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Yamaha XJ 600 Diversion S, Yamaha Majesty 400 ABS

Stefano Borzacchiello il 06/06/2012 in Prove della redazione
Yamaha XJ 600 Diversion S, Yamaha Majesty 400 ABS
Yamaha XJ 600 Diversion S
600 cc / 57,0 kW (78 CV) / 4 cilindri in linea / Euro 3
€ 7090 c.i.m.
Yamaha Majesty 400 ABS
395 cc / 25,0 kW (34 CV) / 1 cilindro orizz. / Euro 3
€ 6890 (7390) c.i.m.

Moto o scooter? Difficile scegliere. A parità di marca, budget e versatilità vi aiutiamo noi a fare la scelta

È sempre la solita storia: fra moto e scooter, quale dei due mezzi si adatta meglio alle nostre esigenze? Forse non esiste una risposta universalmente valida, vogliamo tuttavia provare a fornire alcune indicazioni utili. Lo facciamo mettendo a confronto due modelli della Yamaha, la semicarenata XJ6 Diversion e il maxiscooter Majesty 400. Due mezzi molto differenti fra loro, che hanno in comune un carattere versatile, la facilità di guida e il prezzo di circa 7000 euro, ma non molto di piu. Entrambi però rappresentano soluzioni concrete per l'uso quotidiano e possono costituire uno l'alternativa all'altra, in particolare per chi è alla ricerca della prima due ruote «adulta».

Una vocazione, due stili

La Diversion è una moto elegante, concreta, che nella letteratura motociclistica viene definita una «entry level». È un modello dai contenuti tecnici tradizionali: telaio in acciaio, motore 600 cc quattro cilindri in linea da 78 CV, scarico basso sotto al motore e una semicarena attillata che non appesantisce la linea. Le leve e i blocchetti sul manubrio sono pratici e facilmente raggiungibili. La forcella non offre regolazioni, mentre la sospensione posteriore, con schema «Monocross» privo dei leveraggi progressivi, consente di variare il precarico, regolazione sempre utile per adattare la funzionalità quando si viaggia in coppia o con i bagagli. Osservandola da vicino, la XJ6 delude un po' per le finiture, per il design datato del forcellone, dei supporti delle pedane e per gli specchietti «economici». Dettagli che, se vogliamo, passano in secondo piano appena si sale in sella. Il Majesty 400 è sempre stato sinonimo di maxi scooter lussuoso e in quest'ultima versione non è stato riprogettato, ma affinato nel design e nella tecnica. Il frontale è più affusolato e integra il nuovo gruppo ottico, mentre il faro posteriore, ora a led, non è più sviluppato orizzontalmente, ma forma una V. Magistralmente assemblato, il Majesty è uno dei pochi scooter con telaio in alluminio; le dimensioni e la ciclistica del nuovo modello sono invariate, ma ora è disponibile anche con l'ABS. I comandi sul manubrio sono curati e pratici, inoltre le leve dei freni sono regolabili su cinque posizioni. Il motore, un 395 cc monocilindrico da 34 CV, è identico a quello della versione precedente ma, per renderlo più scattante, è stato completamente rinnovato il gruppo trasmissione.

Semaforo verde

Il Majesty, quanto a dotazioni, parte avvantaggiato. Di serie ha quasi tutto: dal freno di stazionamento sul manubrio, allo schienalino. Inoltre offre un sottosella capiente in grado di contenere ben due caschi integrali e altri piccoli oggetti e presenta due profondi vani nel retroscudo, di cui uno protetto da serratura; nella dotazione manca solo la presa da 12 Volt. La Diversion, per essere una moto, si difende abbastanza bene: come il Majesty ha due cavalletti, laterale e centrale, una strumentazione completa, le maniglie per il passeggero, le pedane rivestite in gomma e la distanza del manubrio regolabile. Sotto la sella lo spazio è minimo ma il blocca-disco e i documenti vi trovano posto senza problemi. Sul Majesty la sella è spaziosa e chi guida è parte integrante del mezzo: il busto si mantiene eretto e la schiena poggia sul supporto lombare. La pedana lunga consente poi di stendere le gambe, peccato solo che il rivestimento offra poco grip ai piedi. Le braccia non sono mai caricate e impugnano il manubrio abbastanza vicino al piano di seduta, con disinvoltura. Sulla Diversion il busto del pilota è leggermente inclinato in avanti con il peso che grava sugli avambracci ma la sensazione immediata, rispetto al Majesty, è di avere maggior controllo, un vantaggio non da poco. Il merito è da attribuire alla differente distribuzione dei pesi e all'azzeccata ergonomia del posto di guida. L'unico aspetto quasi identico fra moto e scooter è l'altezza della seduta, ma i più bassi appoggeranno i piedi a terra con maggior facilità sulla XJ6 per via della conformazione più stretta della sella.

