Motogp
MotoGP Mugello: lunga attesa
Orgoglio Ducati con Danilo Petrucci che conquista la sua prima vittoria in MotoGP battendo Marc Marquez e il compagno Andrea Dovizioso. Bene le Suzuki con Rins, passo indietro per la Yamaha con Rossi a terra
L'attesa è finita per Danilo Petrucci che al Mugello ha conquistato la sua prima vittoria in MotoGP regalando alla Ducati la terza affermazione consecutiva sul tracciato toscano dopo quelle di Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo.
Il giorno di Petrucci
Una vittoria che ripaga il pilota di Terni di tanti sacrifici e che fa risaltare il suo talento. Una vittoria che arriva dopo il podio di Le Mans e che dà un'iniezione di fiducia dopo un inizio di stagione fra alti e bassi.
Petrucci ha vinto forte e consapevole di meritarsi il ruolo di pilota ufficiale e l'ha fatto battendo Andrea Dovizioso e Marc Marquez. Il campione del mondo che dopo aver conquistato la pole, facendo parlare il paddock (e i suoi avversari) per il come lo ha fatto, ha provato a scappare ma senza riuscirci e ha dovuto lottare fino alla fine con le Ducati di Petrucci e Dovizioso (senza dimenticare Miller). Quest'ultimo ha sognato la vittoria, ma Danilo ne aveva di più e al Mugello non ha fatto sconti. Per Dovi resta la soddisfazione del podio ma dall’altra parte l’amarezza per aver perso altri punti in classifica da Marc Marquez che viaggia al comando.
La gioia di Arbolino
Il tricolore ha sventolato al Mugello per il trionfo di Danilo Petrucci nella MotoGP e ancora prima nella Moto 3 per Tony Arbolino (primo davanti a Loenzo Dalla Porta). Solo la Moto2 ha parlato spagnolo con l'affermazione di Alex Marquez su Luca Marini e Tom Luthi. Tanta soddisfazione per i nostri e per il popolo Ducati ma anche tanta delusione per la marea gialla venuta ad acclamare Valentino Rossi.
Il re del Mugello quest'anno ha sofferto nelle prove e in gara dopo una partenza nelle retrovie e un contatto con Mir è anche caduto. Delusione tanta e la consapevolezza che la Yamaha deve lavorare per ricucire il gap dalle rivali Honda, Ducati e Suzuki. A Iwata il piazzamento di Maverick Vinales (sesto) e la top ten agganciata da Fabio Quartararo sono una magra consolazione. Deluso anche Franco Morbidelli che con la M1 ha provato a tenere il passo dei migliori prima di cadere. Scivolata in cui sono incappati anche le Ducati del team Pramac di Pecco Bagnania e del compagno Jack Miller.
La Yamaha scende, la Suzuki sale e la Honda punta su Marquez
Se la Yamaha è un po' la delusione, la Suzuki si riconferma grande protagonista con Alex Rins capace di portarsi nelle posizioni di testa con un'ottima partenza e di impensierire anche per la vittoria. Rins e la Suzuki di fatto sono la terza forza del Mondiale. Bene anche Michele Pirro e Pol Espargaro capace di portare la KTM nella top ten. Impresa che non riesce al fratello Aleix con l'Aprilia che vede Andrea Iannone ancora più distante.
Capitolo Honda. Marc Marquez è in testa al Mondiale ed è il pilota che ha vinto più gare dall'inizio della stagione: la forza della Honda è lui perché gli altri piloti che guidano una RC213V faticano a star nelle parti alte. Con Takaaki Nakagami che si prende la soddisfazione di essere il primo degli altri tenendo dietro Cal Crutchlow, mentre Jorge Lorenzo che qui aveva vinto lo scorso anno ha chiuso staccato e lontano (13esimo). Quello che poteva e voleva essere un rivale per il titolo di Marc Marquez per ora è solo un pensiero in meno per il campione che ad oggi è lanciato per il titolo con addosso le Ducati e la Suzuki.
Ora due settimane di pausa, la prossima gara sarà a Barcellona sul tracciato del Montemelò.
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