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Harley-Davidson Street Glide e Road Glide: il test dei modelli 2024
Le versioni 2024 delle bagger sono caratterizzate da tante piccole innovazioni che, senza stravolgerne la filosofia, rappresentano un importante passo avanti. Vediamo nel dettaglio come cambiano e quanto costano
Intervenire con degli aggiornamenti stilistici su quei modelli di moto che rientrano nel ristretto gotha delle icone può risultare, per le case produttrici, un’arma a doppio taglio. Harley-Davidson ha fatto invece un eccellente lavoro con le sue Street Glide e Road Glide riuscendo a mixare sapientemente innovazione e aggiornamento preservando i tratti distintivi delle sue due leggendarie bagger.
Bagger che, sia per S che per R, hanno da sempre avuto come principale elemento caratterizzante i loro cupolini: il batwing, ala di pipistrello per la Street, e lo shark nose, naso di squalo, per la Road.
Il batwing cambia senza stravolgersi con l’introduzione di due sottili strisce a led, che hanno anche funzione di indicatori di direzione, che corrono per la quasi totalità del suo sviluppo orizzontale, rendendone la vista frontale ancora più riconoscibile. Soprattutto, com’è immaginabile, nel buio della sera. Anche la R modifica significativamente il suo anteriore con l’impianto di illuminazione che abbandona i doppi fari affiancati per passare ad un singolo proiettore che produce una distintiva firma luminosa a forma di W.
Non solo estetica però, perché gli studi in galleria del vento hanno permesso di ridurre sensibilmente le turbolenze sul casco del pilota alle alte velocità rendendo i lunghi trasferimenti più confortevoli. Grazie anche alla presenza di una presa d’aria, regolabile anche durante la guida, posizionata proprio sotto all’unghia fumé che sovrasta il cupolino.
Cambia il serbatoio, che accentua la sua caratteristica forma a tear drop guadagnando nuove nervature laterali senza perdere in capienza e, non trascurabile, diminuendo il suo peso grazie all’utilizzo di un nuovo tipo di acciaio. Nervature che ritroviamo anche sulle borse laterali che aumentano leggermente la loro capacità di carico mantenendo lo stesso ingombro laterale e integrandosi in maniera ancora più armonica alla linea di coda delle due touring americane.
LE NOVITA’ NEL MOTORE
Anche il motore gode di significative novità, prima su tutte un nuovo sistema di raffreddamento che, insieme alle teste raffreddate a liquido e completamente ridisegnate, concorre a diminuire la trasmissione di calore al pilota.
Rimane invariata la cilindrata del V a 45 gradi monoalbero made in Milwaukee che cuba 117 pollici (1923 cc), con 105 cv a 4.600 giri e una pesantissima coppia di 176 nm che arriva a soli 3250 giri. E’ stato riposizionato il condotto di aspirazione, ora più grande, che si colloca più vicino al centro dei cilindri ed è stato leggermente aumentato il rapporto di compressione. Nuovo è anche l’airbox che permette al gigantesco bicilindrico di respirare a pieni polmoni.
SOSPENSIONI RAFFINATE (E MENO PESO)
Un grande passo avanti è stato fatto nel comparto sospensioni con la coppia di ammortizzatori posteriori Showa che guadagnano il 50% di escursione in più. Sono regolabili nel precarico idraulico tramite pomello esterno e in quello molla intervenendo sulle ghiere, operazione però complessa in quanto prevede la rimozione di una delle borse. Anche il set up della forcella è stato ottimizzato.Sospensioni che si collegano ad un telaio tubolare in acciaio che rimane invariato rispetto alle versioni precedenti.
Tutto il lavoro di affinamento ha portato anche ad una riduzione del peso che scende di circa 8 chili per Street Glide e di 7 per la Road Glide. Pesi che rimangono importanti visti i 368 chili dichiarati in ordine di marcia per sg e i 380 per la rg. Leggera differenza anche per l’altezza delle selle, entrambe posizionate molto in basso, con 664 cm per Street Glide e 658 cm per Road Glide.
Pacchetto elettronico ora davvero molto completo con tutte le assistenze alla guida presenti: traction control e ABS cornering con in più, grande novità, la presenza delle mappe motore selezionabili dal pilota. Tre con setting dell’elettronica preimpostate, road, rain e sport, ed una personalizzabile che permette di scegliere l’incidenza di molti parametri tra i quali la risposta al comando del gas, quella del freno motore e, naturalmente, dei livelli di intervento del traction e dell’abs con frenata combinata.
Il sistema di infotainment è davvero straordinario a cominciare dall’enorme pannello tft full color e full touch da 12,3 pollici. Il pilota può scegliere tra diversi layout a loro volta personalizzabili nelle informazioni mostrate al pilota. La connessione con lo smartphone è garantita da apple car play e android e permette, tra le numerosissime funzionalità, di godersi la propria musica preferita che arriva nitida, quasi come in auto, da un impianto da 200 watt con tanto di amplificatore.
