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Prove della redazione

Honda CBR 300 R ABS, Kawasaki Ninja 300 , KTM RC 390 ABS, Yamaha YZF R3

Andrea Padovani il 15/06/2016 in Prove della redazione
Honda CBR 300 R ABS, Kawasaki Ninja 300 , KTM RC 390 ABS, Yamaha YZF R3
Honda CBR 300 R ABS
286,0 cc / 31 CV / 1 cilindro vert. / Euro3
€ 5.100 c.i.m.
Kawasaki Ninja 300
296,0 cc / 39 CV / 2 cilindri parall. / Euro3
€ 5.790 c.i.m.
KTM RC 390 ABS
375,0 cc / 43,5 CV / 1 cilindro vert. / Euro3
€ 5.960 c.i.m.
Yamaha YZF R3
321,0 cc / 42,0 CV / 2 cilindri parall. / Euro3
€ 5.650 c.i.m.

Piccole e aggressive, agili e scattanti, quattro sportive che non sfoggiano numeri da superbike ma che sanno divertire e permettono di imparare l'arte della piega. Che sia una strada di montagna, un kartodromo o una pista vera e propria, la soddisfazione è garantita.

Volete imparare l'arte della piega? Nel vostro futuro ci sono i manubri bassi e i cordoli? Bazzicate le piste italiane ma non ne venite a capo e i tempi non scendono? O, più semplicemente, siete diciottenni, avete appena preso la patente A2 e volete una moto sportiva? Bene... a tutte queste domande ci sono ben quattro risposte, che nello specifico hanno le forme delle sportive carenate di piccola cilindrata che potete osservare in queste pagine: stiamo parlando della Honda CBR300R, della Kawasaki Ninja 300, della KTM RC 390 e della Yamaha YZF-R3. Moto che vi insegneranno come si affrontano una staccata, una ripartenza o una chicane, che renderanno chiaro il significato di traiettoria, di linea ideale, di percorrenza... No, tranquilli, questo non è un articolo propedeutico alla guida in pista. Solo che ci è venuto spontaneo partire da questi concetti dopo il test che abbiamo fatto sul tracciato di Castelletto di Branduzzo (PV), una struttura più piccola di un autodromo da "Mondiale", ma più grande di un kartodromo: insomma, il luogo perfetto dove divertirsi con queste moto. Sì, perché di puro divertimento si tratta.

