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BMW C 650 GT, Kymco MyRoad 700i , Suzuki Burgman 650 Executive

Alfredo Verdicchio il 14/01/2014 in Prove della redazione
BMW C 650 GT, Kymco MyRoad 700i , Suzuki Burgman 650 Executive
BMW C 650 GT
647,0 cc / 44,0 kW (59,8 CV) / 2 cilindri in linea / Euro3
€ 11.550 c.i.m.
Kymco MyRoad 700i
699,5 cc / 43,2 kW (59,0 CV) / 2 cilindri in linea / Euro3
€ 8.150 c.i.m.
Suzuki Burgman 650 Executive
638,0 cc / 40,5 kW (55,0 CV) / 2 cilindri in linea / Euro3
€ 10.690 c.i.m.

Tre maxi bicilindrici per affrontare qualsiasi tragitto, dal casa-ufficio di tutti i giorni, alle strade "da motociclisti" nel weekend, fino alle lontane mete di vacanza

Non se ne può più. Altro che mezze stagioni, qui è sempre inverno, con qualche sprazzo di bel tempo a tenere viva la fiaccola della speranza. Per fortuna che c'è la cerata. E che hanno inventato gli scooter. Soprattutto i GT di taglio turistico (o "sofà" come li chiamano i giapponesi) maxi in tutto, nelle dimensioni, nelle prestazioni e nel piacere di guida. Sono loro i veri factotum a due ruote, mezzi adatti a ogni situazione, che non scaldano a luglio nel traffico, evitano di farti inzuppare in un acquazzone improvviso e ti portano a casa in fretta (e riposato) anche dopo centinaia di chilometri. Potenti motori per andare lontano. Versatilità ai livelli massimi come nemmeno le costose maxi crossover... Certo, il BMW C 650 GT, il Kymco MyRoad 700i e il Suzuki Burgman 650 Executive non vengono via a pochi euro, però in fatto di teconologia e qualità costruttiva sono tra i primi della classe. Li abbiamo usati come moto "vere", portandoli su strade tutte curve, ampliando gli orizzonti del "solito" test in città. E gli abbiamo fatto pelo e contropelo, cercando di scovarne i difetti.

Più moto che scooter

Sulla carta, nessuno meglio del BMW merita la sigla GT sulla carena. Può quasi essere considerato come la versione automatica della cugina R 1200 RT. Come lei è voluminoso, confortevole (un po' meno sulle buche, visto che la ciclistica davvero rigida scarica tutto sul pilota), discretamente protettivo e pratico, con i suoi cassettoni spaziosi. Da guidare, poi, è il più "moto" in circolazione: non è immediato come il Kymco e il Suzuki nell'uso in città per il peso e il baricentro un po' alto che lo limitano nelle manovre (così come gli specchietti ad altezza furgone), ma preciso e stabilissimo nelle curve medio-veloci e nei tratti autostradali. Doti non riscontrabili in altri scooter. Più nell'ordinario il suo bicilindrico, visto che in circolazione ce ne sono di più grossi e potenti. Il BMW spinge comunque forte (non è lontano dall'Aprilia SRV 850) tanto che, oltre a esporre al "rischio multe" sulle strade veloci, in città richiede una certa delicatezza con il gas. L'acceleratore va gestito con attenzione in presenza della segnaletica a terra, sulla quale il posteriore tende a perdere aderenza. È proprio su una di queste che abbiamo scoperto la presenza di un limitatore di coppia, da tanti ritenuto un controllo di trazione ma che tale non è. Il fatto che a volte entri in funzione e altre no (nonostante ci siano le condizioni) ne è la prova lampante, quindi meglio non farci troppo affidamento ed evitare situazioni di pericolo e ostacoli vari. In autostrada si apprezzano la stabilità e la facilità nel mantenere medie (e consumi) elevate, così come la protezione: lo scudo, un po' lontano, nasconde bene le gambe (meglio se allungate), mentre l'ampio parabrezza copre busto e spalle, ma non il casco, dietro il quale, una volta tirato su il plexiglas, si creano vortici. Perfettibile. È nel misto però, o su un bel passo di montagna, che si possono mettere alla frusta trasmissione, motore e sospensioni. La rigidità che in città limita il comfort di marcia, tra le curve permette un piacere e un ritmo da naked di media cilindrata. La forcella è comunicativa come poche: dell'avantreno ci si fida a occhi chiusi (in piega si arriva a sfiorare le carene), anche negli ingressi di curva cattivi con ancora i freni in mano, potenti e modulabili. Questo fa passare in secondo piano l'impegno fisico che il C 650 GT richiede nei cambi di direzione veloci e il ritardo evidenziato dalla trasmissione ogni volta che si spalanca il gas, come se la frizione dovesse prima "scollarsi". Incertezza che dopo aver macinato 6.000 km si è tramutata in evidenti "strappi" in partenza, non solo a freddo.

