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Prove della redazione

Ducati Hypermotard 1100 , KTM 950 Supermoto R

Andrea Padovani il 11/07/2012 in Prove della redazione
Ducati Hypermotard 1100 , KTM 950 Supermoto R
Ducati Hypermotard 1100
1.078 cc / 66,0 kW (90 CV) / 2 cilindri a L a 4 tempi / Euro 3
12.190 €
KTM 950 Supermoto R
942,0 cc / 72,0 kW (97,9 CV) / 2 cilindri a V di 75° / Euro 3
n.d.

Tradizione stradale da un lato, fuoristradistica dall'altro, filosofie opposte che si incontrano nel terreno comune delle maxi motard. Ed è subito sfida

A volte gli opposti si incontrano. Da un lato la plurititolata casa italiana che ha fatto delle maxi sportive carenate un simbolo. Dall'altro la KTM, che nel gergo motociclistico è sinonimo di polvere, tasselli e derapate. In mezzo il vuoto. Due universi talmente lontani da essere inconciliabili. Almeno fino ad oggi. Chi l'avrebbe mai detto che Ducati e KTM si sarebbe scontrate su un terreno comune? Stiamo parlando delle maxi supermotard, ultima evoluzione di quel fenomeno che nacque quasi per scherzo da un gruppo di pionieri che installarono cerchi, pneumatici e freni stradali su moto da off-road. Oggi la questione è ben diverso. Le supermotard nascono da un foglio bianco e come nel caso della Hypermotard 1100 e della 950 Supermoto R sfoggiano personalità e appeal ben definiti tutt'altro che sovrapponibili, pur contando su caratteristiche di base simili. Il riferimento è al propulsore che per entrambe è un bicilindrico a V (a L nell'italiana), al telaio a traliccio in tubi di acciaio e alla componentistica di pregio.

Puro piacere di guida

Il resto è... spettacolo. Già, perché fin dal primo contatto si intuisce che il tema maxi-motard è stato sviluppato in maniera molto differente. A spingere sul pedale del racing è stata soprattutto la Ducati che, nel caso della Hypermotard, non è scesa a compromessi. Se vi capita di passare davanti a un concessionario «in rosso» fermatevi, entrate, saliteci sopra e capirete: la moto letteralmente scompare sotto di voi e vi rimane solo un manubrio da stringere quale prolungamento della ruota anteriore. La sella, poi, è uno tramite per sentire la ruota posteriore e nulla di più. «L'essenziale fatto moto» insomma. Esattamente quello che ci si sarebbe aspettato dalla KTM, forte della sua tradizione racing nel segmento motard. E invece in Austria hanno pensato di smussare gli spigoli, realizzando una moto che per feeling ricorda più una naked. Non fosse altro per la comoda e accogliente sistemazione in sella: il pilota risulta più inserito nella sagoma del veicolo che lo ospita con volumi meno risicati e una triangolazione sella-pedane-manubrio più da stradale che da motard. Il risultato è che bastano pochi metri di guida per capire tutto o quasi della bicilindrica austriaca, una moto che gira e rigira tra le mani come fosse una bicicletta, che esegue ogni ordine in maniera rapida e impeccabile e che diverte tantissimo proprio perché sincera e diretta nelle reazioni. Per la Ducati il discorso è più complicato; se infatti siete «motardisti» in erba l'Hypermotard sulle prime vi lascerà di stucco. Se paragonata alla rivale, vi ritroverete tra le mani una moto che alle basse andature è poco amichevole e duttile, difficile da interpretare nelle sue reazioni da vero purosangue. La musica cambia se «date gas» e non avete timori reverenziali. Solo allora la Ducati diventa fonte inesauribile di godimento, una spada che incide l'asfalto con la precisione di un bisturi e la stabilità di una GP; basta osare e spingere con decisione sul gas per far lavorare a dovere le sospensioni tarate per garantire adeguato sostegno nella guida sportiva. Si rivelano infatti sempre ben sostenute di idraulica, quasi troppo se consideriamo lo stato delle strade italiane. In presenza di sconnessioni infatti non sempre riescono a copiare il fondo. Risultano invece perfette in pista dove non rimane che esagerare e assaporare il gusto della piega. In staccata la Ducati non sbava di un millimetro così come in uscita di curva il gas deve essere usato per chiudere la traiettoria, innescando lievi derapate di potenza che risultano sempre perfettamente gestibili anche per la linearità di erogazione del propulsore ai medi regimi.

