Moto & Scooter
Harley-Davidson: le novità della gamma Softail
La famiglia delle custom americane si rinnova profondamente, senza tradire filosofia e tradizione. I tecnici americani non si sono certo risparmiati nella riprogettazione di queste moto bicilindriche che condividono lo stesso schema tecnico e i motori. E i risultati sono tangibili
Harley-Davidson ha presentato le novità 2018. Il rinnovamento ha coinvolto anche la gamma Softail, della quale abbiamo avuto modo di guidare quattro degli otto modelli: la Street Bob, la Fat Bob, la Breakout e la Heritage Classic. Moto che poco o nulla hanno in comune con le rispettive progenitrici.
I tecnici americani non si sono certo risparmiati nella riprogettazione di queste moto bicilindriche che condividono lo stesso schema tecnico e i motori. E i risultati sono tangibili.
UN TELAIO TUTTO NUOVO
Il fascino delle custom di Milwaukee è qualcosa che va oltre i dati tecnici o la scelta dei materiali. Anche se, ad essere sinceri fino in fondo, questa "magia" si è a volte accompagnata a caratteristiche dinamiche non proprio esaltanti. Ma negli ultimi anni è in atto un continuo cambiamento, che culmina ora con la presentazione della nuova gamma Softail: moto belle e anche gustose da guidare.
Il telaio a doppia culla in tubi di acciaio è stato completamente ridisegnato: a differenza di quello che accadeva in passato, ora l'ammortizzatore lavora tramite uno schema cantilever nella parte alta della zona mediana della moto e non più sotto al motore. Ciò ha permesso di conservare il look "rigido" del retrotreno tanto caro agli amanti dei modelli Softail. Nell'opera di riprogettazione del telaio aumenta anche la rigidità strutturale e diminuisce il peso (di circa il 20%).
L'ammortizzatore, firmato Showa, è regolabile nel precarico tramite un registro o un comodo pomello (a seconda dei modelli). Due le misure di forcellone, questo per poter ospitare pneumatici di diversa sezione, stretta o larga, in base alla versione di moto. La forcella, sempre firmata Showa, è invece analoga a quella montata sui modelli Touring.
ARRIVA IL DOPPIO CONTRALBERO
Anche i motori presentano una grande novità, ovvero l'utilizzo per la prima volta sulla piattaforma Milwaukee-Eight di un doppio albero controrotante in grado di contenere le "vibrazioni nocive" (quelle fastidiose) a tutto vantaggio del comfort di marcia, senza sacrificare le tanto care "good vibrations" (il caratteristico pulsare) dei v-twin.
Anche per questo il propulsore sfrutta attacchi rigidi sul telaio, senza l'interposizione di silent block. Le Softail sono disponibili in due cilindrate da 107 e 114 pollici cubi (Street Bob a parte, disponibile solo con il 107...) equivalenti rispettivamente a 1.745 cc e 1.846 cc. Queste unità sono quanto di più morbido e corposo si possa desiderare nella guida: senza contare che ora la risposta del motore nella primissima parte di apertura del comando del gas risulta praticamente perfetta. Non c'è più traccia di quella botta di coppia che coglieva un po' impreparati.
Poi, insistendo e salendo di giri, arriva l'immancabile bordata di chilogrammetri che permette di dimenticarsi quasi completamente del cambio. Basta inserire un rapporto lungo e il gioco è fatto. Quando però nel misto stretto occorre azionare il pedale sinistro il funzionamento è apprezzabile: la corsa è accettabile, così come risulta buona la precisione negli innesti.
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