovani piloti della Honda. Proprio la casa motociclistica giapponese, dopo aver osservato Dani Pedrosa in diverse gare, decide di puntare su di lui e di concedergli la sella per la stagione successiva così da poter esordire nel motomondiale nella classe 125.

Daniel Pedrosa: un piccolo, GRANDE campione

Il primo passo nel Motomondiale, il primo titolo in 125

Al suo debutto, nel 2001, chiude la classifica conquistando 100 punti, grazie a due terzi posti (Comunità Valenciana e Pacifico) e a un ottavo posto nella classifica finale vince il titolo di rookie of the year. L’anno successivo la confidenza con la sua Honda migliora e di conseguenza migliorano anche i risultati: Dani ottiene tre vittorie (Olanda, Pacifico e Comunità Valenciana), tre secondi posti (Catalogna, Gran Bretagna e Repubblica Ceca) e tre terzi posti (Sudafrica, Francia e Malesia). Una stagione da ricordare per Dani che chiude al terzo posto assoluto nella categoria dietro solo a Manuel Poggiali (secondo) e Arnaud Vincent (campione).

Nel 2003, Dani conquista cinque vittorie in stagione (Sudafrica, Francia, Catalogna, Repubblica Ceca e Malesia), un secondo posto in Italia e ottiene tre pole position. Grazie a questi risultati Dani Pedrosa, a 18 anni, diventa campione del mondo nella classe 125 con 223 punti, nonostante un infortunio a entrambe le caviglie durante il Gran Premio d'Australia. Un infortunio grave che poteva condizionare la carriera di Dani costellata da molti incidenti che hanno condizionato la sua attività sportiva.

Il Re della 250

Dopo il brutto infortunio e la conquista del mondiale della classe ottavo di litro, nel 2004 Pedrosa passa alla classe 250 in sella a una Honda RS 250 R. La vittoria dell’anno precedente consente a Dani, nonostante i postumi dell’infortunio, di adattarsi subito alla classe intermedia e ottenere ben sette vittorie (Sudafrica, Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone, Malesia e Comunità Valenciana), cinque secondi posti (Italia, Catalogna, Paesi Bassi, Brasile e Qatar) e un terzo posto in Repubblica Ceca, riuscendo a conquistare il titolo con una gara di anticipo al Gran Premio d'Australia con 317 punti. Dani Pedrosa a 19 anni e 18 giorni diventa il più giovane pilota a conquistare il titolo iridato della classe 250 nella storia del Motomondiale. Dani in stagione ha conquistato altri record: dopo aver vinto in Sud Africa diventa il pilota più giovane a vincere un GP in 250 e il pilota più giovane a conquistare la vittoria in due classi diverse.

L’anno successivo, dopo aver vinto il suo secondo mondiale in carriera, resta in 250 nonostante alcune offerte già arrivate allo spagnolo per salire di categoria e debuttare in MotoGP. Scelta saggia per Dani che restando in classe 250 riesce a conquistare il suo secondo titolo della categoria e il suo terzo titolo mondiale grazie ai 309 punti conquistati. In questa stagione riesce a ottenere ben otto vittorie (Spagna, Francia, Italia, Catalogna, Germania, Repubblica Ceca, Australia e Comunità Valenciana) e tre secondi posti (Olanda, Giappone e Turchia). Dani in questa stagione conquista altri riconoscimenti. Infatti, diventa il pilota più giovane a vincere due titoli consecutivi della 250 e si annovera nella “hall of fame” dei giovani più vincenti con un totale di 21 vittorie prima di compiere 20 anni, battendo così il record di Valentino Rossi, fermo a 17.

Daniel Pedrosa: un piccolo, GRANDE campione

La grande avventura in MotoGP

Nel 2006 Dani Pedrosa decide di compiere finalmente il grande salto e passa alla MotoGP in sella alla Honda RC211V del team Repsol Honda, con compagno di squadra Nicky Hayden. Dani riesce a conquistare la sua prima vittoria nella top class nel Gran Premio di Shanghai in Cina e la seconda a Donington, in Inghilterra. Dani nel 2006 chiude in quinta posizione con 215 punti in classifica grazie alle due vittorie e a due secondi posti conquistati in Spagna e negli Stati Uniti e quattro terzi posti (Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca e Malesia). Un buon inizio per il giovane spagnolo che in sella alla Honda, da sempre, ha dimostrato di essere adatto alla categoria nonostante la sua struttura fisica molto esile.

