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Yamaha T Max Black Max, Harley-Davidson 883 R Sportster

Andrea Padovani il 08/01/2013 in Prove della redazione
Yamaha T Max Black Max, Harley-Davidson 883 R Sportster
Yamaha T Max Black Max
499 cc / 32,6 kW (44,3 CV) / 2 cilindri in linea / Euro 2
€ 9.190 c.i.m.
Harley-Davidson 883 R Sportster
883 cc / non disponibile / 2 cilindri a V di 45° / Euro 2
€ 8.500 c.i.m.

Nulla sembra unire la più classica delle custom e lo scooter più prestante. Eppure, prezzo e potenza sono confrontabili e il target modaiolo si sovrappone. Anche il loro habitat è lo stesso: la città

Ying e yang, positivo e negativo. Gli opposti, in qualche misura, spiegano questa parte di universo: in una sorta di danza mistica si respingono ma allo stesso tempo si cercano. Nella grande famiglia delle due ruote le custom e gli scooter convivono pacificamente, ma nulla può essere concettualmente più lontano, quasi a rappresentare i confini dell'intera produzione motociclistica. Eppure, in fondo, si attraggono quali tesi e antitesi di un unico, grande concetto. Di questa strana teoria abbiamo avuto la riprova mettendo a confronto l'Harley-Davidson 883R e il nuovissimo Yamaha Tmax Black Max, due mezzi che apparentemente nulla hanno in comune ma che in qualche misura rappresentano uno l'alternativa all'altro. E i motivi di questa vicinanza sono più d'uno. Tanto per iniziare il prezzo, fattore non certo secondario: in entrambi i casi è prossimo ai 9.000 euro. Ma anche la potenza sviluppata dai loro bicilindrici (che però nulla hanno a che spartire) è grossomodo la stessa, circa 45 CV. In questo parallelo non può essere dimenticata la filosofia costruttiva. Entrambi i modelli in esame sono, ognuno a suo modo, mezzi esclusivi e se vogliamo un po' eccentrici, in grado di catturare le fantasie anche del motociclista più difficile. Perché, se è vero che l'idea che ne sta alla base non ha nulla in comune, altrettanto vero è che non è difficile vedere la 883R e il Tmax scorrazzare fianco a fianco in città, o fermi vicini al semaforo. E questo senza dubbio è indicativo...

Snob e altezzosa l'883R

Dell'883R va innanzitutto ricordato che è un'Harley, e come tale va giudicata. Fa parte della grande famiglia delle Sportster, cui appartengono modelli studiati per offrire divertimento nella guida e senso di appagamento al tatto. Certo, perché la filosofia Harley è anche questa: linee evocative ma semplici, tanta sostanza, puro e solido metallo e un design senza tempo che ricorda la storia di questa grande casa. Caratteristiche, quelle appena elencate, amplificate in questa versione R contraddistinta dalle aggressive rifiniture nero opaco del motore e di altri particolari, e dell'appariscente verniciatura arancio del serbatoio e dei parafanghi, tipica delle proposte racing del marchio. Nell'insieme spiccano anche i due dischi anteriori e la doppia marmitta cromata «Shorty Dual». La novità per il 2006 relativamente alle Sportster (che coinvolge però anche tutti gli altri modelli della gamma) è l'introduzione della nuova trasmissione che favorisce la funzionalità del cambio e della frizione.