Sportive sì...ma stradali

Sia chiaro. Quanto detto sull'aspetto "racing" va ovviamente soppesato, visto che questi mezzi sono pur sempre destinati principalmente alla strada, ai neopatentati e a chi ha poca esperienza di semimanubri. La potenza dichiarata è infatti per tutte inferiore a quei 35 kW (47,6 CV) imposti dal Codice per la patente A2. Qualche precisazione "tecnica" va comunque fatta: perché se è vero che stiamo parlando di un segmento di mercato ben preciso, altrettanto vero è che i numeri raccontano di quattro moto abbastanza diverse. La cilindrata innanzitutto: si va dalla "piccola" Honda con i suoi 286 cc (e 31 CV di potenza dichiarata) alla "maxi" KTM, forte di 373,2 cc e 43,5 CV di picco. Le rivali stanno nel mezzo. Le scelte fatte in merito all'architettura dei propulsori a 4T dividono il gruppo in due: da un lato le monocilindriche RC 390 e CBR300R, dall'altro i bicilindrici paralleli Yamaha e Kawasaki. C'è più uniformità quando si prendono in esame le ciclistiche: la base di partenza concettuale è il classico elemento in tubi di acciaio, semplice nel caso delle tre orientali, più complesso e strutturato se si osserva il traliccio dell'austriaca, che riprende i concetti portati all'estremo con le maxi di casa. Sempre in tema di quote ciclistiche vale la pena di segnalare anche le differenze tra le misure dell'interasse: tra la più "corta" (KTM) e la più lunga (Kawasaki) ballano la bellezza di 6 centimetri e mezzo. Un'enormità considerato che normalmente il gap da moto a moto, appartenenti a uno stesso segmento di mercato, si misura in millimetri. E siamo al dunque, la pista. Le quattro moto in questione sono sì piccole, ma non come ci si poteva aspettare: come dire, un pilota di altezza normale (sotto al metro e settantacinque) non avrà problemi con nessuna delle quattro. Quelli invece sopra al metro e ottanta meglio che si orientino verso KTM e Kawasaki, che a livello di triangolazione sella-pedane-manubri offrono qualcosa in più. Rimane il fatto che l'impostazione di guida è per tutte sportiva senza troppi compromessi, con braccia relativamente caricate e gambe raccolte. I volumi delle sovrastrutture molto contenuti trasmettono un senso di leggerezza assoluto, confermato dai pesi rilevati che oscillano tra i 162 e i 173 kg effettivi. Come si può intuire, l'agilità di queste piccole sportive è assoluta, complici anche i pneumatici di piccola sezione. Ma se una classifica deve essere stilata, questa vede al primo posto la Yamaha, seguita a breve distanza dalla Honda. Le due giapponesi sono davvero fulminee nei cambi di direzione, tanto che occorre qualche curva per non farsi prendere in contropiede e non finire sul cordolo interno. KTM e Kawasaki sono meno rapide nelle risposte, ma proprio per questa caratteristica, chi viene dalle moto di grossa cilindrata troverà reazioni più comprensibili. La partita tra le quattro si gioca proprio su questo terreno: con la Ninja e la RC 390 la guida è motociclistica, senza se e senza ma. Quando si imposta l'azione, l'avantreno segue fedelmente la linea desiderata; le due moto garantiscono sicurezza e un appoggio certo, nonché prevedibilità nelle reazioni. Le sospensioni in questo senso non sono affatto elementi secondari, visto che risultano ben sostenute su entrambe: soprattutto quelle dell'Austriaca, dotata di una forcella ben frenata che permette staccate di tutto rispetto. Questa maggior solidità di Kawasaki e KTM garantisce anche velocità di percorrenza maggiori, un aspetto non secondario se il nostro referente è il cronometro in pista. Non a caso - tempi alla mano - a Castelletto di Branduzzo, tra le quattro sportive in esame, queste due sono le moto da battere: e non solo dentro al gruppo, visto che la KTM ha agguantato il best lap in 1' 25" e 4 (la diretta rivale è lontana poco più di un secondo). Tempi, quelli riportati, che nella pista lombarda farebbero gola a più di una sportiva carenata di media cilindrata. Certo, l'austriaca è avvantaggiata non poco da un bonus di cc che le garantisce una potenza dichiarata super per la categoria. In teoria, qui la Kawasaki non sarebbe favorita: il numero di CV dichiarati è tra i più bassi del lotto (solo la Honda ne ha meno) ma nella guida questo non si avverte affatto! Come la KTM, la Ninja offre un'erogazione ai medi corposa e un allungo convincente e ciò permette nella stessa curva di usare una marcia in più rispetto a Yamaha e Honda. Il deficit più evidente della Ninja rispetto alla RC 390 è sicuramente la frenata: la giapponese è penalizzata da un impianto spugnoso e poco aggressivo. In più, quando si pinza con decisione, l'ABS si fa sentire in maniera un po' troppo invasiva. Limiti, quelli appena esposti, che l'austriaca non ha. Anzi...

