Aprilia Scarabeo 400 Light, Aprilia Atlantic 400 Sprint

Chi di questi tempi si propone di acquistare uno scooter deve valutare una vasta gamma di caratteristiche tecnico-estetiche e, non ultimo, districarsi tra le tante cilindrate disponibili. Vanno poi considerati fattori non secondari, come i costi d'acquisto e di mantenimento e le limitazioni legate al tipo di patente. Proprio in considerazione di queste ultime problematiche - ovvero costi e limitazioni - tra le Case si è diffusa la «moda» dei 400 cc, scooter che possono essere guidati dai diciottenni in possesso di patente A2 e piuttosto economici a livello assicurativo e di bollo. L'Aprilia, che insensibile a queste tematiche proprio non è, in questo inizio d'anno ha rilanciato, offrendo la doppia proposta Scarabeo 400 e Atlantic Sprint 400, due scooter che trascendono la destinazione cittadina per abbracciare anche percorsi di più ampio respiro.

Il lezioso e il classico

Il primo è un veicolo originale nel design e nelle forme, rifinito con particolari ricercati quali il frontale con plexiglass regolabile e - nella versione da noi provata - la sella dal look scamosciato. Più tradizionale nella linea l'Atlantic, caratterizzato da volumi più abbondanti sia all'avantreno sia al retrotreno. Ma al di là del look, ciò che distingue i due Aprilia è la dimensione dei pneumatici. Il differente equipaggiamento, infatti, oltre ad avere ripercussioni nella guida, incide anche sulla funzionalità: laddove nell'Atlantis la ruota posteriore «piccola» e i volumi abbondanti delle sovrastrutture permettono di realizzare un vano sottosella di dimensioni notevoli (compresa una «nicchia» nella parte posteriore), le scelte fatte per lo Scarabeo lo rendono meno brillante dal punto di vista della praticità. Il sottosella di quest'ultimo - a cui si accede sbloccando la sella mediante il comodo pulsante sul telecomando - è infatti più contenuto nei volumi, anche se la forma è più regolare. Sempre al posteriore, entrambi gli scooter Aprilia montano un portapacchi che integra le comode maniglie per il passeggero, ben sagomate anche per essere sfruttate in manovra o per issare il veicolo sul cavalletto centrale. A proposito di cavalletto centrale, sullo Scarabeo è troppo basso da terra e toccare nel sali/scendi dai marciapiedi è facile. A completare la dotazione una coppia di piccoli vani nel retroscudo, protetti da uno sportello con serratura. La diversa estrazione ed impostazione dei due scooter, emerge in maniera lampante quando ci si accomoda in sella. Lo Scarabeo offre una posizione di guida di stile motociclistico con busto eretto, manubrio piuttosto «sotto» e rialzato e gambe centrate sulla pedana. Più contratta la sistemazione sull'Atlantic, sella e pedana non sono molto distanti tra loro e il manubrio basso e marcatamente sagomato non favorisce il relax, soprattutto se il pilota è di statura elevata.

Ruote alte e basse

Questa impostazione incide anche sulle caratteristiche di guida che sono quelle di un classico scooter a ruote basse. L'agilità, specie alle basse velocità, è elevata; lo sterzo è leggero e preciso tanto da consentire agevolmente le manovre al limite della velocità di equilibrio. Convince la forcella, in grado di filtrare bene le asperità e di offrire anche un buon sostegno. Meno a punto invece gli ammortizzatori che, specie sul pavé, faticano a digerire i colpi più duri. La ciclistica trova dei partner eccellenti nel propulsore - sempre pronto nella risposta e vigoroso nella progressione - e nella trasmissione: la frizione è morbida nell'attacco e il variatore ben tarato per esaltare le caratteristiche del mono. L'Atlantic risulta meno solido al salire della velocità dove non è difficile innescare qualche ondeggiamento, specie se il fondo si presenta sconnesso. Più performante e stabile lo Scarabeo. La sicurezza che infonde è elevata, tanto che il comportamento dinamico richiama quello di una moto. L'avantreno è stabile e preciso a qualsiasi andatura, anche se questo si traduce poi in una certa pesantezza quando la velocità si riduce come in città. Nello stretto lo sterzo deve essere gestito con una certa forza, anche per contrastare una certa tendenza a cadere all'interno della curva. Certo, nel comportamento dinamico dello Scarabeo un ruolo importante è giocato dai pneumatici di maggior diametro: un vantaggio che si avverte soprattutto in appoggio e che invita comunque a guidare con piglio più deciso. Le valutazioni sul propulsore e sulla trasmissione invece non si discostano da quelle fatte per l'Atlantic, così come per la sospensione posteriore: anche qui, ai vantaggi di guida offerti dalla taratura rigida si contrappone una certa tendenza a «scalciare» sulle asperità più accentuate. Simili le valutazioni anche sugli impianti frenanti, in entrambi gli scooter progettati con sistema combinato. Nonostante lo Scarabeo sia dotato di un doppio disco anteriore (contro quello singolo dell'Atlantic) il feeling rimane simile, tarato prevalentemente per andare incontro alle problematiche dei neofiti. La potenza infatti non è elevata, nemmeno agendo su entrambe le leve con forza; in compenso la modulabilità non presta il fianco a critica. Un'ultima annotazione merita il comfort di marcia, di buon livello su entrambi gli scooter Aprilia. La protezione aerodinamica è buona sia nell'Atlantic sia nello Scarabeo, anche se quest'ultimo merita una valutazione più elevata grazie alla porzione di plexiglass regolabile. L'Atlantic è inoltre penalizzato dalla forma della pedana che porta la parte inferiore delle gambe a sporgete dalla sagoma del veicolo.