Nel 2007 tra Dani e la possibile vittoria del mondiale si “mette in mezzo” Casey Stoner che domina la stagione mentre lo spagnolo chiude al secondo posto nel mondiale con 242 punti con due vittorie, tre secondi posti e tre terzi posti. Una stagione costellata di buoni risultati ma l’australiano ha una marcia in più grazie anche alla sua Ducati Desmosedici. Nel 2008 Pedrosa lascia il suo classico numero, il 26, per il numero 2 sul cupolino. In questa stagione chiude terzo in Qatar, vince a Jerez, ma poi, dopo un buon inizio di stagione, nella quale ottiene una seconda vittoria in Catalogna, Dani si infortuna durante il GP di Germania: frattura dell'indice della mano sinistra e distorsione della caviglia destra. Dopo qualche gara sottotono, dovuta anche ad una forma fisica precaria per via degli infortuni, riesce a tornare sul podio in Giappone (chiudendo sull’ultima casella del podio) e chiude secondo sia a Sepang che a Valencia.
Pedrosa chiude la sua terza stagione in MotoGP con un dignitoso, visti gli infortuni, terzo posto con 249 punti. Anche la stagione successiva Dani riesce a chiudere soltanto al terzo posto con 234 punti grazie alle due vittoria ottenute a Laguna Seca e a Valencia, ottiene anche tre secondi posti (Spagna, Repubblica Ceca e Malesia) e sei terzi posti (Giappone, Francia, Germania, San Marino, Portogallo e Australia). Vince il Mondiale Valentino Rossi davanti a Jorge Lorenzo.

Nel 2010 Dani Pedrosa inizia conquistando un secondo posto nel circuito di Jerez de la Frontera e una vittoria in Italia, ma senza entusiasmare su altri tracciati: settimo in Qatar, quinto in Francia, ottavo in Gran Bretagna. Riesce però a tornare sul podio, secondo, ad Assen e a Barcellona, ma sempre dietro a Jorge Lorenzo. Dani torna alla vittoria in Germania ma cade nel Gran Premio successivo, a Laguna Seca, dopo essere stato leader della gara per diversi giri. Questo incidente di percorso regala a Jorge Lorenzo la possibilità di tenere a bada l’avversario. Dani, dopo questo ritiro, è lontano 72 punti dal maiorchino, primo in campionato. Dani chiude poi secondo a Brno, in Repubblica Ceca, vince a Indianapolis e a Misano e di nuovo chiude al secondo posto ad Aragon. Ma poi nel Gran Premio del Giappone scivola, fratturandosi una clavicola, ennesimo infortunio del pilota spagnolo. Pedrosa rientra per le ultime due gare del mondiale e nonostante un ottavo posto conquistato in Portogallo e un settimo posto a Valencia, Dani Pedrosa chiude al secondo posto con 245 punti dietro a Jorge Lorenzo.

Pedrosa anche nel 2011 rimane nello stesso team e questa volta ha come compagni di squadra Casey Stoner e Andrea Dovizioso. In Qatar chiude al terzo posto e secondo a Jerez. Dopo il Gran Premio di Spagna Dani Pedrosa decide di operarsi al braccio così da poter risolvere i suoi problemi e cercare di guidare al meglio. Dopo l’operazione vince in Portogallo e vede a solo quattro lunghezza la leadership del campionato in questo momento in mano a Jorge Lorenzo. Nel Gran Premio di Francia però cade dopo un contatto con Marco Simoncelli e si rompe la clavicola destra. Per questo infortunio Dani, che si poteva giocare il mondiale, è costretto a saltare i GP di Catalogna, Gran Bretagna e Olanda. Dani riesce a tornare a gareggiare al GP d’Italia, al Mugello ma chiude solo all’ottavo posto. Riesce però a vincere in Germania e chiude al terzo posto nel GP degli Stati Uniti. Si ritira a Brno dopo una scivolata ma conquista tre secondi posti consecutivi a Indianapolis, San Marino e ad Aragon che gli danno morale e infatti torna alla vittoria, lasciata in Germania, durante il GP del Giappone. Nel GP di Sepang parte dalla prima casella della griglia grazie alla pole conquistata il sabato ma il Gran Premio malese viene cancellato per via dell’incidente mortale che coinvolge Marco Simoncelli. La sua stagione si chiude con un quarto posto grazie ai 219 punti conquistati.

