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Prove della redazione

Kawasaki GTR 1400 , Honda VFR 1200 F, BMW R 1200 RT ABS Sport

Alfredo Verdicchio il 06/05/2012 in Prove della redazione
Kawasaki GTR 1400 , Honda VFR 1200 F, BMW R 1200 RT ABS Sport
Kawasaki GTR 1400
1352 cc / 114 kW (155 CV) / 4 cilindri in linea / Euro 3
€ 16.090 c.i.m.
Honda VFR 1200 F
1237 cc / 127 kW (172,7 CV) / 4 cilindri a V76° / Euro 3
€ 15.900 c.i.m.
BMW R 1200 RT ABS Sport
1170 cc / 81 kW (110 CV) / 2 cilindri boxer / Euro 3
€ 17.150 c.i.m.

Una delle moto più attese e chiacchierate, la VFR; due avversarie rinnovate più di quel che sembri: la BMW e la Kawasaki. Un confronto coinvolgente che ha ribadito una nota verità: le aspettative non sempre corrispondono alla realtà

Pioggia, neve, freddo e ancora pioggia. Febbraio è il mese più corto dell'anno, ma questo targato 2010 sembra non finire mai: fastidioso per chi si muove in auto, una tortura cinese per chi invece non sa dir di no alle due ruote. La pazienza però è la virtù dei forti, o dei testardi, e noi, modestamente, siamo cocciuti come muli. Approfittando di un breve scorcio primaverile ci siamo bardati a dovere e diretti in Costa Azzurra, a Saint Raphael. 437 chilometri per andare e altrettanti per tornare, a volte accucciati dietro il cupolino per vedere «quanto fa», spesso in posizione standard ben protetti dai parabrezza, tenendo medie velocistiche elevate senza nemmeno averne la percezione. Non va bene... per la patente, ovviamente.

Colpo di scena

Una prova «tirata», con molta autostrada, ma anche tante curve affacciate sul mare sufficienti per arrivare ad una conclusione importante: la Honda VFR1200F, tanto pubblicizzata e attesa, tra le tre novità a confronto è quella che ha convinto meno. Affermazione forte, ne siamo consapevoli, ma semplicemente la sport-tourer di Tokyo non entusiasma così tanto da rimanere nel cuore. Rispetto alla vecchia VFR 800, poi, è grossa, lunga, pesante e in più offre solo un gran bel motore. Forse l'equivoco sta nel nome: se si fosse chiamata CBR1200F, si sarebbe collocata esattamente, rispetto alla CBR 1000 RR come la CBR600F stava alla «RR» di pari cilindrata ad incarnando l'immagine della sportiva Honda non esasperata. Considerazioni che oggi vengono facili non solo raffrontando le due versioni, ma soprattutto perché il mercato delle «gran turismo veloci» offre valide concorrenti dalla spiccata personalità. Quest'ultima è proprio ciò che un po' manca alla VFR, che si posiziona in una «zona d'ombra», è troppo sportiva per essere una tourer e troppo turistica per essere una sportiva. E questo, al momento della scelta, sconcerta parecchio. Nettamente votate al turismo, ma con performance di tutto rispetto sono le sue avversarie in questa prova, la BMW R 1200 RT e la Kawasaki 1400 GTR.

BMW: animale da viaggio

La vera novità della R 1200 RT si cela dietro i coperchi del suo «boxer»: distribuzione bialbero in testa con comando delle valvole di aspirazione munito di bilancieri «a dito», sistema ereditato dalla famiglia HP2. Sulla carta sono dichiarate la stessa potenza della precedente RT e 5 Nm di coppia in più. Il risultato è un'erogazione più lineare su tutto l'arco di rotazione, anche tra i 4000 e i 5000 giri, dove il «boxer» ha sempre sofferto di una evidente incertezza. Le sue prestazioni non sono paragonabili a quelle dei due motori giapponesi, ma il twin bavarese sa farsi piacere, fluido ed elastico a tutti i regimi, corposo ai medi e con un allungo fin oltre i 7000 giri. Alla RT bastano due curve per conquistare, proprio come fa la cugina «GS». Così mastodontica da pensarla «domata» solo da qualche gigantesco vichingo, sulle prime impaurisce, poi una volta in sella ci si rende conto che è facile e maneggevole quasi quanto uno scooter: meriterebbe un cambio automatico. La tedesca è «la» tourer per eccellenza, comoda e accomodante in ogni situazione, dal passeggio alla piega estrema. Le quote ciclistiche azzeccate le donano il giusto mix di stabilità e agilità. Una volta presa confidenza con l'enorme avantreno e il Telelever, la RT sfoggia una dinamica nel misto insospettabile e una grande maneggevolezza anche nel traffico, dove il limite è fissato dalla larghezza delle borse. Svelta in ingresso di curva e molto omonenea nel prendere la corsa, piega da matti, e trasmette un senso di grande stabilità nonostante le sospensioni siano molto «libere» di idraulica (si regola solo il mono posteriore in estensione). Tra le tre è quella che ondeggia di più, ma le sue gomme sono sempre incollate all'asfalto. Frena forte la RT, all'anteriore i sui dischi hanno un attacco aggressivo ma poco dosabile. In poche parole, la RT è equilibrio allo stato puro, fa tutto quello che fanno le altre senza troppo stress psicofisico sul pilota.