Sfida fra le mura

In città, per tradizione terreno di gioco degli scooter, la XJ6 risulta più maneggevole, questo grazie al peso ben distribuito alle dimensioni compatte e al baricentro basso, mentre il Majesty, complice la mole, nel traffico è più sacrificato, ma meno stressante per via della trasmissione automatica che evita il continuo ricorso al cambio. A favore della XJ6 va detto che la frizione è morbida da azionare e il cambio è preciso negli innesti mentre il quattro cilindri si rivela molto elastico anche ai regimi più bassi. Il comfort su buche e pavé vede la Diversion leggermente avvantaggiata, complici le ruote di maggior diametro e le sospensioni più a punto nel digerire le sconnessioni rispetto alle ruote più piccole dello scooter che coccola comunque il pilota grazie ad una sella maggiormente imbottita.

Da casello a casello

Imboccata la tangenziale si apprezza il maggior riparo aerodinamico del Majesty, che grazie alla generosa sezione frontale, alle prese d'aria che eliminano i vortici intorno al casco, e al cupolino alto, isola il pilota deviando l'aria dal busto dando la piacevole sensazione di trovarsi quasi in una bolla. La semicarena della Diversion e il cupolino offrono una protezione adeguata, ma è innegabile: sulle moto le gambe restano sempre esposte ed è necessario indossare dei pantaloni tecnici e degli stivali per proteggersi dal freddo, ma va tenuto presente che non ci sarà poi spazio per riporli nelle soste. Quando si tratta di stare ore in sella, come spesso capita nelle lunghe percorrenze autostradali, il Majesty surclassa la Diversion: manca solo la musica per poterla paragonare a una comoda auto. Il discorso cambia, inaspettatamente, per il passeggero, più a suo agio sulla XJ6: siede solo un po' più in alto rispetto al pilota e grazie alla corretta sistemazione delle maniglie laterali e delle pedane deve sostenere uno sforzo minimo per restare in sella. Sul Majesty chi siede dietro ha più spazio, ma rimane maggiormente esposto alle turbolenze. In fase di sorpasso, con la Diversion basta scalare una marcia e il gioco è fatto, il motore ha molta grinta e anche in questo frangente si piazza una spanna sopra al Majesty che nonostante sia un maxiscooter necessita di spazi notevolmente più lunghi per togliersi d'impaccio. Quando si guida mantenendo un ritmo allegro, la XJ6 si destreggia fra le curve con molta disinvoltura; anche nei cambi di direzione è svelta, forte di un anteriore comunicativo che percorre le traiettorie impostate senza incertezze. Il Majesty si lascia condurre agevolmente, ma è pur sempre uno scooter e non trasmette lo stesso piacere di guida della moto. Nonostante abbia sospensioni a punto, ha un feeling con l'avantreno minore e come tutti gli scooter lo si guida poco con il corpo e molto con lo sterzo. Quando si percorrono tratti in discesa, specie sui tornanti di montagna, il freno motore del Majesty nulla può contro l'efficacia di una «scalata» con il cambio. Così come in frenata la XJ6, anche senza l'ABS del Majesty, risulta molto efficace e comunicativa grazie ad un impianto potente e modulabile che anche in caso di fondo bagnato, dove l'ABS farebbe comodo, è poco incline al bloccaggio. Se si vuol fare i turisti, il Majesty è l'ideale: ci si può godere il paesaggio senza stress giocando solo con l'acceleratore.