Agilità da urlo per CBR e R3

L'agilità, come detto, premia Yamaha e Honda, due veri pesi piuma tra i cordoli di Castelletto. Nei cambi di direzione sono davvero impressionanti quanto a rapidità, peccato che le sospensioni siano orientate a offrire comfort (e quindi feeling nella guida stradale) più che sostegno nell'azione decisa. In staccata e nella successiva fase di inserimento in curva, quando si rilascia il freno anteriore, la forcella si rivela dapprima poco sostenuta e successivamente troppo sfrenata. Questo riguarda in particolar modo la Yamaha, che anche a livello di sospensione posteriore non si rivela perfetta. Insomma, la YZF-R3 è troppo morbida per la guida in pista: in percorrenza, alla massima piega, non è solidissima e in accelerazione si scompone facilmente, specie quando si incontrano piccole malformazioni o dislivelli. Limiti che incidono sul tempo sul giro (1' e 29" netto), questo nonostante la potenza del suo propulsore, la seconda più alta del lotto. È proprio grazie al suo bicilindrico che questa sportiva riesce a salvare la situazione: contro il suo allungo in rettilineo e tra una curva e l'altra, la rivale - la piccola CBR300R, ben 11 CV in meno - può davvero poco, anche se poi, da un punto di vista ciclistico, risulta una moto "sana".?Al di là della mancanza di allungo e di un'erogazione ai medi senza infamia e senza lode, la Honda offre sospensioni più a punto di quelle della diretta rivale (ma non a livello di Kawasaki e KTM) e una stabilità che permette di osare di più, specie in staccata (ha il migliore impianto frenante del lotto per potenza e tonicità del circuito idraulico...) e in percorrenza. Se non altro, con la CBR300R le pedane non strisciano sull'asfalto troppo presto innescando poco piacevoli alleggerimenti di retro-treno. Proprio per la minor potenza, la Honda va guidata in modo molto rotondo, usando la marcia corretta, sfruttando ogni millimetro utile di pista. Ma ciò richiede un impegno non indifferente. Comunque sia, la CBR ha strappato al cronometro un tempo di 1' 29" e 6 decimi. Davvero niente male. Se vogliamo parlare di sportive guidabili con la patente A2, la Honda propone anche la più potente bicilindrica CBR500R, che però va a posizionarsi in una fascia di prezzo superiore (6.555 euro). Ma questa è un'altra storia.

Dati Tecnici

 
Honda CBR 300 R ABS
Honda
CBR 300 R ABS
Kawasaki Ninja 300
Kawasaki
Ninja 300
KTM RC 390 ABS
KTM
RC 390 ABS
Yamaha YZF R3
Yamaha
YZF R3

Motore

Monocilindrico vert. 2 cilindri in linea Monocilindrico vert. 2 cilindri in linea

Raffreddamento

a liquido a liquido a liquido a liquido

Alesaggio corsa

n.d. n.d. n.d. n.d.

Cilindrata (cc)

286 cc 296 cc 375 cc 321 cc

Rapporto di compressione

10,7:1 10,6:1 12,5:1 11,2:1

Distribuzione

bialbero a camme in testa,4 valvole bialbero a camme in testa bialbero a camme in testa bialbero a camme in testa, 8 valvole

Alimentazione

iniezione elettronica con 1 corpo farfallato iniezione elettronica con 2 corpi farfallati da 32 mm iniezione elettronica con 1 corpo farfallato da 46 mm iniezione elettronica con 1 corpo farfallato da 32 mm

Lubrificazione

a carter umido a carter umido a carter umido a carter umido

Serbatoio (litri/riserva)

13 lt 17 lt 10 lt 14 lt

Frizione

multidisco in bagno d'olio con comando meccanico; cambio a 6 rapporti multidisco in bagno d'olio con comando meccanico multidisco in bagno d'olio con coman- do meccanico; cambio a 6 rapporti multidisco in bagno d'olio con comando meccanico; cambio a 6 rapporti

Telaio

a traliccio di tubi a traliccio in tubi a traliccio di tubi traliccio in tubi

Materiale

acciaio acciaio acciaio acciaio

Sospensione ant/regolazioni

forcella tradizionale da 37 mm non regolabile forcella da 43 mm non regolabile forcella rovesciata da 43 mm non regolabile forcella da 41 mm non regolabile

Sospensione post/regolazioni

forcellone in acciaio e ammortizzatore regolabile nel precarico forcellone in acciaio e ammortizzatore regolabile nel precarico forcellone in alluminio e ammortizzatore regolabile nel precarico forcellone in alluminio e ammortizzatore regolabile nel precarico della molla

Escursione ruota ant/post

130/107 mm 120/132 mm 125/150 mm 130/125 mm

Pneumatico ant/post

ant. 110/70-17; post. 140/70-17 ant. 110/70-17; post. 140/70-17 ant. 110/70-ZR17; post. 150/60-17 ant. 110/70-ZR17; post. 140/70-ZR17

