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Harley-Davidson Sportster 1200 XL 1200X Forty Eight, Moto Guzzi Bellagio , Triumph Bonneville SE

Alfredo Verdicchio il 04/05/2012 in Prove della redazione
Harley-Davidson Sportster 1200 XL 1200X Forty Eight, Moto Guzzi Bellagio , Triumph Bonneville SE
Harley-Davidson Sportster 1200 XL 1200X Forty Eight
1202 cc / nd / 2 cilindri a V di 45° / Euro 3
€ 10.800 c.i.m.
Moto Guzzi Bellagio
935,6 cc / 55,0 kW (75 CV) / 2 cilindria V di 90° / Euro 3
€ 11.040 c.i.m.
Triumph Bonneville SE
865 cc / 49,26 kW (67 CV) / 2 cilindri in linea / Euro 3
€ 8800 c.i.m.

Per chi non vuole solo correre. Tre classici e tre filosofie di pensiero su quale debba essere l'essenza della moto: un serbatoio e un telaio semplice a sorreggere un motore dolce e muscoloso

Harley-Davidson Forty-Eight, Moto Guzzi Bellagio, Triumph Bonneville SE, rispettivamente un'americana, un'italiana e un'inglese. Scritta così, suona quasi come l'inizio della più classica delle barzellette, in cui le «anglosassoni» hanno la peggio e la regina di Mandello se la gode. E questo in fondo, anticipando un po' il risultato della prova, non è neppure tanto lontano dalla realtà.

Ricordi del tempo che fu

Questa è una storia tutta di sostanza, di moto tanto semplici da essere ricche di dettagli da fotografare. Tre signore che non fanno nulla per nascondere la loro età. Anzi, la ostentano con i loro raffreddamenti ad aria, i cilindri alettati, le distribuzioni ad aste e bilancieri, i cerchi a raggi e gli ammortizzatori in bella vista, come a ricordare che sono in poche a poter vantare una storia come la loro. In fin dei conti sono tra le Case più longeve. Le date di nascita parlano chiaro: Triumph 1902, Harley-Davidson 1903, Moto Guzzi 1921. In fin dei conti, gallina vecchia fa buon brodo, specie se di «ciccia» ce n'è parecchia. I loro motori non sono certo dei mostri di potenza e dall'evoluzione tecnica hanno mutuato giusto l'iniezione elettronica per rientrare nell'Euro3. In compenso hanno coppia da vendere ai medi regimi, quelli più sfruttati su strada, e ciò basta e avanza per farne delle compagne piacevoli e divertenti.

Il prezzo del «taglio basso»

La coppia in fondo è determinante su moto nate per il passeggio, specie per le due «cugine» anglosassoni. La Forty- Eight e la Bonneville SE, infatti, si trovano a loro agio più nell'uso urbano e nelle brevi gite che negli spostamenti a lungo raggio, dove pagano entrambe un livello fin troppo basso di comfort. Sull'Harley in particolare è minimo, non solo per la postura a «C» che si assume - detto tra noi davvero «cool» - ma soprattutto per l'escursione ridottissima dei due ammortizzatori e la sella dall'imbottitura davvero scarsa. Tutto questo solo per dare alla moto quel «taglio basso» che gli americani adorano. Non molto più comoda la Triumph, che se da una parte offre una seduta più eretta, dall'altra fornisce al pilota un cuscino troppo scavato che alla lunga, insieme alle sospensioni dure, rende gli spostamenti di medio-lungo raggio faticosi. Sulla Guzzi questi problemi non esistono, la sella è tanto imbottita che, scesi dalle altre due, sembra di essere su di un divano. Comodo anche il passeggero che se la cava pure sulla «Bonnie», mentre è sgradito sulla «48»: il kit sella-pedane è un caro optional (rispettivamente 165 e 120 euro). L'italiana perde punti sul look, dove l'appeal dell'enorme serbatoio a goccia è decisamente scarso. Un peccato, perché la Bellagio ha anche spunti interessanti: il manubrio dritto da drag-bar, lo scarico con i due terminali sovrapposti (che non si ossidano come sull'Harley) e il bel cerchio posteriore a raggi che fa il paio con il roccioso monobraccio. Ma il fascino vintage che trasuda dalla Triumph e ancor di più dall'Harley è impareggiabile. In sella alla Forty-Eight anche il più innocuo dei padri di famiglia si trasforma in un duro alla Clint Eastwood.