Sofisticato il Tmax

Se con l'Harley si respira aria di tradizione, con il Tmax si salta a piè pari nel futuro. È uno degli scooter più sofisticati in circolazione tanto che può essere considerato una sorta di moto automatica. Le linee affilate e moderne delle plastiche definiscono una linea accattivante e sportiva, che in questa nuova livrea nero opaca con fregi rossi (altra somiglianza con la 883...) regala un tocco di eleganza e ancor più esclusività. Tra le chicche di questa versione troviamo i cerchi finiti di macchina utensile sui bordi e la nuova grafica della strumentazione: questa, davvero completa ed estremamente leggibile, si compone di un doppio elemento per tachimetro e contagiri e di un pannello LCD multifunzione per le altre informazioni (temperatura liquido, livello carburante, contachilometri, ecc.). Se l'883R è stata ideata non tenendo minimamente in considerazione la praticità d'uso (a parte l'antifurto non c'è altro che meriti un cenno, compresa la strumentazione ridotta a un semplice tachimetro con contachilometri incorporato), il Tmax offre davvero tanto: un sottosella capiente e dalla forma regolare (può ospitare comodamente un casco integrale insieme ad altri piccoli oggetti), un piccolo vano nel retroscudo, la leva per il freno di stazionamento sul blocchetto di sinistra e un solido maniglione per il passeggero. Mezzi diversi quindi che offrono caratteristiche altrettanto distinte.

Due filosofie a confronto

È quasi banale affermare che anche a livello di posizione di guida siamo di fronte a due scelte opposte. Il Tmax accoglie il pilota coccolandolo in una sorta di bolla protettiva: la sella è ampia e consente di trovare la postura più corretta mentre il manubrio, ben proteso verso il busto, non impone alle braccia particolari contorcimenti. Due gli appunti: i più bassi non arriveranno ad appoggiare i piedi a terra con facilità mentre i più alti troveranno qualche problema in manovra per l'interferenza delle ginocchia con il manubrio. In sella alla 883R preparatevi a domare la tempesta: l'esposizione agli elementi è totale. La posizione di guida in compenso non è affatto male, con pedane ben centrate e manubrio moderatamente angolato e largo per favorire il controllo. In più la sella è piuttosto bassa e ciò gioca a favore dell'Harley negli spostamenti urbani, caratterizzati da frequenti stop-and-go. In compenso la posizione di guida è obbligata dal contenuto sviluppo in lunghezza del piano di seduta e il passeggero certo non griderà al miracolo (a differenza di quello, fortunato, che approfitterà del sellone del Tmax).

L'Harley sfila in città

Anche per questa sua indole un po' esibizionista ed edonista, non certo votata alla prestazione, la 883 trova la sua massima espressione in città. Alle basse andature il pilota può trottare con estrema scioltezza, lasciando fare alla coppia del bicilindrico e gustandosi le emozioni che solo un prodotto tanto particolare può dare. Se pretendete altro da un mezzo del genere siete fuori strada: dimenticate le solite categorie di giudizio, non aspettatevi delicatezza o comfort. Siete a cavallo di una maleducata Harley, una moto che non perderà l'occasione per esprimersi con le vibrazioni e le intemperanze del suo propulsore o per imporsi con una massa non certo facile da gestire nello stretto. L'883R va gustata così, in scioltezza, ricorrendo al cambio il meno possibile (il passo in avanti della nuova trasmissione è comunque notevole) lasciandola trottare con calma tra una curva e l'altra. Anche perché appena si esagera un attimo il fastidioso stridore di metallo sull'asfalto (quello delle marmitte) vi riporterà alla realtà dei fatti. Che è quella poi del vibrante bicilindrico, tutt'altro che generoso quanto a potenza, ma dotato di quel carattere ruspante che dà gusto. Positivo invece il giudizio sul doppio disco anteriore, discretamente potente e modulabile, mentre quello singolo posteriore appare un po' legnoso da gestire.

