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SBK Phillip Island: Melandri nella storia

Stefano Borzacchiello il 26/02/2018 in Sbk

Con la doppietta australiana sulla Ducati nell'avvio del Mondiale SBK il ravennate diventa l’italiano più vincente della storia. Rea, secondo e quinto, ora sa di avere un avversario molto temibile se vuole il quarto titolo. La stagione è appena cominciata, ma la sensazione è che qualcosa sia cambiata... 

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“È stata una gara pazza. Il cambio gomme ha reso impossibile fare una strategia, perché tanti piloti erano in grado di essere veloci per dieci giri. In molti si sono gettati nella mischia, facendo anche manovre azzardate. Noi abbiamo cercato di preservare comunque le gomme al rientro, ma negli ultimi cinque giri abbiamo trovato il nostro ritmo. Sul finale, era difficile passare Rea in frenata quindi ho deciso di preparare la volata in uscita dalla 12, una curva nella quale eravamo particolarmente veloci, ed il piano ha funzionato. Sono felicissimo e non vedo l’ora di correre a Buriram”. Questo è Marco Melandri euforico dopo il successo in Gara2 in Australia con la Ducati, il suo ventiduesimo nella SBK. Un risultato che lo consacra come il pilota italiano più vincente di sempre davanti a Max Biaggi a quota 21.

La vittoria di domenica suggella un weekend perfetto per il ravennate che lo aveva visto trionfare anche il sabato in Gara1 piegando la Kawasaki di Tom Sykes e l'altra Ducati di Chaz Davies. Fra l'altro da quando Melandri corre in SBK sulla Ducati non aveva mai vinto davanti al compagno di squadra. Ducati quindi si trova al comando del Mondiale SBK con l'ex campione della 250, mentre il tre volte campione del mondo Jonathan Rea lascia l’Australia con l’amaro in bocca per un quinto posto di sabato al termine di una gara sofferta per i problemi alle gomme e per aver perso in volata la domenica.

Una vittoria importante

La doppietta di Melandri e della Ducati hanno un sapore speciale in questo avvio di Mondiale che mostra quell’incertezza che nelle ultime stagioni era mancata. È solo il primo round, è vero, ma le premesse parrebbero esserci. Certo la gara spezzata in due parti con la sosta ai box imposta ai piloti per il cambio pneumatici ha portato molti a guidare fortissimo senza risparmiarsi e lo show ne ha beneficiato.

In questo frangente Eugene Laverty con l'unica Aprilia al via scattato benissimo aveva preso il largo, ma con un errore ha buttato nella ghiaia una gara in cui poteva riportare in alto la RSV4. Non ha sbagliato nulla e ha corso una delle sue migliori gare in SBK Xavi Forés che per tanti passaggi ha tirato il gruppo con la Panigale del team Barni ed è salito sul podio in terza posizione. Ducati festeggia due Panigale sul podio, ma accusa il primo zero stagionale di Chaz Davies scivolato nella seconda parte della gara.

Kawasaki non vince, ma si prende un altro podio con Rea che con il suo talento si è giocato la vittoria fino all'ultimo metro, ma per il momento ha la consapevolezza che la strada per il quarto Mondiale non sarà in discesa e Melandri, caricato da questa doppietta, ha le qualità per vincere ancora. Il mondiale SBK è appena cominciato, ma la sensazione è che qualcosa sia cambiato.

Fra i costruttori Yamaha si conferma veloce, ma non da podio con Alex Lowes che chiude quinto alle spalle di Tom Sykes davanti ad una Honda in crescita di Leon Camier. Completano la top ten della seconda gara Van Der Mark, Baz, Torres e il debuttante Razgatliouglu che ha mostrato un buon potenziale.

Ora una lunga pausa, i motori si riaccenderanno fra un mese sul tracciato di Chang in Thailandia. Fuori da entrambe le gare purtroppo dopo un ottimo venerdì Lorenzo Savadori per lui frattura alla clavicola, ma la voglia di tornare in Thailandia.

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