Freno anteriore

disco da 296 mm, pinze a 2 pistoncini disco da 290 mm, pinze a 2 pistoncini disco da 300 mm, pinza a 4 pistoncini con attacco radiale a disco da 298 mm, pinza a 2 pistoncini

Freno posteriore

disco da 220 mm, pinza a pistoncino singolo disco da 220 mm, pinza a doppio pistoncino disco da 230 mm, pinza a pistoncino singolo disco da 220 mm, pinza a singolo pistoncino

Lunghezza

2.035 2.015 n.d. 2.090

Altezza sella

785 785 820 780

Interasse

1.380 1.405 1.340 1.380

Peso a secco

164 kg 172 kg n.d. 169 kg

Potenza max/giri

22,7 kW (31 CV) a 8.500 giri 29 kW (39 CV) a 11.000 giri 32 kW (43,5 CV) a 9.500 giri 30,9 kW (42 CV) a 10.750 giri

Coppia max/giri

27,0 Nm (2,7 kgm) a 7.250 giri 27,0 Nm (2,8 kgm) a 10.000 giri 35,0 Nm (3,6 kgm) a 7.250 giri 29,6 Nm (3 kgm) a 9.000 giri

Prestazioni

Il commento del centro prove

Nella guerra dei numeri domina la KTM: il suo "mono" da 390 cc e? un gran motore. In accelerazione i bicilindrici 300 di Yamaha e Kawasaki inseguono comunque da vicino. Honda, spinta da un propulsore dall'indole piu? tranquilla e dalla cubatura di 286 cc (e? il piu? piccolo del test) resta indietro. La KTM domina la scena anche nella prova di sorpasso, ri lando a tutte distacchi abissali. Yamaha e? seconda, seguita da vicino dalla Honda, che torna sotto ai ri ettori grazie all'erogazione non certo appuntita del suo monocilindrico. Kawasaki sconta invece la rapportatura nale lunga. La CBR e la R3 emergono nella frenata. Un plauso alla KTM per il peso contenuto.

Curva di accelerazione

Honda CBR 300 R ABS, Kawasaki Ninja 300 , KTM RC 390 ABS, Yamaha YZF R3

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 1,5 m/s
Temperatura aria 14°C
Pressione atmosferica 1.005 mb
Temperatura asfalto 19°C

Rilevamenti

 
Honda CBR 300 R ABS
Honda
CBR 300 R ABS
Kawasaki Ninja 300
Kawasaki
Ninja 300
KTM RC 390 ABS
KTM
RC 390 ABS
Yamaha YZF R3
Yamaha
YZF R3

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 142,5 km/h (44,8 s) 162,1 km/h (40,6 s) 167,9 km/h (38,8 s) 160,6 km/h (40,4 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 16,2 s (125,8 km/h) 15,0 s (139,4 km/h) 14,3 s (147,4 km/h) 14,7 s (139,5 km/h)
0-1000 m 32,1 s (141,2 km/h) 29,3 s (156,9 km/h) 28,0 s (165,4 km/h) 29,1 s (156,5 km/h)
0-90 km/h 6,5 s (100,3 m) 5,4 s (79,3 m) 4,8 s (69,0 m) 5,1 s (75,7 m)
0-130 km/h 18,3 s (472,2 m) 11,8 s (281,8 m) 10,0 s (230,6 m) 11,2 s (267,1 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 14,7 s (440,9 m) 15,2 s (454,8 m) 10,0 s (290,4 m) 14,4 s (427,5 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,5 s (81,1 m) 2,6 s (83,6 m) 2,6 s (82,5 m) 2,5 s (79,5 m)
50-0 km/h 2,5 s (24,5 m) 2,5 s (24,4 m) 2,8 s (26,9 m) 2,5 s (24,2 m)

CONSUMO

Urbano 15,9 km/l 15,8 km/l 15,0 km/l 12,8 km/l
Extraurbano 17,3 km/l 17,0 km/l 16,7 km/l 15,9 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 23,3 km/l 21,9 km/l 22,1 km/l 24,2 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 167,0 kg 173,0 kg 162,0 kg 171,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 49,0/51,0 49,0/51,0 54,0/46,0 49,0/51,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 44,0/56,0 45,0/55,0 49,0/51,0 45,0/55,0