Sportivo nel look

Tutto l'opposto il Kymco MyRoad 700i, che già nei primi metri affrontati in città risulta più agile del BMW. Solo nelle manovre da fermo si fanno sentire tutti i chili, insieme alla trasmissione poco scorrevole, che con l'uso intenso diventa anche rumorosa. Grazie al baricentro più basso e alla ciclistica morbida, in movimento cela bene il peso, riuscendo a zigzagare nello stretto senza troppo impegno fisico. Un marchio di fabbrica, questo, per tutti i prodotti Kymco, tanto quanto la seduta raccolta, che se da un lato lascia poca "aria" tra le gambe e il retroscudo, dall'altro con il manubrio alto e vicino al pilota rende piuttosto facile la gestione del mezzo anche nello stretto. Anche la frenata rientra nello stile della casa taiwanese (discretamente potente ma poco modulabile per via di comandi duri e con l'ABS invadente sul posteriore), così come la protezione aerodinamica per il taglio sportivo del frontale che ripara quanto basta il busto, lasciando un po' scoperte le gambe. Lo spazio per stivare gli oggetti, invece, non manca: pratici i due cassettini, un po' stretto e irregolare il sottosella, che comunque riesce a contenere due caschi integrali. Insomma, il MyRoad non spicca rispetto ai due compagni di viaggio, ma offre lo stesso tutto quello che si vuole da un maxi. Così in autostrada lo si apprezza per la discreta stabilità di marcia e per il bicilindrico, capace di allunghi importanti. Tra le curve il discorso si fa più complicato, perché a seconda di come lo si guida, lui risponde più o meno efficacemente: al di là dell'aspetto sportivo è un tourer vero, gli piace andare forte ma senza stress (ecco spiegata la rapportatura lunga della trasmissione, che non spicca nemmeno in prontezza); è stabile sul veloce e preciso nelle curve con asfalti piatti, a patto di adottare uno stile di guida rotondo e armonioso. Forzandolo a essere quello che non è, mostra qualche limite ciclistico, da un leggero ritardo del retrotreno nel seguire le azioni dell'avantreno (asimmetria non percepibile alle basse andature), alla difficoltà degli ammortizzatori nel gestire i trasferimenti di peso sugli avvallamenti. Un aiuto in questi casi lo dà la regolazione elettronica dell'idraulica: indurendo tutto, lo scooter si muove effettivamente meno, ma senza riuscire a offrire la stessa stabilità di BMW e Suzuki.
Una volta in sella al nuovo Burgman 650 (in allestimento Executive, con ABS, poggiaschiena passeggero, sella e manopole riscaldabili di serie) si viene subito catturati dalle ottime finiture e dalla scorrevolezza della trasmissione, tanto che rispetto al BMW e al Kymco, il Suzuki risulta più maneggevole da fermo. Fluidità che si apprezza anche una volta in movimento in Drive, modalità perfetta in città per l'erogazione dolce e priva di freno motore (prepo- tente invece con la mappatura Power). Il punto di forza del Burgman resta comunque l'immediatezza con cui si instaura il giusto feeling. La sella bassa, il manubrio alla giusta altezza e una distribuzione dei pesi che ne accentua l'agilità nello stretto, fanno del giapponese un giocattolo anche in mani poco esperte. Senza contare che usandolo tutti i giorni dell'anno, se ne apprezza la maggiore protettività su gambe, busto e casco, una volta alzato il parabrezza. A conti fatti, meglio del BMW, con il quale condivide un certo ritardo della trasmissione quando si va a spalancare il gas intorno ai 60 km/h: qui, però, non è la frizione quanto il sistema di cambiata, che prima di rispondere ai comandi del gas, scala un paio di marce alla ricerca di quel brio tenuto a bada dalla mappatura Drive. In questi casi, meglio passare in modalità Power, che imposta rapporti più corti, facendo girare il motore 1.500 giri più in alto. La maggiore prontezza fa lievitare il consumo di carburante, che passa da 22 km/l (tra urbano ed extra) a circa 19. Tra le curve, però, le marce corte sono uno dei due assi che il Burgman cala per tenere testa al più potente BMW. L'altro è la ciclistica, precisa e ancora più rapida e comunicativa nel misto stretto. Merito della forcella con cui si instaura un rapporto di fiducia tale da sentirsi sempre sicuri, anche quando ci si trova a dover chiudere improvvisamente la traiettoria. Confidenza che non viene meno né quando si va a forzare la frenata (modulabile e con l'ABS mai invasivo) grazie a trasferimenti di carico contenuti, né nei cambi di direzione rapidi, dove non solo è preciso ma anche poco affaticante. Quando invece il ritmo si fa davvero sostenuto (a velocità fuori codice) il Burgman mostra il fianco a qualche ondeggiamento che non gli permette di stare in scia al BMW. Ma nonostante questo, alla fine il jap...

