Honda CB500X: la crossover per tutti

Abbiamo provato la nuova crossover Honda: una vera tuttofare, perfetta per chi vuole vivere in pieno lo spirito adventuring, anche con la sola patente A2

Il segmento delle crossover ci ha ormai abituato a potenze stratosferiche unite a cilindrate quasi automobilistiche. Ma cavalli e centimetri, sono davvero così fondamentali per godersi la moto a 360°? Con la nuova CB500X Honda vuole spiegarci che non è sempre così, che ci si può divertire e andare alla scoperta di un po' di mondo anche con "solo" 48 CV a disposizione. Gli ingredienti sono semplici, ma sani: un bel motore bicilindrico bialbero caratterizzato da un'erogazione dolce e da consumi bassissimi e una ciclistica pronta a tutto, anche a digerire percorsi in offroad. Il merito è anche della ruota anteriore da 19" (che ha preso il posto di quella da 17" utilizzata sulla precedente versione) e ha reso la CB500X ancora più gradevole da utilizzare, in sterrato ma anche su strada. 

Honda CB500X: senza limiti

Come abbiamo provato, la taratura di forcella e mono permette di godersi la CB500X anche nei tratti più guidati: gli affondamenti sono modesti così come lo sono i trasferimenti di carico. La tenuta di strada è elevata e la posizione di guida regala un feeling istantaneo.
È una Honda, e si capisce subito: manubrio, comandi e pedane sono perfettamente posizionati e anche dopo molto tempo trascorso in sella non ci si sente in alcun modo affaticati. La frizione è morbidissima e accordata ad un cambio caratterizzato da innesti precisi e rapidi. È invece piuttosto soft l’attacco del freno anteriore: la leva vuole strizzate decise per dare il meglio di sé. Non preoccupatevi di esagerare, nemmeno con il posteriore: l’ABS monitora e interviene con perfetto tempismo, senza allungare significativamente gli spazi di frenata.

Honda CB500X: la moto tuttofare

Strade guidate, autostrada, offroad leggero: la crossover Honda digerisce davvero tutto e si trova a suo agio in ogni situazione. È progettata per chi vuole prendere confidenza con questo genere di moto: le dimensioni compatte e il peso contenuto non mettono mai in imbarazzo. La sella è vicina al suolo e anche i meno alti possono poggiare saldamente i piedi a terra. Anche il serbatoio ha fianchi rastremati, quindi si può cingere senza difficoltà. Una volta a bordo, tuttavia, la sensazione non è di trovarsi a bordo di una “minimoto” e anche l’occhio è soddisfatto grazie al parabrezza alto e al ponte di comando ricco. A tal proposito: il plexiglass si può regolare (ma occorrono gli attrezzi) e ripara efficacemente il busto ma lascia un po’ esposta la testa e le spalle. La nuova strumentazione a matrice negativa risulta ricca di informazioni ma sotto la luce diretta la visibilità non è ottimale.

Honda CB500X: portami dove vuoi

Non sono però questi piccoli “nei” a rendere meno gradevole questa piccola grande crossover. Il nuovo cerchio anteriore da 19” non ne ha inficiato la stabilità, sempre elevata, e anche la maneggevolezza è ai massimi livelli. Nello stretto si può danzare anche a ritmi elevati contando sull’appoggio di un propulsore che dà il meglio di sé ai regimi medio bassi ma è in grado di allungare senza flessioni. Il tutto mantenendo consumi bassissimi (la media che abbiamo registrato durante il nostro test è di 24 km/l). C’è qualche vibrazione sopra i 6.000 giri che investe soprattutto le pedane. Si tratta di un difetto che si palesa soprattutto nella guida in autostrada: a velocità codice il motore frulla proprio in prossimità di questi regimi e, alla lunga, il comfort ne risente un po’. C’è invece tutto ciò che serve a godersi qualche leggero sterrato: l’escursione delle sospensioni è stata aumentata e anche sulle imperfezioni più accentuate non si “spancia” mai. La ruota anteriore assicura grande direzionalità e la conformazione della zona centrale della moto permette di guidare in piedi senza problemi, e senza soffrire della presenza delle sovrastrutture.

Honda CB500X: il prezzo è giusto

Per mettersi in garage la nuova Honda CB500X occorrono 7.190 euro c.i.m.. Si tratta di una cifra allineata a quella delle altre moto della famiglia "CB" di pari cilindrata e non troppo distante dalla vera e unica concorrente diretta: la Benelli TRK 502. Rispetto a quest'ultima la giapponese mette sul piatto dimensioni più contenute e un carattere più brioso. Ha una caratterizzazione più marcatamente stradale rispetto alla Benelli, ma non per questo risulta meno versatile. Grazie ai 48 cavalli del suo bicilindrico, può essere guidata dai possessori di patente A2 e, provare per credere, è davvero un bel modo per iniziare a godersi le due ruote in totale libertà e senza pensieri. Come è giusto che sia.