Honda VFR: troppo sport

Quanto con la tedesca è facile mantenere ritmi da Codice, tanto lo è muoversi alla velocità della luce con le due giapponesi. Saranno le minori vibrazioni e la diversa posizione in sella, ma sulle due «jap» si guarda il mondo come dal finestrino di un'auto: rumori ben smorzati, aria che «pressa» solo sulla parte alta del casco, panorami che scorrono lentamente e il soffuso sound del motore come colonna sonora del viaggio. Solo un'occhiata alla strumentazioni rivela che il passo è a dir poco spedito. Della vecchia VFR 800 piaceva tutto tranne i consumi folli e la distribuzione «VTec» che sezionava in due l'erogazione del motore: da dolce a «cattiva» con un salto repentino a 7000 giri. Della nuova, invece, si apprezzano tanto la guida intuitiva quanto il motore dalla schiena esaltante e dalla risposta sempre pronta, pure in sesta marcia, grazie anche ai rapporti corti del cambio. La VFR1200F offre la sella più stretta e anche più scomoda e meno imbottita tra le tre, oltre ad un'ergonomia di seduta più faticosa: le pedane sono troppo vicine alla seduta e i manubri bassi e un po' lontani: perfetta per grattare il ginocchio a terra (anche se i chili sono tanti e si sentono) meno per i lunghi tragitti. Mantenendo la posizione in sella per molti chilometri, come in autostrada, i polsi soffrono parecchio. Il collo si indolenzisce invece quando, a bassa velocità, viene a mancare il sostegno dell'aria. Insomma, un po' scomoda per il turismo a lungo raggio, grossa per la guida sportiva. Dinamicamente, però, nulla da ridire: è una Honda al cento per cento! È facile, dalla guidabilità immediata, intuitiva, equilibrata come solo la casa di Tokyo le sa realizzare. In ingresso di curva è più rapida della «Kawa» ma meno della BMW che risulta anche più agile nei cambi di direzione. L'interasse chilometrico della VFR se assicura stabilità, la limita infatti parecchio nei rapidi destra-sinistra. Di contro la Honda in uscita di curva è esagerata, la sua ciclistica è piacevolmente neutra anche quando capita di dover forzare la staccata. La frenata della Honda è perfetta, potente, dosabile. E poi l'ABS, impalpabile sia alla leva, sia alla ruota: il migliore tra i tre - e probabilmente tra tutti quelli sul mercato - e dotato di ripartitore della frenata ben tarato. Così come l'antisaltellamento, di cui ci si accorge solo notando che il posteriore è sempre ben incollato a terra. Perfetto anche il cambio, con innesti precisi e rapidi, abbinato però a una frizione dura, stancante nel traffico.
A non sfiancare, incredibilmente nemmeno in città, è la 1400GTR, un bestione di oltre 300 chili (rilevati) portati a spasso però da una ciclistica che li fa percepire solo nelle manovre più lente. Protegge meglio della BMW e della Honda, vibra poco, ha una sella enorme e ben imbottita, pedane ben disposte, polsi poco caricati e frizione morbida. È lei la sorpresa di questa comparativa. Il suo quattro cilindri è grande, grosso e buono come il pane, un po' «narcotizzato» dal cambio, i cui rapporti lunghi rendono faticosa l'ascesa dei giri. La distribuzione a fasatura variabile dona ai bassi e medi regimi un'erogazione muscolosa e progressiva. Quando si esagera col gas, a tenere a bada le badilate di coppia ci pensa l'elettronica, tramite il controllo di trazione (KTRC) in accelerazione e l'antisaltellamento in scalata. Non fate però l'errore di abbassare la guardia: la GTR va davvero forte e richiede attenzione. La ciclistica c'è, la moto è piantata a terra come le Kawasaki sanno essere, tanto che l'avantreno è il più «duro» delle tre. Infatti alla «millequattro» non fa difetto la stabilità - soprattutto sul veloce, dove sembra correre su dei binari - quanto la rapidità dell'anteriore nel tuffarsi in curva. In ingresso è più lenta sia della Honda sia della BMW, come se reagisse ai comandi del pilota con un leggero ritardo. In questo ricorda vagamente le vecchie ZZ-R, tanto «stagne» che una volta impostata una traiettoria la tenevano fino alla fine, giusta o sbagliata che fosse. La GTR, invece, pur non essendo un fulmine nei cambi di direzione, si fa guidare con facilità, grazie a quote ciclistiche azzeccate e a una distribuzione dei pesi corretta, che regalano da subito un buon feeling. Quindi garantisce precisione nel disegnare le traiettorie impostate e, se c'è da correggere la linea, non risponde mai in modo imprevedibile. Non convincono invece né l'ABS - simile a quello BMW - né il ripartitore elettronico della frenata KACT, entrambi bruschi nella loro azione. Al contrario ci sono piaciute parecchio le sospensioni, inamovibili sul veloce, sensibili alle regolazioni e sorprendentemente disponibili a copiare e smorzare qualsiasi buca o avvallamento.

