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Non c'è il desmo? E chi se ne frega! La Ducati Panigale V2 è una moto spettacolare
La nuova Panigale V2 è una moto efficace e intuitiva, con una triangolazione di bordo eccellente. Ed è la dimostrazione pratica che con 120 CV ci si può divertire alla grande anche in pista
Con quello che equipaggia la nuova Ducati Panigale V2, Ducati presenta il suo quarto motore completamente nuovo in poco meno di sette anni. Il nuovo bicilindrico a V di 90 gradi che equipaggia la Panigale V2 si chiama semplicemente V2 ed è una unità estremamente versatile che ha e avrà la funzione di piattaforma per equipaggiare diversi modelli della casa di Borgo Panigale. La nostra prima presa di contatto con questa inedita unità propulsiva è stata in sella alla nuova Multistrada V2 ed ora siamo volati a Siviglia, nel nuovissimo tracciato andaluso, per testarlo nella sua declinazione più aggressiva e performante, quella da 120 CV a 10.750 giri con 93,3 Nm di coppia a 8.250, vestito dalle splendide carene della nuova Panigale V2S 2025.

MOTO TUTTA NUOVA. SORPRESA: NON C'E' IL DESMO!
La Panigale V2 nasce da un foglio bianco e rompe, per certi versi quasi completamente, con il passato e con la precedente versione dotata del motore superquadro da 955 cc.
Il nuovo V2 sfoggia una cilindrata di 890 cc e perde, per scelta tecnica accuratamente ponderata come vedremo più avanti, la distribuzione desmodromica, con il chiaro obiettivo di essere un propulsore globalmente meno complesso nella costruzione e meno costoso nella manutenzione, con intervalli per i tagliandi più lunghi tra loro.
Guadagna però, prima moto in questo segmento a dotarsene, un sofisticato sistema di fasatura variabile IVT che lavora sulle valvole di aspirazione per permettere al motore di erogare sempre la massima coppia disponibile ad ogni regime di rotazione. Teoria confermata dal fatto che Ducati dichiara che il suo propulsore mette a disposizione il 70% di coppia massima già a 3.000 giri. Le sofisticate tecnologie progettuali e costruttive hanno permesso al nuovo V2 di diventare una dei motori più leggeri mai prodotti da Ducati. Perde infatti quasi dieci chili sulla bilancia rispetto al precedente superquadro per una diminuzione complessiva di oltre 17 chili tra la precedente Panigale V2 e la versione 2025.
Motore che trova posto, ruotato posteriormente di circa 20 gradi per una più corretta distribuzione dei pesi e per lasciare maggior agio alla ciclistica, in un bel telaio monoscocca in alluminio che ha anche la funzione di airbox, diventandone parte stressata della ciclistica. Sulla versione S che ho provato per sei lunghi turni in pista, le sospensioni sono raffinate Ohlins pluriregolabili con forcella NIX30 con steli di 43 mm e ammortizzatore che lavora su un inedito forcellone bibraccio in alluminio che ha un forte richiamo a quello della sorellona V4.

DUCATI PANIGALE V2: DESIGN ED ELETTRONICA
Di solito spendo poche parole per valutare il design, che ritengo essere sempre un punto di vista estremamente soggettivo. La Panigale V2 però ha in qualche modo rubato un po’ il mio cuore. Ha linee tese e moderne con un forte richiamo al design della superbike di casa, la V4, pur mettendo in campo una evidente personalità tutta sua. Luci anteriori sottili ed aggressive, andamento delle carene estremamente armonico, ho apprezzato la scelta di non dotare la Panigale V2 delle ormai irrinunciabili ali aerodinamiche visto che le prestazioni globali non ne giustificano la presenza, con il nuovo serbatoio dalle forme davvero azzeccate e funzionali alla guida in pista. Su tutto poi la coda, che potrebbe essere tenuta sulla scrivania come oggetto di design. Bella, mi è proprio piaciuta!
Il pacchetto elettronico è quanto di più ricco ci si possa aspettare per il segmento di appartenenza. La piattaforma inerziale a sei assi gestisce i sistemi di ausilio alla guida a cominciare da comando del gas ride by wire che agisce su corpi farfallati da 52 mm di diametro. La Panigale V2 mette a disposizione del pilota 4 riding mode con impostazioni dell’elettronica predefinte ma tutte personalizzabili. Si possono variare le modalità di intervento del sistema ABS cornering su tre livelli, del controllo di trazione su otto livelli, dell’antiwheelie e tre livelli di risposta del motore con quella low che riduce la potenza a 95 cavalli ideale per la guida su superfici a scarsa aderenza.
Il nuovo sistema di cambio elettronico, che deriva da quello della sorella maggiore V4, perde la cella di carico a tutto vantaggio di un feeling di cambiata più diretto e preciso. Tutte le informazioni sui setting dell’elettronica sono sotto gli occhi del pilota rimandate da un bel pannello TFT da 5 pollici a colori che offre la possibilità di scegliere tra tre layout diversi con uno dedicato alla guida in pista. Le impostazioni sono intuitive e facilmente gestibili tramite il comando posizionato sulla parte sinistra del manubrio leggermente inclinato verso sinistra per rendere le operazioni più agevoli anche con i guanti indossati.