Meno estrema l'austriaca

Al contrario la taratura meno racing delle sospensioni della Supermoto permette una guida efficace su strada, anche quando si procede di buon passo, salvo poi mostrare il fianco se si esagera in uscita di curva e in staccata quando si forza. Tendenza che si amplifica in pista: i trasferimenti di carico sono più evidenti, in frenata come in accelerazione, e nei rapidi cambi di direzione - quando si cerca la prestazione massima - non è raro registrare qualche scompenso d'assetto. Già, prestazioni: i due bicilindrici, per la vitalità che tirano fuori ai medi, non fanno rimpiangere unità con più CV. Fuori dalle curve la «castagna» è tale che si fatica a tener giù la ruota anteriore, soprattutto con l'italiana, avvantaggiata dal peso più contenuto e dalla maggior coppia del bicilindrico. L'allungo non è da urlo per entrambe anche se la KTM si avvantaggia sulla rivale grazie ad un migliaio di giri utili in più. Il feeling di guida delle due moto rispecchia anche il comportamento in frenata; il doppio disco della Ducati - supportato da una forcella granitica - rasenta la perfezione nel'uso sportivo, potentissimo e pronto quanto basta, modulabile e resistente anche alle strapazzate in pista. Più gentile nell'attacco l'impianto della KTM che per dare il massimo richiede un po' di pressione in più sulla leva; in compenso la modulabilità è ai livello della rivale.
È la massima espressione della casa italiana in tema di maxi sportive, la moto che raccoglie l'eredità della mitica e bellissima 916 prima ancora di quella della più recente 999. Dopo i lusinghieri risultati di vendita del 2007, nel 2008 avrà il difficile compito di battere le giapponesi nel Mondiale SBK. Dalla sua, soluzioni uniche nel panorama motociclistico: le più famose sono senza dubbio il bicilindrico con architettura a L e la distribuzione Desmodromica, la stessa impiegata nella Hypermotard. Questa prevede l'apertura e la chiusura delle valvole affidate a dei bilancieri, a loro volta azionati da camme. Ciò consente l'eliminazione delle classiche molle di richiamo e il raggiungimento di regimi di rotazione più elevati. Un mezzo estremamente sofisticato e performante in grado di scontrarsi ad armi pari con le più potenti quattro cilindri giapponesi (le comparative su Dueruote 23 e 25), forte di una ciclistica estremamente specialistica e di una componentistica racing. Un mezzo senza compromessi che come l'Hypermotard si apprezza soprattutto nell'uso in pista, meno su strada a causa del comfort non proprio elevato.
La SMR 450 è il riferimento nell'ambito del motard targato KTM e deriva - come normalmente accade - dalla versione da cross. Si tratta di una moto pronto-gara non omologata per l'utilizzo stradale, spinta da un monocilindrico monoalbero a 4 valvole (i modelli 2008 saranno invece bialbero) installato su un telaio monoculla sdoppiata. Come da tradizione KTM, sfoggia il sistema PDS per l'ammortizzatore posteriore, che è privo quindi di leveraggio progressivo. La funzione di smorzamento è affidata all'ammortizzatore stesso. Una moto che rappresenta in maniera chiara la tradizione della Casa austriaca, proiettata n questi ultimi anni verso nuovi terreni da conquistare, a partire da quello delle naked stradali con la 990 Super Duke. Ma l'avanzata della KTM pare senza limiti; ai saloni autunnali si dovrebbe vedere la versione definitiva della RC8, la maxi carenata sviluppata per il Mondiale SBK, mentre inizierà la commercializzazione della X-Bow, l'originalissima auto che interpreta perfettamente la filosofia di Mattighofen, mezzo a cui abbiamo dedicato ampio spazio sul numero 27 di Dueruote.
Abbiamo approfittato del test delle due motard per provare sul campo le nuove Dunlop Sportmax Qualifier RR. Si tratta di gomme nate per equipaggiare le maxi e medie sportive stradali, caratterizzate dalla doppia mescola per la spalla e per il centro del battistrada. A trarre il maggior giovamento dal nuovo equipaggiamento è stata soprattutto la KTM che di serie monta i Pirelli Scorpion Sync, un semitassellato di estrazione enduristica poco adatto alla pista. I Qualifier hanno messo in mostra un'ottima resa rivelando anche buona tenuta sulla distanza. In compenso lo sterzo ha evidenziato una maggior sensibilità, innescando lievi ondeggiamenti in rettilineo superata la soglia dei 160-170 km/h.

