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Prove della redazione

Harley-Davidson Street Glide C.V.O. FLHXSE5 Screamin' Eagle ABS

Daniele Massari il 27/08/2012 in Prove della redazione
Harley-Davidson Street Glide C.V.O. FLHXSE5 Screamin' Eagle ABS
Harley-Davidson Street Glide C.V.O. FLHXSE5 Screamin' Eagle ABS
1584 cc / non disponibile / 2 cilindri a V / Euro 3
€ 23.000 c.i.m

Protagonista dei nostri servizi di apertura è l'Egitto: prima il deserto per provare le rinnovate tourer americane, poi il Mar Rosso dove abbiamo esplorato una nave inglese affondata durante la seconda guerra mondiale con il suo carico di moto militari

Mentre l'Italia è gelata noi, con bagaglio minimalista, casco jet e guanti estivi, ci accingiamo a salire sulla scaletta dell'aereo che ci porterà sulle rive del Mar Rosso per un viaggio-lavoro in sella alle nuove Harley-Davidson Touring 2009. Certe volte fare il tester non è affatto male. Dopo quattro ore di volo, atterriamo all'aeroporto di Città del Cairo e veniamo storditi dalla impressionante cappa di smog che avvolge la meropoli penetrando pungente nei polmoni. Una sosta tecnica, poi via per Marsa Alam, un'oasi di lusso - e cemento - in mezzo al nulla. Da qui partirà l'opulenta spedizione che costeggerà il mare e si inoltrerà nel deserto.

Nuove ciclistiche

Dalle precedenti versioni le Touring 2009 si distinguono per l'impianto di scarico ridisegnato e per alcune modifiche estetiche, in primis il parafango posteriore, dalla linea pulita e più esteso, per fasciare il pneumatico portato a 180 mm. La ciclistica di tutte è stata rivista totalmente. Il telaio ora è più rigido del 67%, il forcellone a sezione variabile è più lungo di 5 mm ed è stata ridotta l'inclinazione del cannotto di sterzo. Cambiano anche i cerchi, non più a raggi ma in lega e con all'anteriore un 17' in luogo di quello da 16" che resta solo sulla Road King Classic. Abbiamo scelto come compagna di viaggio la Street Glide, di cui abbiamo rilevato le prestazioni presso il nostro Centro Prove, tuttavia durante il tour abbiamo scambiato le moto con i compagni di viaggio, per «assaggiare» le qualità delle altre ammiraglie americane.

In moto tra mare e deserto

Il litorale si snoda, immutabile, tra il deserto e il mare, da cui spira un vento forte che porta con sé sabbia tagliente. Partiamo presto, per godere al massimo le ore di luce. Mentre acquisiamo feeling con la Street Glide, studiamo le funzioni del cruscotto, dall'impianto stereo al Cruise Control. I tasti di comando al manubrio sono piccoli ma con un po' di abitudine si rivelano pratici da usare. Fino a 100 km/h il suono del cd ci arriva pulito, oltre questa velocità il vento e il rumore del motore coprono la musica. Procediamo in direzione nord-ovest, superando enormi complessi turistici che si alternano a gruppi di baracche. Mentre distendiamo le marce, notiamo che la protezione del parabrezza è buona fino a circa 120 km/h, superati i quali siamo disturbati da turbolenze che fanno vibrare il casco jet. Dopo circa 180 km di strada dritta come un fuso, nei pressi di Safaga abbandoniamo il litorale e ci dirigiamo verso le montagne: è il momento di saggiare l'efficacia della rinnovata ciclistica. La strada si trasforma in un serpentone stretto tra le rocce e il deserto si spinge sulla strada, lambendola con lingue insidiose. La Street è precisa in inserimento di curva, mentre in percorrenza tende ad allargare la traiettoria, effetto che si compensa accelerando, facendo affidamento sul buon grip delle nuove Dunlop a mescola differenziata. Della Street ci piace il nuovo assetto, più «seduto» sulla ruota posteriore che, a scapito di una superiore inerzia nei cambi di direzione, ha aumentato la stabilità alle alte andature, favorita anche dalla ruota anteriore più grande che consente oltretutto di superare indenne le sconnessioni più profonde. I sorpassi sono repentini grazie alla generosa coppia del bicilindrico e alla rapportatura della sesta marcia, particolarmente pronta. Proseguendo verso Quena le condizioni della strada migliorano, ma bisogna stare attenti ai numerosi grossi camion e alle aiuole spartitraffico non segnalate. Non è certo il luogo ideale per forzare l'andatura dei nostri pachidermi che pure consentono velocità di percorrenza di tutto rispetto.