Pagelle

 
Honda CBR 300 R ABS
Honda
CBR 300 R ABS
Kawasaki Ninja 300
Kawasaki
Ninja 300
KTM RC 390 ABS
KTM
RC 390 ABS
Yamaha YZF R3
Yamaha
YZF R3

In sella

Se cercate spazio dovete orientarvi verso Kawasaki e KTM. Se invece vi piacciono piccine, rimangono le altre due. Sono tutte aggressive, ma non troppo accomodanti. I cupolini di R3 e Ninja proteggono meglio in autostrada.
3.5
4.0
4.0
3.5

Comfort

Sono moto sportive: la comodita? risiede altrove. Tuttavia, per strada Honda e Yamaha offrono una maggior capacita? ltrante delle sospensioni. Qualche vibrazione per KTM, ma niente di fastidioso.
2.5
2.0
1.5
3.0

Dotazioni

La KTM merita qualcosa in piu? per la dotazione tecnica ricercata, la pinza con attacco radiale e il telaio. La Ninja e la R3 per i motori bicilindrici. Per il resto siamo all'ABC del motociclismo: in queste moto c'e? quel che serve.
2.0
2.5
3.0
2.5

Qualità percepita

Le tre giapponesi meritano una valutazione a se? stante: le plastiche ben fatte, gli accoppiamenti precisi, le colorazioni impeccabili nascondono una meccanica meno ri nita. KTM in questo senso e? migliore.
4.0
4.0
4.5
4.0

Capacità carico

Tutte hanno il sellino del passeggero (e questa e? gia? una notizia), ma serve solo per situazioni di emergenza, visto che dopo dieci minuti vien voglia di scappare. In compenso la Honda ha le maniglie: meglio di niente.
1.5
1.5
2.0
1.5

Motore

Il monocilindrico KTM 390 svetta su tutti. Brillanti i twin Yamaha e Kawa, con caratteri diversi: la R3 e? piu? omogenea lungo tutta l'erogazione, mentre la Ninja - pur con medi corposi - esalta agli alti. Honda insegue.
3.0
4.0
4.5
3.5

Trasmissione

Se si analizzano i cambi, le giapponesi si equivalgono, con innesti rapidi e precisi. Meno apprezzabile quello KTM, che risulta un po' impreciso. Promosse le frizioni e le finali su tutti i modelli.
4.0
4.0
3.5
4.0

Sospensioni

In mezzi sportivo-stradali come questi e? importante trovare un compromesso tra una taratura rigida e una che regali feeling: in questo senso KTM e Kawa sono un passo avanti. La R3, se guidata aggressiva, e? troppo morbida.
3.0
4.0
4.0
2.5

Freni

Promossi gli impianti della Yamaha e della KTM, ottimo quello Honda, tonico e resistente allo stress. Quello della Kawasaki e? invece un po' spugnoso e l'ABS interviene in modo troppo invasivo.
4.5
3.0
4.0
4.0

Su strada

Sono piccole e agguerrite e in una pista anomala come Castelletto possono dire la loro, specie KTM e Kawasaki. Tra i cordoli ci aspettavamo di piu? dalla Yamaha che - come la Honda - risulta comunque godibile su strada.
3.0
4.5
4.5
4.0

Versatilità

Sono sportive... e per di piu? piccole. Il loro raggio d'azione e? limitato, in due si viaggia scomodi e solo tra le curve grati cano a dovere. Nell'uso cittadino le jap sono piu? gentili, KTM "scalcia" un lo ai bassi regimi.
2.0
2.0
2.0
2.0

Prezzo

Mezza stella in piu? a Honda per il prezzo piu? basso e alla KTM per essere la moto piu? prestante e completa. L'equilibrio tra queste quattro sportive e? notevole, le differenze di prezzo e di qualita? minime.
4.0
3.5
3.5
4.0

Gallery

Honda CBR 300 R ABS, Kawasaki Ninja 300 , KTM RC 390 ABS, Yamaha YZF R3
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