DUCATI PANIGALE V2: LE IMPRESSIONI DI GUIDA
Fatte quindi le dovute presentazioni, vediamo di capire cosa è in grado di regalare a livello di emozioni e di feeling la guida in pista della nuova Panigale V2. Alla presentazione stampa gli uomini in rosso hanno sottolineato quanto la riduzione della potenza non abbia praticamente influito sulla prestazione pura tra i cordoli.
La sportiva media bolognese mette proficuamente a frutto la significativa perdita di peso e la facilità di guida andando a compensare i cavalli che vengono a mancare facendo segnare tempi sul giro praticamente equivalenti a quelli della precedente versione, risultando oltretutto globalmente meno affaticante, più intuitiva e alla portata di piloti di diverse estrazioni. Tant’è che i due piloti ufficiali della MotoGp, Marc Marquez e Pecco Bagnaia avranno a disposizione due Panigale V2 per tutta la stagione per potersi allenare su circuiti particolarmente tortuosi dove le V4 sarebbero dei pesci fuor d’acqua.
Una volta a bordo la prima cosa che mi ha colpito è stata una triangolazione che non mi aspettavo. Il manubrio è posizionato abbastanza alto e aperto rispetto allo standard delle sportive medie. Chiara la scelta mirata a rendere l’utilizzo stradale non eccessivamente affaticante. Bene la posizione delle pedane e l’altezza della sella che mettono il pilota in una posizione sportiva ma comoda. Segnalo anche una buonissima abitabilità longitudinale che permette di spostare il sedere verso la parte posteriore della sella per mettersi agevolmente in carena accucciandosi dietro al cupolino dalla forma molto racing.
La pista dove abbiamo testato al nuova Panigale è un tracciato che ha pochi mesi di vita, estremamente tecnico e con molti punti dove la traiettoria ideale risulta coperta da accentuati saliscendi. Necessita quindi di un minimo di apprendistato prima di poter iniziare a mettere alla frusta la media italiana. Condizione ottimale per valutare la facilità di guida e le capacità del motore di assistere il pilota quando ancora non si conoscono i rapporti corretti per affrontare le diverse sezioni della pista.

