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Kawasaki J125: piccolo maxi

di Stefano Borzacchiello il 11/12/2015 in Anteprime

Kawasaki torna all'attacco del mercato scooter con un nuovo 125 realizzato sulla base del trecento. Tanta praticità. Buona capacità di carico e ricca dotazione con l'ABS di serie. Proposto in due versioni, base e Special, arriverà nelle concessionarie a Gennaio a partire da 4.790 euro chiavi in mano

Kawasaki J125: piccolo maxi
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Ora anche il 125. Kawasaki, dopo il lancio nel 2013 del J300, amplia la gamma dei suoi scooter con un nuovo 125. Un altro passo nel mondo del commuting urbano in cui Kawasaki vuole farsi sempre più spazio nei prossimi anni, tanto che allo studio c'è già un nuovo modello. 

La filosofia di realizzazione del J125 è la stessa del J300 (nel 2015 il modello della gamma Kawasaki più venduto in Italia). La base di partenza è il collaudato progetto Kymco Downtown a cui in Kawasaki hanno lavorato per affinarlo ulteriormente e dargli il tocco di Akashi. Tocco evidente nella linea che guardando il frontale ricorda quella della Ninja, in particolare per la forma affilata del gruppo ottico in cui spiccano le luci di posizione a led.
Le plastiche robuste e ben accoppiate nascondono un telaio in acciaio, lo stesso del trecento, con il quale il 125 condivide anche tutte le componenti della ciclistica compreso l'impianto frenante con dischi dal profilo racing e tubi in treccia. L'ABS è di serie.

Anche per quanto riguarda la praticità, la sostanza non cambia: il sottosella è spazioso, vi si può sistemare un casco integrale e altri oggetti, mentre nel retroscudo è presente un vano con sportello privo di serratura e presa 12V. La pedana è occupata dal tunnel centrale, sopra cui si riesce a sistemare uno zaino, fissandolo al comodo gancio portaborse. Di serie, la piastra portapacchi su cui si può installare il bauletto, previsto come optional in tre differenti misure (30l, 39l e 47l).
Tre le colorazioni disponibili: bianco, nero e la versione Special Edition, con inserti verdi e grafiche racing.

In sella si assume una posizione naturale con la schiena che si appoggia comodamente al supporto lombare e le braccia che impugnano il largo manubrio. Ottima la possibilità di regolare la distanza delle leve su quattro posizioni. Il tunnel centrale occupa buona parte della pedana, ma lo spazio è adeguato, solo non si possono distendere le gambe. 
Nei primi metri si entra in sintonia con il Kawasaki. La sensazione è di trovarsi in sella a un maxi e quasi ci si dimentica che è solo un centoventicinque. Alla prima accelerata la risposta pronta fa salire in fretta la velocità, e negli spostamenti cittadini le prestazioni sono soddisfacenti. La risposta della trasmissione resta fluida anche nei continui chiudi/apri imposti dalla guida nell'ora di punta. Il piccolo mono ha carattere, e in città non fa rimpiangere il trecento. Nel traffico il J125 se la cava con disinvoltura: agile e svelto si rivela maneggevole e il peso, seppure superiore ad altri scooter di pari cilindrata, non si avverte, grazie al buon bilanciamento.

Anche nelle manovre allea basse andature il Kawasaki si gestisce con facilità. Nelle soste poi la conformazione rastremata della parte finale della pedana consente di appoggiare bene i piedi a terra. E quando ci si ferma il cavalletto laterale si raggiunge intuitivamente, e si parcheggia in un attimo. Per fare rifornimento non serve scendere, il tappo del serbatoio nel retroscudo, protetto da uno sportellino, è raggiungibile anche stando in sella, comodo.

Lasciata la città e imboccata l'autostrada, in Spagna, location del press test, i 125 possono accedervi, il Kawasaki sorprende per il brio rapportato alla cilindrata: lanciato alla massima velocità, prossima ai 120 km/h indicati, resta stabile e trasmette molta sicurezza. Le vibrazioni si avvertono, ma hanno una frequenza che non infastidisce. Il comfort della seduta si rivela sempre buono, mentre il riparo è migliorabile: lo scudo protegge abbastanza, ma il cupolino non regolabile in altezza lascia esposta parte del busto e la zona intorno al casco.

Affrontando un tratto misto guidato, oltre alla piacevolezza con cui si lascia portare fra le curve, al già citato motore sempre presente e all'ottimo appoggio dei pneumatici, ci ha convinto la modulabilità dei freni che si rivelano potenti,ma non aggressivi. Promosso anche l'ABS.

A conti fatti il J125 convince, certo il prezzo, seppure in linea a quello di altri 125 della stessa taglia come l'Honda Forza 125 e lo Yamaha XMax125, resta importante, sono 4.790 euro per il base e 4.940 euro per il Limited Edition. Va detto che la dotazione di questo scooter è di ottimo livello. L'immagine e la praticità sono da maxi; e per guidarlo, dettaglio non da poco, bastano la patente auto o la A1.



Pregi
Finiture
Capacità di carico

Difetti
Cupolino basso

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