Il 2012 comincia con un secondo posto in Qatar dietro a Jorge Lorenzo. In Spagna e in Portogallo Dani riesce ad arrivare terzo, in Francia, a Le Mans, domina le qualifiche ottenendo una pole position ma la pioggia condiziona la sua gara e lo spagnolo chiude appena fuori dal podio, al quarto posto. Ritrova il podio a Silverstone e ad Assen ottiene una medaglia d’argento dietro al suo compagno di squadra Casey Stoner e finalmente in Germania, su uno dei suoi tracciati preferiti, Dani conquista la prima vittoria in stagione. Al Mugello chiude secondo dopo essere partito dalla pole e a Laguna Seca chiude la gara al terzo posto, ancora una volta dietro Stoner e Lorenzo.

Torna alla vittoria a Indianapolis e si ripete a Brno, in Repubblica Ceca. Grazie a queste due vittorie consecutive Dani riesce a portarsi a soli 13 punti dalla vetta della classifica, avvicinandosi a Jorge Lorenzo. A San Marino, dopo una qualifica strepitosa Dani è costretto a partire in fondo alla griglia per via di un problema alla moto che costringe la direzione gara a prendere dei provvedimenti. Dopo una partenza fulminea cade dopo un contatto con Héctor Barberá e Lorenzo vince, portandosi a 38 punti di vantaggio. Il campionato è ancora apertissimo: Dani riesce a vincere le tre gare successive (Aragon, Motegi, Sepang) ma Lorenzo è sempre lì dietro, in seconda posizione, ad evitare danni al suo campionato. In Australia scivola e Lorenzo vince il mondiale. A Valencia vince la gara e chiude il suo campionato con un secondo posto e 332 punti.

Dani in questi anni non è mai riuscito ad agguantare la vittoria finale in MotoGP andandoci però sempre vicino, diventando di fatto uno dei piloti più forti, veloci e competitivi di questa categoria. Anche nel 2013 rimane in sella alla sua Honda e, al posto di Casey Stoner che ha scelto di ritirarsi dalle corse, il team Repsol ingaggia il talentuoso Marc Marquez. Dani riesce a vincere tre gare in questa stagione (Spagna, Francia e Malesia), sette secondi posti (Gran Premio delle Americhe, Italia, Catalogna, Indianapolis, Repubblica Ceca, Australia e Comunità Valenciana) e due terzi posti (Gran Bretagna e Giappone), ma c’è chi riesce a fare meglio di lui: Marc è campione MotoGP per la prima volta e Lorenzo chiude secondo. Dani finisce la sua stagione al 3º posto con 300 punti.

Altri infortuni hanno colpito Dani in questa stagione, che si sommano a tutti quelli avuti in carriera. In Germania cade e prende un colpo alla testa che gli crea degli scompensi. Ad Aragon un contatto con il suo compagno di squadra causa un errore nel sistema dell’elettronica della moto che lo scaraventa al suolo.

Dani comincia il 2014 con quattro podi consecutivi, due terzi posti (Qatar e Spagna) e due secondi posti (Americhe e Argentina) ma la prima vittoria arriva soltanto in Repubblica Ceca all’undicesima tappa del Motomondiale. In questa stagione Dani subisce l’intervento per risolvere un problema di sindrome compartimentale all’avambraccio destro. Nel resto della stagione ottiene altri podi: quattro terzi posti (Barcellona, Assen, San Marino e Valencia) e un altro secondo posto in Germania. Nonostante gli acciacchi Dani riesce a chiudere la stagione al quarto posto con 246 punti.

