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Prove della redazione

Ducati Hypermotard 796

Fabio Cormio il 07/05/2012 in Prove della redazione
Ducati Hypermotard 796
Ducati Hypermotard 796
803 cc / 59,6 kW (81 CV) / 2 cilindri a L / Euro 3
€ 8990 c.i.m.

Dopo un inizio difficile, la nostra relazione con la bella bolognese è decollata. Forse è un po' troppo morbida, ma tra le curve danza leggiadra

Noo, di nuovo?!". Sbotto esasperato nel casco. Sì. Di nuovo. Andare in giro per la città con la Hypermotard presenta un problema non da poco: con gli specchietti aperti, la fun bike Ducati è larga quanto una Panda. Prenderle le misure è difficile e il risulato è che si continua a urtare i retrovisori delle auto incolonnate. Allo "stoc!" segue l'immancabile colpo di clacson dell'automobilista stizzito, poi le mie scuse e la ripartenza. La scena si ripete molte volte nel tragitto dalla redazione a casa. E pensare che poche ore fa, mentre il direttore sceglieva a chi affidare la 796 per la prova, ho sfoggiato un sorriso smagliante e mi sono adoperato per convincerlo a darla proprio a me. Già mi vedevo saettare nel groviglio del traffico con lo stile aggraziato di uno slalomista altoatesino. Invece son qui bloccato in coda, sembro un cetaceo spiaggiato e ci manca poco che il tamarro che ho di fianco mi metta le mani addosso perchè gli ho sfiorato lo specchietto dell'X5. Comunque, una volta che ci si è messo il cuore in pace e ci si è rassegnati a cambiare i retrovisori (non a caso sono disponibili in optional quelli tradizionali), della Hypermotard emergono i pregi, che sono tanti.

Più standard che Hyper

Prima di tutto, dimenticate la versione 1100: laddove la sorellona era dura, ostica, im- pegnativa, la 796 è morbida, facile, amichevole. A bordo si è ben inseriti (considerando il tipo di moto), la frizione è leggerissima e non si riscontra la ridotta modulabilità che spesso caratterizza le Ducati dotate della frizione APTC. La sella è relativamente bassa (82 cm sono comunque molti in assoluto: per farsi un'idea, la Monster 696 ha il piano seduta a 77 cm dal suolo) e ben imbottita: non è certo una poltrona, sia chiaro, ma non ha nulla a che vedere coi rigidi strapuntini delle motard specialistiche. Insomma, la «piccola» Hyper fa di tutto per facilitare la vita anche a chi è alle prime armi e scrollarsi di dosso quella fama di «moto da iniziati» che accompagna la versione di maggior cubatura. La prima marcia è più lunga di quanto mi ci si aspetterebbe e anche questo va a favore della praticità nell'utilizzo cittadino, oltre a facilitare la vita ai neofiti (visto che diminuisce la tendenza della moto all'impennata). La Hyper smentisce anche la tradizione che vuole le Ducati «senza sterzo»: non gira su se stessa come fanno i maxi scooter, ma nemmeno richiede faticose manovre per fare inver- sione. A proposito di fatica: in generale con la 796 se ne fa poca, ne ho la conferma mentre la spingo, da spenta, nel cortile di casa (se provassi ad accenderla la portinaia mi fulminerebbe!): del resto la Ducati pesa 190 kg col pieno di benzina, un risultato non da poco, quello della stazza contenuta, e sul quale in Ducati hanno lavorato molto: basti pensare che il motore pesa quasi due chili in meno rispetto alla versione 696 e che il telaio è mezzo chilo più leggero di quello che equipaggia la 1100.