Dati Tecnici

 
BMW C 650 GT
BMW
C 650 GT
Kymco MyRoad 700i
Kymco
MyRoad 700i
Suzuki Burgman 650 Executive
Suzuki
Burgman 650 Executive

Motore

2 cilindri in linea 2 cilindri in linea 2 cilindri in linea

Raffreddamento

liquido liquido a liquido

Alesaggio corsa

79 mm x 66 mm 76,9 x 75,3 mm 75,5 x 71,3 mm

Cilindrata (cc)

647 cc, 699,5 cc 638 cc

Rapporto di compressione

11,6 : 1 10,5:1 11,2 : 1

Distribuzione

4 valvole per cilindro 4 valvole per cilindro 4 valvole per cilindro

Alimentazione

iniezione elettronica iniezione iniezione

Lubrificazione

carter umido carter umido carter umido

Serbatoio (litri/riserva)

16 lt (ris. 4lt) 15 lt 15 lt

Frizione

automatica; cambio CVT frizione automatica; cambio CVT frizione automatica; cambio CVT a 6 rapporti

Telaio

traliccio in tubi doppia culla traliccio in tubi

Materiale

acciaio-alluminio acciaio acciaio

Sospensione ant/regolazioni

forcella a steli rovesciati da 40 mm forcella telescopica idraulica, 41 mm forcella telescopica

Sospensione post/regolazioni

monoammortizzatore monobraccio oscillante - doppio ammortizzatore monoammortizzatore idraulico

Escursione ruota ant/post

115/115 mm 108/96 mm 110/100 mm

Pneumatico ant/post

120/70-15 - 160/60-15 120/70-15 - 160/60-14 120/70-15 - 160/60-14

Freno anteriore

2 dischi, 270 mm 2 dischi 2x280 mm 2 dischi x 260 mm

Freno posteriore

disco, 270 mm 1 disco, 240 mm 1 disco, 250 mm

Lunghezza

2.218 mm n.d. 2.270 mm

Altezza sella

805 780 755 mm

Interasse

1591 1623 1590 mm

Peso a secco

261 kg 281 kg 275 kg

Potenza max/giri

44kW (59,8 CV)/7.500 giri 43,2 kW (59 CV)/7.250 giri 40,5 kW (55 CV)/7.000 giri

Coppia max/giri

66,0 Nm (6,73 kgm)/6.000 giri 63 Nm (6,4 kgm)/6.000 giri 62,0 Nm (6,3 kgm)/5.000 giri

Prestazioni

Il commento del centro prove

In fatto di motore il BMW C 650 GT è messo davvero bene: non solo è il primo a tagliare il traguardo dei 1.500 metri, ma lo fa con ben 16 km/h in più rispetto al secondo, cioè il Suzuki. Nella prova sorpasso il Burgman 650 riesce a stare in scia, ma solo grazie alla mappatura Power, che accorcia i rapporti, staccando il Kymco di quasi 10 secondi. Supremazia BMW anche in fatto di frenata (dove contribuisce l'impostazione più sportiva della sua ciclistica), mentre il maxi di Hamamatsu si prende una rivincita alla voce consumi, che in modalità Drive restano a livelli più che interessanti, in un'ottica non solo turistica, ma anche di uso quotidiano.

Curva di accelerazione

BMW C 650 GT, Kymco MyRoad 700i , Suzuki Burgman 650 Executive

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 1,4 m/s
Temperatura aria 18°C
Pressione atmosferica 1.014 mb
Temperatura asfalto 28°C

Rilevamenti

 
BMW C 650 GT
BMW
C 650 GT
Kymco MyRoad 700i
Kymco
MyRoad 700i
Suzuki Burgman 650 Executive
Suzuki
Burgman 650 Executive