Nel 2015 debutta in Qatar con un sesto posto, ma l’avambraccio destro gli fa ancora male e lo ostacola nella guida. Dani viene operato nuovamente per sindrome compartimentale al braccio destro e questa volta salta tre gran premi e ritorna in occasione del GP di Francia a Le Mans, ma chiude al sedicesimo posto. Al Mugello riprende da dove aveva lasciato avvicinandosi ai più veloci, chiude quarto e ritrova il podio a Barcellona. Un terzo posto che vale oro per il morale di Dani. Ad Assen chiude solo ottavo ma torna alla grande in Germania dove ottiene un secondo posto che riesce a ripetere anche ad Aragon. In Giappone, a Motegi, riesce a vincere il suo primo Gran Premio della stagione. Ripete la grande prestazione a Sepang. A Valencia chiude terzo. La classifica finale vede lo spagnolo chiudere al quarto posto con 206 punti, peggior punteggio da quanto è in MotoGP.

Dani è un punto fermo nel team Repsol Honda e continua la sua carriera con questi colori anche nel 2016. Questa per Dani è la peggior annata di sempre nella top class. Riesce a chiudere sul podio in Argentina, terzo, e ottiene un secondo posto in Catalogna, ma a Misano, nonostante la partenza dall’ottava piazza della griglia, riesce a vincere e a rovinare la festa a Valentino Rossi. Grazie a questa vittoria Dani Pedrosa può vantarsi di aver vinto almeno una gara in ogni stagione in questi 15 anni in carriera. La sfortuna però è una costante della sua vita motociclistica e durante le libere al GP del Giappone cade rompendosi la clavicola destra, dovendo tornare in Spagna a farsi operare. Si chiude la stagione per lo spagnolo che chiude sesto con 155 punti. La stagione successiva ottiene il primo podio del 2017 in Texas. Torna alla vittoria in Spagna, a Jerez, e a Le Mans chiude al terzo posto dopo essere partito dalla quinta fila. Una rimonta fantastica. A podio anche a Barcellona, anche se questa volta Dani parte dalla pole position, ma non riesce a difendersi dagli attacchi avversari. Pedrosa chiude a podio anche in Germania e in Repubblica Ceca (prima terzo e poi secondo). Si ripete con un terzo posto in Austria dietro a Dovizioso (primo) e Marquez (secondo). Altro podio al GP d'Aragon, Dani riesce a chiudere al secondo posto e a Valencia, nell’ultima gara dell’anno, vince partendo dalla pole position. Alla fine della stagione Dani vanta 210 punti e chiude al quarto posto in classifica.

Un nuovo inizio, la KTM

Il 2018 è l’ultimo anno di attività per Dani Pedrosa che al termine della stagione decide di ritirarsi dalle gare a soli 33 anni. I troppi infortuni incidono sulla sua scelta. Nel 2018 Dani resta nel team che ha sempre creduto in lui, a fianco di Marquez, e in Qatar chiude al settimo posto, in Argentina viene coinvolto in un incidente causato dal francese Zarco e si procura l’ennesima frattura in carriera. Corre nel GP delle Americhe e chiude al settimo posto. La sfortuna di un’intera carriera viene torna a perseguitare Dani anche a Jerez, in una delle sue piste preferite. Il pilota spagnolo viene coinvolto in uno sfortunato incidente con le Ducati di Dovizioso e Lorenzo. Il 12 luglio 2018 Dani organizza una conferenza stampa per annunciare ufficialmente il suo ritiro dalle gare nonostante avesse una proposta, più o meno velata, dal team KTM per restare in MotoGP. Il 15 novembre 2018 entra nella Hall Of Fame del Motomondiale insieme ai più grandi piloti di sempre. Termina la stagione con il peggior risultato di sempre, undicesimo con soli 117 punti.

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