Cittadina tra alti e bassi

Mercoledì mattina, dopo aver percorso circa 150 km, si accende la spia della riserva, dandomi la sensazione di aver consumato moltissimo: in realtà non è così. Semplicemente il serbatoio ha una capienza scarsa in assoluto - 12,5 litri -, anche se allineata alla concorrenza. Quindi mi fermo al distributore e tolgo il tappo... che mi resta in mano, perché non è incernierato al serbatoio e non so dove poggiarlo. Piccolezze, certo, ma nell'uso quotidiano la funzionalità è importante. Restando in tema, sarebbe stato graditissimo un vano sottosella in grado di contenere almeno un lucchetto o i guanti, invece non c'è alcuno spazio utile. I giorni passano, il sabato è caldo e soleggiato. Era quello che aspettavo: infilo il casco integrale e mi proietto verso le colline affamato di curve.

Passista veloce

Malgrado l'assenza di un riparo aerodinamico, finché si mantengono velocità da codice, con la 796 non si soffre troppo in autostrada: il motore viaggia rilassato in sesta garantendo, anche sotto i 90 orari, una capacità di ripresa sorprendente. Il passo in avanti rispetto al 696 è evidente: le vibrazioni danno fastidio solo tra i due e i tremila giri. Se in autostrada se la cava meglio del previsto, la 796 ha nel misto il suo terreno di caccia. Con le sospensioni tarate sul morbido (comunque ben sostenute idraulicamente), la Hyper si lascia condurre in scioltezza sul veloce, dove conviene tenere una marcia in più e far scorrere la moto, godendosi l'equilibrio generale della ciclistica. Il feeling si riduce drasticamente quando si cerca il limite, a causa della ripartizione dei pesi che favorisce il retrotreno: il mono si schiaccia, il peso sulla ruota anteriore si riduce drasticamente e la moto diventa imprecisa e sottosterzante. Anche il cambio fatica ad assecondare scalate furiose, impuntandosi spesso. Questo, tuttavia, avviene solo quando si ricerca il limite, guidando come se si fosse in circuito. Perchè in generale la 796 se la cava egregiamente nella guida di buon passo, mettendo in luce ottime velleità di piegatrice (ottimamente supportata in questo dalle Pirelli Diablo di serie). Un plauso anche ai freni, molto potenti ma anche progressivi e modulabili. La mia settimana con la Hyper è finita: se dopo aver provato la 1100 ero rimasto molto scettico, questa 796 mi ha fatto ricredere. Con un motore tanto sfruttabile e un peso così contenuto è, finalmente, una moto divertente davvero e per tutti.

Dati Tecnici

 
Ducati
Hypermotard 796

Motore

2 cilindri a L a 4 tempi, raffreddamento ad aria; alesaggio per corsa 88,0x66,0 mm; cilindrata 803,0 cc; rapporto di compressione 11,0:1. Distribuzione desmodromica a 2 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica, diametro corpi farfallati 45 mm. Capacità serbatoio carburante 12,4 litri. Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione

primaria ad ingranaggi, finale a catena (15/41). Frizione multidisco in bagno d’olio con dispositivo APTC e comando idraulico. Cambio a sei marce.

Ciclistica

telaio a traliccio in acciaio, inclinazione cannotto di sterzo 24°; sospensione anteriore, forcella rovesciata da 43 mm non regolabile, escursione ruota 165 mm; sospensione posteriore, monobraccio in alluminio con ammortizzatore regolabile nel precarico molla e nel freno idraulico in estensione, escursione ruota 141 mm. Cerchi: anteriore 3,50x17”, posteriore 5,50x17”. Pneumatici: anteriore 120/70- ZR17, posteriore 180/55-ZR17. Freni: anteriore a doppio disco semiflottante in acciaio da 305 mm e pinze con attacco radiale a 4 pistoncini e due pastiglie, posteriore a disco singolo in acciaio da 245 mm e pinza a doppio pistoncino contrapposto.

Dimensioni

lunghezza 2120, larghezza nd, altezza sella 825, interasse 1455. Peso a secco 167 kg.

Prestazioni

potenza 59,6 kW (81 CV) a 8000 giri, coppia 75,5 Nm (7,7 kgm) a 6250 giri.