Dati Tecnici

 
Kawasaki GTR 1400
Kawasaki
GTR 1400
Honda VFR 1200 F ABS
Honda
VFR 1200 F
BMW R 1200 RT ABS
BMW
R 1200 RT ABS Sport

Motore

4 cilindri in linea a 4 tempi, 4 cilindri a V di 76° a 4 tempi 2 cilindri boxer a 4 tempi

Raffreddamento

liquido a liquido ad aria/olio

Alesaggio corsa

84,0x61,0 mm 81,0x60,0 mm 101,0x73,0 mm

Cilindrata (cc)

1352,0 cc 1237,0 cc 1170,0 cc

Rapporto di compressione

10,7:1 12,0:1 12,0:1

Distribuzione

bialbero a camme in testa con sistema di fasatura variabile, con comando a catena e 4 valvole per cilindro monoalbero a camme in testa con comando a catena e 4 valvole per cilindro bialbero a camme in testa con comando a catena e 4 valvole radiali per cilindro

Alimentazione

iniezione elettronica a iniezione elettronica iniezione elettronica

Lubrificazione

a carter umido a carter umido a carter secco

Serbatoio (litri/riserva)

22 litri (riserva nd) 18,5 litri (riserva nd) 25 litri (di cui 4 di riserva)

Frizione

multidisco in bagno d’olio con comando idraulico e pompa radiale multidisco in bagno d’olio con dispositivo antisaltellamento e comando idraulico monodisco a secco con comando idraulico

Telaio

monoscocca a doppio trave diagonale a traliccio

Materiale

alluminio in alluminio acciaio

Sospensione ant/regolazioni

forcella rovesciata da 43 mm regolabile nel precarico molla e in estensione forcella rovesciata da 43 mm regolabile nel precarico molla e in estensione schema Telelever, forcella da 35 mm e ammortizzatore centrale regolabile nel precarico molla

Sospensione post/regolazioni

forcellone in alluminio con sistema Tetra-Lever, ammortizzatore regolabile nel precarico molla e in estensione monobraccio in in alluminio con monoammortizzatore regolabile nel precarico molla e in estensione sistema Paralever con ammortizzatore regolabile nel precarico molla e in estensione

Escursione ruota ant/post

113 mm/ 136 mm 120 mm/ 130 mm 120 mm/ 135 mm

Pneumatico ant/post

ant. 120/70-17, post. 190/50-17 ant. 120/70-17, post. 190/55-17 ant. 120/70-17, post. 180/55-17

Freno anteriore

ABS anteriore a doppio disco in acciaio da 310 mm con pompa e pinze ad attacco radiale a 4 pistoncini a doppio disco flottante in acciaio da 320 mm e pinze con attacco radiale a 6 pistoncini ABS, a doppio disco in acciaio da 320 mm e pinze a 4 pistoncini