Quasi una moto il Tmax

Tecnologico, preciso, efficace: il Tmax se messo a fianco dell'Harley appare di un altro pianeta. Non meglio, non peggio, solo diverso. Acceleri e lui va, curvi e lui piega, freni e lui in un attimo si arresta. Forse lo scooter esistente più vicino al concetto di moto automatica: rimane il solito grande problema della perfetta percezione dell'avantreno al limite (come su tutti gli scooter anche nel Tmax si guida ancora di sterzo e non di corpo). Ma già stiamo volando ad altezze siderali rispetto alla concorrenza. Al bicilindrico Yamaha infatti la città va un tantino stretta, soprattutto per via dei suoi ingombri non certo da commuter urbano: meglio il misto o addirittura l'autostrada. Qui potrà impressionare il pilota con una precisione direzionale unica e una stabilità perfetta che farebbe pensare a cerchi da 17" più che le solite ruotine da 14" e 15". Nel guidato i cambi di direzione vengono digeriti in un lampo e i limiti di piega sono realmente elevati: basta fidarsi e osare. La generosa sezione delle coperture, la capacità filtrante delle sospensioni e il buon funzionamento del binomio propulsore/trasmissione faranno il resto. Il bicilindrico infatti canta che è un piacere e la trasmissione automatica (tarata per l'uso sportivo) permette sempre di gestire con precisione la trazione sulla ruota motrice a moto piegata. I tre dischi da 267 mm fanno il resto, fermando il Tmax in spazi davvero ridotti qualsiasi sia la velocità in gioco. Il tutto sempre in maniera perfettamente gestibile.
Il Tmax è uno degli scooter più interessanti: tante le caratteristiche da menzionare. Innanzitutto il motore, inserito rigidamente nel telaio, soluzione studiata per favorire una migliore distribuzione dei pesi, contenere l'altezza del baricentro, aumentare la rigidità strutturale ciclistica e diminuire le masse non sospese. Il variatore e la frizione sono collocati nel carter e la trasmissione finale è affidata a un doppio giro di catena morse in bagno d'olio racchiusa nel carter di sinistra. Il bicilindrico invece è dotato di tutte le caratteristiche irrinunciabili di una moderna unità: iniezione elettronica, quattro valvole per cilindro e due alberi a camme in testa. Tra le chicche il sistema di smorzamento delle vibrazioni: l'albero motore è concettualmente identico a quello di un tre cilindri, questo perché è presente un terzo finto cilindro (sfasato di 180°) all'interno del quale scorre un pistone «folle». Altra particolarità, questa volta ciclistica, è il monoammortizzatore che lavora in estensione sotto al motore.

Dati Tecnici

 
Yamaha T Max Black Max
Yamaha
T Max Black Max
Harley-Davidson
883 R Sportster

Motore

bicilindrico parallelo orizzontale a 4 tempi 2 cilindri a V di 45° a 4 tempi

Raffreddamento

a liquido ad aria

Alesaggio corsa

66,0x73,0 76,2x96,8

Cilindrata (cc)

499 883

Rapporto di compressione

11,0:1 8,9:1

Distribuzione

bialbero a camme in testa e 4 valvole per cilindro ad aste e bilancieri e 2 valvole per cilindro

Alimentazione

a iniezione elettronica a carburatore

Lubrificazione

a carter umido a carter umido

Serbatoio (litri/riserva)

14 litri 12,5 litri

Frizione

automatica centrifuga multidisco in bagno d’olio a comando meccanico

Telaio

a traliccio a doppia culla chiusa

Materiale

non disponibile acciaio

Sospensione ant/regolazioni

forcella da 41 mm forcella da 39 mm

Sospensione post/regolazioni

a forcellone oscillante e monoammortizzatore orizzontale forcellone con doppio ammortizzatore regolabile nel precarico

Escursione ruota ant/post

120 mm/117 mm 140 mm/92,2 mm

Pneumatico ant/post

anteriore 120/70- MC14, posteriore 160/60-MC15 anteriore 100/90- 19, posteriore 150/80-16

Freno anteriore

a doppio disco in acciaio da 267 mm e pinze a 2 pistoncini a doppio disco in acciaio da 292 mm e pinze a 2 pistoncini

Freno posteriore

a disco singolo in acciaio da 267 mm e pinza a singolo pistoncino a disco singolo in acciaio da 292 mm e pinza a singolo pistoncino