Nella Valle del Nilo

Dopo aver raggiunto Qena svoltiamo verso Luxor, meta del nostro primo giorno di viaggio. Costeggiando il fiume Nilo ci accorgiamo di come il paesaggio cambi bruscamente: il deserto è sostituito dal verde acceso delle coltivazioni cinte di alte palme e di pini. Dalle catapecchie col tetto in paglia, schizzano fuori bambini che ci sorridono, agitando le mani in segno di saluto. Approfittiamo di una sosta per passare dalla Street Glide alla Road King che si rivela meno «piantata» e dalla guida più reattiva; la posizione di guida, leggermente più avanzata, è meno confortevole. Il parabrezza poi ha il solito bordo superiore ad altezza occhi.

Dalla Valle dei Re a casa

Avvicinandoci a Luxor, nota per il suo colossale tempio, la tipologia delle abitazioni migliora, finché non ci si ritrova immersi in una città ordinaria, con palazzi alti, strade larghe, semafori e... traffico caotico. Mentre guidiamo notiamo che queste touring vibrano meno delle versioni precedenti ed è diminuita la trasmissione di calore al pilota e al passeggero, grazie allo scarico 2-in-1-in-2 dal nuovo disegno che consente di montare borse laterali più grandi. I resti del tempio di Luxor sono colossali e richiamano milioni di turisti da tutto il mondo. Il tenore delle strutture ricettive, come succede in posti di tale affluenza, è sfarzoso ma trascurato nei dettagli. In compenso l'albergo in cui pernottiamo è a poca distanza da Karnak, così che l'indomani mattina possiamo saltare in sella e dirigerci fino al celebre tempio. L'organizzazione ha previsto una rapida visita guidata tra le gigantesche colonne papiriformi e gli obelischi monolitici, oltre ad una tappa nella spettacolare Valle dei Re, tra le tombe dei faraoni. Schieriamo le nostre moto in parata ad ogni sosta e puntualmente dobbiamo fronteggiare frotte di curiosi che si avvicinano sorridenti, ammaliati dal fascino lussuoso di tante cromature ben realizzate. Percorriamo la strada del ritorno verso il mare a bordo della maestosa Electra Glide Ultra Classic: un incrociatore che divora i chilometri ondeggiando sornione sulle sospensioni confortevoli, coccolando guidatore e passeggero. A bordo della «Ultra» bisogna solo scegliere come passare il tempo: si può ascoltare della buona musica grazie ai diffusori rivolti al pilota e al trasportato, dialogare con il compagno di viaggio al riparo dell'ampio parabrezza oppure godersi il paesaggio dimenticandosi dell'acceleratore, gestito dal cruise control. Al di là delle difficoltà generate dalla mole nelle manovre da fermo, si apprezza il baricentro basso, soprattutto quando c'è da parcheggiare o da districarsi nel traffico. Inoltre, su questo modello come sulla Street Glide, ci si muove danzando tra le auto in coda con la sicurezza che, se tra due veicoli passa la carenatura anteriore, vuol dire che ci si infila anche tutta la moto: non è una banalità, e questa caratteristica non è riscontrabile su tutte le turistiche con borse laterali. L'itinerario ripercorre il centro di Luxor e torna a ritroso verso il mare, attraverso i monti e il deserto che abbiamo attraversato all'andata. Viaggiando verso Safaga l'andatura si fa più svelta: tutti hanno acquisito dimestichezza con le moto e sanno di poter condurre un ritmo più brillante e accentuare le pieghe, a patto che l'asfalto non sia sporco. Il grip delle Dunlop si conferma ottimo e sulla sabbia, in frenata, si fa apprezzare anche l'ABS, da quest'anno montato di serie su tutte le touring. Raggiunta Safaga voltiamo per Soma Bay, un'ansa con vista mozzafiato sul mare, a una quarantina di chilometri a sud di Hurgada, da dove ripartiremo per la fredda Europa. Tornare alla vita di tutti i giorni non è mai stato così difficile.

Dati Tecnici

 
Harley-Davidson
Street Glide C.V.O. FLHXSE5 Screamin' Eagle ABS

Motore

2 cilindri a V di 45° a 4 tempi, raffreddamento ad aria; alesaggio per corsa 95,3x111,1 mm; cilindrata 1584 cc; rapporto di compressione 9,2:1. Distribuzione ad aste e bilancieri con comando a catena e 2 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica. Capacità serbatoio carburante 22,7 litri. Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione

primaria a catena (34/46) finale a cinghia (32/68). Frizione multidisco in bagno d’olio, comando meccanico e sistema di riduzione del carico alla leva. Cambio a sei marce.

Ciclistica

telaio a doppia culla in acciaio, sospensione anteriore, forcella da 41,3 mm priva di regolazioni, escursione ruota 117 mm; sospensione posteriore, forcellone a sezione variabile con doppio ammortizzatore regolabile nel precarico molla, escursione ruota 51 mm. Pneumatici: anteriore 130/80-17, posteriore 180/65-16. Freni: anteriore a doppio disco in acciaio da 300 mm e pinze a 4 pistoncini, posteriore a disco singolo in acciaio da 300 mm e pinza a quattro pistoncini. L’ABS è di serie.