Freno posteriore

a disco singolo in acciaio da 270 mm e pinza a doppio pistoncino disco singolo in acciaio da 276 mm e pinza a doppio pistoncino a disco singolo in acciaio da 265 mm e pinza a doppio pistoncino

Lunghezza

2230 2250 2230

Altezza sella

815 815 820/840

Interasse

1520 1545 1485

Peso a secco

300 kg 267 kg 259 kg

Potenza max/giri

114,0 kW (155 CV) a 8800 giri 127,0 kW (172,7 CV) a 10.000 giri 81,0 kW (110 CV) a 7750 giri

Coppia max/giri

coppia 136 Nm (13,9 kgm) a 6200 giri 129 Nm (13,1 kgm) a 8750 giri 120 Nm (12,2 kgm) a 6000 giri

Prestazioni

Il commento del centro prove

Le differenze di prestazioni tra le tre moto sono palesi: se al traguardo dei 1500 metri la Honda VFR1200F batte la Kawasaki al fotofinish, la tedesca di certo fa un altro sport, come è giusto che sia e in perfetta sintonia con la filosofia del prodotto che punta a tanti aspetti meno che alle prestazioni pure, tanto care alle Case giapponesi. Le differenze di prestazioni tra le due connazionali si giustificano non solo per la differenza di peso - 50 kg in più per la GTR che li sente anche in frenata - ma per la minore aerodinamica e l’erogazione più morbida sulla «Kawa» e, soprattutto, per la rapportatura del cambio favorevole alla Honda, con marce molto «vicine» tra loro (visibile dall’andamento del grafico). A questo va aggiunto anche che la 1400GTR ha una sesta marcia «overdrive», tanto distesa che il calo di giri è netto non appena innestata ed evidente nel valore registrato nella prova sorpasso: ben un secondo in più rispetto la Honda.

Curva di accelerazione

Kawasaki GTR 1400 , Honda VFR 1200 F, BMW R 1200 RT ABS Sport

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 1 m/s
Temperatura aria 13°C
Pressione atmosferica 997 mb
Temperatura asfalto 18°C

Rilevamenti

 
Kawasaki GTR 1400
Kawasaki
GTR 1400
Honda VFR 1200 F ABS
Honda
VFR 1200 F
BMW R 1200 RT ABS
BMW
R 1200 RT ABS Sport

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 248,0 km/h (28,3 s) 251,0 km/h (27,4 s) 211,7 km/h (31,9 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 11,3 s (200,9 km/h) 10,9 s (208,2 km/h) 12,4 s (181,0 km/h)
0-1000 m 20,8 s (236,8 km/h) 20,2 s (248,2 km/h) 23,3 s (208,8 km/h)
0-90 km/h 2,9 s (36,1 m) 2,7 s (34,3 m) 3,5 s (43,8 m)
0-130 km/h 4,7 s (91,6 m) 4,4 s (86,8 m) 6,3 s (130,1 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 6,7 s (192,6 m) 5,7 s (163,2 m) 6,5 s (190,0 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,5 s (79,6 m) 2,4 s (75,4 m) 2,4 s (76,6 m)
50-0 km/h 2,5 s (24,7 m) 2,4 s (24,1 m) 2,4 s (23,6 m)

CONSUMO

Urbano 12,1 km/l 11,0 km/l 14,3 km/l
Extraurbano 13,2 km/l 12,5 km/l 18,0 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 15,8 km/l 15,7 km/l 16,9 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 308,5 kg 267,5 kg 269,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 48,0/52,0 51,5/48,5 53,0/47,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 45,0/55,0 48,0/52,0 48,0/52,0

Pagelle

 
Kawasaki GTR 1400
Kawasaki
GTR 1400
Honda VFR 1200 F ABS
Honda
VFR 1200 F
BMW R 1200 RT ABS
BMW
R 1200 RT ABS Sport

In sella

La posizione in sella è il punto dolente della VFR1200F soprattutto se valutata sui lunghi tragitti e nell’uso in città, perché stanca polsi e collo. Inappuntabili la R 1200 RT e la Kawasaki 1400GTR, diverse tra loro ma entrambe ben congegnate.
4.0
2.5
4.0