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 176,7 km/h (38,8 s) 162,9 km/h (42,1 s) 161,5 km/h (41,4 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 15,1 s (145,8 km/h) 16,0 s (132,8 km/h) 15,6 s (137,2 km/h)
0-1000 m 28,5 s (171,5 km/h) 30,7 s (155,2 km/h) 30,1 s (156,1 km/h)
0-90 km/h 5,8 s (81,5 m) 6,5 s (98,9 m) 6,1 s (90,2 m)
0-130 km/h 11,4 s (255,6 m) 15,2 s (368,2 m) 13,1 s (307,7 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 6,7 s (199,4 m) 9,9 s (296,3 m) 7,8 s (235,2 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,4 s (75,7 m) 2,5 s (78,9 m) 2,5 s (79,4 m)
50-0 km/h 2,4 s (23,9 m) 2,5 s (24,4 m) 2,4 s (23,9 m)

CONSUMO

Urbano 15,9 km/l 15,1 km/l 16,9 km/l
Extraurbano 17,0 km/l 16,5 km/l 20,5 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 17,5 km/l 17,7 km/l 19,1 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 268,0 kg 284,5 kg 280,5 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 49,5/50,5 48,0/52,0 44,0/56,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 47,5/52,5 50,0/50,0 43,0/57,0

Pagelle

 
BMW C 650 GT
BMW
C 650 GT
Kymco MyRoad 700i
Kymco
MyRoad 700i
Suzuki Burgman 650 Executive
Suzuki
Burgman 650 Executive

In sella

Sul BMW C 650 GT si sta un po' appollaiati per via del piano parecchio alto; sul Kymco MyRoad 700i si sta un po' infossati, mentre il Suzuki Burgman 650 è una via di mezzo, comodo e adatto anche ai tratti guidati.
4.0
3.0
4.5

Comfort

Suzuki su tutti: la sella è ampia, poco dura e le sospensioni filtrano meglio le buche. BMW paga la ciclistica parecchio rigida e qualche vibrazione, mentre sul Kymco gli ammortizzatori sono duri e manca il poggiaschiena.
3.0
2.5
4.0

Dotazioni

Qui è una bella lotta: vince il Burgman EXecutive che di serie ha doppia mappatura, cambio, manopole e sella riscaldabili. Subito dietro il GT e ultimo il MyRoad con le sospensioni elettroniche, un vezzo più che un'esigenza.
3.5
3.0
4.5

Qualità percepita

Il Kymco paga finiture di livello inferiore. BMW ha lavorato bene ma può fare meglio, specie quando Suzuki sfoggia una cura al dettaglio così alta a un prezzo inferiore.
3.5
3.0
4.5

Capacità carico

Scontro a suon di vani e vanetti tra BMW e Suzuki con un sostanziale pareggio anche se una mezza stella in più la diamo al giapponese per la sua maggiore praticità. Discreto lo spazio sul Kymco.
4.0
3.0
4.5

Motore

BMW über alles: il suo bicilindrico spinge da matti, tanto che fuori città non si riesce ad andare piano. Subito dietro il Suzuki (in modalità Power) e a chiudere il Kymco, penalizzato dalla trasmissione lenta.
4.5
3.0
4.0

Trasmissione

Suzuki gode di una buona trasmissione scorrevole, mentre sul BMW con l'aumentare dei km si evidenziano strappi. Meglio quella del Kymco, più solida: col passare del tempo rumoreggia (solo a freddo) ma non strappa.
2.5
3.0
4.0

Sospensioni

Sportive quelle del bavarese, una giusta via di mezzo quelle montate sul giapponese (si soffre meno sulle buche). Sul taiwanese piace la forcella, meno gli ammortizzatori, che faticano a gestire il peso del motore.
3.5
3.0
4.0

Freni

BMW batte tutti in fatto di potenza e dosabilità. Subito dietro Suzuki, un pizzico meno deciso ma con un buon ABS (che è di serie su tutti). Discretamente pronto ma meno modulabile l'impianto Kymco.
4.5
3.0
4.0

Su strada

Tra le curve la spunta il GT, che per stabilità e precisione è come una moto. Il Burgman quando si spinge forte perde qualcosa ma è più agile nel lento. Il MyRoad è svelto ma non va forzato per non mettere in crisi la ciclistica.
4.5
3.0
4.0

Versatilità

Divertono, proteggono e stancano poco, ma tra i tre è il Burgman a convincere di più in tutte le situazioni, mentre il GT soffre nel traffico. Il MyRoad non è male in città e nell'extraurbano, ma paga il sottosella poco sfruttabile.
3.5
3.0
4.0

Prezzo

Il Kymco non sarà il più bello, il meglio rifinito e il più preciso nella guida... ma ha tutto quello che serve e a un prezzo interessante. BMW è il più caro, Suzuki costa anch'esso, ma convince su tutti i fronti.
3.0
4.0
3.5

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