Dimensioni

lunghezza 2430, larghezza nd, altezza sella 690, interasse 1625. Peso a secco 355 kg.

Prestazioni

potenza non disponibile, coppia 131 Nm (13,35 kgm) a 3500 giri.

Prestazioni

Il commento del centro prove

Come per tutte le tourer Harley, la velocità della Street Glide rilevata sui 1500 metri è piuttosto contenuta, dato che il motore privilegia il tiro ai bassi regimi piuttosto che l’allungo. Infatti i dati relativi alla prova di accelerazione, dove le qualità del twin emergono, mettono in mostra tempi interessanti, soprattutto se si tiene conto del peso in gioco. I quasi 370 kg non sono pochi, specie da frenare: l’impianto frenante comunque esegue in modo più che discreto il suo compito, tanto da far segnare nella prova 130-80 km/h» spazi di arresto inferiori di un metro rispetto alla Electra Glide Ultra Classic o alla Rocker C, il tutto senza mostrare segni di fading o surriscaldamento anche dopo molti tentativi. Gli spazi di arresto, contentuti per una moto di questo tipo, sono merito anche dell’ABS ben tarato che interviene solo quando serve e della forcella che, nonostante la taratura morbida, non arriva mai a fondo corsa, nemmeno nelle frenate più estreme.

Curva di accelerazione

Harley-Davidson Street Glide C.V.O. FLHXSE5 Screamin' Eagle ABS

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 1 m/s
Temperatura aria 6° C
Pressione atmosferica 1004 mb
Temperatura asfalto 7° C

Rilevamenti

 
Harley-Davidson
Street Glide C.V.O. FLHXSE5 Screamin' Eagle ABS

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 169,3 km/h (38,8 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 14,5 s (147,6 km/h)
0-1000 m 28,0 s (165,8 km/h)
0-90 km/h 4,9 s (70,2 m)
0-130 km/h 10,1 s (230,2 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 12,6 s (376,2 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,5 s (80,9 m)
50-0 km/h 2,5 s (24,2 m)

CONSUMO

Urbano 13,3 km/l
Extraurbano 18,2 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 17,3 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 369,5 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 44,5/55,5
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 43,0/57,0

Pagelle

 
Harley-Davidson
Street Glide C.V.O. FLHXSE5 Screamin' Eagle ABS

In sella

3.5

Il pilota gode di una buona imbottitura e un comodo appoggio lombare. Meno fortunato il passeggero, con un cuscino risicato.

Comfort

4.0

L’ergonomia del posto di guida è ben studiata e grazie anche all’ampio frontale nei lunghi tragitti non ci si stanca. Inoltre, vibra poco.

Dotazioni

4.5

Si fa pagare, ma in sella alla Street Glide c’è tutto il necessario e anche di più per affrontare i lunghi viaggi.

Qualità percepita

4.0

È una top di gamma della Casa americana: tutto è realizzato con cura maniacale, dalle plastiche alle cromature.

Capacità carico

3.0

Le borse laterali di serie sono poco capienti e non si smontano dalla moto. Il coperchio superiore però evita di rovesciare il contenuto aprendole nelle soste.

Motore

4.0

Il twin americano ha tanti muscoli pronti a scattare ad ogni azione sulla manopola del gas. Non va forte, ma spinge deciso ai medi regimi.

Trasmissione

4.0

Il cambio, un po’ duro, ha innesti precisi e la frizione richiede un piccolo carico di azionamento grazie al sistema di riduzione dello sforzo.

Sospensioni

3.0

Se le strade sono ben tenute nessun problema, su sconnessioni forti però soffrono, soprattutto la posteriore, dall’escursione molto corta.

Freni

4.0

Da quando la Brembo è tra i fornitori, le Harley frenano davvero. Con i modelli ‘09 l’ABS diventa di serie.

Su strada

3.5

Le modifiche apportate alla ciclistica hanno reso la Street Glide più maneggevole nello stretto mentre il feeling tra le curve è cresciuto.

Versatilità

3.5

Dà il meglio di sé negli spazi aperti. Le dimensioni abbondanti la penalizzano nel traffico, ma non più di una qualsiasi tourer con valigie da viaggio. Le borse laterali sono comode nell’uso quotidiano per riporre anche la 24 ore.

Prezzo

3.0

Costa come un’auto di classe media, ma chi acquista un’Harley porta a casa moto, stile e la consapevolezza di un usato che tiene molto bene.

Pregi e difetti

 
Harley-Davidson
Street Glide C.V.O. FLHXSE5 Screamin' Eagle ABS

PREGI

Coppia ai bassi e medi, Guida più dinamica, Frenata

DIFETTI

Protezione parabrezza, Maneggevolezza da fermo, Consumi

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