Comfort

La più comoda delle tre è la 1400GTR grazie all’ampio parabrezza, l’imbottitura delle selle, le sospensioni e le scarse vibrazioni. La VFR alla lunga è scomoda per la seduta e per la ridotta protezione, mentre sulla RT si fanno sentire le vibrazioni del motore.
4.0
3.0
3.5

Dotazioni

La Kawasaki è dotata di serie di tutto quanto serve per viaggiare. La BMW, la più cara delle tre, per offrire qualcosa di simile arriva a costare oltre 3000 euro in più. Sufficienza risicata invece per la Honda grazie alla presenza dell’ABS e dell’antisaltellamento.
5.0
2.0
3.0

Qualità percepita

Questa voce vede tutte e tre le moto molto vicine. BMW e Kawasaki hanno finiture perfette mentre la Honda mostra piccole sbavature, specie per quanto riguarda le borse non perfettamente sigillate e con la paratia anticalore dall’aspetto posticcio.
4.5
3.5
4.5

Capacità carico

La Kawasaki ha grandi valigie ben sfruttabili, il portapacchi, ganci sul serbatoio e un portaoggetti sulla carena. Di serie sulla BMW il portapacchi, i ganci sul serbatoio e un piccolo vano anteriore. Scarse, invece, le possibilità di carico sulla Honda.
5.0
1.5
3.0

Motore

La RT, nonostante le prestazioni inferiori, ha dalla sua una personalità ben definita e un’erogazione pronta e pastosa ai bassi e medi regimi. La VFR, un po’ vuota ai bassi, risponde prontamente dai 4000 in su, in qualsiasi marcia. Sulla GTR è il motore è muscoloso, forzuto e fluido a tutti i regimi, anche i più bassi.
4.5
4.0
3.0

Trasmissione

Sulle tre moto c’è il cardano ma su nessuna se ne avverte la presenza, grazie a geometrie delle sospensioni diverse tra loro ma equivalenti nella risposta neutra in accelerazione e frenata. Più di così non si può volere.
4.0
4.0
4.0

Sospensioni

Quelle della 1400GTR convincono in tutte le situazioni, sempre solide e allo stesso tempo capaci di copiare le imperfezioni. Honda segue a ruota anche se bisogna agire sulle regolazioni per raggiungere l’optimum. Discrete sulle RT che permette di intervenire sull’idraulica solo sul mono in estensione.
4.0
3.5
3.0

Freni

La VFR1200F è impareggiabile: ottima potenza e stabilità grazie all’antisaltellamento, ABS perfetto. Molto simile il giudizio per la R 1200 RT e la 1400GTR, entrambi potenti ma con ABS un po’ bruschi. La Kawasaki, però, paga i tanti chili in più.
3.0
4.5
3.5

Su strada

Il peso davvero elevato della Kawasaki la rende leggermente più lenta nel misto. BMW e Honda, ognuna a proprio modo, offrono una buona agilità tra le curve, con un leggero vantaggio per la tedesca, meno faticosa da brandire nei cambi di direzione.
3.5
4.0
4.5

Versatilità

BMW e Kawasaki per la loro mole soffrono gli spazi stretti, soprattutto se montano le loro ampie borse laterali. La Honda è più compatta e nel traffico si destreggia bene. La seduta scomoda però stanca nei viaggi e la frizione dura affatica il braccio in città.
2.0
3.0
2.0

Prezzo

Premesso che 16.000 euro per una moto sono sempre tanti, la più interessante delle tre è la Kawasaki che, a differenza di Honda, offre tutto di serie. La BMW è decisamente cara, ma è anche vero che tiene molto bene il mercato.
3.0
1.0
2.0

Pregi e difetti

 
Kawasaki GTR 1400
Kawasaki
GTR 1400
Honda VFR 1200 F ABS
Honda
VFR 1200 F
BMW R 1200 RT ABS
BMW
R 1200 RT ABS Sport

PREGI

Erogazione, Sospensioni efficienti, Dotazione di serie, Comfort Carattere propulsore, Doti dinamiche, ABS Motore ai medi regimi, Doti dinamiche, Comfort

DIFETTI

Disposizione lampeggiante, Agilità nel misto stretto, ABS brusco Dotazione di serie, Ergonomia di seduta, Frizione dura Vibrazioni, Dosabilità frenata

Gallery

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Kawasaki

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Honda

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