Conti alla mano

Parcheggiati moto e scooter, facciamo due calcoli: i tagliandi e i cambi gomme della Diversion sono ovviamente più cari. Inoltre il bollo e l'assicurazione costano di più a causa della maggior cilindrata. Il mercato dell'usato premia il Majesty che, forte del successo commerciale, è sempre ricercato... purtroppo anche dai ladri. La XJ6 è una «new entry» e deve ancora affermarsi sul mercato. Fra l'altro cercando bene fra i concessionari è abbastanza facile trovarla a un prezzo inferiore rispetto a quello di listino. E ne vale certamente la pena.

Dati Tecnici

 
Yamaha XJ 600 Diversion S
Yamaha
XJ 600 Diversion S
Yamaha
Majesty 400 ABS

Motore

4 cilindri in linea a 4 tempi monocilindrico orizzontale a 4 tempi

Raffreddamento

liquido liquido

Alesaggio corsa

65,5x44,5 mm 83,0x73,0

Cilindrata (cc)

600 cc 395,0 cc

Rapporto di compressione

12,2:1 10,6:1

Distribuzione

bialbero a camme in testa con comando a catena e 4 valvole per cilindro bialbero a camme in testa, 4 valvole

Alimentazione

iniezione elettronica iniezione elettronica

Lubrificazione

carter umido carter umido

Serbatoio (litri/riserva)

17,3 litri 14 litri

Frizione

multidisco in bagno d’olio, a comando meccanico automatica centrifuga, finale a ingranaggi

Telaio

doppia culla doppio trave

Materiale

acciaio alluminio

Sospensione ant/regolazioni

forcella da 41 mm non regolabile, forcella da 41 mm

Sospensione post/regolazioni

forcellone con mono ammortizzatore regolabile nel precarico molla doppio ammortizzatore regolabile nel precarico molla

Escursione ruota ant/post

130 mm/130 mm 120 mm/104 mm

Pneumatico ant/post

ant. 120/70-17, post. 160/60-17 ant. 120/80-14, post. 150/70-13

Freno anteriore

a doppio disco in acciaio da 298 mm doppio disco in acciaio da 267 mm

Freno posteriore

a disco singolo in acciaio da 245 mm. disco singolo in acciaio da 267 mm

Lunghezza

2120 2230

Altezza sella

785 760

Interasse

1440 1565

Peso a secco

211 kg 220 kg

Potenza max/giri

57,0 kW (78 CV) a 10.000 giri 25,0 kW (34 CV) a 7000 giri

Coppia max/giri

9,7 Nm (6,1 kgm) a 8500 giri 36,3 Nm (3,7 kgm) a 6000 giri

Prestazioni

Il commento del centro prove

Non fosse altro che per la differenza di cilindrata, il frazionamento del motore e il tipo di trasmissione, il confronto fra le prestazioni assolute va ovviamente a vantaggio della Diversion, che in accelerazione stacca senza appello il «rivale» Majesty, caratterizzato tra l’altro da massa e sezione fontale superiori. Anche nella prova di sorpasso, tra 80 e 130 km/h, la maggior cubatura della Diversion si fa sentire e nonostante la trasmissione automatica mantenga il motore al regime più redditizio in ogni situazione, raggiungere la velocità di 130 km/h è più difficile per lo scooter in quanto è prossima alla sua velocità massima. È più interessante il confronto degli spazi di frenata che sono molto simili, un indubbio punto di forza del Majesty. Inaspettamente non si registrano sostanziali differenze nei consumi.

Curva di accelerazione

Yamaha XJ 600 Diversion S, Yamaha Majesty 400 ABS

Condizione della prova

Cielo
Vento
Temperatura aria
Pressione atmosferica
Temperatura asfalto

Rilevamenti

 
Yamaha XJ 600 Diversion S
Yamaha
XJ 600 Diversion S
Yamaha
Majesty 400 ABS

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 192,5 (34,7 s) 144,3 (45,5 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 13,1 s (163,3 km/h) 16,9 s (123,6 km/h)
0-1000 m 25,2 s (187,7 km/h) 32,9 s (141,3 km/h)
0-90 km/h 3,7 s (51,4 m) 7,7 s (119,8 m)
0-130 km/h 7,2 s (159,0 m) 20,3 s (521,8 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 7,9 s (234,4 m) 13,7 s (423,3 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,4 s (79,3 m) 2,5 s (81,2 m)
50-0 km/h 2,3 s (23,4 m) 2,5 s (24,3 m)