Dati Tecnici

 
Ducati Hypermotard 1100
Ducati
Hypermotard 1100
KTM 950 Supermoto R
KTM
950 Supermoto R

Motore

2 cilindri a L a 4 tempi 2 cilindri a V di 75° a 4 tempi

Raffreddamento

ad aria a liquido

Alesaggio corsa

98,0x71,5 mm 100,0x60,0 mm

Cilindrata (cc)

1.078 cc; 942,0 cc

Rapporto di compressione

10,5:1 11,5:1

Distribuzione

Desmodromica monoalbero a camme in testa con comando a cinghia e 2 valvole per cilindro bialbero a camme in testa con comando a catena e 4 valvole per cilindro

Alimentazione

a iniezione elettronica a carburatori Keihin CVRD 43

Lubrificazione

a carter umido a carter secco

Serbatoio (litri/riserva)

12,4 litri 14,5 litri

Frizione

multidisco a secco e comando idraulico multidisco in bagno d’olio e comando idraulico

Telaio

a traliccio in tubi telaio a traliccio in tubi

Materiale

acciaio acciaio

Sospensione ant/regolazioni

forcella rovesciata da 50 mm completamente regolabile forcella rovesciata da 48 mm completamente regolabile

Sospensione post/regolazioni

monobraccio con monoammortizzatore completamente regolabile forcellone con mono ammortizzatore completamente regolabile

Escursione ruota ant/post

165 mm/ 141 mm 200 mm/ 210 mm

Pneumatico ant/post

anteriore 120/70-ZR17, posteriore 180/55- ZR17 Ante. 120/70-ZR17, post. 180/55- ZR17

Freno anteriore

a doppio disco in acciaio da 305 mm e pinze monoblocco con attacco radiale a 4 pistoncini a doppio disco in acciaio da 305 mm e pinze con attacco radiale a 4 pistoncini e quattro pastiglie

Freno posteriore

a disco singolo in acciaio da 245 mm e pinza a doppio pistoncino. a disco singolo in acciaio da 240 mm e pinza a doppio pistoncino

Lunghezza

2.12 n.d.

Altezza sella

845 865

Interasse

1.455 1.51

Peso a secco

179 kg 191 kg

Potenza max/giri

66,0 kW (90 CV) a 7.750 giri 72,0 kW (97,9 CV) a 8.000 giri

Coppia max/giri

102,9 Nm (10,5 kgm) a 4.750 giri 94,0 Nm (9,6 kgm) a 6.500 giri

Prestazioni

Il commento del centro prove

Siamo di fronte alle moto più ostiche per quanto riguarda la prova di accelerazione: è infatti praticamente impossibile evitare l’impennata almeno nelle prime due marce. Questo soprattutto con la Ducati, dotata di un motore più corposo ai bassi e di un peso decisamente minore (-9 kg). Anche per questo i tempi ottenuti dalle due maxi motard non sono eccezionali; per spuntare la prestazione massima è di fatto necessario inserire la seconda pochi metri dopo il rilascio della frizione, perdendo inevitabilmente decimi preziosi. Penalizzante anche l’aerodinamica, con il pilota completamente esposto all’aria. Da segnalare che entrambe le moto transitano sul traguardo dei 1000 m già praticamente alla velocità massima. Nella prova di sorpasso, grazie alla forza ai medi, è la Ducati a dominare, così come in quella di frenata dove la Hypermotard è il nuovo riferimento.

