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Wottan Rebbe 401: è davvero una copia?
Esteticamente simile ma tanto diversa nella sostanza. Wottan Rebbe 401 ha ripreso la linea stilistica della Husqvarna Svartpilen, rispetto alla quale ha un motore a due cilindri e un’impostazione più sportiva: ma soprattutto un prezzo più contenuto
Non è una novità, anzi è quasi una tradizione: i prodotti dallo stretto legame con la Cina riprendono l'estetica (e a volte non solo) delle moto europee o giapponesi. Questo è quel che si direbbe della Wottan Rebbe 401, che peraltro del tutto cinese non è perché si tratta di un marchio spagnolo con produzione in Cina, un mix inusuale.
Wottan ha scelto di riprendere il riferimento alla cilindrata (401) e l'impostazione stilistica della Husqvarna Svartpilen 401, una moto talmente particolare che è impossibile non accorgersene. Comunque non lo considererei un male, soprattutto se piace quel concetto di stile. E poi bisogna guardare alla sostanza, piuttosto diversa dalla moto austro-svedese dato che la Rebbe 401 ha un motore bicilindrico e anche una impostazione delle sospensioni più rigida, che la avvicina piuttosto alla sportività della Vitpilen... ma analizziamola con calma.
Simile ma piacevole
Come dicevo, prendere (tanto) spunto non è sempre un male. Se lo si fa bene si riesce ad ottenere comunque un buon risultato e nel complesso la Rebbe ha solo un elemento fuori posto: il faro. Come lo guardi - davanti, tre quarti o di lato - risulta sempre troppo piccolo e sproporzionato rispetto alle dimensioni complessive della moto; peraltro risulta anche poco potente. Ma dalla forcella in poi è tutto in ordine. Il serbatoio molto lineare, senza particolari svasi o rotondità, si collega bene alla sella caratterizzata dalle imbottiture a guscio di tartaruga nella zona del guidatore. E con la sella finisce anche la moto, visto che il parafango posteriore è collegato direttamente al forcellone.
Se insomma si mette una mano a coprire il faro tutto il resto è in armonia. Non è curata nei dettagli come una Husqvarna e non ha un telaio a traliccio, anche il motore ben in vista non sembra particolarmente integrato nello studio dell’estetica, ma nemmeno stona nella linea complessiba della Rebbe.

Bicilindrico per patente A2
Una volta in sella è più facile smettere di parlare di Husqvarna: la Wottan sa differenziarsi davvero bene. Partiamo dal motore, un bicilindrico parallelo 8 valvole in grado di erogare 42,8 CV a 9.500 giri/min e 34 Nm a 8.000 giri/min, gestiti da un cambio a 6 rapporti.
La ciclistica conta su un telaio in acciaio e sospensioni con forcella da 37 mm a steli rovesciati, mentre il mono, montato molto inclinato ma senza leveraggio, è regolabile nel precarico. Purtroppo, non sono riportate le escursioni. Ottimo sulla carta l'impianto frenante: doppio disco anteriore da 300 mm con pinze ad attacco radiale, e dietro un disco singolo da 240 mm. Gli pneumatici montano su ruote da 17” con misure 120/70 all’anteriore e 160/60 dietro.

Non solo per iniziare
Come tutte le "piccole" cilindrate, anche la Rebbe 401 è una moto nel complesso facile. Non è leggerissima: anche a causa del bicilindrico arriva a pesare 180 kg a secco, quindi intorno ai 200 kg in ordine di marcia; ma il baricentro è basso, e per come sono distribuite le masse alla fine il peso si sente solo nelle manovre da fermo.
È l’ergonomia che ci è piaciuta. Quando sei in sella trovi tutto al proprio posto, il manubrio non è lontano e le gambe sono abbastanza raccolte e arretrate, con una posizione non costrittiva ma quasi da sportiva. L'idea che ci eravamo fatti a priori era quella di una moto di indole tranquilla, invece ci sbagliavamo. Seduto in sella se tieni il bacino a ridosso del serbatoio ti ritrovi in una posizione con schiena eretta, in generale rilassata, ma lasciando lo spazio di una mano ti ritrovi già più caricato, quasi impostato come su una naked sportiva, una posizione particolare. Nel complesso la triangolazione è azzeccata e la sella a 800 mm, unita a un cavallo snello, consente di toccare facilmente con i piedi per terra.

