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Dani Pedrosa: "Il futuro... non è ancora deciso"

Redazione
dalla Redazione il 20/09/2018 in Motogp

Daniel Pedrosa, ospite di Talent Time su Sky Sport MotoGP, ha fatto un bilancio della sua carriera, ha parlato dei dolori e delle gioie, di Rossi e di Marquez e ha descritto le emozioni della sua ultima stagione nel Motomondiale. E alla domanda sul suo 2019 da tester in KTM ha risposto…

Dani Pedrosa: "Il futuro... non è ancora deciso"
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Alla vigilia del Gran Premio di Aragon, Daniel Pedrosa è stato ospite di Talent Time su Sky Sport MotoGP. Nel corso della trasmissione il campione spagnolo ha descritto le emozioni della sua ultima stagione nel Motomondiale, ripercorrendo le tappe principali di una carriera che gli è valsa la conquista di 3 titoli mondiali e di tante vittorie prestigiose. Di seguito, le dichiarazioni del pilota della Honda HRC alla viglia del GP di Aragon diffuse da Sky Sport MotoGP.

Perché pensi che il mondo delle moto ti riservi così tanti rispetto e ammirazione?
“Non ne sono sicuro con certezza, però ho sempre cercato di vivere questo sport in una maniera sempre professionale, con rispetto, con dei valori. Ho sempre cercato di fare il massimo, a volte era tutto facile, altre volte con infortuni e problemi, ma è in queste occasioni che si vedono i valori: si dice che su una strada piatta è facile andare, ma quando la strada diventa complicata devi trovare te stesso”.

Anche Stoner si è ritirato abbastanza giovane: tu, come lui, hai deciso di ritirarti perché sei stufo di questa vita, al di là della pista?
“La mia grande passione è correre in moto, stare in pista, però adesso il nostro sport sta crescendo, abbiamo molti più tifosi che seguono la MotoGP da tutto il mondo e, ora, con i social possono seguirti ovunque. Questa è una parte che mi piace un po’ di meno. Però, tutte le volte che mi sono fatto male e sono stato infortunato, sono riuscito a tornare grazie ai messaggi e all’affetto dei tifosi che mi vogliono bene, e questa è una cosa positiva del paddock”.

Ma non sei stufo delle gare?
“No, le gare sono ciò che mi appassiona, la cosa più importante per me è lottare in pista. Adesso, però, il feeling non è più com’era prima”.

Quali motivi hanno influito sulla scelta di ritirarti al termine della stagione?
“Adesso sento l’intensità delle gare meno di prima, quando le gare mi prendevano al 100%”

Quanto hanno influito gli infortuni?
“Gli infortuni hanno influito, purtroppo, perché quando guidi una moto così è sempre difficile, sapendo che ti puoi fare molto male. Ho sofferto quello che mi è successo, ma sono sempre tornato con la forza che avevo dentro per arrivare fino al podio”.

Potremmo vederti come tester della KTM?
“Non lo so, in questo momento il futuro non è ancora deciso”.

La tua capacità di raddrizzare la moto ha fatto scuola
“È sempre stata una parte fondamentale della mia guida, perché dovevo trovare il grip sulla moto. Quando io sono in un certo angolo sulla moto, non trovo mai il grip, e quindi cerco di fare un movimento rapido per recuperare il grip e avere lo stesso equilibrio che hanno i miei avversari”.

Cos’ha di speciale Marquez?
“Quello che ho visto io di Marc è che lui è bravo a gestire tutte le gare durante l’anno. Normalmente i piloti hanno difficoltà in certe piste, ma lui riesce sempre a gestirle bene e a fare il massimo anche su piste sfavorevoli. Prende sempre tanti punti, anche dove i rivali sono più forti. Poi, quando arriva una gara in cui è favorito, normalmente la vince”.

Sei curioso di vedere Lorenzo in Honda con Marquez?
“Lui ha fatto molto bene con la Ducati, quindi vedremo. Di sicuro è un buon pilota”.

Ti sorprende Valentino Rossi?
“Lui sta cercando di vivere questa vita al massimo, fino a quando può, e i tifosi sono contenti per quello. Quando vedi che la gente è contenta, sei predisposto a continuare per portare avanti la tua leggenda”.

Chi è più forte tra Marquez e Rossi?
“È difficile rispondere a questa domanda perché i tempi sono diversi. È come fare un confronto tra Lawson e Valentino, è diverso, non si può fare. Sono due grandi campioni”.

Come si concilia la tua riservatezza con il mondo di oggi?
“È difficile. Gran parte della mia vita è pubblica, ma a me piace la riservatezza e la privacy. Il mio carattere non è quello di uno che ama raccontare o spiegare tutto quello che fa”.

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