Harley-Davidson Sportster S: la rivoluzione è questa
Rispetto alla gloriosa antenata nata nel 1957, resta solo il nome. La nuova Harley-Davidson è spinta dal bicilindrico 1250 con fasatura variabile (121 CV e tanto gusto a ogni richiamo del gas) e offre una piattaforma moderna sotto tutti gli aspetti. Prezzi da 15.900 euro f.c.
Harley-Davidson ha fatto una svolta epocale, la nuova Sportster S non condivide più nulla con le sue progenitrici, se non il nome
Scopriamola pezzo per pezzo
Così dopo aver visto decine di foto sul web al momento del lancio online, siamo volati fino in Germania per poterla ammirare dal vivo e, soprattutto, guidarla. Eccoci di fronte alla Sportster S. Ci piace molto, con la sua aria “cafona e arrogante”. Ha un design che attinge da alcuni dei modelli iconici della casa di Milwuakee. L’anteriore, con il “gommone” da 160 montato su cerchio da 17”, rimanda allo stile di una Forty-Height. La linea, sviluppata in orizzontale e con un codino minimal, la fa sembrare una moto pronta ad affrontare una gara di flat-track. La ruota posteriore sporge di ben più della metà dalla sagoma della moto. Bello il faro full led a forma di pillola, incastonato proprio sotto la piastra superiore. Sul lato destro la fanno da padrone i due scarichi sovrapposti a mo’ di cannone, coperti da una paratia anticalore in alluminio brunito. La sella è sottile e poco imbottita, molta apparenza e qualche sofferenza. Ma va bene così. Elemento caratteristico del design anche il piccolo serbatoio da circa 11 litri, quello sì che è una vera citazione alla Sportster, al leggendario “peanut”.Leggi anche: Harley-Davidson Pan America 1250, la prova!
Questa H-D va forte davvero, con prestazioni paragonabili a quelle di molte naked sportive...
La prova: una nuova era è iniziata
E sono proprio le prestazioni esuberanti la prima cosa che arriva dritto al cuore dopo i primi chilometri di guida. Presa una minima confidenza con la posizione in sella tipica da cruiser, braccia abbastanza distese e pedane avanzate, troviamo fin da subito la Sportster S molto reattiva. Certo, la ruota anteriore da 160 oppone una fisiologica resistenza nelle discese in piega più fulminee e trasmette una certa inerzia nei cambi di direzione ma, una volta impostata la linea, rimanda un eccellente feeling a livello di rigore in percorrenza e una grande sensazione di grip. La Sportster S è perfetta nella guida al piccolo trotto, con l’erogazione del suo motorone che strappa sempre ampi sorrisi per quanto è corposa e assolutamente priva di vibrazioni. La risposta al gas è precisa e anche riprendendo dal “tutto chiuso” a bassa velocità nelle curve più strette è priva di on-off. Accetta rapporti lunghi senza essere mai recalcitrante e riprende velocità, al bisogno, in maniera sempre pronta, senza la necessità di scalare marcia. Cambio che è davvero preciso, con la giusta corsa della leva e senza il leggendario “glunk” che fungeva da segnalatore del cambio marcia nelle Sportster del passato. La frizione è un burro che agevola non poco nella guida nel traffico. Se poi vi dovesse venir voglia di fare una conoscenza più approfondita con i 121 CV del Revolution Max, è sufficiente insistere con il gas e la H-D si dimostra prontissima a elargire sensazioni forti. In mappa Sport la spinta è davvero vigorosa e, dopo aver offerto una schiena corposa tra i 3 e i 6.000 giri indicati, il twin si lancia verso il limitatore posizionato poco dopo i 9.000, con una progressione degna di nota. Questa H-D va forte davvero, con prestazioni paragonabili a quelle di molte naked sportive...Tutto facile, facilissimo in sella alla Harley-Davidson Sportster S. Un modo di andare in giro sconosciuto per i canoni di Milwaukee che però, a nostro parere, non fa perdere nulla alla voce fascino a questa americana