Tanta città, ma non solo
Già nel momento in cui molli la frizione capisci la sua vocazione. Il motore è davvero piacevole, ha una buona spinta già dai bassi e allunga bene, in maniera non esplosiva ma lineare. Ha le prestazioni che ti aspetti, ma sviluppate con un carattere e un'erogazione molto buoni. Peccato per la rapportatura, con terza e quarta troppo simili tra loro e la sesta un po' corta (ti ritrovi a 130 km/h in autostrada a 8.000 giri/min).
Il propulsore ci mette però del suo, con una bella elasticità: in sesta marcia riesce a riprendere (pur con qualche strattone) dai 50 km/h arrivando poi a superare i 160 km/h di tachimetro. Il twin di origine cinese ha senz’altro un bell'allungo; accusa un pelo di on/off, ma tra la coppia limitata e le marce corte, all’atto pratico lo si avverte poco. Vibrazioni limitate: si avvertono sulle pedane nei transitori e intorno ai 6.000 giri/min: esattamente 100 km/h in sesta. In generale quindi la spinta è adatta per i tratti extraurbani con qualche limite in autostrada.
Analizzando il comparto sospensioni, entrambe lavorano bene ma sono molto rigide, quindi piacevoli su strade ben battute ma riducono il comfort in città. Questo setting rende comunque la Wottan Rebbe 401 precisa in curva, dove le geometrie consentono di impostare le traiettorie facilmente e con decisione, non ti trovi mai nella situazione di doverla costringere. Attenzione soltanto nelle curve a sinistra perché, per come è montato, il cavalletto tocca facilmente terra. I freni potrebbero fare di più: nonostante le premesse del doppio disco radiale anteriore, all'atto pratico non hanno un effetto deciso. La leva del freno e dura e anche premendola a fondo non si ottiene mai un grande mordente; in compenso sono molto modulabili.
La situazione quindi si traduce in: divertimento in extraurbano, è davvero piacevole guidarla tra le curve per il suo motore e l’impostazione sportiva generale. Poi in autostrada pecca un po' il motore ma la moto è stabile e la sensazione di sicurezza è elevata. In città è facile da gestire, passi in mezzo al traffico senza fatica ma le sospensioni rigide riducono il comfort.

Prezzo e considerazioni
Mancano pochi elementi da analizzare. Partiamo dall'elettronica. I sistemi di ABS e controllo di trazione lavorano senza infamia e senza lode, come un po' tutte le cinesi, mentre il display TFT è semplice e ben leggibile, ma risulta macchinosa la navigazione all’interno delle impostazioni. E poi il bloccasterzo... non è integrato nel blocchetto di accensione ma posizionato sul cannotto, alla vecchia maniera, una soluzione ormai impensabile nel 2025. Considerando che dopo un utilizzo intenso in città il calore del radiatore rendeva difficoltoso inserire la chiave a febbraio... non immagino come sia in estate.
Ottimi in compenso i consumi: abbiamo rilevato circa 25 km/l in un utilizzo misto, che con 14,5 l di serbatoio consentono un range di circa 350 km con un pieno.
Infine il prezzo: 4.490 euro f.c., cosa vi dicevo? In questo caso non c'è storia, le Husqvarna sono ben più costose - anche se in queste settimane sono sostenute da una campagna che le ha portate sotto i 5.000 euro.
Cosa rimane da dire? La Rebbe 401 non è di quelle moto che ti fanno emozionare per le prestazioni o per la guida ma è moderna, completa sotto ogni punto di vista e ha un design interessante. Anche questo serbatoio "minimal" sta diventando lo standard sulle modern retrò o comunque lo abbiamo visto anche su Panamerica e QJ 550 SRT. Da guidare è divertente, il suo motore è senz'altro un plus e la relativa leggerezza la rende facile e immediata. È una di quelle moto che prendi a cuor leggero, senza dover spendere un’esagerazione, e che sa farti divertire senza richiederti eccessivi compromessi.
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