Muscoli e passione

Sensazioni che sulla Bellagio si sognano solo. La Guzzi infatti è di tutt'altra pasta, è una sport-cruiser con le corse nel DNA, dotata di una ciclistica solida e maneggevole, e di un motore che ama girare in alto. Il twin trasversale è il più potente dei tre e paga questa sua smania di correre con una spinta ai bassi regimi più contenuta rispetto al «V» della Forty-Eight: sotto i 60 orari è un po' fiacca e se si esce da una curva lenta con il rapporto sbagliato, la Bellagio stenta a salire di giri. L'americana, invece, mostra i suoi muscoli «sotto», tutti e subito, inserendo le marce una dietro l'altra in rapida successione per sfruttarne il tiro possente ai medio-bassi regimi. Inutile forzarla in allunghi improbabili a crescere sono solo le vibrazioni al manubrio. Molto più posata la Bonneville che, con il suo fare aristocratico, si pone nel mezzo tra la grezza Harley e la cattiva Guzzi. Il bicilindrico inglese, infatti, ha una erogazione molto dolce e progressiva. Allo stesso tempo è pronto nel rispondere ai comandi del gas ed elastico nel riprendere giri ai «bassi» anche con marce lunghe, cosa che invece vien difficile alla cugina d'oltre oceano.
La «Bonnie» è di certo la più adatta a chi, dopo anni di inattività, si risveglia motociclista. Il merito è anche delle modifiche apportate alla ciclistica, a partire dall'adozione di cerchi in lega leggera da 17' calzati da pneumatici stradali. Rispetto al modello con le ruote a raggi, la SE inoltre ha una geometria di sterzo rivista, con inclinazione del cannotto di sterzo, avancorsa e interasse ridotti. Nel misto ora è un furetto, si tuffa nelle curve e cambia direzione con grande rapidità mettendosi in mostra con pieghe degne di nota grazie alla generosa luce a terra di cui dispone. Come per tutte le Harley, anche per la Forty-Eight la piega resta un sogno: basta curvare un minimo per limare tutto, dalle pedane allo scarico. Un vero peccato perché la posizione in sella a pelo d'asfalto invoglia ad aggredire ogni curva, proprio come piace a noi motociclisti europei. In questo la Bellagio è la migliore. La posizione in sella simile a quella di una naked mette subito a proprio agio tra le curve e il suo fisico possente trasmette al pilota un forte senso di sicurezza. Certo non è svelta come la Triumph - nei cambi di direzione si avvertono i chili in più - però l'avantreno granitico e la progressione con cui scende in piega sono una manna per chi vuole sentirsi libero di osare. Solo in frenata dalla Guzzi ci si aspettava più mordente, cosa che invece non manca all'Harley e alla Triumph: in questo senso hanno fatto passi da gigante negli ultimi tempi.

Dati Tecnici

 
Harley-Davidson Sportster 1200 XL 1200X Forty Eight
Harley-Davidson
Sportster 1200 XL 1200X Forty Eight
Moto Guzzi Bellagio
Moto Guzzi
Bellagio
Triumph Bonneville SE
Triumph
Bonneville SE

Motore

2 cilindri a V di 45° a 4 tempi 2 cilindri a V trasversale di 90° a 4 tempi 2 cilindri in linea trasversale a 4 tempi

Raffreddamento

aria ad aria ad aria

Alesaggio corsa

88,9x96,8 mm 95,0x66,0 mm 90,0x68,0 mm

Cilindrata (cc)

1202 cc 935,6 cc 865 cc

Rapporto di compressione

9,7:1 10,0:1 9,2:1

Distribuzione

ad aste e bilancieri e 2 valvole per cilindro ad aste e bilancieri e 2 valvole per cilindro bialbero a camme in testa con comando a catena e 4 valvole per cilindro

Alimentazione

iniezione elettronica a iniezione elettronica a iniezione elettronica

Lubrificazione

a carter umido a carter umido a carter umido

Serbatoio (litri/riserva)

7,95 litri (riserva nd) 19 litri (di cui 4 di riserva) 16 litri (di cui 3,5 di riserva)

Frizione

multidisco in bagno d’olio con comando idraulico multidisco a secco con comando idraulico multidisco in bagno d’olio con comando meccanico

Telaio

a doppia culla monoculla a doppia culla

Materiale

acciaio acciaio acciaio

Sospensione ant/regolazioni

forcella da 39 mm non regolabile forcella da 45 mm regolabile nel precarico molla e nell’idraulica in estensione forcella da 41 mm non regolabile

