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MotoGP Aragon: Marquez domina, il Mondiale è vicino
Una supremazia netta dal primo all'ultimo giro regala al campione un’altra vittoria e il titolo ormai è a un passo. Dovizioso rimonta fino al secondo posto precedendo Miller, ma con un Marc così c'è (per ora) poco da fare
Se quest'estate dopo Austria e Silverstone Marc Marquez aveva dato l'impressione di essere battibile, per lo meno nel finale di gara, dopo Misano e l’ultima di Aragon le speranze degli altri piloti si sono ridotte al lumicino. La sua supremazia è stata netta e la sua forza sulla Honda sono tali che agli altri resta solo da spartirsi le rimanenti posizioni sul podio. Tanto che in tutti i suoi avversari, forse mai come ad Aragon, c'è stata la consapevolezza che con un Marc Marquez in questo stato batterlo è dura. Non sarà sempre così. Ma oggi è una realtà con cui tutti i piloti devono fare i conti. E lo sa bene Andrea Dovizioso che si è rimboccato le maniche in gara arrivando secondo davanti all'altra Ducati di Jack Miller che a sua volta ha beffato la Yamaha di Maverick Vinales, quarto davanti al concreto Fabio Quartararo.
La sua pista
Ad Aragon, dove vince senza sosta da anni, Marc Marquez è stato davvero mostruoso: ha dominato prove e gara con una supremazia impressionante. E ora l'ottavo sigillo, il sesto nella MotoGP, è ancora più vicino. Tanto che già in Thailandia potrebbe festeggiare il titolo. Un titolo che quest'anno, più che nelle passate stagioni, ha dato l'impressione di non poter perdere. Fatta eccezione Austin, dove è caduto mentre era al comando, sugli altri tracciati ha commesso poche sbavature. E i suoi avversari, Andrea Dovizioso su tutti, sono risultati meno incisivi dello scorso anno, tanto da impensierire meno lo spagnolo, che oltre a Dovi ha trovato un rivale temibile in Alex Rins che ha ridato linfa alla Suzuki (peccato che ieri abbia compromesso la sua gara nelle battute iniziali mettendo ko Morbidelli) e in Fabio Quartararo che alla sua prima stagione nella top class, ha mostrato di aver il talento e il coraggio per attaccare Marc. La sua progressione sulla Yamaha, la moto che più asseconda un rookie, è tale che lo stesso Marquez lo vede come avversario concreto per il 2020.
Onore all’Aprilia, Rossi fa un passo indietro
Ad Aragon ha fatto un passo in avanti l'Aprilia che con Aleix Espargaro ha mostrato di poter stare coi migliori e anche Andrea Iannone, ancora dolorante ha corso una gara all'attacco (chiusa all’undicesimo posto). Quello che non è riuscito a fare, come sperava, Rossi. Valentino dopo l'avvio ha perso terreno e con Vinales e Quartararo non è mai stato. La sua è stata l'ultima Yamaha al traguardo (ottavo), una situazione che Rossi non accetta e che lo pone di fronte a come affrontare diversamente la prossima stagione. Dopo i segnali positivi delle ultime gare, qui ha fatto un passo indietro.
Lorenzo resta sul fondo
Indietro era ed è rimasto Jorge Lorenzo che sulla Honda, seppure non sia ancora al 100% fatica a trovare feeling. E per il campione spagnolo il momento è difficilissimo, e la svolta non sembra dietro l'angolo come invece è il titolo mondiale del suo compagno di squadra. Quello che lui stesso ad inizio stagione descriveva come un dream team si è rivelato il suo peggiore incubo. Ma Jorge è forte e da questa situazione potrebbe tornare anche rafforzato. Tutto sta nel capire quanto tempo gli ci vorrà. Sulla Honda è stato più incisivo Cal Crutchlow, sesto, mentre Takaaki Nakagami ha chiuso la top ten.
Gara difficile per Danilo Petrucci, che partiva dalla quinta fila. Il pilota umbro, che aveva scelto di partire con pneumatico posteriore hard, è salito fino in nona posizione all’ottavo giro ma verso la fine della gara ha accusato il calo delle gomme ed ha perso alcune posizioni chiudendo il GP in dodicesima posizione.
Tutti in Thailandia
Ora una breve pausa, settimana prossima corre la SBK in Francia. Il Motomondiale si sposterà ora nella regione Asia-Pacific in cui, dal 6 ottobre al 3 novembre, si disputeranno quattro gare, a partire dal GP della Thailandia in programma sul circuito di Buriram dal 4 al 6 ottobre prossimi.
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