Lunghezza

2,235 2.245

Altezza sella

785 714

Interasse

1.575 1.52

Peso a secco

205 kg 251 kg

Potenza max/giri

32,6 kW (44,3 CV) a 7.500 giri non disponibile

Coppia max/giri

47,6 Nm (4,86 kgm) a 6.250 giri 69 Nm (7 kgm) a 4.200 giri

Prestazioni

Il commento del centro prove

Le sensazioni a volte traggono in inganno. Nella guida, infatti, si ha l’impressione che il Tmax sia decisamente più performante della 883R. Niente di più sbagliato: l’Harley, stando ai dati rilevati, si difende alla grande prevalendo in maniera netta. Nella prova con partenza da fermo il distacco si misura addirittura in secondi, segno che l’efficienza del cambio tradizionale è ancora maggiore di quello automatico. Meno evidente il vantaggio in ripresa (solo 3 decimi) mentre la velocità di uscita nella prova sui 1.500 m dà ragione al Tmax di un soffio per la maggior efficienza aerodinamica. Prestazioni simili in frenata mentre è da rilevare l’ottima distribuzione dei pesi del Yamaha quasi a livello di quello di una vera moto.

Curva di accelerazione

Yamaha T Max Black Max, Harley-Davidson 883 R Sportster

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 2 m/s
Temperatura aria 4°C
Pressione atmosferica 1002 mb
Temperatura asfalto 11°C

Rilevamenti

 
Yamaha T Max Black Max
Yamaha
T Max Black Max
Harley-Davidson
883 R Sportster

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 155,3 (42,9 s) 153,7 (41,6 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 16,2 s (134,5 km/h) 15,0 s (134,8 km/h)
0-1000 m 31,2 s (150,2 km/h) 29,8 s (151,4 km/h)
0-90 km/h 6,8 s (97,1 m) 5,4 s (84,1 m)
0-130 km/h 14,5 s (338,9 m) 12,1 s (293,4 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 9,4 s (290,6 m) 9,1 s (269,3 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,6 s (83,0 m) 2,6 s (83,7 m)
50-0 km/h 2,5 s (24,7 m) 2,5 s (24,9 m)

CONSUMO

Urbano 16,9 km/l 13,8 km/l
Extraurbano 20,3 km/l 19,3 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 18,5 km/l 14,0 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 227,5 kg 269,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 45,5/54,5 47,0/53,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 44,0/56,0 42,0/58,0

Pagelle

 
Yamaha T Max Black Max
Yamaha
T Max Black Max
Harley-Davidson
883 R Sportster

In sella

YAMAHA TMAX BLACK MAX: sella larga, pedana spaziosa e manubrio ben sagomato: merita un giudizio positivo anche se qualche imperfezione rimane.
H-D XL 883R SPORTSTER: la triangolazione pedane-sella- manubrio è apprezzabile, anche se la 883R non si può certo definire spaziosa dal posto di pilotaggio.
4.0
3.5

Comfort

YAMAHA TMAX BLACK MAX: la protezione aerodinamica è ottima, così come la capacità filtrante delle sospensioni. In citta impegnano solo i volumi abbondanti.
H-D XL 883R SPORTSTER: che manchi in protezione è palese, ma questa 883 pecca anche sul fronte sospensioni e vibrazioni: è un’H-D, e questo dovrebbe bastare.
4.5
2.5

Dotazioni

YAMAHA TMAX BLACK MAX: offre tanto il Tmax: due vani, maniglione per il passeggero, strumentazione completa, immobilizer e cavalletto centrale.
H-D XL 883R SPORTSTER: la strumentazione è essenziale e c’è ancora il rubinetto del carburante. Non manca però l’allarme. La filosofia Harley è questa!
4.0
2.5

Qualità percepita

YAMAHA TMAX BLACK MAX: pochi altri scooter arrivano a questo livello: le verniciature perfette si sposano con l’alta qualità delle plastiche e della componentistica.
H-D XL 883R SPORTSTER: solido, pesante, indistruttibile metallo: la 883R è, in questo senso, una garanzia. Appaga la vista e soddisfa al tatto come poche altre.
4.5
4.5