Sospensione post/regolazioni

forcellone in acciaio con doppio ammortizzatore regolabile nel precarico molla monobraccio in alluminio con monoammortizzatore regolabile nel precarico molla e nell’idraulica in estensione forcellone in acciaio con doppio ammortizzatore regolabile nel precarico molla

Escursione ruota ant/post

nd/nd 140 mm/120 mm 120 mm/100 mm

Pneumatico ant/post

ant. MT90-16, post. 150/80-16 ant. 120/70-18, post. 180/55-17. ant. 110/70-17, post. 130/80-17

Freno anteriore

a disco in acciaio da 292 mm e pinza a due pistoncini a doppio disco in acciaio da 320 mm e pinze a due pistoncini a disco in acciaio da 310 mm e pinza a due pistoncini

Freno posteriore

a disco singolo in acciaio da 292 mm e pinza a singolo pistoncino a disco singolo in acciaio da 282 mm e pinza a doppio pistoncino a disco singolo in acciaio da 255 mm e pinza a doppio pistoncino

Lunghezza

2255 2270 2115

Altezza sella

710 780 740

Interasse

1520 1570 1490

Peso a secco

260 kg 224 kg 225 kg

Potenza max/giri

non disponibile 55,0 kW (74,8 CV) a 7200 giri 49,26 kW (67 CV) a 7500 giri

Coppia max/giri

coppia 98 Nm (9,99 kgm) a 3200 giri coppia 75 Nm (7,65 kgm) a 6000 giri 69 Nm (7,03 kgm) a 5800 giri

Prestazioni

Il commento del centro prove

I rilevamenti parlano chiaro: la Moto Guzzi Bellagio è la più veloce delle tre. Non solo, è anche la più rapida nella prova di accelerazione, a conferma delle sensazioni percepite dai nostri tester sulla bontà del bicilindrico trasversale italiano. Colpiscono anche i dati rilevati con la Triumph Bonneville che, nonostante sia la più piccola di cilindrata, riesce a spuntare tempi di tutto rispetto nella prova da fermo, probabilmente anche grazie al peso inferiore rispetto alle due contendenti. La Forty-Eight, invece, fa valere tutti i suoi muscoli nella prova sorpasso: qui la maggiore coppia messa a disposizione dal bicilindrico americano fa segnare quasi un secondo in meno rispetto alla Guzzi e ancor di più sulla Triumph che, invece, si rifà nel test di frenata (130-80 km/h). Qui anche l’Harley fa segnare valori di tutto rispetto, soprattutto se confrontati con la Guzzi che, di serie, gode di un impianto più performante.

Curva di accelerazione

Harley-Davidson Sportster 1200 XL 1200X Forty Eight, Moto Guzzi Bellagio , Triumph Bonneville SE

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 1,5 m/s
Temperatura aria 30°C
Pressione atmosferica 1013 mb
Temperatura asfalto 54°C

Rilevamenti

 
Harley-Davidson Sportster 1200 XL 1200X Forty Eight
Harley-Davidson
Sportster 1200 XL 1200X Forty Eight
Moto Guzzi Bellagio
Moto Guzzi
Bellagio
Triumph Bonneville SE
Triumph
Bonneville SE

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 181,0 km/h (37,0 s) 191,5 km/h (34,7 s) 178,2 km/h (36,9 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 14,2 s (153,5 km/h) 13,2 s (161,3 km/h) 13,8 s (156,2 km/h)
0-1000 m 27,0 s (177,0 km/h) 25,4 s (185,2 km/h) 26,7 s (173,8 km/h)
0-90 km/h 4,7 s (65,6 m) 3,8 s (52,4 m) 4,4 s (61,1 m)
0-130 km/h 9,3 s (208,8 m) 7,3 s (157,2 m) 8,4 s (186,1 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 8,4 s (246,9 m) 9,2 s (267,5 m) 9,9 s (296,2 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,5 s (81,4 m) 2,5 s (80,6 m) 2,5 s (80,3 m)
50-0 km/h 2,3 s (23,6 m) 2,3 s (22,7 m) 2,4 s (24,3 m)

CONSUMO

Urbano 14,3 km/l 14,5 km/l 20,3 km/l
Extraurbano 19,0 km/l 16,9 km/l 19,5 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 17,3 km/l 16,3 km/l 18,9 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 256,5 kg 237,5 kg 228,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 47,0/53,0 48,0/52,0 47,0/53,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 44,0/56,0 44,0/56,0 43,0/57,0