Prestazioni

Il commento del centro prove

La posizione in sella è una via di mezzo tra motard e naked: ottima nella guida rilassata, quanto a distribuzione dei pesi favorisce però il posteriore (45,5-54,5% la distribuzione dei pesi tra avantreno e retrotreno col pilota in sella): a causa del baricentro piuttosto alto e delle sospensioni dalla lunga escursione, nelle prove di frenata abbiamo rilevato notevoli trasferimenti di carico. Gli spazi di decelerazione e arresto, decisamente contenuti, confermano l’ottima modulabilità dell’impianto Ducati. La 796 ha bene figurato nei test di accelerazione e nella «prova sorpasso», impiegando poco più di tre secondi e mezzo per passare da 80 a 130 km/h in sesta marcia: merito dell’eccezionale elasticità del nuovo bicilindrico bolognese di 803 cc. Buono il comportamento della frizione idraulica APTC che ci ha aiutati a spuntare ottimi tempi nelle prove di accelerazione; abbiamo invece notato qualche impuntamento di troppo del cambio in scalata.

Curva di accelerazione

Ducati Hypermotard 796

Condizione della prova

Cielo velato
Vento 1 m/s
Temperatura aria 3°C
Pressione atmosferica 997 mb
Temperatura asfalto 4°C

Rilevamenti

 
Ducati
Hypermotard 796

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 191,7 km/h (34,0 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 12,6 s (170,1 km/h)
0-1000 m 24,5 s (188,9 km/h)
0-90 km/h 3,7 s (53,0 m)
0-130 km/h 6,6 s (142,3 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 3,7 s (214,0 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,3 s (75,0 m)
50-0 km/h 2,3 s (22,9 m)

CONSUMO

Urbano 14,9 km/l
Extraurbano 17,2 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 15,5 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 190,5 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 46,0/54,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 45,5/54,5

Pagelle

 
Ducati
Hypermotard 796

In sella

3.0

La seduta è paragonabile a quella di una naked, col busto inclinato in avanti. Molto largo il manubrio, assurdi gli specchietti.

Comfort

3.0

Nelle brevi e medie percorrenze è più che buono, nonostante il riparo aerodinamico sia del tutto nullo.

Dotazioni

4.0

Leve al manubrio regolabili, frizione antisaltellamento e ottimi pneumatici di primo equipaggiamento.

Qualità percepita

2.5

La 796 è piuttosto spartana: vernici, blocchetti e parti plastiche potrebbero essere più curati.

Capacità carico

0.5

Il sottosella è inesistente, impensabile montare un portapacchi o un bauletto.

Motore

4.5

Una spanna meglio del «vecchio» 696: è molto più elastico e presente ai medi regimi. Godibilissimo.

Trasmissione

3.0

La frizione è morbida e su questo esemplare non abbiamo riscontrato quell’attacco brusco tipico delle Ducati con sistema APTC.

Sospensioni

2.5

La forcella è ben sostenuta idraulicamente e filtra bene le buche. Peccato non sia regolabile. Il mono è troppo morbido.

Freni

3.5

Potenti ma non «esagerati» come sulla 1100. Progressivi, quindi adatti anche ai neofiti.

Su strada

3.5

Molto piacevole nella guida rilassata, asseconda anche un passo svelto. Non ama invece essere portata al limite: le sospensioni entrano in crisi.

Versatilità

3.0

Specchietti a parte, la 796 ha tutte le carte in regola per essere un’ottima city bike: è leggera, maneggevole e scattante. Il suo terreno di caccia è comunque il misto, dove sfodera la buona stabilità. Più faticosa, invece, in autostrada.

Prezzo

3.0

Si paga il blasone, certo, ma c’è anche tanta sostanza. Prevedibilmente manterrà il suo valore nel tempo.

Pregi e difetti

 
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Hypermotard 796

PREGI

Sfruttabilità del motore, Gestibilità freni, Comfort generale

DIFETTI

Specchietti poco pratici, Monoammortizzatore troppo cedevole

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