KTM 790 Adventure vs Moto Guzzi V85 TT: punti di vista

Vi ricordate la favola in cui l’adrenalinica lepre corre una gara di velocità contro la mite tartaruga? I loro spiriti si sono reincarnati rispettivamente in due delle novità 2019 più attese: la KTM 790 Adventure e la Moto Guzzi V85 TT. Nate sotto il segno del filone crossover, sono però costruite seguendo una filosofia agli antipodi: fieramente sportiva l’austriaca, ispirata alle moto da deserto; quasi aristocratica l’italiana, che nelle forme e nei modi sembra l’unione tra una scrambler e una cruiser. Sono così tanto diverse che ci è piaciuta l’idea di metterle insieme. Certo, la gara di velocità qui non c’è, ma la morale sì: non sottovalutare mai chi si ha di fronte. Un monito che d’istinto porta a pensare subito alla meno potente Moto Guzzi che, invece, in questo faccia a faccia non ne esce perdente. Ma nemmeno la KTM.

La KTM 790 è una giostra

Sali in sella, dai vita al suo bicilindrico frontemarcia e capisci subito cosa ti aspetta: adrenalina e divertimento puro a discapito di un po’ di comfort. La posizione delle pedane, leggermente alte per lo standard KTM, è sinonimo di angoli di piega accentuati. La seduta, regolabile su due posizioni, è dura, qualità che se da una parte fa “sentire” la moto (un plus per chi ama guidare forte) dall’altra non filtra nessun colpo e, quando si macinano km, schiena e fondoschiena ne risentono.

Il propulsore, che scalda parecchio sopra le caviglie, consuma poco ed è argento vivo: si regolarizza intorno ai 2.500 giri, cresce fino ai 4.000 per poi dare tutto fino al limitatore, posto a 10.000. Una sportività chiara sin da subito: quando si sgasa da fermi il twin sale e scende di giri con grande rapidità e in scalata ha poco freno motore, caratteristiche tipiche dei motori race-spirit. Per poter sfruttare appieno tutta questa grinta i tecnici austriaci hanno disegnato una ciclistica spettacolare.

Sarà la ruota anteriore da 21” e il baricentro tenuto basso dal serbatoio che si allunga verso l’asfalto, ma da guidare questa 790 Adventure ricorda tanto le 950/990 Adventure dei primi Duemila: nel misto è rapida nel cercare la corda e discretamente svelta nei cambi di direzione (grazie anche al manubrio piuttosto largo), una lama nelle curve veloci e comunicativa nelle pieghe accentuate. Sbalordisce quanta fiducia trasmetta l’avantreno. Merito anche delle Avon di primo equipaggiamento, rotonde e con tanto grip, pure in frenata, dove per sentire l’ABS bisogna forzare tanto sulla leva al manubrio. Ma anche della forcella, priva di regolazioni ma con un setting perfetto... almeno finché ci si gode la moto tra le curve. Qui il rigore direzionale è da riferimento grazie anche all’ammortizzatore di sterzo che smorza la tendenza dell’avantreno ad alleggerirsi, i trasferimenti di carico sono ben controllati e il cambio elettronico (optional da 400 euro) è preciso e veloce. Tutte qualità che ti fanno davvero innamorare della 790 Adventure.

E aggiungiamo che nell’off-road, anche impegnativo, sa esaltare. Dove altre moto del segmento pascolano o arrancano, lei permette di aggredire. Vista con gli occhi del macinatore di chilometri, la 790 ha però qualche neo: le sospensioni sulle microimperfezioni dell’asfalto risultano rigide e sulle buche rispondono seccamente. Dai 5.000 giri si percepiscono vibrazioni al manubrio. Il plex, regolabile, protegge bene il busto e meno spalle e testa. Insomma, la 790 si conferma una KTM vera, una moto eccitante che di contro fatica a smorzare i propri spigoli.

Cruiser dalle gambe lunghe

La Moto Guzzi V85 TT è una moto del tutto diversa. Lo si intuisce dalle forme, lo si capisce una volta che ci si monta in sella: larga e ben imbottita (funge anche da filtro contro i colpi più duri), è anche stretta nel punto d’incontro con il serbatoio, quest’ultimo ampio, capiente ma anche ospitale e protettivo verso le ginocchia che, in più, sono sufficientemente distanziate dalle teste del motore.

Dalla sua il bicilindrico ad aria italiano non scalda tanto (il calore si percepisce tra la sella e le gambe) anche in situazioni critiche come il traffico. Qui viene in aiuto anche l’angolo di sterzo che le permette di muoversi in un fazzoletto. I 19 kg in più rispetto alla KTM non si sentono, sinonimo di una buona distribuzione dei pesi. Insomma, la V85 TT è un concentrato di eleganza, comfort e praticità. Una sorta di scrambler dall’animo cruiser, protettiva (il plex protegge bene busto, spalle e quasi tutta la testa), facile, rotonda e comunicativa nella guida in souplesse come in quella più spinta.

La trasmissione a cardano è pratica, ma con la guida sportiva c’entra poco: mal digerisce le scalate repentine e il cambio è poco rapido. Il manubrio è parecchio largo e le estremità rialzate lo rendono adatto ai trasferimenti a lungo raggio e alla guida tra i tornanti, dove esercita un’ottima leva. Si sposa bene anche nella guida off-road, addirittura è preferibile rispetto a quello montato sulla KTM.

Dalla sua, la V85 TT ricorda un po’ la Stelvio 1200, ma in meglio. Il twin non vibra troppo, ha una buona elasticità e un’erogazione lineare, ma un po’ pigra in basso. La rapportatura corta delle prime tre marce, tuttavia, permette di tenere il regime nella zona più favorevole per la coppia. Il lavoro svolto dai motoristi Moto Guzzi lo si apprezza dopo i 4.000 giri, quando il motore tira fuori un po’ di verve e corre fino al limitatore, a 7.500 giri: 3.500 giri di progressione controllata, che donano un pizzico di carattere.

Personalità che l’endurona lariana merita perché, come spesso accade con una Guzzi, è nel guidato che se ne scoprono le doti. Il telaio offre il giusto mix di maneggevolezza e stabilità, in ingresso di curva la ruota anteriore da 19” regala maggiore rapidità rispetto a una da 21”. Le sospensioni piacciono per come assecondano la guida spigliata: i trasferimenti di carico sono più marcati rispetto alla KTM, ma sempre controllati. La forcella affonda con buona progressione, mentre il mono sostiene bene quando si spalanca il gas. E, se necessario, si puo agire sui registri idraulici (che la KTM non ha) scoprendo che con pochi click la moto cambia faccia: significa che le sospensioni sono di qualità. Come questa V85 TT è. Versatile, costruita con cura e pensata per un pubblico eterogeneo.