CONSUMO

Urbano 17,0 km/l 18,9 km/
Extraurbano 18,5 km/l 21,0 km/
Autostrada (130 km/h indicati) 17,9 km/l 22,5 km/

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 216,5 kg 226,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 50,5/49,5 39,0/61,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 45,5/54,5 39,5/60,5

Pagelle

 
Yamaha XJ 600 Diversion S
Yamaha
XJ 600 Diversion S
Yamaha
Majesty 400 ABS

In sella

YAMAHA XJ6 DIVERSION: l’ergonomia è da lode e si ha tutto sotto controllo.
YAMAHA MAJESTY 400: il manubrio s’impugna senza fatica e le gambe si possono allungare.
4.5
4.0

Comfort

YAMAHA XJ6 DIVERSION: si sta comodi, vibra poco e il passeggero è sempre a suo agio.
YAMAHA MAJESTY 400: il frontale ripara bene, le sospensioni a punto fanno il resto. Quasi un’auto.
4.0
5.0

Dotazioni

YAMAHA XJ6 DIVERSION: per essere una moto non manca di nulla, e ha pure il doppio cavalletto.
YAMAHA MAJESTY 400: c’è tutto, dal freno di stazionamento alle leve regolabili e anche l’ABS.
3.5
5.0

Qualità percepita

YAMAHA XJ6 DIVERSION: a prima vista è buona, ma nei dettagli si notano le finiture scarse.
YAMAHA MAJESTY 400: è al top fra i «maxi», le plastiche e le verniciature curate lo confermano.
3.0
5.0

Capacità carico

YAMAHA XJ6 DIVERSION: è minima, ma lo scarico basso facilita il montaggio di borse laterali.
YAMAHA MAJESTY 400: sotto la sella c’è spazio per due caschi. Ampi i due vani nel retroscudo.
2.0
5.0

Motore

YAMAHA XJ6 DIVERSION: grintoso, vivace e con un’erogazione dolce: è sempre facile da gestire.
YAMAHA MAJESTY 400: ha una buona elasticità e un discreto allungo ma non entusiasma.
4.5
3.0

Trasmissione

YAMAHA XJ6 DIVERSION: cambio e frizione dialogano perfettamente e richiedono poco sforzo.
YAMAHA MAJESTY 400: l’ultima versione ha più spunto ma è ancora lenta in ripresa.
4.0
3.0

Sospensioni

YAMAHA XJ6 DIVERSION: precise ed efficaci, garantiscono sempre il controllo.
YAMAHA MAJESTY 400: sono adeguate al veicolo ma tarate per andare a spasso.
4.0
3.0

Freni

YAMAHA XJ6 DIVERSION: efficaci, potenti e modulabili non mettono mai in crisi moto e pilota.
YAMAHA MAJESTY 400: pronti e modulabili. L’ABS è però poco comunicativo sull’anteriore.
4.0
4.0

Su strada

YAMAHA XJ6 DIVERSION: maneggevole, poco impegnativa, divertente nel misto e versatile.
YAMAHA MAJESTY 400: è immediato nella guida, stabile sul veloce, un po’ goffo in città.
4.5
3.5

Versatilità

non disponibile
0.0
0.0

Prezzo

YAMAHA XJ6 DIVERSION: è una «new-entry» e si trova anche a prezzi scontati: un buon affare.
YAMAHA MAJESTY 400: il prezzo è elevato ma il valore si mantiene nel tempo.
3.5
3.5

Pregi e difetti

 
Yamaha XJ 600 Diversion S
Yamaha
XJ 600 Diversion S
Yamaha
Majesty 400 ABS

PREGI

Posizione di guida, Erogazione della potenza, Versatilità Capacità di carico, Comfort, Valore dell’usato

DIFETTI

Finiture, Capacità di carico Maneggevolezza, Peso

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