Pagelle

 
Harley-Davidson Sportster 1200 XL 1200X Forty Eight
Harley-Davidson
Sportster 1200 XL 1200X Forty Eight
Moto Guzzi Bellagio
Moto Guzzi
Bellagio
Triumph Bonneville SE
Triumph
Bonneville SE

In sella

A ognuna la sua postura: elegantemente eretta ma dall’ergonomia migliorabile quella della Triumph che ha le pedane poco distanti dalla seduta; da naked cattiva quella offerta dalla Moto Guzzi; bella «randagia» quella della Forty-Eight.
3.0
3.0
2.0

Comfort

Punto dolente per la Forty-Eight e la Bonneville: la prima difetta di sospensione posteriore, la seconda è solo leggermente più comoda. Di altro livello la Guzzi, che gode di sospensioni di maggiore escursione e una sella più imbottita.
1.0
4.0
2.0

Dotazioni

La Triumph ha il minimo indispensabile e comunque fa bella figura rispetto alla Harley-Davidson che, invece, non ha nemmeno il sellino per il passeggero. «Ricchissima» la Guzzi che gode di entrambe le sospensioni regolabili.
1.0
3.5
2.0

Qualità percepita

Su tutte e tre vi sono alti e bassi e ad occhio nudo si può dire che si equivalgono, anche se la Forty-Eight paga mezza stella per la tendenza degli scarichi ad ossidarsi in fretta.
3.0
3.5
3.5

Capacità carico

Ai minimi storici sull’Harley che, oltre a non avere il sellino posteriore, è priva di possibili punti d’ancoraggio, presenti invece sulle due «sfidanti».
1.0
3.0
3.0

Motore

Tre tipologie molto diverse che, a loro modo, piacciono indistintamente. Tutta coppia l’americano, fluido e progressivo l’inglese, aggressivo l’italiano: a voli la scelta, anche se a noi è piaciuto di più il twin della Moto Guzzi.
3.0
3.5
3.0

Trasmissione

Ognuna ha la sua: morbida la cinghia dell’Harley, un po’ scorbutico il cardano della Guzzi, reattiva la catena della Triumph. Il cambio su tutte è discreto, né morbido né rapido però preciso nei passaggi tra un rapporto e l’altro.
3.0
3.0
3.0

Sospensioni

Qui la Bellagio offre decisamente qualcosa in più: entrambe le sospensioni sono regolabili anche idraulicamente. La Bonnie offre il minimo indispensabile, la Forty-Eight nemmeno quello, visto che sulle buche è come se non ci fossero.
1.0
3.5
2.5

Freni

Per le sensazioni offerte e i dati rilevati, la Guzzi delude un po’ perché il doppio disco alla lunga tende a soffrire i chili in più. Meglio l’Harley e anche la Triumph che col passare degli anni hanno fatto progressi: ora hanno impianti potenti e ben dosabili.
3.0
2.5
3.0

Su strada

Imponente e lunga, la Guzzi nel misto conquista i più smanettoni per il buon equilibrio dinamico e il motore grintoso. La Triumph con i cerchi da 17’’ guadagna in agilità e nel misto sfoggia anche una buona precisione. L’Harley paga la scarsa luce a terra: a ogni accenno di piega si gratta tutto quel che c’è.
2.0
4.0
3.5

Versatilità

La mezza stella della Bellagio sulla Bonnie è data dalla propensione al viaggio dell’italiana, anche se le dimensioni contenute dell’inglese sono apprezzate nel misto stretto. Incatenata a un uso extraurbano la «48», scomoda nei lunghi tragitti, limitata in curva.
1.0
3.5
3.0

Prezzo

La Triumph, oltre ad essere la meno cara, offre anche un buon rapporto qualità-prezzo. La Guzzi è invece la più cara, ma si giustifica con una buona cura dei dettagli e una componentistica superiore. L’Harley è la via di mezzo e in più ha il suo irresistibile fascino rétro che le fa perdonare alcuni dettagli «tirati via».
2.0
3.0
3.5

Pregi e difetti

 
Harley-Davidson Sportster 1200 XL 1200X Forty Eight
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Sportster 1200 XL 1200X Forty Eight
Moto Guzzi Bellagio
Moto Guzzi
Bellagio
Triumph Bonneville SE
Triumph
Bonneville SE

PREGI

Risposta del motore, Maneggevolezza, Estetica Prestazioni motore, Ciclistica, Imbottitura sella Erogazione molto fluida, Agilità, Fascino rètro

DIFETTI

Comfort, Luce a terra, Finiture Look anonimo, Freno posteriore esuberante Comfort, Avviamento a volte incerto, Pedane larghe

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