Curva di accelerazione

Ducati Hypermotard 1100 , KTM 950 Supermoto R

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 2 m/s
Temperatura aria 24°C
Pressione atmosferica 1.010 mb
Temperatura asfalto 38°C

Rilevamenti

 
Ducati Hypermotard 1100
Ducati
Hypermotard 1100
KTM 950 Supermoto R
KTM
950 Supermoto R

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 207,5 (31,6 s) 208,8 (32,1 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 11,9 s (182,2 km/h) 12,4 s (179,0 km/h)
0-1000 m 22,9 s (204,1 km/h) 23,4 s (205,6 km/h)
0-90 km/h 3,0 s (40,2 m) 3,7 s (49,3 m)
0-130 km/h 5,4 s (109,5 m) 6,1 s (122,1 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 5,1 s (149,7 m) 6,5 s (190,6 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,2 s (71,7 m) 2,4 s (77,6 m)
50-0 km/h 2,3 s (22,7 m) 2,4 s (23,8 m)

CONSUMO

Extraurbano 18,8 km/l 16,5 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 16,2 km/l 15,9 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 195,5 kg 204,5 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 47,5/52,5 49,0/51,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 45,0/55,0 45,5/54,5

Pagelle

 
Ducati Hypermotard 1100
Ducati
Hypermotard 1100
KTM 950 Supermoto R
KTM
950 Supermoto R

In sella

Ducati Hypermotard 1100: tanto estrema da disorientare, ma perfetta per la guida impegnata.
KTM 950 Supermoto R: accogliente quasi come una naked, regala feeling fin dai primi metri.
2.0
3.5

Comfort

Ducati Hypermotard 1100: meglio sorvolare e concentrarsi sulla guida, il suo forte.
KTM 950 Supermoto R: pecca solo nella protettività, per il resto siamo ad un buon livello.
1.5
3.5

Dotazioni

Ducati Hypermotard 1100: la Ducati è un inno all’essenzialità, ma quel che c’è è da urlo.
KTM 950 Supermoto R: anche in Austria non hanno badato a spese allestendo la Supermoto.
4.5
4.5

Qualità percepita

Ducati Hypermotard 1100: la solita, esemplare, elevata cura a cui la Casa italiana ci ha abituato.
KTM 950 Supermoto R: nessun difetto o caduta di stile, voto elevato come per la rivale.
4.5
4.5

Capacità carico

Ducati Hypermotard 1100: c’è un portaoggetti ma è come non averlo: il resto è disperante.
KTM 950 Supermoto R: sulla sella qualcosa si può sistemare e c’è un vano accettabile.
1.5
2.5

Motore

Ducati Hypermotard 1100: pronto sotto, vigoroso e dalle buone prestazioni: l’ideale per questa moto.
KTM 950 Supermoto R: paga qualcosa al diretto rivale, ma nella guida convince ugualmente.
4.0
3.5

Trasmissione

Ducati Hypermotard 1100: cambio ottimo, frizione pure e finale senza macchia; perfetta.
KTM 950 Supermoto R: anche la KTM si difende alla grande; migliorabile solo il cambio.
5.0
4.5

Sospensioni

Ducati Hypermotard 1100: perfette in pista e nella guida brillante, soffrono sulle sconnessioni.
KTM 950 Supermoto R: sono l’ideale per la guida stradale, meno quando si cerca la prestazione.
3.0
3.0

Freni

Ducati Hypermotard 1100: il massimo che ci sia capitato di testare fino ad ora.
KTM 950 Supermoto R: promossi, ma non al livello di quelli della rivale.
5.0
4.0

Su strada

Ducati Hypermotard 1100: nella guida esalta, specie nel misto, il massimo del divertimento.
KTM 950 Supermoto R: meno estrema ma pur sempre godibile tra le curve.
4.5
3.5

Versatilità

non disponibile
0.0
0.0

Prezzo

Ducati Hypermotard 1100: 11.500 euro sono una follia? No, se per voi l’adrenalina non ha prezzo.
KTM 950 Supermoto R: 12.000 euro, prezzi e qualità simili, appeal diversi. A voi la scelta.
3.0
3.0

Pregi e difetti

 
Ducati Hypermotard 1100
Ducati
Hypermotard 1100
KTM 950 Supermoto R
KTM
950 Supermoto R

PREGI

Guida al limite, Frenata, Erogazione ai medi Feeling di guida, Maneggevolezza, Taratura sospensoni

DIFETTI

Comfort Guida al limite

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