Capacità carico

YAMAHA TMAX BLACK MAX: se per il bagaglio il vano sottosella non basta, potrete approfittare dell’enorme piano di seduta del passeggero.
H-D XL 883R SPORTSTER: così, come si presenta offre ben poco: il passeggero è destinato a soffrire e non esiste neanche un vano. Non rimangono che le borse...
4.0
2.0

Motore

YAMAHA TMAX BLACK MAX: forse non è il più prestante in assoluto e, dati alla mano, paga qualcosa alla 883; ma sa imporsi grazie alla buona elasticità e all’allungo degno di una moto.
H-D XL 883R SPORTSTER: la qualità di un motore non si misura solo in CV e kgm: il bicilindrico Harley sa comunicare con altri mezzi, vibrazioni comprese, trasmettendo emozioni veraci.
4.0
3.5

Trasmissione

YAMAHA TMAX BLACK MAX: allo spunto, nonostante i CV, non è brillantissima, in compenso in marcia non si riscontrano ritardi di risposta negli apri-chiudi.
H-D XL 883R SPORTSTER: il nuovo cambio e la rinnovata frizione, uniti alla morbida finale a cinghia, hanno fatto fare un gran passo in avanti alla 883R.
3.5
3.5

Sospensioni

YAMAHA TMAX BLACK MAX: da vera moto: offrono sostegno impagabile nella guida e sfoggiano un comportamento irreprensibile su qualsiasi tipo di percorso.
H-D XL 883R SPORTSTER: non sono il massimo ma poco importa viste le modeste prestazioni del propulsore e le limitate capacità di inclinazione.
4.5
2.5

Freni

YAMAHA TMAX BLACK MAX: potente e modulabile il doppio disco anteriore, gestibilissimo quello posteriore. Ma in frenata merita un plauso anche la splendida forcella.
H-D XL 883R SPORTSTER: il doppio disco anteriore si difende egregiamente mettendo in campo un discreto mordente e una buona modulabilità: quest’ultima manca all’unità posteriore.
4.5
3.5

Su strada

YAMAHA TMAX BLACK MAX: il Tmax diverte ed esalta, facendo dimenticare tutti i problemi che affliggono di norma i veicoli a ruote basse. In curva è stabile e preciso e grazie al vivace motore risulta pure efficace. Se solo si potesse avere un po’ più di feeling con l’avantreno...
H-D XL 883R SPORTSTER: piace e diverte ma va gustata con calma e con la predisposizione d’animo dell’harleysta.
4.0
3.5

Versatilità

YAMAHA TMAX BLACK MAX: l’unico limite è nel traffico, a causa delle dimensioni rilevanti. Per il resto il Tmax non teme nulla: in autostrada vola, in viaggio non stanca e nel misto esalta grazie alle doti ciclistiche e al suo bicilindrico.
H-D XL 883R SPORTSTER: in città si difende, fuori un po’ meno: ma ancora è una questione mentale. Chi guida Harley sa di cosa si parla.
4.5
2.5

Prezzo

YAMAHA TMAX BLACK MAX: non è proprio regalato ma la qualità globale è davvero elevata. Senza contare i contenuti tecnologici esclusivi. Costa, ma il motivo c’è.
H-D XL 883R SPORTSTER: solo se le moto si vendessero a peso la 883R sarebbe conveniente. Chi la compra lo deve fare col cuore e non con il raziocinio.
3.0
3.0

Pregi e difetti

 
Yamaha T Max Black Max
Yamaha
T Max Black Max
Harley-Davidson
883 R Sportster

PREGI

Caratteristiche di guida, Prestazioni motore, Comfort Personalità estetica, Guida in città, Posizione in sella

DIFETTI

Sella alta, Trasmissione lenta allo spunto Angolo di inclinazione ridotto, Comfort

Gallery

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