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Motogp
Su Dueruote di Maggio: Dovizioso e la Ducati visti da Guido Meda
il 20/04/2017 in Motogp
Andrea Dovizioso e la Ducati. Il velocissimo binomio italiano destinato a lasciare il segno è il tema che protagonista del Fuorionda di Guido Meda che potete leggere sulle pagine di Dueruote di Maggio
Su Dueruote di Maggio: Dovizioso e la Ducati visti da Guido Meda
È incredibile pensare a quante cose siano successe in Malesia nel bene e nel male. Il GP più caldo e spesso bagnato dell'anno siede nel calendario giusto giusto per assegnare i Mondiali ai fenomeni, per portarci via gli amici sul più bello, per far decollare carriere a cui mancava sempre uno a far trentuno.
Quella di Andrea Dovizioso ad esempio. Nel 2016 ha vinto a Sepang e da lì è cambiato qualcosa. Proprio a Sepang dove nel 2011 si era spento il Sic, il suo rivale di sempre che poi è anche diventato il suo rimpianto più grande e più dolce. La storia è di quelle intime e forse la conoscete già. Andrea Dovizioso e Marco Simoncelli sono cresciuti insieme a partire dai kartodromi delle minimoto; insieme ma distantissimi. Erano rivali, divisi da un'antipatia epidermica, reciproca e inestinguibile, radicata nel loro modo diverso di essere uomini e piloti; accompagnati alle gare da due padri diversi e rivali pure loro, Antonio e Paolo. Non aiuta. Sempre in gara insomma, sempre in guerra, ma sempre leali a dispetto della distanza e della presunta incompatibilità. È quando Marco se n'è andato che Andrea ha percepito un vuoto nell'idea di non avere più accanto lo stimolo di sempre e un rimpianto per non aver approfondito fuori dalla pista una relazione che avrebbe generato convinzioni differenti.
Andrea Dovizioso lo sapeva ed essendo intelligente e sensibile sopra la media, nel giorno del funerale di Marco ha avvolto suo papà, Paolo Simoncelli in un abbraccio largo e fradicio di lacrime. Si sono sussurrati qualcosa nelle orecchie che nessuno saprà mai, ma che li ha conciliati e uniti al punto che sul sottotuta il Dovi di oggi porta stampato il numero 58 di Marco. L'uno senza l'altro non si può...
Il Fuorionda di Guido Meda prosegue sulle pagine di Dueruote di Maggio in edicola e disponibile subito nella Digital Edition, cliccando qui!
Quella di Andrea Dovizioso ad esempio. Nel 2016 ha vinto a Sepang e da lì è cambiato qualcosa. Proprio a Sepang dove nel 2011 si era spento il Sic, il suo rivale di sempre che poi è anche diventato il suo rimpianto più grande e più dolce. La storia è di quelle intime e forse la conoscete già. Andrea Dovizioso e Marco Simoncelli sono cresciuti insieme a partire dai kartodromi delle minimoto; insieme ma distantissimi. Erano rivali, divisi da un'antipatia epidermica, reciproca e inestinguibile, radicata nel loro modo diverso di essere uomini e piloti; accompagnati alle gare da due padri diversi e rivali pure loro, Antonio e Paolo. Non aiuta. Sempre in gara insomma, sempre in guerra, ma sempre leali a dispetto della distanza e della presunta incompatibilità. È quando Marco se n'è andato che Andrea ha percepito un vuoto nell'idea di non avere più accanto lo stimolo di sempre e un rimpianto per non aver approfondito fuori dalla pista una relazione che avrebbe generato convinzioni differenti.
Andrea Dovizioso lo sapeva ed essendo intelligente e sensibile sopra la media, nel giorno del funerale di Marco ha avvolto suo papà, Paolo Simoncelli in un abbraccio largo e fradicio di lacrime. Si sono sussurrati qualcosa nelle orecchie che nessuno saprà mai, ma che li ha conciliati e uniti al punto che sul sottotuta il Dovi di oggi porta stampato il numero 58 di Marco. L'uno senza l'altro non si può...
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