IL TEST SU STRADA
Diventa quindi interessante andare a scoprire se tutte queste piccole ma significative modifiche hanno effettivamente reso l’utilizzo delle due bagger americane ancora più coinvolgente. Da fermi la sensazione di peso rimane importante pur se la ridotta altezza delle selle agevola non poco riuscendo ad appoggiare saldamente entrambi i piedi a terra. Rimane il classico “klok” quando si inserisce la prima, la frizione era e rimane abbastanza dura da azionare. Bastano però pochi chilometri per iniziare a sentirsi in buona sintonia con la nostre Harley. Certo, le dimensioni non aiutano e al diminuire della velocità bisogna prestare sempre una certa attenzione. Insomma, non sono due moto non particolarmente a loro agio nel traffico cittadino.
Non appena però si ha la possibilità di iniziare a “veleggiare” che si viene catapultati nel meraviglioso mondo delle touring americane. L’acceleratore ha una risposta dolcissima e l’enorme bicilindrico invita a scendere ad un bassissimo numero di giri, anche con una marcia alta inserita, per potersi esprimere nella sue leggendarie pistonate. Sembra davvero di avvertire ogni singola pulsazione e riprendere velocità è uno degli aspetti più entusiasmanti della guida di Street e Road Glide. Un paradiso rimanere nei dintorni del regime di coppia massima inserendo un rapporto dopo l’altro, aiutati da un cambio che è molto centrato per questo tipo di utilizzo.
I rapporti entrano agevolmente sia in salita che in scalata ma, naturalmente, è un piacere ricorrere al suo uso solo il minimo indispensabile. Ci si sente coccolati e protetti e lo studio per ridurre le turbolenze sul casco del pilota ha portato eccellenti risultati: a velocità di crociera autostradali non arrivano più flussi negativi sulla parte alta della testa e questo dipende anche dalla presenza delle nuove prese d’aria che possono essere aperte o chiuse anche in movimento.
COME GODERE AL MASSIMO CON QUESTE MOTO
Un grande passo avanti alla voce comfort arriva anche dalla resa delle sospensioni. L’aumento della corsa degli ammortizzatori posteriori si percepisce evidentemente soprattutto negli avvallamenti più pronunciati con la ruota posteriore che segue fedelmente l’andamento del manto stradale non facendo mai risultare la moto troppo secca nelle risposte. Anche la forcella svolge un buon lavoro e assorbe le asperità in rapida sequenza senza dare l’impressione di “saltellare” perdendo il contatto con l’asfalto. La resa significativamente migliorata del pacchetto ciclistico rende Street e Road molto godibili anche quando si decide di guidare in maniera un pò più brillante. I limiti a quel punto arrivano dal rapido contatto delle pedane sull’asfalto che ci segnalano che il passo è fuori dalla zona di confort delle nostre cruiser.
Per goderne a pieno le due “sorelle” vanno condotte in maniera poco aggressiva impartendo comandi morbidi e controllati. Gli ingressi in curva sono precisi a patto di non forzare la frenata. In quel caso si percepisce il peso importante che scatena una significativa inerzia. Stesso discorso vale per i cambi di direzione che devono essere sempre leggermente anticipati.
La frenata è potente ed in grado di gestire le masse in gioco senza difficoltà con un abs che non disturba mai troppo. Da segnalare solo che, nel caso faccia percepire la sua presenza, non è uno dei sistemi più veloci nel riprendere a liberare la frenata.
L’impianto audio gioca poi una ruolo fondamentale nel rendere il viaggio entusiasmante. Il suono è perfettamente nitido e la potenza sufficiente a far arrivare la musica al pilota anche durante i trasferimenti a velocità autostradale. In generale la gestione del sistema di infotainment risulta facile e intuitiva agevolata anche dal sistema touch che risponde velocemente agli impulsi del pilota. Tutti i comandi possono esser dati anche utilizzando i tasti al manubrio, che sono però abbastanza numerosi e necessitano di un certo apprendistato per essere individuati in maniera istintiva.
ROAD GLIDE E STREET GLIDE: IL PREZZO
La diversa posizione in sella data principalmente dai differenti manubri, alto quello della Road che impone di tenere le braccia in maniera poco naturale (è però regolabile nella distanza dal busto del pilota fino a 27 gradi), più aperto e tradizionale quello della Street. Nelle due giornate di test ci siamo trovati più a nostro agio e comodi, dopo diverse ore di guida, in sella alla Street. Visto che, a conti fatti, la resa globale delle due bagger è praticamente sovrapponibile, la scelta deriva solo dai gusti personali legati soprattutto all’estetica.
Anche il prezzo non aiuta la scelta visto che entrambe partono da un listino di 32.200 euro. Che, come da tradizione H-D, può salire velocemente attingendo al pressoché infinito catalogo di accessori che permettono di personalizzare le proprie touring sotto ogni aspetto, estetico e meccanico. Cifra importante, senza alcun dubbio, ma come sempre diciamo quando si tratta di moto della casa americana, permette di entrare a far parte di quella che a tutti gli effetti è una famiglia e quasi uno stile di vita. Senza tralasciare che il valore dell’usato delle moto americane permette di dormire sempre sonni abbastanza tranquilli.
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