UNA SPORTIVA FACILE E INTUITIVA
In questo sono sicuro che la Panigale V2 sia una delle moto più efficaci ed intuitive che mi sia capitato di testare di recente. La spinta del V2 è sempre costante, manca forse un po’ di cattiveria nella ultima parte del contagiri tipica dei motori dall’animo più racing, ma fa strada richiedendo di inserire il rapporto successivo qualche decina di giri prima dell’intervento del limitatore. Che è comunque in grado di sostenere quando inserire il rapporto successivo per qualche decina di metri prima di dover scalare ancora prima dell’ingresso della curva successiva risulterebbe poco efficace. Cambio che funziona alla grande con una precisione da riferimento e la corretta corsa della leva. L’attacco al punto di corda è preciso e puntale e gli angoli di piega che si possono raggiungere non trovano un limite nel contatto delle pedane con l’asfalto che toccano mai.
In questo frangente la forma del serbatoio agevola molto fornendo un solido appoggio all’avambraccio e rendendo la posizione di hanging off poco affaticante. L’anteriore è rigoroso, forse avrei gradito un setting della forcella leggermente più sostenuto visto che nella frenante più intense la Panigale tendeva ad accucciarsi un po’ troppo velocemente, ma la possibilità di regolarla permette di ovviare al problema.
I cambi di direzione richiedono pochissimo impegno fisico e risultano estremamente facili ed intuitivi. La V2 affronta i destra-sinistra mostrando uno dei lati più divertenti della sua guida: proprio in un tracciato così tecnico come quello andaluso di Siviglia la media Ducati regala sempre e solo sorrisoni nel casco. La potenza di 120 cavalli e la buona disponibilità di coppia ad ogni completa riapertura del gas, evidente l’efficacia del sistema di fasatura variabile, non fanno mai rimpiangere una cavalleria superiore mettendo in condizione il pilota di inanellare diversi turni di guida senza arrivare mai con il fiato corto.
Tutto il pacchetto elettronico lavora alla grandissima mettendo in campo una logica di funzionamento che non tarpa mai le ali al bicilindrico italiano. Anche il sistema cornering dell’abs ha una taratura che permette di tirare frenate assassine senza percepire mai anomale pulsazioni alla leva ne tagli di sicurezza che sporcano la frenata. Potenza e consistenza di risposta della leva a manubrio non danno mai segni di calo anche dopo molti passaggi a ritmo alto e il manubrio alto aiuta a ridurre il trasferimento del peso del pilota verso l’anteriore stancando meno. Scegliendo il layout racing del dashboard si ha poi la possibilità di intervenire sulla soglia di intervento degli ausili elettronici anche durante la guida facendoti sentire un pilota vero.
Per il test della sua nuova Panigale V2, Ducati ha scelto di equipaggiare le moto di pneumatici Pirelli slick. Gomme evidentemente straordinarie ma a mio modo di vedere la scelta ha in qualche modo snaturato un po’ l’idea che sta alle spalle dello sviluppo della nuova media sportiva italiana. Il cliente che la sceglie credo lo faccia anche in virtù della sua grande adattabilità e, in quanto magari appassionato di guida in pista, nella stragrande maggioranza dei casi se decidesse di concedersi qualche giornata di track day raggiungerebbe il circuito in sella alla moto, con quindi il verosimile obbiettivo di utilizzarla con gomme, anche super sportive, ma omologate per l’utilizzo su strada.
Sarei stato quindi curioso di testare la Panigale V2 nella stessa configurazione nella quale verrà probabilmente utilizzata dalla maggior parte dei suoi acquirenti. Condizione che speriamo di replicare prima possibile sul nostro circuito di Vairano. E non nascondo la curiosità di provarla anche su strada dove ho la sensazione che la nuova Panigale V2 sia in grado di dare enormi soddisfazioni e un grande piacere di guida.

DUCATI PANIGALE V2: CONSIDERAZIONI FINALI E PREZZO
In conclusione la nuova Panigale V2 risulta essere un progetto davvero centrato in grado di destare la curiosità di un’ampia clientela fatta non solo di appassionati del marchio bolognese. La decisione di abbandonare l’iconica distribuzione desmodromica trovo non abbia alcuna ripercussione negativa quando si decide di acquistare una moto come compagna nella vita di tutti i giorni.
Per gli incontentabili è disponibile un kit "time attack" che porta la potenza a 126 cavalli e riduce il peso di ulteriori 4,5 kg, credo sia una scelta condivisibile e sensata nell’ottica di avere in listino una moto performante in grado di accontentare si il pilota esperto che vuole divertirsi senza dover per forza avvicinare impegnative potenze da superbike replica, ma allo stesso tempo chi si avvicina per la prima volta al segmento delle sportive stradali che strizzano volentieri l’occhio ai cordoli.
Per mettere il garage la nuova Panigale V2S servono 19.190 euro che scendono a 16.790 per la versione di accesso. Senza dubbio una bella cifra adeguata però ad un progetto completamente nuovo per una moto ricca di tecnologia, molto ben realizzata e che permette di entrare nell’ambito mondo delle moto made in Borgo Panigale.

















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Ducati Panigale V2
- km: 2648
- anno: 2023
- luogo: Seriate
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