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QJ Motor SVT 650 X: il test, come va, il prezzo
Rapporto qualità-prezzo pazzesco, inedita scelta motore (col bicilindrico a V) e gran divertimento in sella: questa moto è la prova di come la Cina stia riducendo il suo gap dai costruttori giapponesi. Ecco come va
Guardi i depliant di QJ Motor e prendi paura: sono come quei menù plastificati dove il ristorante cinese ti mette in perfetta vista tutti i piatti. Dal sushi alla cotoletta. Dalle penne all’arrabbiata alla sogliola impanata. C’è tutto (fate il parallelo con le moto). E con dei prezzi da paura. Ecco, nella famiglia delle Adventure, la SVT 650 X è la più interessante: motore 650 a V da 76 CV, forme contemporanee, 19” davanti, fatta bene. E, udite udite, a 7.490 euro, tris di borse comprese.
Se la guardi bene, poi, ti accorgi che ha i cerchi a raggi tangenziali, quindi gomme tubeless, freni Brembo con pinze anteriori ad attacco radiale, sospensioni regolabili, plexi che va su e giù, predisposizione delle borse all’origine, blocchetti retroilluminati, paramani di serie.
A livello estetico, in quel famoso depliant, è quella che si distingue di più: volume del serbatoio importante, in stile Husqvarna Norden, cover dei radiatori che scendono giù dritti, come sulla Ténéré, strumentone TFT molto KTM, grafica e interazione compresa.
POCO ORIGINALE MA BEN REALIZZATA
Insomma, ci sono come sempre spunti già visti, il benchmark estetico che funziona di vari modelli, perché i cinesi non inventano nulla, ma è ben amalgamati fra loro, alla fine ha un’anima e, cosa più importante, è realizzata bene.
Impunture a vista sulla sella, superfici dalle goffrature differenziate, parte interna della carena, sotto allo strumento, tutta perfettamente rivestita, cover distribuite qui e là, per non lasciare niente a vista, e assemblate benissimo. Accopiamenti precisi e nessun scricchilio.
Non le trovi un difetto esteticamente, se non aghi nel pagliaio come la fascetta che unisce silenziatore e scarico, un po’ grossolana, o la protezione in tubi laterale, robustissima ma un po’ antiestetica e sovradimensionata, oltre che grezza nella fattura. Se volevano riprendere il concetto della la Royal Enfield Himalayan, sono andati un po’ fuoristrada, perché nel prodotto indiano è segno distintivo, di originalità, coerente con tutta la moto, qui invece passa solo per un’esecuzione un po’ primitiva (pur se la sua funzione l’assolve benissimo).
QJ MOTOR SVT 650 X: COME VA
Ma torniamo a lei. Come va? Molto bene. Seduta perfetta, non è strettissima fra le gambe, ma si fascia bene, la triangolazione è corretta, pedane non troppo avanti come sulla Benelli e neanche troppo vicine alla sella, tradotto, le ginocchia non soffrono. Manubrio bello alto (Stile GS fino alla penultima versione), braccia quasi distese e presa larga, di controllo. Buon raggio di sterzo. Sembra più una maxi, che una media. I piedi toccano bene a terra (sella a 795 mm), il cupolino ripara in altezza ma, essendo lontano, provoca qualche ricircolo laterale.
Una volta accesa, noti come il contagiri non sia super coerente con il salire di regime. Però la timbrica è bella, Il V regala come sound e come percezione, pur se gli ultimi paralleli, lavorando sul manovellismo, hanno fatto miracoli in quando a carattere. Sale bene di regime, non c’è chissaché, è una seimezzo, ma c’è quel che basta. Progredisce molto bene, e l’allungo è discreto. Non c’è elettronica, ma finché rimaniamo in queste potenze, non ne senti la mancanza. Dove pecca un po’ è nell’On-Off, è poco fluida nell’apri-chiudi, te ne accorgi soprattutto in statale quando, dietro alle auto, devi continuamente correggere la velocità.
Qualche vibrazione c’è, specie agli alti regimi, ci sono bicilindrici che vibrano meno. Dinamicamente, piace molto l’avantreno, perché è piantato, la moto scende in piega progressiva, non è rapida ma trasmette confidenza. Ha un bell’appoggio a terra. È un bel curvare, pur se non è una campionessa di agilità. Se pensiamo alle 650 degli anni passati (Suzuki V-Strom), lei è più una maxi come sensazione.
Vengono dichiarati 218 kg in ordine di marcia, l’abbiamo pesata: sulla bilancia è 242 kg con il pieno di benzina (20 litri), ergo pesa 227,6 senza una goccia di carburante. Non è poco, e non ha il cavalletto centrale (ma i ripari laterali compensano…), è una stazza più vicina a una maxi che a una media di qualche anno fa. È anche vero che le medie di oggi sono cresciute, ma in generale i cinesi abbondano nei materiali e nella robustezza generale (forse proprio per conquistarsi il nome) e così facendo lo pagano sulla bilancia.
QJ MOTOR SVT 650 X: QUANTO COSTA
Ma è l’unico appunto che gli si può fare ormai (oltre all’on-off), perché per il resto realizzano prodotti super convincenti. Il delta che li separava dal Giappone si sta assottigliando sempre più (se non si sconfina nel premium o nell’iper-prestazionale), si è quasi annullato, e se si considera il rapporto prezzo/resa… ciao. Anzi, ciaone.
È diventato impossibile stargli dietro. Meglio diversificare… (premium?). Ma così facendo, gli altri marchi, faranno moto per pochi. A muovere le masse, nei prossimi anni, saranno proprio loro, quelli “dei depliant”. Per fortuna, viene da dire.
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